CAPITOLO 2

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Appena percorremmo l'entrata di scuola, un profumo familiare e appena acre ci accolse tra le sue braccia. L'odore dei detersivi utilizzati dai bidelli circolava per il corridoio principale come una vera e propria presenza, probabilmente sarebbe stato l'unico giorno in cui l'avremmo sentito, come del resto, insomma.
"Mi accompagnate a prendere il numero dell'armadietto con il codice, e l'orario delle lezioni?" Ci chiese Matthew, continuando a fissare il corridoio centrale.
Qualche ragazza che lo notò si mise a indicarlo subito alle amiche, cacciando fuori dalla bocca risatine che rimbombavano nell'atrio e nei corridoi della scuola. Scossi divertita la testa, sapendo che Matthew faceva questo effetto alle ragazze, dopotutto mi ci ero presa una breve e veloce cotta anch'io.
"Va bene, ti accompagnamo, vero Logan?" Risposi, stringendo la mano del mio ragazzo qualche secondo per fargli capire che doveva rispondere che era d'accordo.
"Certo che ti accompagnamo." Rispose anche lui, quindi cominciammo ad incamminarci, con me e Logan che facevamo strada a Matthew.
"Per la cronaca, avrei risposto lo stesso di sì, senza che tu mi stringessi la mano." Puntualizzò lui, facendomi increspare le labbra in un sorriso divertito.
"Non si è mai troppo sicuri." Ribattei, facendo sorridere anche lui.
"Sono troppo emozionato!" Esclamò Matthew nel frattempo, guardandosi in giro come se fosse un bambino alla scoperta del mondo.
"Non ho mai visto nessuno così eccitato per un giorno di scuola." Sentenziai, sorpresa e divertita allo stesso momento. "Ti sei ricordato di indicare i corsi quando ti sei iscritto?"
Lui annuì semplicemente, senza aggiungere parola.

Quando finalmente avemmo preso tutto in segreteria per Matthew, e avemmo sistemati i libri negli armadietti e preso quelli che servivano, ci dirigemmo nella nostra classe per iniziare la prima ora.
Io e Matthew avevamo praticamente l'orario che coincideva, dato che aveva insistito per seguire gli stessi miei corsi, mentre con Logan avevo in comune almeno un'ora al giorno.
Ci accomodammo in tre banchi che si trovavano nel mezzo, -quindi né troppo avanti, né troppo indietro- e cominciammo a parlare, mettendoci a totale disposizione di Matthew nel caso volesse farci delle domande.
"Che sport ci sono?" Domandò impaziente, dato che era un tipo molto sportivo.
"Beh, c'è un'ampia scelta: c'è la pallavolo, il football, il baseball,..." Cominciai pensierosa.
"Il nuoto." Aggiunse Logan.
"Giusto, poi c'è anche..."
"Il basket." Disse una voce maschile di fronte a noi.
"Esatto, anche quel-" Girai lentamente il viso verso la persona che aveva parlato, riconoscendone all'istante la voce.
"Ciao Vanessa." Mi salutò Jason, muovendo il peso imbarazzato da un piede all'altro.
"Vattene." Risposi acida, lo sguardo freddo; non riuscivo più a guardarlo allo stesso modo dopo che avevo scoperto la verità.
"Ascolta, mi dispiace per tutto quello che ho fatto, non posso stare senza di te, io..." Stava balbettando qualcosa, visibilmente indeciso sul dirlo oppure no. "...io credo di provare ancora qualcosa per te." Sussurrò, in modo che potessi sentirlo solo io e, al massimo, anche Matthew e Logan; posò le mani sul banco, poggiandoci sopra tutto il peso.
"Ah sì?" Mi girai completamente verso di lui, per guardarlo meglio negli occhi. "Tu mi hai ferita, mi hai tradita, e per giunta dopo mi deridevi, insieme a quella vipera che io reputavo amica." Non stavo piangendo, e non avevo nemmeno le lacrime agli occhi, non provavo più niente per quel ragazzo, più indifferenza che odio ormai; ma l'amore che sentivo per lui, che mi aveva fatto battere il cuore all'impazzata ad ogni bacio, le farfalle nello stomaco ogni volta che mi avvicinavo a lui, era tutto passato.
"Lo so, mi dispiace ti ripeto, ma ora vor-" Non fece in tempo a finire che un'altra figura, purtroppo a me conosciuta, lo spinse in malo modo via.
"Hey Vany, come va, tutto bene?" Ero stufa che la gente che odiavo mi stesse importunando già dalla prima ora del primo di giorno di scuola. Ma dove erano le professoresse quando servivano?
"Vattene." Ormai quella era la mia risposta per chi non mi andava di vedere, soprattutto se la vista di quella persona mi urtava fortemente.
"Avanti, non fare così, dopotutto sei la mia migliore am-"
"Ero la tua migliore amica." La corressi subito, non volevo più nessun legame con quella sottospecie di ragazza.
"Va beh, sono dettagli quelli. Comunque, perché non mi presenti a questo tuo nuovo amico?" Chiese, fissando Matthew e facendogli gli occhi dolci.
Alzai gli occhi al cielo esasperata, sapevo che avrebbe voluto conoscerlo.
"Oh, scusami, adesso rimedio." La vidi annuire soddisfatta, povera illusa.
"Matthew, questa è Abigail Jones, ti ricordi? La ragazza troia a cui ti ho raccomandato di stare lontano." Sputai quell'ultima frase come se fosse una goccia di veleno sulla mia lingua.
Lei fece uno sguardo offeso, portandosi una mano al petto con modo teatrale.
"Ma come ti permetti di definirmi così, stronza."
"Mi permetto, dato che ti sei scopata il mio ex quando stavamo ancora insieme; a proposito, perché invece di star qui a rompere le scatole non te ne torni dal tuo ragazzo?" Risposi, appoggiandomi con la schiena contro lo schienale della sedia.
"Chi, Jason?" Scoppiò in una risata irritante, come se avessi fatto una battuta. "L'ho lasciato appena è finita la scuola, non mi è mai piaciuto, ma a letto certo che ci sa fare." Detto questo, finalmente se ne andò, lasciandoci in pace.
"Che rabbia!" Esclamai a denti stretti e incrociando le braccia al petto.
"Non darle ascolto, non ti deve più interessare ciò che dice." Cercò di calmarmi Logan, strofinandomi una mano sulla spalla.
"Quando mi hai detto che era una pessima persona, non credevo lo fosse così tanto." Commentò Matthew.
"Te l'ho detto per avvertiti, quindi non farti ingannare da lei ora."
"E Jason? A me sembra veramente cambiato." Mi disse Logan, avvolgendomi le spalle con un braccio e avvicinandosi a me con la sedia.
"E se fosse solo una maschera? E se ci volesse far credere che è cambiato per poi tirarci un colpo basso?" Scossi la testa. "Non so più che pensare, sembra uno di quei solito ex che chiedono perdono, ma potrebbe benissimo avere un secondo fine."
"Perché non provi a dargli una seconda possibilità?" Aggiunse Matthew, per poi alzare le mani in segno di difesa. "Certo, io non lo conosco, ma mi sembrava veramente dispiaciuto."
Non feci in tempo a ribattere che la professoressa entrò in classe gridando di stare zitti.
Prosperavo una giornata molto lunga.
E non sarebbe stata affatto piacevole.

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