2 - Caro B.N.

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Caro Babbo Natale del futuro,

sono io, Babbo Natale del presente, o meglio del tuo passato.

Per una serie di motivi, che ora ti andrò ad elencare, mi sono deciso a scriverti una letterina di Natale, perché così, fidati, non si può andare avanti.


Prima di tutto nella lista dei regali che voglio quest'anno ti chiedo una macchina del tempo, che possa far viaggiare le persone, certo, magari anche quelle, ma di sicuro deve far spostare gli oggetti attraverso la linea temporale, perché altrimenti questa lettera non ti arriverà mai, e io sarò ― cioè tu sarai ― punto e a capo l'anno prossimo.

Ma veniamo a noi, cioè a me.


Con questi ritmi non si può più lavorare, né durante l'anno, né soprattutto durante i giorni che vanno dal Black Friday alla vigilia di Natale: aver subappaltato buona parte degli acquisti ad Amazon non ha risolto granché, e Wish, Zalando e compagnia bella fanno poco quanto niente.

Tu penserai ad assumere gente nuova, ma sai quanto costa oggigiorno mantenere in regola un operaio col Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro? Le tasse mi stanno svenando, le bollette di luce e gas sono sempre più alte, e vivere al Polo Nord, dove è la notte dura sei mesi e fa un freddo cane, non aiuta per niente!

Cambia gestore, penserai... Ma ormai sono tutti uguali: o hanno i costi di attivazione, o hanno le franchigie, o ti obbligano a rimanere con loro per almeno due anni, o hanno le tariffe troppo alte. Così, quando posso, mi limito ad accendere qualche candela in più e a dare fuoco al camino.

Se poi pensi che i folletti, gli gnomi e le fatine hanno istituito un sindacato, la cosa si fa ancora più complicata: dicono che vogliono lavorare solo otto ore al giorno, che vogliono tredicesima e quattordicesima, le ferie pagate, le malattie, la maternità (che poi non capisco, visto che le fate nascono dalla rugiada... Quindi che faccio? Do la maternità alla rugiada?), le quote rosa da rispettare... Insomma, Babbo Natale del futuro, io da solo non ce la posso fare, quindi fammi avere una squadra di avvocati e commercialisti che mi aiutino ad affrontare quest'orda di scansafatiche, che se no metto tutti in cassa integrazione e poi voglio proprio vedere chi arriva a mangiare il panettone quest'anno!


Passiamo ora al mezzo di trasporto: non credi sia arrivato il momento di fare un bello stufato di renna caldo caldo? In fondo si sa, renna vecchia fa buon brodo. Ogni giorno la stessa storia per tutte e nove, per Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Dunder, Blixem e, ovviamente per quella prima donna di Rudolph: da' da mangiare e da bere, spazzola, lucida le corna e spala la cacca ― scusa la volgarità, ma di quello si tratta ― Ma io mi sono stancato! Ho una certa età e lo sai pure tu! E, ritornando al discorso di prima, non posso nemmeno assumere qualcun altro per farlo al posto mio, perché non me lo posso permettere.

Senza contare che... la slitta... Voglio dire, una slitta? Sul serio? A dicembre? Nell'alto dei cieli, da una parte all'altra del pianeta? Perciò non credi sia il caso di trasformare le stalle in una meravigliosa scuderia, destinare quel ferro vecchio alla catasta di legna per il camino e farmi trovare sotto l'albero un bel bolide, con tanto di carrello appendice con montacarichi (che la schiena è quella che è), climatizzatore, cerchi in lega, fari fendinebbia e un motore che ruggisce e non bramisce? Esatto, lo penso anch'io!


A questo punto, visto che ci siamo occupati dell'ambito lavorativo, Babbo Natale del futuro, lo sai anche tu che l'abito fa il monaco, quindi come pensi che ti prendano sul serio se vai in giro conciato in quel modo? Rosso? Davvero? Persino It è vestito più sobriamente! Quindi alla lista dei regali aggiungo un bell'abito nero, elegante, doppiopetto, con gilet e panciotto, con tanto di orologio da taschino ― ho sempre desiderato avere un orologio da taschino da tirare fuori, aprire, chiudere, far ruotare sulla catenella dorata... Aaahh! ― Una camicia di morbida seta, una cravatta e un paio di costose scarpe italiane, di pelle, nere e lucide, così lucide che devono dare l'impressione di essere state appena maneggiate da un lustrascarpe degli anni venti!


