66- Ginevra

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«Non abbiamo nulla di cui parlare» dice, riportando l'attenzione su ciò che stava mettendo all'interno della pentola. «Io credo di sì» controbatto entrando nella stanza con le braccia incrociate.

«Non puoi entrare in casa mia e comportarti come ti pare» sbotta. «Mattia mi ha detto che questa è casa mia, anzi mi correggo... mio padre.» Lei spalanca gli occhi, sorpresa dal tono tagliente che ho utilizzato nel pronunciare le ultime due parole, sa che l'ho fatto per colpirla. «Non puoi considerarlo tuo padre solo perché è stato con tua madre e il suo sperma ti ha concepito.» Ridacchio leggermente, «Hai visto come si impegna con me? Mi ama come un figlio, mi ama come amava mia madre.»

Spegne il fornello e si posa al bancone. «Ti chiedo di andartene.» Scuoto la testa, «Mi eviti, voglio sapere il perché» dico, «Non c'è un motivo» replica. Sbuffo, pensavo sarebbe stato più facile. In silenzio osservo con attenzione i suoi lineamenti dolci, gli occhi scuri come la pece hanno un taglio familiare, anche le labbra assottigliate lo sono.

«Tu sei Ginevra» mormoro. «Sei l'amica di mia madre.» Indietreggio sorpreso, andando a sbattere contro il tavolo in legno. «Come lo sai?» domanda con un sospiro, «Sei identica a quella delle foto... c-come?» Ginevra sfrega la mano destra sulla guancia, «Eravamo amiche alle superiori.»

Narratore esterno

33 anni prima
Settembre è un mese allegro, soprattutto se stai per iniziare una nuova vita in una nuova scuola. Marta, entrata nella sua nuova classe, una stanza contenente venticinque banchi in legno, con i muri tinti di azzurro e una cattedra che si trova accanto alla grande lavagna, si sente spaesata. Non conosce nessuno, visto che i pochi compagni di classe che hanno scelto la stessa scuola sono in sezioni diverse.

Marta è in 1D. I nuovi compagni chiacchierano allegramente, si conoscono già e sono a loro agio.

Riesce a trovare un posto in terza fila, vicino al muro, così posa lo zaino nero e si siede. Appoggia la spalla destra alla parete e guarda davanti a sé, impaziente che qualcuno le parli per fare amicizia.

«Ciao» dice una voce accanto a sé, appartenente ad un ragazzo dai capelli ricci e gli occhiali sottili. Le labbra incurvate in un sorriso e gli occhi chiari, la squadrano come si fa con un'anomalia. Quando Marta posa gli occhi diversi su di lui, il ragazzo sgrana i suoi. «E-ehm, sono Valentino.» Le fa un cenno poco convinto con la mano, «Marta piacere» sorride la ragazza, senza rendersi conto del disagio di Valentino. Ma lui, senza dire nulla, si volta dall'altra parte per parlare con il ragazzo seduto accanto, si chiama Vittorio e ha una sorta di tic che probabilmente ha solo per mostrarsi carino agli occhi degli altri: passa in continuazione le mani tra i capelli neri. Lui e Valentino sono migliori amici dai tempi delle elementari e non si sono mai separati, al punto che Vittorio ha scelto la sua stessa scuola nonostante non abbia molta voglia di studiare. Piccolo spoiler che non verrà raccontato in questa storia: a fine anno, Vittorio cambierà scuola per un alberghiero.

Ma, tornando alla nostra Marta, non capisce perché Valentino ha troncato così la conversazione.

Nessuno va a parlarle, qualcuno fa per andarci però, appena vede i suoi occhi, prosegue dritto e la evita. Possibile che spaventino così tanto?

«Come si chiama?» domanda la ragazza seduta davanti a lei, girandosi, «Marta» replica. «No, la cosa che hanno i tuoi occhi» ride leggermente sistemando i capelli castani dietro le orecchie. Gli orecchini a forma di farfalla scelti da sua madre, Alessia, piacciono molto a Marta, che si appunta mentalmente di complimentarsi per sembrare carina. «Eterocromia.»

