In questa diretta si è parlato del self publishing.

La prima cosa che il Team tiene a ribadire è: non pensate che il self publishing sia un piano B!
Ci sono tanti aspetti di cui l'autore deve tenere conto ed è impegnativo e faticoso.
Siamo partiti a elencare proprio gli aspetti negativi del self.

Sul piano economico bisogna investire sulla storia e pagare di tasca propria professionisti del settore editoriale, ovvero editor, cdb, grafici e impaginatori.

Dal punto di vista burocratico bisogna adottare una serie di strategie per tutelare la genitorialità dell'opera, per esempio: registrarla o alla biblioteca nazionale per ottenere un codice personale oppure alla SIAE, stampare il libro e spedirselo tramite raccomandata oppure inviarsi il file tramite pec, avvalersi di servizi come Patamu e altri.

Il più delle volte l'aspetto burocratico incide ulteriormente sulle tasche degli autori e in più non mette al riparo da diatribe legali che, se succedono, costringono a ulteriori spese.
Non bisogna confondere queste registrazioni con l'ottenimento del codice ISBN. Annie ha spiegato da cosa è composto: le prime 3 cifre indicano il Paese di pubblicazione, per esempio l'Italia, e le restanti si dividono tra specificazione del prodotto libro e della CE o Amazon.

A proposito di questo, se si sceglie di utilizzare un ISBN fornito da Amazon, il libro non sarà ordinabile dalle librerie fisiche, quindi sarebbe meglio acquistare l'ISBN dal sito ufficiale, ma le cifre partono da almeno qualche decina di euro.

Ulteriori spese sono legate al pubblicizzare la propria opera, partecipare alle fiere, organizzare firmacopie.

Per quanto riguarda invece i vantaggi, si fa presto a elencarli: si ha libertà totale su copertina, titolo, tipologia di impaginazione e grafica, prezzo di copertina e professionisti con i quali lavorare. Inoltre, il guadagno dovrebbe essere maggiore rispetto a dividere i proventi con una CE.

Per il momento quiz i giochi sono stati:
1) Cos'è l'infodump?
2) Nominare un romanzo epistolare.

Al prossimo riassunto!