E facciamo qualcosa anche per questa linea, perché da qualche tempo a questa parte i camini ci stanno un po' troppo stretti! Non ti dico di regalarmi un personal trainer, del quale, vista la misura del mio girovita, sai che non sarei in grado di seguire le indicazioni; no, io voglio un intervento di liposuzione e tutti gli annessi e connessi per avere il fisico di Daniel Craig, continuando, ovviamente, a scofanarmi di latte e biscotti senza effetti collaterali.


Poi voglio un rasoio elettrico, a cinque velocità, che, appena lo avvicino alla faccia, i peli si devono spaventare e fuggire dalla mia cute prima ancora di essere decapitati: ormai questa barba bianca fa così old boy...


Poi mi porti pure uno psicologo, ma uno bravo, mi raccomando! Perché non è che ogni anno posso soffrire di crisi di esistenza e personalità multiple: esisto, non esisto, Santa Claus, Banno Natale, Nonno Natale, Nonno Gelo, L'uomo di Natale, San Nicola, Babbo Nicola, Gesù Bambino, Il Vecchio dell'Anno Nuovo, Il Vecchio del Natale... Lo vedi anche tu dove sta il problema, vero?


E ora, visto che avrò soldi a palate che mi faranno risparmiare i miei legali, una macchina da urlo, un fisico da attore di Hollywood, un guardaroba da fare invidia a tutti gli stilisti della settimana della moda di Milano messi assieme, e una mente in grado di gestire tutto questo successo, non pensi che potrei sfoggiare tutto questo davanti a una bella donna? Non ti azzardare a pensare a quella scorfana della Befana! Se proprio ci tieni, prenditela tu! Io voglio che venga a trovarmi di giorno e non solo di notte, con le scarpe sane e possibilmente col tacco dodici, con indosso una lingerie aggressive (altro che sottana!) e le autoreggenti nere e non dei colori di qualche squadra di calcio; deve essere giovane, senza porri strani sul naso, tutti e trentadue i denti al posto loro e senza carie, la pelle liscia come pesca e per viaggiare, se proprio le piace l'aria frizzantina, può usare una motocicletta rubata a Valentino Rossi.


Bene, Babbo Natale del Futuro, penso di averti chiesto tutto quello di cui ho ― hai ― bisogno per passare un'esistenza (che sarà quanto prima appurata dallo psicologo che mi manderai) serena e senza pensieri.

Sulla mia bontà e il mio buon cuore non credo tu possa nutrire alcun dubbio: quest'anno sono stato davvero buono, forse più del solito. Se ben ricordi, ho rifatto il letto tutte le mattine; ho fatto la spesa grossa tutti i sabati; ho accompagnato la Befana all'Ikea tutte le domeniche; ho buttato la spazzatura facendo la raccolta differenziata; mi sono lavato i denti tre volte al giorno; ho spento tutte le lucine di stand by degli apparecchi elettronici quando non li usavo; ho pettinato le frange ai tappeti; ho accartocciato le bottiglie di plastica e spiaccicato i brik di tetra pack prima di buttarli; ho risposto a tutte le chiamate dei call center e sono stato anche a sentire pazientemente tutti gli operatori (anche quelli più scorbutici); ho sbiancato con la candeggina le fasce alle zebre stando attento a non beccare quelle nere (su quelle ci ho messo il nastro carta per proteggerle); ho alzato il termostato nel Sahara e l'ho abbassato ai poli, facendo quindi piovere in Amazzonia...

Perciò, Babbo Natale del futuro, so che mi accontenterai, perché me lo merito, anzi, te lo meriti!


Buone feste! Ah, già... Tu lavori... Vabbè, ti riposerai quando gli altri lavoreranno!


Firmato

Babbo Natale del presente, o meglio del passato



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