La ragazza annuisce, «Sono Ginevra» si presenta stringendole la mano, «Adoro i tuoi orecchini» commenta Marta; Ginevra porta spontaneamente una mano sull'orecchio. «Magari te li presto» sorride.

«Sabato che fai?» domanda, nonostante sia ancora lunedì. «Non lo so, tu?» chiede. «I miei amici non vengono in questa scuola, esci con noi? Facciamo un giro in centro.» Marta annuisce entusiasta, sperando che i suoi genitori acconsentano. «Allora perfetto, a ricreazione stiamo insieme, ti va?» Marta ancora non riesce a parlare per l'emozione, ha una nuova amica che apprezza la sua eterocromia.

1 anno dopo
«Ciao Gi» dice Marta al telefono seduta sul suo letto. La sua migliore amica Ginevra si sta mettendo lo smalto sulle unghie dei piedi, «Ehi, tutto bene?» domanda preoccupata.

Marta ha rotto da circa un mese con il suo primo ragazzo, Gianluca, ed è stata una rottura un po' sofferta. Lui è un anno più grande e ha preferito a Marta una ragazza della sua età. Lei ci è stata molto male, ma si è ripresa, però Ginevra continua ad essere preoccupata.

«Certo, ho conosciuto un ragazzo oggi... si chiama Mattia.» Ginevra, nel frattempo afferra il telefono fisso rosso e lo porta fino al letto per sdraiarsi e attendere che lo smalto rosa si asciughi. «Ah si? E che fa?» chiede felice che, forse, la sua amica voglia frequentare qualcuno. «È al terzo anno a ragioneria» racconta.

Purtroppo non vede la smorfia di Ginevra che, però, non si risparmia in parole. «Ragioneria? Non dovresti scegliere qualcuno che fa lo scientifico o il classico?» Marta aggrotta le sopracciglia, aspettando che la sua migliore amica si dilunghi in spiegazioni. «Se è andato a ragioneria sarà perché è un nullafacente, no? Non vuoi qualcuno di intelligente... dovresti pensare ad un ipotetico futuro.» Marta, in risposta, ridacchia leggermente, «Siamo in seconda superiore Ginevra, e siamo solo amici» dice senza calmare le risate. «Io ci penso al futuro» protesta l'amica, «Anche io, ma non posso di certo pensare che sarà lui l'uomo della mia vita, non faremo dei figli o cose simili.»

3 anni dopo
«Andiamo al mare?» propone Ginevra, sdraiata sul letto di casa di Marta, che osserva le foto appese al muro che la rappresentano insieme ai suoi genitori, sua sorella Laura e alcuni amici. In quelle foto ci sono anche Ginevra e Mattia.

«Non ho molta voglia» ribatte l'altra. Da pochi giorni hanno ufficialmente terminato la scuola, maturità compresa, e si devono godere l'estate prima di iniziare l'università. Ma Marta non è molto convinta. Si allontanerà da casa e Mattia rimarrà qui. Lei ancora non sa di amarlo, il suo subconscio le impedisce di saperlo; tiene quel sentimento molto forte che originerà Giacomo e Silvia, in seguito ad un tradimento, nascosto agli occhi di Marta, ma non a quelli delle persone intorno. Ginevra vede che entrambi sono innamorati dell'altro, ma al contempo troppo spaventati di avere qualcosa insieme.

La storia di Giacomo e Lara, è come quella di Marta e Mattia, che pensavano di non amarsi e, quando se ne sono accorti e se lo sono confessati, hanno fatto un gran casino.

«Passerai tutta l'estate così?» borbotta Ginevra sollevandosi. Incrocia le gambe e le mutande nere si vedono dal vestito a fiori. «Di che parli?» chiede Marta rivolgendole lo sguardo, «Se ti manca vai da lui» dice infastidita. Non lo è dal fatto che la sua migliore amica sia estranea al mondo, ma dai suoi comportamenti nei confronti di Mattia. Dalla seconda superiore è notevolmente cresciuta e non pensa più che il fatto di frequentare ragioneria sia una cosa da nullafacenti, tanto che si è frequentata negli anni con diversi ragazzi che andavano in quella scuola; il suo primo amore era uno studente di ragioneria.

