CAPITOLO 22 Il canto dell'usignolo

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<<Da voi fa sempre questo caldo, a fine ottobre?>> domandò Taylor, con il suo accento inglese, al tenente Ventura mentre camminavano l'uno di fianco all'altro in direzione del luogo di riunione <<Dopo il temporale dell'altra notte mi aspettavo un'aria differente, questo mattino.>>

<<In realtà non è così strano.>> disse il carabiniere <<Dopo domani è il 2 novembre, il giorno dei morti, e tradizione vuole che per circa tre giorni si abbiano temperature oltre la media autunnale. Da qui è nata l'espressione l'estate dei morti.>>

<<Ah sì?>> si sorprese, l'agente.

<<Mia madre ha origini siciliane,>> iniziò a raccontare il tenente, appena varcata la soglia della sala conferenze e, sedutosi a fianco dell'agente Bennett, che salutò subito con un sorriso smagliante, proseguì <<e per la commemorazione dei defunti prepara sempre gli "ossi di morto".>>

<<Siamo un tantino lugubri, stamattina?>> scherzò la poliziotta.

Ventura non desiderava altro che un po' della sua attenzione e, giratosi completamente verso di lei, fu ben lieto di attaccare discorso.

<<Non c'è proprio niente di macabro!>> replicò ridendo <<Sono soltanto biscotti secchi a base di chiare d'uovo e mandorle; anche se..>> la frase fu lasciata in sospeso di proposito, per cospargersi addosso un po' di mistero <<Anche se il colore e la forma alludono chiaramente a delle ossa umane.>>

<<Sul serio?>> disse lei e, sospettando che si trattasse di uno scherzo, rimase un po' a fissarlo con un sorriso a bocca chiusa e le simpatiche fossette sulle guance.

<<Non mi credi.. guarda che sono squisiti.. li devi assolutamente assaggiare!>> esclamò lui allegramente; poi si fece più serio e, tuffando lo sguardo nei suoi occhi a mandorla, la invitò ad uscire con lui.

Questo intermezzo irritò profondamente Taylor: un po' perché quel maleducato aveva lasciato a metà una conversazione come se niente fosse, e un po' perché provava gelosia nei confronti della collega a cui il bel carabiniere stava spudoratamente facendo la corte.

Anche Sarah si era accorta delle attenzioni del tenente e, notando che Jodie ne era piacevolmente lusingata, sorrise al tenero quadretto che aveva davanti a sé; ma poi, ricordandosi dell'orientamento sessuale della collega, si rattristò un momento per la delusione a cui lui sarebbe andato incontro. Comunque non erano affari suoi e, quando se ne rese conto, allontanò sia lo sguardo che il pensiero. Prese quindi il cellulare e tra i vari whatsapp arrivati controllò se ce n'era uno proveniente da un numero sconosciuto. Delusa, mise il telefono sul tavolo, a faccia in giù, e, incrociando le braccia, si abbandonò all'indietro sulla sedia: Perché Nicola non si era ancora fatto vivo?

Il brigadiere, invece, stava giocherellando con i peli della barba: gli rodeva terribilmente che Ventura avesse trovato la giusta occasione per rivedere Jodie fuori dal lavoro. Questo non andava per niente bene, e si ripromise di essere maggiormente esplicito con la londinese.

Crow approfittò di quel momento di attesa per condividere col maresciallo la propria preoccupazione riguardo il focus delle loro operazioni. A forza di scavare, avevano portato alla luce molti altri crimini e li stavano perseguendo, come era giusto che fosse; tuttavia l'ispettore teneva il conto dei giorni che li separavano dalla luna nera e gli sembrò di non aver fatto abbastanza per stanare le Veneri omicide.

<<In tutta onestà,>> replicò De Fortis <<non vedo che cosa potremmo fare, adesso. Non abbiamo la sfera di cristallo per vedere dove si nascondono: l'unica strategia che abbiamo per prenderle è aspettare la loro sete o fame di testosterone, non so come definirla, e controllare il territorio il più capillarmente possibile. Abbiamo provato a catturarle prima della luna nera, andando a parlare con le famiglie, ma sappiamo entrambi come è andata; perciò, ispettore, non possiamo rimproverarci nulla.>>

Colombani e Falchi provenivano dall'ufficio di quest'ultimo; avevano parlato al telefono con il Maggiore Teodori, coordinatore del Nucleo Carabinieri AIFA, e si apprestavano a raggiungere gli altri nella sala conferenze. L'andatura del Capitano era molto più spedita rispetto a quella del procuratore, ancora un po' claudicante per via del ginocchio che tardava a guarire.

D'un tratto, sotto la forte spinta del capitano, la porta si spalancò. O'Connor cercò di nascondere lo sbadiglio a cui si era lasciato andare e si drizzò sulla sedia.

<<Allora, la situazione è questa: il farmaco somministrato alle Veneri non ha seguìto il protocollo attraverso il quale vengono normalmente testate l'efficacia e la tollerabilità.>> esordì il Capitano, dopo un rapido Buongiorno <<Questo significa che all'interno di AIFA ci sono persone conniventi che, probabilmente dietro compenso, hanno approvato il lancio del prodotto sul mercato prima dello scadere dei dieci anni necessari al monitoraggio dei trial clinici; pertanto il PM ha già disposto un sequestro conservativo anche per la casa farmaceutica LibraCare e misure cautelari per tutti gli scienziati coinvolti.>>

<<Il caso sta assumendo delle dimensioni inimmaginabili!>> esclamò Taylor.

