6° capitolo

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Era sulla soglia della porta quando i suoi occhi incrociarono quelli di Giustine.

Aveva capito dal suo sguardo che lo stava aspettando.

Nessun saluto, nessun gesto, tutto in quello sguardo.

Lentamente si avvicinò al banco attirato come una calamita sbattendo contro sedie, tavoli e clienti come se in quel bar ci fossero solo lui e Giustine, ma una volta davanti a lei doveva dirle qualcosa, ma che cosa?

Non poteva dirle che sentiva la sua mancanza, che desiderava vederla, no, non poteva dirle così. Così le disse la cosa più banale:" Ciao, come stai?"

Era solo per rompere quel silenzio fatto di sguardi.

Giustine rispose con un filo di voce per l'emozione :" Bene".  Poi continuò:" È da un po' di tempo che non ti vedo, non sei più passato da queste parti per lavoro?".

Si, che era passato, ma nemmeno questo le poteva dire.

Le disse che non era stato bene fisicamente, ovviamente era una bugia perché il suo vero male era nel suo cuore tormentato.

Il discorso finì lì perché il telefono di Bernard iniziò a squillare, era un suo cliente che lo stava cercando, preso com'era non si accorse che il tempo era passato.

Mentre era al telefono, Bernard sottovoce chiese a Giustine se le lasciava il suo numero di telefono e lei con un cenno le disse sì, lo scrisse su  un tovagliolo che era lì sul banco e glielo sporse.

Bernard le disse che l'avrebbe chiamata appena finito con l'appuntamento e uscì dandole un'ultimo sguardo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro