61- Begginning Middle End

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"Beginning Middle End" di Leah Nobel

E, se proprio ci tenete a saperlo, il mio cuore si è spezzato. È stato lui a riattaccare, lasciandomi lì, in quel bagno soffocante, con il telefono attaccato all'orecchio.

Mi obbligo a calmarmi, perché credo che d'ora in poi non ci sarà più Giacomo a tranquillizzarmi nei momenti di panico. Ma perché sono così traumatizzata? Sapevo che sarebbe successo, sapevo che i nostri sentimenti ci avrebbero portati a un punto di non ritorno, a un punto di fine. Siamo andati avanti per quindici anni con virgole e punti e virgola, mai punti fermi. Abbiamo usato tutta la punteggiatura possibile e immaginabile solo per non fermarci mai. Ma ora non vedo altro quel punto che tanto temevo.

Lara: Abbiamo chiuso, stagli vicino ne ha bisogno... io starò bene promesso.

Scrivo a Valerio, che visualizza il messaggio dopo una manciata di secondi.

Valerio: È già qui, che cazzo state facendo?

Non rispondo, visualizzo il messaggio e basta. La verità è che non so dargli una risposta, io e Giacomo non stiamo facendo proprio niente.

Spengo il telefono e torno da Bianca e Cecilia, che trovo dove prima, in compagnia di Andrea e Tommaso. Quest'ultimo si alza e mi abbraccia forte, quasi da farmi male, eppure non è confortante.

Da sopra la sua spalla guardo Bianca e Cecilia e, dal mio sguardo, loro capiscono. «Tutto ok?» chiede Tommaso in un sussurro al mio orecchio. Annuisco incapace di parlare. «Fammi innamorare di te.»

Mezz'ora dopo ci troviamo seduti sul divano alla ricerca di un film, «Vi prego, tocca a me sceglierlo!» protesta Cecilia, «Lara è l'ospite, sceglie lei» la rimprovera Andrea. «Quello che vuole Ceci» la accontento. «Potrei vomitare» commenta Andrea quando sul grande schermo compare il titolo di un film romantico: Tua per sempre.

Sorrido alla vista del titolo, credo che sarò per sempre di Giacomo Riva. «Lara lo ha approvato, quindi tutti zitti e ammirate questo capolavoro.» Si siede tra me e Bianca e fa partire il film.

Non presto attenzione, fisso lo schermo con sguardo vacuo, come se fossi attenta ad ogni singolo movimento degli attori, ma in realtà presto attenzione solo in un momento. Lo faccio quando una canzone davvero bella risuona nelle mie orecchie. Torno alla realtà all'improvviso e, davanti ai miei occhi, compare la protagonista che riprende una ragazza che canta la canzone.

«Come si intitola la canzone?» mormoro all'orecchio di Cecilia staccandomi per un millesimo di secondo dal contatto con Tommaso.

«"Beginning Middle End" di Leah Nobel» replica lei guardando lo schermo del telefono per verificare il titolo. Torno vicina a Tommaso e mi perdo nuovamente nei miei pensieri vuoti.

«Sicura di voler tornare a casa?» chiede Bianca porgendomi lo zaino portato prima da Andrea, «Devo riordinare camera mia» spiego, «Di notte?» Annuisco. «Non dormirò» mormoro abbassando lo sguardo.

«Allora ci vediamo domani?» propone la mia amica. Rispondo che ci sentiremo, e domattina ci proverò davvero ad accendere il telefono, troverò la forza per farlo sul serio.

«Non stai bene» afferma Tommaso una volta in strada, visto che ha insistito per accompagnarmi. Apre la portiera della sua auto e sale pochi secondi dopo di me. «Ho chiuso con il mio migliore amico, dovrei stare bene?» controbatto. «No La, ma puoi parlarne con me.» Il nomignolo che mi ha affibbiato mi fa congelare sul posto. «Puoi non chiamarmi così?» chiedo cortesemente. «Certo» replica prendendomi la mano.

«Non sono lui, penso che sia migliore di me e l'ha dimostrato, ma voglio che tu stia bene, esattamente come lo vuole lui» dice. «I-io...» balbetto qualcosa di incomprensibile anche a me stessa, non so proprio cosa dire. «Tu lo ami, e lui ama te. Ma ce la faremo insieme ok?» promette. E alla sua promessa ci credo, non è una di quelle con Giacomo che mai infrangerei, ma mi obbligo a crederci. Perché l'unica cosa che mi è rimasta da fare in questa vita che mi soffoca è aggrapparmi alla speranza, a quello spiraglio rimasto.

Posso farcela. Ho superato la morte dei genitori di Giacomo, che erano un po' anche i miei, ho superato un trasferimento in un altro Stato. Posso superare anche questa.

«Ti accompagno dentro?» domanda una volta davanti a casa mia. «No, lascia stare.» Gli sorrido debolmente per convincerlo che sto bene.

«Domani provaci, va bene?» Annuisco e mi avvicino a lui. Non ci baciamo. Restiamo fronte contro fronte per un po' a guardarci negli occhi, nessuno può immaginare quanto in questo momento vorrei due cose. Due opzioni di desideri: che ci fosse Giacomo al posto di Tommaso, oppure che il dolore sparisca permettendomi di essere felice con il mio ragazzo.

Alla fine scappo in casa, non saluto i miei. Mi chiudo in camera e butto il telefono sul letto, cominciando a sistemare dalla scrivania.

Sistemo tutti i libri nella libreria che ormai è vuota e, quando sono tutti al loro posto, sistemo bene anche quella. Raccolgo tutte le penne e matite disseminate un po' ovunque e ne metto un po' nel portapenne e un po' in un cassetto. Poi prendo i libri sul pavimento e mi obbligo a non aprire quelli di Giacomo. Li sistemo nelle libreria e torno al lavoro. Passo ai vestiti, che ripiego ordinatamente nell'armadio, facendo una selezione su ciò che devo assolutamente lavare. Metto le borse sparse qua e là su una mensola e metto bene tutti i gioielli sul comodino. Rifaccio il letto in un modo decente e prendo spazzole e trucchi abbandonati un po' ovunque. Li porto in bagno e sistemo il cassetto. Arrotolo bene il filo del phon e ordino tutte le creme e i prodotti per capelli che ho comprato senza averli mai usati. Butto via i profumi finiti rimasti lì. Sistemo gli elastici di tutte le dimensioni in un angolo.

Prendo la forbice dal cassetto e, con lentezza estenuante, taglio le unghie delle mani più corte possibile, in modo da non farmi male durante gli attacchi di panico. Poi torno in camera.

Riguardandola quasi non la riconosco. La porta si apre improvvisamente dietro di me, facendomi sobbalzare. «Sei già tornata?» chiede mia madre ancora in pigiama. «Mi ha accompagnata Tommaso stanotte.» Annuisce comprensiva.

«Giacomo?» Faccio spallucce e, dal mio sguardo, lei capisce che tutto è crollato in mille pezzi. Mi obbligo a non piangere, «Hai sistemato» osserva. «Cerco di sistemare la mia vita» sospiro soddisfatta, «Sono convinta che ce la farai, il percorso è lungo e tortuoso, ma ti assicuro che il traguardo è straordinario.»

Venti minuti dopo mi costringo ad accendere il telefono. Non trovo messaggi né da Valerio né da Giacomo. Bianca e Cecilia mi hanno chiesto se sto bene, così come Tommaso e Andrea. Rispondo che è tutto ok e mi stendo sul letto con le cuffiette nelle orecchie. Mi ricordo il titolo della canzone che Cecilia ha detto ieri sera, così la cerco e la faccio partire.

Sometimes, you get what you've always been wishing for
And most times, it's not on your deadline, but that's alright
I was worn out and jaded from trying on people to love
But you fit so well

When they ask why I can never explain
But a symphony played when you told me your name
And I took that as a sign

Ricordo quando ci siamo conosciuti e mi ha detto di chiamarsi Giacomo, mai suono più bello le mie orecchie avevano udito. Risuonava come una canzone da cui non mi sarei mai voluta separare, e così è stato. Il modo in cui il suo nome mi aveva colpito, per me è stato un segno, un po' un giuramento di amore eterno.

Will you be my beginning, my middle, my end?
Will you be my beginning, my middle, my end?
Will you be my beginning, my middle, my end?
Will you be mine?

Ma la verità è che Giacomo è stato il mio inizio, la mia metà e ora è anche la mia fine. Lo è perché la sua assenza mi distrugge e non so come potrò andare avanti in così, sicuramente in un modo molto doloroso che non avrei mai voluto provare, perché sapevo che sarebbe successo arrivando alla rottura del filo che ha sempre legato me e Giacomo.

Mmm, mmm

Sometimes, it's hard to see what the future holds
And most times, it feels like a steep climb, and that's alright
There's magic in details, the tender small gestures of love
And the way they all add up

When they ask why I can never explain
But a symphony played when you told me your name
And it sounded like a sign

Will you be my beginning, my middle, my end?

Will you be my beginning, my middle, my end?
Will you be my beginning, my middle, my end?
Will you be mine?

Five years later and I'm still yours
Ten years later and I'm still yours
Fifty years later and I'm still your beginning and middle and end
Five years later and I'm still yours
Ten years later and I'm still yours
Fifty years later, and I'm still your beginning and middle and end
Beginning and middle and end (oh)

Sarò sua per l'eternità, questo lo so, e non posso neanche provare a negarlo.

Will you be my beginning, my middle, my end? (Oh)
Will you be my beginning, my middle, my end? (Oh)
Will you be my beginning, my middle, my end? (Oh)
Will you be mine?

Sarò sua tra cinque, dieci, cinquant'anni. Perché non penso che smetterò mai di farlo.

Prendo il telefono e apro la sua chat, leggo gli ultimi messaggi solo per farmi male.

Giacomo: La, almeno dimmi se stai bene.

Giacomo: La, ti prego... sono preoccupato per te.

Giacomo: Sono un idiota, perdonami.

Giacomo: Scusa, non ci ho proprio pensato... fammi spiegare.

Giacomo: Non dovevo uscire, è stata una cosa improvvisa e nella fretta non ti ho scritto, sai che non ti farei mai una cosa del genere.

Giacomo: So che ci sei rimasta male perché c'era anche Miriam, ma sappi che non è come pensi.

Giacomo: Ti amo La, ti amo così tanto.

Leggendo quel messaggio mi porto la mano alla bocca per soffocare un singhiozzo provocato dal pianto disperato da cui sono colpita. Non faccio rumore, non voglio che i miei se ne accorgano e si preoccupino.

Ripenso a quel momento a New York, l'ultimo dell'anno. Saremo sempre lì fermi a fissarci. Quel momento magico non finirà mai, nemmeno tra cinquant'anni.

Scrivo un messaggio a Giacomo, quello che probabilmente è l'ultimo.

Lara: Ti odio... ti odio però... però quando sarò vecchia racconterò a qualcuno cosa siamo stati noi... è una promessa.

Spazio autrice
Benvenuti in questo capitolo, che ha come colonna sonora "Beggining middle end" di Leah Nobel, una canzone stupenda, a parer mio... siete d'accordo?

Non mi posso dilungare troppo, ma spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo alla prossima!

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