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Intorno a sé aveva arbusti le cui foglie erano di colore arancio e bruno, come se fossimo in autunno. Di fianco, tra le spighe secche e le erbacce vi era una pozza d' acqua piovana, malconcia. La donna, completamente nuda, era ricoperta di fango. Aveva perso tutta in quella immane foresta buia.
-" Che hai da piangere?" – disse una voce conosciuta.
La donna, lieta voltandosi, vide il coniglio.
-" Oh! Signor coniglio siete voi, guardate come sono ridotta!" – disse.
-" Lo vedo." – rispose.
-" Quella maledetta foresta di rovi, mi ha ferito. Ho perso tutto assieme agli abiti, sono nuda come un verme e mi sento un verme." – disse.
-" Come mai?" – replicò.
-" Pensavo di farcela, di essere superiore. Volevo l' oro e ho perso me stessa, finendo in una strada dove non so tornare a casa." – disse.
Il coniglio allora, passando tra i rovi, senza ferirsi, la raggiunse, saltò oltre il fango e con la zampetta le ripulì il viso.
-" Ci sono cose ben più importanti dell' oro" – disse il coniglio con saggezza – " Per te cosa è davvero oro?" – chiese.
Poi il coniglio scomparve, poco prima che lei potesse risponderle.
Una voce le rammentò:
-" Ricorda, cosa per te è oro!" -.
-" Le persone che amo!" – disse la donna, quasi come se fosse uscito da dentro.
Raccolse le energie e provò a uscire da quella palude melmosa.
Finalmente dopo una strada insidia di difficoltà, scalato le montagne, percorso fiumi e laghi a piedi, dopo due giorni di cammino, perdendo il senso del tempo, raggiunse il villaggio.
Stanca e affamata, si sentì morire. Crollò e alla fine, oltre ilvillaggio, c'era una grotta con un immenso tesoro. Era arrivata.
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