2. Il diario della Creatrice del Sole

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«Va bene, ma ti perderai una bellissima festa e dovrò raccontarti tutto!» e dopo aver sorriso all'amica e all'anziana, Ninfea volò via, lasciando dietro di sé una scia di polvere fatata.

Sunshine osservò quel maledetto luccichio che emanavano le ali della fata. Non poteva fare a meno di invidiarla e si sentiva in colpa nel provare quelle emozioni verso la sua amica.

Avrebbe tanto voluto partecipare di nuovo a quella ricorrenza così magnifica.

Le feste delle creature magiche simboleggiavano l'arrivo della primavera e, ad ogni fata che ballava, sbocciava un fiore colorato che circondava il bosco attorno alle case del piccolo villaggio.

Il canto della natura attirava gli unicorni che, grazie al loro corno iridescente, rendevano la zona luminosa e piena di luci sfavillanti, simili alle stelle del cielo. La musica era creata anche dalle arpe dei centauri che donavano la loro arte musicale per permettere alle fate di ballare e di ricreare numerosi elementi naturali.

Durante I primi anni della sua adolescenza, era capitato anche a Sunshine di partecipare a questa danza e la magnifica vista dei fiori che crescevano intorno a lei l'aveva sempre ammaliata.

Ricordava con serenità il suo corpo che si lasciava trasportare dalla melodia che circondava la piazza del villaggio, mentre i suoi piedi si muovevano istintivamente seguendo i passi che ogni fata conosceva fin dalla nascita. Non avendo completamente sangue fatato, le piante che sorgevano dal terreno erano di piccole dimensioni e dai colori un po' spenti ma si sentiva comunque orgogliosa di aver creato una nuova vita e di partecipare, come ogni altro essere fatato, al giungere della stagione primaverile.

Provava però gelosia per le sfumature verdognole sulle ali delle creature intorno a lei che vibravano lentamente a ritmo di musica. Aveva smesso di parteciparvi quando aveva cominciato a rendersi conto degli sguardi di scherno di coloro che ballavano accanto a lei.

«Vai a prepararti, ciò che ti consegnerò oggi avrà un grande impatto sul tuo futuro.» la avvisò la nonna appena Ninfea se ne fu andata. Era stranamente seria.

Sunshine aveva voglia di chiedere spiegazioni ma era consapevole che quando sua nonna le parlava con quel tono non c'era modo di controbattere, perciò lasciò perdere e si diresse sbuffando in camera sua.

La stanza era piccola ma ben illuminata, anche se era piena delle cianfrusaglie che Sunshine aveva raccolto durante le sue uscite nel bosco, come sassi dai colori sgargianti o rametti dalle forme particolari. Uno di quelli le ricordava una lucertola.

"Ma dove ho messo la borsa?!" si domandò la ragazza, maledicendosi mentalmente per essere così disordinata e quasi imprecò quando ci inciampò sopra.

Sunshine sbuffò di nuovo, cominciando a preparare la sacca di iuta. Al suo interno aggiunse un blocco di appunti sugli incantesimi che finora aveva imparato e un mantello, nel caso in cui il tempo non fosse stato dei migliori.

Per questioni di praticità, decise di indossare dei semplici pantaloni di cotone e una maglia a maniche lunghe dello stesso tessuto. Poiché le temperature non erano ancora abbastanza alte, sopra di esse mise una sopraveste grigia che le arrivava poco sotto le ginocchia, per non impedirle i movimenti. Acconciò i capelli in uno chignon basso e si passò i ciuffi ribelli dietro l'orecchio. Infine, legò una cintura dorata in vita, alla cui fibbia allacciò un sacchetto contenente i sassolini che aveva raccolto nell'uscita precedente e si era dimenticata di togliere. Guardò non convinta il suo riflesso allo specchio: i vestiti che indossava, decisamente troppo larghi, la facevano sembrare più esile di quanto effettivamente fosse e nascondevano le sue curve. Avrebbe voluto essere affascinante e sensuale come la sua amica Ninfea ma, allo stesso tempo, desiderava rimanere più anonima possibile così da non attirare gli occhi indiscreti delle creature che la odiavano per il suo sangue di strega. Scacciò infine dalla testa quegli inutili pensieri e si mise la sacca sulle spalle.

Uscì dalla sua stanza, avvicinandosi alla nonna che la aspettava davanti alla porta di ingresso con un tomo in mano.

