Autunno 2019

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'Ci siamo, ragazzi'. Tony li aveva convocati allo S.H.I.EL.D.. Erano solo in sei, gli Avengers originali, Natasha, Bruce, Tony, Clint, Thor e Steve.

'Non so se questo piano funzionerà, ma è l'unico, a nostro avviso, che può avere una possibilità di riuscita'. Stark proseguì. 'Esistevano altre Gemme dell'Infinito, questo ce lo ha detto Thor...'.

'Sì, milioni di anni fa, quando l'Universo fu creato, gli Dei decisero che, per ogni Gemma sarebbe stato concepito un doppione; questo, per evitare che qualcuno si impossessasse di tutte le pietre ed acquisisse un potere distruttivo immenso, a cui non ci fosse modo di opporsi, com'è accaduto. Ci sarebbe stata sempre l'alternativa di un potere analogo, altrettanto forte. Le Gemme duplicate erano custodite gelosamente, neanche Odino conosceva la loro collocazione. So o per lo meno così mi è stato tramandato, che i doppioni sono stati distrutti...'. Thor terminò il racconto, avvilito.

'Io e Tony abbiamo progettato questo strumento...vedete?' Bruce indicò il grande schermo di un pc, sembrava una specie di sofisticato sonar, come quelli delle imbarcazioni. Continuò 'E' un radar, per individuare le Gemme dell'Infinito...quelle pietre hanno una lunghezza d'onda particolare, ed è come se emettessero dei suoni, che siamo riusciti a tracciare. Se può interessarvi, per crearlo, abbiamo sviluppato un prototipo delle Industrie Stark, da un'idea del padre di Tony, contenuta nel microchip che è stato recuperato da Rafflesia, James e da te, Clint, nel sottomarino. Ed anche questo ci è parso un segno da non tralasciare!'. Bruce lo disse a voce bassa e si fermò, inquieto... non aveva mai creduto alle coincidenze!

Erano tutti in attesa, in silenzio, di altri dettagli. 'Se guardate bene la schermata, osserverete i diversi segnali...' continuò Banner.

C'era un lieve bagliore intermittente e, molto a distanza, un gruppo di luci fra di loro unite, anch'esse intermittenti, ma dalla luminosità ben più potente.

Stark spiegò 'La luce singola è la Gemma del Tempo, il doppione, l'unico rimasto...esiste ancora, per fortuna...le altre sono le Gemme del Guanto dell'Infinito e ci indicano dov'è Thanos; come vedete, è molto lontano, oltre che invincibile alle nostre armi...lo scontro precedente, con lui, non è stato favorevole, eufemisticamente e dubito potrebbe esserlo ora, che siamo pure dimezzati'. Continuò 'Il nostro piano è questo; recupererò la Gemma del Tempo. Poi la useremo per tornare indietro, a New York, nel 2012, da dove tutto è iniziato. Per riprenderci la Gemma dello Spazio e quella della Mente, portate da Loki...Se riusciremo a nasconderle, in via definitiva, o meglio ancora, a distruggerle, ripristineremo l'ordine dello spazio e del tempo, senza alcun problema, ma ripartendo da quel momento temporale. Lo scorrere del tempo ricomincerà da quell'attimo. Da lì in avanti, quindi, dovremo rivivere le nostre vite, senza alterare il futuro che ci attende e che noi già conosciamo. Noi sei soltanto sapremo cosa è accaduto e ricorderemo quanto abbiamo vissuto. Chi si è dissolto e chi è rimasto non avrà memoria degli accadimenti che si sono susseguiti fino ad oggi, se la nostra teoria è giusta, e se abbiamo fatto bene i calcoli. Per ciò che mi riguarda, nessun altro dovrà saperlo, mai. Se, e quando ricompariremo, non dovremo parlarne con anima viva. Nemmeno tra di noi!'.

Tony terminò con un'altra notizia, altrettanto devastante 'Io e Pepper aspettiamo un bambino, per cui potete immaginare quanto mi costi, personalmente, dover abbandonare questo tempo per ritornare indietro, senza alcuna certezza dell'esito del piano, piuttosto che continuare a vivere la vita di adesso...'.

Gli altri avevano trattenuto il fiato, addolorati; il prezzo da pagare sarebbe stato molto alto, per ciascuno di loro.

