(Marco) Però ti piace

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Non vedevo Maia da due giorni. Di conseguenza, erano due giorni che non facevo che pensarla. E più la pensavo, più negavo che ciò accadesse.

- Lo sai che assumi un'espressione da ebete ogni volta che leggi un suo messaggio, vero? -

Alzai lo sguardo dallo smartphone e guardai in cagnesco Christian, seduto al di là della mia scrivania.

- La mia espressione da ebete è comunque molto meno imbarazzante della tua espressione normale. -

- Quindi è lei? E' Maia che ti scrive? -

Presi in considerazione l'ipotesi di negare. Non assecondai quell'idea insulsa.

- Sì, è Maia. -

Non aggiunsi altro, posando il telefono sul piano e riprendendo in mano gli incartamenti del bambino cui avrei asportato un tumore celebrale il giorno seguente.

- Vi vedete? -

- No. -

- Quindi non l'hai più vista dopo la cena a quattro? -

- Io starei lavorando. Pensi di fare altrettanto o preferisci continuare a far sì che sia io a salvare la vita ai tuoi pazienti? -

Appoggiò i gomiti alla scrivania e si sporse in avanti, sorridendo.

- Quindi l'hai vista! Perché non me l'hai detto? -

Sbuffai, abbandonando la cartella del paziente di fianco al cellulare.

- Perché non sono affari tuoi, magari? -

- Com'è andata? -

- Possiamo parlarne fuori dall'orario di lavoro? Ho quagli esami del tuo paziente, Christian. Ricordi, vero, che la tua chemio non può salvargli la vita e che serve il mio intervento per liberarlo dal tumore che gli preme sul cervello? -

- Sì, ho già visto gli esami. E sono compatibili con l'anestesia. Domani puoi fare la tua magia e restituirmelo alleggerito così che io possa evitare che la Bestia torni a minacciare la sua vita. Non c'è altro da dire sull'argomento. -

- Quindi la tua presenza in quest'ufficio è del tutto superflua. -

Sospirò, appoggiandosi di peso allo schienale della sedia.

- Cristo, Marco, non fare il rompicoglioni. Mica vorrai tenere la ballerina nascosta in tasca? Parla e falla finita. Io non faccio il misterioso sulle mie avventure di letto. -

- Perché ti interessa tanto? -

Fece spallucce, con una smorfia.

- Perché sei vago. Per quale motivo sei vago quando si tratta di Maia? -

Ecco Christian, l'abile ribaltatore di frittate.

- E perché ti interessa sapere il motivo per cui sono vago? -

Ed ecco il sottoscritto, che ha imparato a ribaltare le frittate dal Maestro.

In quel momento accadde qualcosa di raro. O forse unico, tipo un'aurora boreale nel cielo di Milano. Christian si fece serio.

- Perché siamo amici, doc. -

Colse senza dubbio il mio stupore, perché cambiò presto espressione, virando su un sorriso più leggero. Ma non abbandonò il tono di voce calmo che di solito riservava alle famiglie dei suoi pazienti. - Ed è oggettivo che tra noi due quello con più sale in zucca sono io. -

- La tua seconda affermazione è drammaticamente opinabile, Christian. Comunque sono vago perché è ancora tutto in divenire con Maia. -

- Però ti piace. -

- Mi pare ovvio. -

- Sai cosa intendo. Lei ti piace almeno nella stessa misura in cui tu piaci a lei? O siete lontani anni luce? Perché, da quello che mi ha riferito Jennyfer, Maia è cotta a puntino, anche se probabilmente non è ancora pronta ad ammetterlo. -

- Se avessi risposte certe a queste domande non avrei bisogno di essere "vago", come mi hai definito - risposi. Poi gli puntai gli occhi addosso, dubbioso. - Quando avresti parlato con Jennyfer di queste cose? -

- Alla cena di casa tua - rispose prontamente, accompagnando le parole con un gesto sbrigativo della mano. A quel punto raccolse la cartella clinica del suo paziente. - Ci aggiorniamo domani, prima dell'intervento. Se vedi che va per le lunghe manda qualcuno ad aggiornare i genitori, per favore. -

- Lo faccio sempre. -

- Sì, ma hai una concezione piuttosto stravagante di "per le lunghe", Marco. Se qualcuno del tuo staff pronostica alla famiglia 2 ore di intervento e tu mandi fuori qualcuno dopo 4 ore, stai pur certo che hai regalato 2 ore d'inferno a gente che sente il calore delle fiamme già da parecchio tempo. -

- Darò precise istruzioni in merito - lo rassicurai.

Christian lasciò il mio studio. Sullo smartphone vidi la notifica di altri 2 messaggi di Maia.


SPAZIO AUTRICE

So di essere di parte, ma ho un debole per Christian. Forse lo preferisco addirittura a Jennyfer. Di certo C&J hanno più materia grigia di M&M.

Vediamo anche l'amicizia maschile, senza dubbio vissuta in maniera di versa da quella femminile, almeno in questa storia.

Vi sembrano amicizie credibili?

È sempre difficile dare voci diverse ai personaggi e creare legami unici e non sovrapponibili tra loro.

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