Simone Conti, aveva la stessa età di Marta e Ginevra, lui e quest'ultima si conobbero a ricreazione. A lei si bloccò una merendina nella macchinetta e lui la aiutò, offrendole anche un caffè. Erano in quarta superiore. Da quel momento Ginevra sentì sempre la necessità di vederlo. Divennero inseparabili, ma amici, fin quando, una sera d'inverno, un bacio coronò il forte sentimento che li legava. Simone però scoprì poche settimane dopo di essere malato di cancro al cervello. Ginevra non riusciva a spiegarsi come potesse morire. Un anno dopo, quattro mesi prima della maturità, Simone si spense con Ginevra accanto a lui. Però lei era serena, sapeva che il suo grande amore stava soffrendo anche troppo e voleva solo che stesse bene; così riuscì ad affrontare nel modo migliore possibile il lutto.

Ma non si può negare che, al momento della conversazione che stiamo raccontando con Marta, lei non sia innamorata di lui.

La verità è che il suo fastidio verso i comportamenti di Marta è dettato dal fatto che lei e Mattia stanno perdendo tempo utile per stare insieme; non vuole che faccia la stessa fine di lei e Simone, che però sono riusciti a godersi al massimo il loro amore. Ginevra si sentirebbe in colpa se Marta o Mattia morissero prima di essersi dichiarati il loro amore.

Ginevra ancora non lo sa, ma i due si dichiareranno il loro amore e tradiranno Alessio, successivamente daranno alla luce due bambini straordinari e, uno dei due, diventerà la figlia di Ginevra, che si innamorerà di Mattia.

Però Ginevra non è propriamente innamorata di Mattia, alla morte di Marta hanno ripreso i rapporti fino a diventare amici, ma nessuno dei due ama l'altro. Entrambi sono legati ai loro due grandi amore morti e stanno con l'altro per pura gratitudine e bene di Silvia. Si vogliono un bene dell'anima, questo è innegabile, ma il loro sentimento non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello tra Mattia e Marta e tra Simone e Ginevra.

«Non mi manca, ci siamo visti due giorni fa» ridacchia falsamente Marta, che in realtà sente un bisogno quasi morboso di stare tra le braccia di Mattia. «Non fare un errore» la supplica l'amica. «Simone è morto quattro mesi fa e io sto cercando di andare avanti, ma lo amerò per sempre. Cosa faresti se lui morisse o se morissi tu senza esservi confessati i vostri sentimenti?» Marta si alza e si sdraia vicino a Ginevra, che invece è ancora seduta. «Non proviamo nulla l'uno per l'altra» mormora in tono per niente convinto.

Dopo aver sospirato tra il silenzio dell'amica torna a parlare, «Lo amo così tanto» confessa. «Lo so» replica Ginevra, «È sbagliato, perché se ci lasciassimo o lui non ricambiasse si rovinerebbe tutto.» Ginevra si stende vicino alla sua amica, e insieme contemplano il soffitto lilla tinteggiato anni prima, alcuni punti sono rovinati dal tempo. «Preferisci restare con un rimorso?» Marta non risponde alla domanda della sua migliore amica.

Marta e Ginevra non smetteranno mai di vedersi o sentirsi, Ginevra frequenterà l'università in un posto lontano rispetto a quello di Marta, ma si sentiranno spesso e si vedranno ogni volta che sarà possibile. Ginevra sarà la damigella di Marta al matrimonio e la madrina di Silvia e Giacomo, insieme a Mattia, al loro battesimo. Ginevra terrà un discorso al funerale della sua migliore amica che non dimenticherà mai.

Ogni tanto, anche oggi ai tempi della storia tra Lara e Giacomo, Ginevra ripesca dal comodino una foto con la sua amica e piange. Guarda Silvia e piange perché somiglia così tanto a Marta per certi aspetti, soprattutto caratteriali. Evita Giacomo perché lui le somiglia anche fisicamente e il dolore è troppo. Non le importa se sono figli di Mattia perché, nonostante sia il suo compagno, non si sono mai sposati, prova solo un grande affetto ed è felice che Silvia sia cresciuta con almeno uno dei suoi due genitori; inoltre, lei lo sapeva già.