'Avete capito bene ciò che vi ha detto Stark?' Banner li interrogò.

'Sì' annuirono, in coro, inquieti.

'Potrò salvare Loki? Bruce, mio fratello potrebbe non essere stato ucciso da Thanos?' chiese il biondo principe asgardiano, accorato; suo fratello era morto eroicamente, si era riscattato delle malvagità commesse e lui non se ne dava pace.

'Credo proprio di sì. Se il piano andrà a buon fine, Thanos non comparirà nelle nostre vite e non attaccherà l'astronave che, da Asgard faceva rotta verso la terra. Ipoteticamente, Loki dovrebbe essere vivo, a meno che non vi uccidiate, prima, a vicenda!' il dottore rise, per una volta, e Thor parve più sereno. Almeno esisteva una speranza.

'Mi preparerò per andare, domani, a recuperare la Gemma del Tempo e poi ci muoveremo. Salutate chi dovete, perché potrebbe essere l'ultima volta, se non riuscissimo a portare a termine il piano. Invece, se avessimo successo, come auspichiamo, può darsi passi tanto tempo prima che vi rincontriate, nel mondo di oggi. Ti è chiaro il concetto, Steve?' Tony gli si era rivolto direttamente, per via dell'agente Tyler, in maniera piuttosto dura e diretta.

Il Capitano, afflitto nel volto, non aveva risposto.

'Rogers, che pensi di fare con Rafflesia? Non le racconterai tutto, vero?' Natasha dovette chiederglielo di nuovo, avevano bisogno di sapere.

'Le dirò che vado in missione, solo questo. Io... spero di riuscire a farla riunire con Bucky...ho ragionato molto sulle parole di Bruce e sui sentimenti di Rafflesia...ho capito che non potrà mai amarmi come ama Buck – perché lo ama ancora, questo è certo - né potrà mai provare per me quello che provo per lei...'.

Steve, sull'orlo delle lacrime, parlava col cuore in mano 'La amo così tanto che desidero esclusivamente vederla felice...è stata felice solo con lui, che è...era il mio amico più caro da sempre...lo sapete, anche quando non avevo niente, avevo Bucky...per me la decisione, in fondo, è semplice'.

Opzione semplice no, non lo era stata e non lo era, ma era l'unica scelta che aveva.

Gli altri Avengers lo guardavano, finalmente sembrava rinsavito; infelice e disperato come non mai, ma almeno razionale.

'Devo, anzi dobbiamo, tentare il tutto per tutto, per ripristinare il mondo che conoscevamo, per riportare indietro le persone a cui volevamo bene...'. Il Capitano terminò la sua terribile orazione, singhiozzando.

*

'Domani parteciperò ad una missione con gli altri Avengers, ero passato solo per salutarti' Steve non aveva nemmeno voluto andare a mangiare fuori o che preparasse la cena. Appariva piuttosto angosciato.

'Sei preoccupato?' Rafflesia provò a capire se avesse voglia di aprirsi.

'Un po'...'. Attese di trovare il coraggio per confessarglielo, un coraggio che sentiva non arrivare 'Sai, alla vigilia di questo tipo di missioni, si pensa sempre che esista la possibilità di non tornare...'.

In effetti, l'avevano già sperimentato sulla loro pelle, la dissolvenza di Thanos aveva portato via i propri cari, da un giorno all'altro.

'Se non te lo dico adesso, sono sicuro che non te lo farò mai più, comunque vadano le cose...io ti amo, Rafflesia... da tanto tempo, da quando Bucky era ancora vivo, che Dio mi perdoni...'.

Lo guardò, cosciente, in cuor suo, di averlo sempre saputo. Era rimasta immobile, a fissarlo, mentre si dichiarava.

'Non voglio che tu dica niente' Steve era certo che non avrebbe proferito le parole che tanto auspicava di sentire 'ma ho bisogno che mi abbracci, ora...'.

Rafflesia si avvicinò, lo cinse fra le braccia e appoggiò la testa sul suo petto, come faceva d'abitudine.

Il Capitano Rogers realizzò, in quell'attimo, che sarebbe stato l'ultimo abbraccio che avrebbe ricevuto da lei, qualsiasi cosa il futuro avesse avuto in serbo per entrambi, ed anche che non avrebbe mai più provato, in vita sua, un dolore così forte. 

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