«Questo è il diario della Creatrice del Sole.» rivelò accarezzandone la rilegatura dorata con le dita. «Mi è stato affidato il giorno in cui l'Impero di Mhest è caduto. Avevo all'incirca la tua età. E io oggi lo consegno a te.» La donna aveva ormai gli occhi lucidi dalla commozione mentre porgeva il libro alla nipote.

«Perché?»

Sunshine non sapeva bene cosa pensare, era un onore immenso ottenere un oggetto così personale della Creatrice del Sole e non riusciva a comprendere cos'avesse fatto per meritarselo. Non era nemmeno la sua vera nipote.

La donna sorrise dolcemente: «Il giorno dopo averti trovata nel bosco mi è apparsa in sogno, rivelandomi che alla festa di primavera successiva al tuo diciottesimo compleanno avrei dovuto consegnartelo. Sei destinata a compiere imprese memorabili.»

Sunshine dubitava che la nonna avesse effettivamente ragione ma accettò comunque riconoscente il dono. Prese fra le mani il manoscritto ed emozionata voltò la copertina per rivelare il contenuto della prima pagina che era... Bianca. Come ogni altra nel libro.

«Non... Non c'è scritto niente...» affermò confusa, mostrando le pagine vuote alla nonna, anch'ella perplessa.

«Vedrai che quando sarà il momento tutto sarà rivelato.» cercò di spiegare, dopotutto anche l'anziana donna aveva passato gran parte della sua vita a custodire il libro nonostante non riuscisse a leggerlo. Pensava che però la nipote ne sarebbe stata in grado; forse era semplicemente ancora troppo presto.

«Comunque, ne parleremo più tardi, ora esci o rischierai di dover tornare con il buio.» la avvisò, indicandole dalla finestra il sole a cui mancavano solo poche ore prima di tramontare. Allungò il braccio per farsi restituire il tomo e Sunshine glielo porse senza esitare. Avrebbe avuto tempo tutto il tempo di osservarlo una volta tornata a casa.

«Ci vediamo stasera per cena! Prenderò un po' di bacche anche per te, nonna.» disse con un sorriso sul volto. Salutò poi l'anziana donna con un bacio sulla guancia e uscì in fretta di casa, con l'intento di avviarsi nel folto bosco che circondava il villaggio e lo nascondeva dai pericoli.

Uscì dalla soglia scostando i rampicanti che la ricoprivano e scese i gradini nodosi delle scale a chiocciola che la nonna aveva fatto costruire apposta per lei.

A parte questa aggiunta, le case erano tutte molto simili e le fate, per personalizzarle, adornavano il tetto della propria abitazione con fiori colorati o con elementi stagionali come pigne o foglie cadute.

Non era solo mera estetica, ciò impediva anche di essere notati in caso di incursione aerea del nemico.

Arrivata alla fine delle scale quasi inciampò su un'edera e si annotò mentalmente di dire a sua nonna di darle delle cesoie per potare l'erbaccia ribelle.

"Altrimenti rischierò di rompermi l'osso del collo ogni volta che scendo da qui." constatò alzando gli occhi al cielo.

Arrivò nella piazza centrale ed evitò accuratamente di entrare nella parte di villaggio riservata ai centauri che abitavano al di sotto delle case sul grande albero.

Le loro abitazioni erano costruite per lo più in pietra ed erano a forma troncoconica con un piccolo camino in cima in cui, nei periodi invernali, il fumo grigio veniva buttato fuori dalle case.

Superò un capannone dal quale provenivano grida di lotta e rumori metallici; probabilmente, visto che ai centauri era stato affidato il compito di proteggere il villaggio in occasione della festa di primavera, era in corso una sessione di allenamento.

"Probabilmente Lumio e i suoi amici saranno a casa a prepararsi..." si disse la fata, tentando di tranquillizzarsi. Erano due mesi che non vedeva il biondino e il gruppetto di fate con cui lui girava, eppure i segni dell'aggressione erano ancora impressi sulla sua pelle.

"Questa volta però non mi conterrò." e quasi sperò di incontrarli per poter sfogare la sua magia e frustrazione su di loro.

Ma esattamente come si aspettava, con la festività imminente solo poche fate erano fuori dalle case ed erano tutte troppo indaffarate nei loro preparativi per accorgersi di Sunshine che sgattaiolava nel bosco.

SPAZIO AUTRICE🥰

Ciao a tutti, questa è la seconda parte del prologo, dal prossimo si entrerà nel vivo della trama.

Grazie a chi legge, vota e commenta!💖

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