Una cosa che non sapete, è che il contatto di emergenza di Marta era Ginevra, ed è per questo che lei andò in ospedale meno di un'ora dopo il ritrovamento dei cadaveri e dei due bambini feriti.

Marta amava Ginevra come una sorella, sarebbe morta per lei. E Marta mandò una lettera a Ginevra, chiedendole alcune cose da fare se a lei e Alessio fosse successo qualcosa.

Cara Gi,
se hai questa lettera tra le mani è perché a me e Alessio è capitato qualcosa che ci impedisce di prenderci cura dei bambini. Purtroppo sono solo due, e io devo lasciarli a qualcuno e scegliere è complesso. Non penso di chiederti molto, ma mi farebbe molto piacere se tu e Mattia vi impegnaste ad accudirne uno insieme. Sceglierei di lasciarvi Silvia, so che sarai una gran madre per lei. Per quanto riguarda Giacomo, tranquilla, lo lascerò in buone mani a mia sorella Laura. Anche tu pensi male di lei, lo so, ma sta bene adesso. La conosco e so che si è impegnata molto per superare la sua dipendenza e riesce a frequentare le riunioni del gruppo. Sta bene, non lascerei mio figlio con lei se non fosse mentalmente stabile e in grado di prendersene cura... quindi puoi stare tranquilla. Se non te l'ho detto, sappi che ti voglio bene, e che senza di te la mia vita sarebbe stata letteralmente uno schifo. Sei stata l'unica cosa ad aver reso la mia vita degna di essere vissuta, supportandomi dopo l'arrivo di Giacomo e Silvia. Anche se non te l'ho mai confessato avevo una relazione con Mattia, ci amavamo troppo per rinunciare e so che avrei dovuto darti retta anni fa. Quindi ora è il momento in cui confesso che Silvia e Giacomo sono figli suoi, perché Alessio è sterile. Scusa, scusa se ti ho mentito più volte, mettendo da parte la nostra amicizia così importante per me. Vorrei dirti così tante cose, ma lo spazio sta finendo e mi piace pensare che, nei nostri anni insieme, ci siamo già dette tutto. Spero che sia tutto ok tra noi, anche se non sono successe cose eclatanti. Ti voglio tanto tanto bene, sei la mia migliore amica e non so come avrei fatto durante la mia vita senza di te. Anche adesso non so come farei senza di te, prenditi cura di Silvia e assicurati che Mattia la ami come padre, ma gli dirò che lo è. Se non ti arreca disturbo, vorrei che ti assicurassi anche di Giacomo, non perché Laura non è in grado, ma perché starà male e avrà bisogno di qualcuno. Lo vedo già che mi somiglierà molto, so che farà male, ma sei forte. Hai superato la morte di Simone e sei in grado di superare ogni cosa. Se non ci sono più, mi assicurerò di riferirgli che lo amavi molto e che lo ami ancora; spero di finire in Paradiso anche se non sono stata una brava persona, ma vorrei esserci solo per potergli dire questa cosa, per te. Ora ti devo lasciare, Silvia e Giacomo stanno facendo il bagnetto e devo asciugarli. Sei mia sorella, ti voglio così tanto bene che neanche puoi immaginarlo.
Eternamente tua,

Marta.

Spazio autrice
Ciao a tutti e bentornati in questo nuovo capitolo molto lungo! Abbiamo un racconto dell'adolescenza di Marta, che ha condiviso con Ginevra, che è anche la compagna di Mattia. Vi aspettavate questo dettaglio decisamente rilevante?

Il capitolo si conclude con una lettera di Marta, e ormai abbiamo capito che lei aveva programmato tutto in caso le fosse successo qualcosa, e così è stato.

Vi lascio subito, ma datemi pareri su Ginevra, ora che la conoscete meglio!

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