Capitolo 2

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Il mio primo giorno di lavoro è finalmente terminato, in queste ore della mattinata, sono stata talmente avvolta nel mio lavoro che non ho avuto nemmeno il tempo di controllare il cellulare. Appena lo estraggo, tra i vari messaggi delle mie amiche, che mi chiedono di come è andato il mio primo giorno di lavoro, noto un messaggio dal mio ragazzo che è arrivato 5 minuti fa, si chiama Luca e stiamo insieme da sei mesi, perciò decido di dare la precedenza a  lui:

Amore mio

Come è andato il tuo primo giorno di lavoro?

Io

È andato bene. Ho appena finito.

Amore mio

Mi fa piacere. Sono molto contento che tu finalmente abbia un lavoro che ti piaccia veramente, dopo che hai studiato tanto. Bisogna festeggiare! Aspettami li dove sei ti raggiungo subito.

Io

Ok. Ti aspetto qui.

Dopo circa 10 minuti che mi ero persa nei miei pensieri, pensando sempre a quel nome Parker e rispondendo ai messaggi delle mie amiche,  sento due braccia forti e robuste che mi abbracciano. Non le potrei mai confondere, sono quelle di Luca il mio ragazzo, con lui passa ogni paura e tutti i pensieri brutti, perciò oggi ne approfitto per passare un' po' di tempo con lui.

<<Amore ma mi hai sentito?>> dice Luca, interrompendo i miei pensieri.

<<No, scusa ero sovrappensiero cosa stavi dicendo?>>

<<Sicura di star bene? Ti vedo strana>>. Mi dice preoccupato.

<<Si si tutto bene. Allora che mi stavi dicendo?>>

<<Lo sai che di me ti puoi fidare.>>

<<Si lo so, ma ora sputa il rospo.>>

<<Che ne dici se ti porto a mangiare fuori per festeggiare? Così magari ti togli da dosso quella maschera che ha voglia di mandare a quel paese ogni persona che incontra>>.

<<Hai ragione forse passando un' po' di tempo con te mi passerà.>>

........

<<Il ristorante è bellissimo lo amo e anche il cibo. Grazie >> dico a Luca, ringraziandolo.

<<Non c' è bisogno che mi ringrazi consideralo come un regalo che ti ha voluto fare il tuo ragazzo per il tuo nuovo lavoro>>.

<<Ok>>.

Sento un cellulare vibrare, dice la mia stupida vocina.

Sta zitta coscienza, non ci voglio proprio pensare, aggiungo parlando con lei.

Invece ci devi dar peso, perché te lo dico io di chi è.

Io non so perché questa parte di me, deve sempre mettere il dito nella piaga e rovinare anche un giorno bellissimo come questo.

<<Scusa un attimo, mi sta squillando il telefono, rispondo e poi sono nuovamente tutto per te>>. dice Luca

<<Non ti preoccupare fai pure con comodo>>. Gli dico.

No no non ci posso credere che la mia giornata è stata rovinata. E'  la mia vocina interiore che continua ad interferire.

Come lo fai a sapere che è stata rovinata da una telefonata? Aggiungo cercando di farla tacere, che non ne posso più di ascoltarla, già ho altri pensieri per la testa, ora ci manca solo lei, che mi mette la pulce nell'orecchio.

Parli sempre, ma non apri mai gli occhi? aggiunge lei.

Io li ho aperti, sono sempre vigile su tutto. Se dici così , mi offendi. Dico 

Offenditi pure, ma non lo vedi che faccia preoccupata che ha?

Sì è vero.  E io che volevo passare una giornata lontano dai problemi. Comunque ora fai silenzio che sta arrivando.

<<Eccomi. Hai visto più veloce della luce>>. Mi dice Luca che si è appena seduto al tavolo. 

<<Chi era?>> domando.

<<Era Marco mi ha chiesto di raggiungerlo all'officina perché mi doveva parlare di una cosa>>.

<<È importante?>>

<<Non lo so>>.

<<Ok. Facciamo una cosa ora tu mi accompagni a casa e vai all'officina>>.

<<Ma oggi doveva essere il nostro giorno>>.  Replica.

<<Non ti preoccupare ci saranno tante altre uscite indimenticabili>>.

<<Sicura di non esserci rimasta male?>>

<<Ma no, figurati>>.

Rimasta male io? Ma no figurati! Certo che ci sono rimasta male, però non potevo urlargli contro, vedevo il suo sguardo perso nel vuoto. È stato meglio mandarlo da Marco, così almeno si toglie questo sguardo preoccupato. Dico tra me e me.

<<Grace, ci sei?>> domanda il mio ragazzo preoccupato, mentre ci dirigiamo verso la sua auto.

<<Si scusa ero sovrappensiero>>.

<<Sicura di star bene? Oggi, ripeto, ti vedo un' po' strana>>.

<<Sisi non ti preoccupare sono solo un' po' stanca>>.

<<Ok. Che ne dici se stasera ci rivediamo?>> propone Luca, una volta che mi ha accompagnato sotto casa.

<<Senti Luca non è per te, ma stasera preferirei rimanere a casa>>.

<<Ok come vuoi allora ti chiamo dopo>>.

<<Ok amore a dopo>>.

Eccomi finalmente posso respirare non so perché oggi tutto mi opprime, speriamo che a casa non ci sarà nessuno così potrò riflettere su tutto ciò che mi è accaduto oggi.
Appena entro in casa faccio un sospiro di sollievo perché non c'è nessuno ,così mi chiudo in camera e faccio quello che volevo fare da questa mattina.

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