One-shot del primo giorno

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Musica

Una sera di maggio del 2000, nei camerini del teatro della Scala di Milano vi era una tale agitazione che gli operatori di servizio e di pulizia e i tecnici della struttura si chiesero se ci fosse stata un'altra compagnia che avesse fatto tale confusione in tutti i loro anni di esperienza lavorativa lì. La compagnia di quella sera era una compagnia nomade, ma non una compagnia teatrale, bensì un gruppo di canto e danza che, con l'arte della musica, si impegnava a eseguire musical originali dal vivo nei teatri e nelle piazze di qualsiasi città visitasse, per farsi conoscere e, sopratttto, per farsi notare da qualche produttore discografico o da uno sponsor. Il nome della comitiva era Multicolor Music e si era formata in America. Era composta da circa quindici membri i quali erano per la maggioranza americani, anche se alcuni avevano origini asiatiche o europee. Dei quindici componenti della combriccola vi erano due cantautrici -tra i quali vi era la stessa leader della band-, cinque baIlerine e cinque ballerini, un chitarrista, un pianista e un suonatore di violino.

Tutti i membri della Multicolor Music avevano un'estrema paura che il messaggio che volevano esprimere quella serata nella loro esibizione non riuscisse ad arrivare in platea, come era successo prima in numerosi altri casi, in diverse parti del mondo che avevano già visitato.

Quella era la prima volta che venivano per la prima volta ad esibirsi in Italia, la nazione dell'arte e della musica per antonomasia e l'ansia era tanta per molti membri della crew, sopratutto se pensavano alle parole che la leader Kristal daveva pronunciato qualche giorno prima: «Se non riusciamo a farci notare nemmeno in Italia, allora penso che ci scioglieremo per sempre».

Quella frase aveva subito messo nel panico numerosi ballerini e musicisti del gruppo che non volevano proprio saperne di continuare la loro strada del successo da soli o insieme a un'altra crew.

Tra le cantanti, invece, l'atmosfera sembrava un po' più tranquilla: Kristal e Sarah, le due duettanti del giro erano entrambe sicure di aver comunque fatto abbastanza esperienza in tutti gli anni passati lavorando insieme e, anche con un possibile fallimento del gruppo, pensavano che si sarebbero comunque arrangiate in qualche modo nel mondo della musica che tanto amano. Per questo, in quell'occasione, le due giovani donne, nonostante fossero in camerini separati, erano entrambe sovrappensiero come lo erano sempre prima di arrivare sul palcoscenico per cantare.

Mentre Sarah ripassava come cantare le sue parti della canzone dello show e la prrucchiera finiva di realizzarle la semplice acconciatura davanti allo specchio, si sentì bussare alla porta.

«Avanti» disse prontamente Sarah.

La porta si spalancò subito e nella stanza entrò Kevin, il chitarrista dei Multicolor music e anche marito di Sarah. Per l'occasione aveva portato con sé un mazzo di fiori da parte sua alla sua amata. «Ciao, bellezza» disse lui sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori e tenendo ben nascosto il suo dono dietro la schiena. Sarah, che era ancora rimasta china a ripassare il pezzo, appena udì la voce di suo marito, lasciò stare il suo lavoro nella scrivania, guardò un'ultima volta l'acconciatura e fece un cenno con la mano alla parrucchiera per dire che andava bene così per come era e, quando la parruchiera ebbe finito di spruzzarle la lacca fissante ai capelli, si alzò e si girò verso Kevin. Lo abbracciò salutandolo e, una volta separatosi dall'abbraccio, si ammirarono entrambi.

Sarah aveva i lunghi capelli castani attaccati a forma di treccia a coda di pesce messa di lato e una frangia scalata che le incorniciava il viso. L'estetista le aveva fatto un trucco nude al viso, anche se i suoi occhioni azzurri erano valorizzati dal mascara e anche dall'applicazione di ciglia finte. Indossava un vestito da sera molto casto, dalle forme morbide, bianco e lungo fino a quasi le caviglie che nascondeva delle semplici scarpe nere con il tacco 12. Nonostante i suoi 35 anni, il look di quella sera la faceva sembrare una ragazzina.

«Sei uno schianto» disse Kevin, guardandola. Anche lui era vestito in maniera piuttosto semplice: indossava uno smocking nero.

«Grazie, anche tu non sei male» disse lei, rispondendo al complimento, poi si accorse per caso della mano tenuta dietro la schiena di Kevin e chiese «Che tieni lì dietro?».

Per tutta risposta, il marito le mostrò il mazzo di orchidee che teneva con sé alla donna facendola sorridere.

Sarah lo ringraziò e stava quasi per baciarlo, ma Kristal entrò improvvisamente nel camerino e, attirando la loro attenzione, annunciò «E' ora!».

«Ok» risposero in coro i due coniugi, avviandosi sul palcoscenico e facendosi coraggio a vicenda.

Una volta posizionati tutti i membri della compagnia sul parlco, si udì un conto alla rovescia e poi, subito, si spensero le luci in platea e si aprì il sipario e fu lì che Sarah, illuminata dalle luci del complesso tecnico, iniziò per prima a cantare dando inizio allo show.

Sarebbe stata la prima di cinque serate memorabili.

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Spazio autrice:

Salve a tutti! Come si evince dalla trama, sto scrivendo questa raccolta di one-shot per partecipare a una challenge di scrittura creativa indetta qui su wattpad da _gingersoul_  anche se non è detto che un giorno uno di questi  miei racconti brevi possa diventare l'incipt di una mia futura nuova storia (è solo un'ipotesi per il momento). In ogni caso sto partecipando anche per sbloccarmi dal blocco della scrittrice e spero di farcela. Se volete, fatemi sapere come trovate questa mia prima one-shot e... ci risentiamo domani con la seconda con tematica la foresta!

Fabioluccia03.







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