Per poter organizzare il rientro a Londra dei suoi agenti, a Crow interessava sapere se con l'equipe medica del Santa Chiara avevano terminato il lavoro.

<<Direi proprio di no: abbiamo un bel mandato di perquisizione delle loro abitazioni.>> gli rispose Colombani e, rivolgendosi poi alla squadra del maresciallo, volle sapere com'era andato il colloquio che avevano avuto con il medico di base, Fulvio Parini.

<<Sulle prime, il dottore sembrava arroccarsi sulla sua buona fede e sulla sua completa estraneità al piano sperimentale.>> cominciò a dire, il brigadiere.

<<Però, la gestualità e il tono della voce descrivevano un uomo tutt'altro che forte.>> sottolineò il tenente Ventura <<Così, approfittando di questa fragilità, gli ho sbattuto in faccia che sapevamo tutto sulla sperimentazione e del suo coinvolgimento; e, dopo avergli letto la parte del documento dove recita 'Sono stato correttamente informato con parole a me chiare. Ho compreso i benefici e i rischi della cura..', ho stuzzicato un po' la sua coscienza. Gli ho chiesto se riuscisse ancora a dormire dopo aver taciuto su una cosa così importante, e se andasse fiero di aver tradito sia il giuramento di Ippocrate che la fiducia di quelle povere famiglie.>>

<<Ed è crollato?>> domandò il Capitano.

<<Era visibilmente combattuto..>> gli rispose il tenente.

<<Comunque, avrete già controllato i conti bancari: ci sono degli accrediti sospetti?>> incalzò Falchi, soffermando lo sguardo su Apolloni.

<<Niente, per lui non si sono profusi in regali: lo ricattavano e basta.>> rispose, asciutto, il brigadiere.

<<I poteri forti usano sempre gli stessi metodi per ottenere ciò che vogliono.>> affermò Colombani, aggrottando le sopracciglia, e, rilasciando un compassionevole sospiro per lo sfortunato dottore, continuò <<Se hai delle velleità, ti comprano, ma se sei un uomo onesto, ti ricattano. E questo è molto peggio.>>

<<È vero, ma al contrario dei vanagloriosi, per i quali la coscienza è solo un orpello,>> andò a precisare il tenente <<gli umili, logorati dal senso di colpa, prima o poi sentono la necessità di doversi riscattare e, alla fine, costituiscono l'anello debole di qualsiasi sistema malvagio. <<Infatti, poco dopo, ha cominciato a cantare come un... un..>> O'Connor, incespicò sul nome del volatile e guardò la Bruni per un suggerimento <<come dite voi per nightingale?>>

<<Usignolo.>> lo aiutò Sarah.

<<Credo che avesse visto in noi una buona occasione per liberarsi.>> continuò Ventura <<L'orribile onta che sentiva sul cuore lo stava opprimendo più dei ricattatori; ma doveva maturare il coraggio necessario per confessarci tutto quanto. Ci fu chiaro quando vedemmo che man mano che raccontava la verità, il corpo, da contratto quale era inizialmente, cominciava a sciogliersi, e il respiro, da corto e veloce, si faceva sempre più regolare.>>

<<Inaspettatamente, il Dr. Parini sapeva molto di più di quello che lo riguardava da vicino,>> continuò il maresciallo <<ma prima di andare avanti con la dichiarazione, volle sapere se potevo garantirgli protezione immediata, per sé e per la propria famiglia.>>

<<Ciò che le nostre orecchie hanno udito è stato sconvolgente.>> commentò O'Connor, con lo sguardo affranto che interloquiva con quello di Sarah <<Nessuno avrebbe mai sospettato una cosa del genere.>>

La detective percepì l'avvertimento di Thomas dai suoi occhi e si preparò al colpo.

<<Il ministro della Salute>> riprese la parola, il maresciallo <<avrebbe commissionato alla casa farmaceutica, LibraCare, la ricerca di un fattore mutagene che fosse in grado di inibire nell'essere umano qualsiasi processo cognitivo critico e che la mutazione fosse trasmissibile alle generazioni successive.>>

I colleghi che non erano presenti alla confessione del medico si pietrificarono.

<<Sul serio?!>> sbottò Sarah, in un moto di giustificata apprensione <<Parini avrebbe dichiarato che il governo italiano sta cercando di mutare il genoma umano, per ottenere il pieno controllo del popolo?>>

<<Inquietante, vero?>> commentò Taylor, quasi divertito nel vedere le facce sbigottite dei colleghi.

<<E purtroppo c'è dell'altro.>> continuò il tenente <<Del medesimo piano di trasformazione sociale, così tanto propagandato come progetto di "Rinascita Culturale" – per migliorare i processi produttivi e la vita stessa delle persone -, farebbe parte anche l'obiettivo di rendere l'Italia un paese più giovane, come l'Africa. La bioinformatica e la nanotecnologia, che col tempo hanno fatto passi da gigante, hanno fornito agli scienziati gli strumenti necessari per mettere a punto terapie geniche in grado di correggere gli errori genetici del DNA.>> e, accortosi che l'agente Bennett aveva alzato un sopracciglio in segno di scetticismo, il tenente si affrettò a dire <<Un risultato lodevole, direbbe chiunque; sfortunatamente lo Stato ha pensato bene di servirsi degli eccellenti progressi della scienza, per modificare il genoma umano a proprio vantaggio. I ricercatori che erano al soldo del ministro della salute, così ci ha raccontato Parini, si sarebbero cimentati in un vero e proprio editing genetico realizzato in vitro: all'interno di cellule staminali umane sono andati a alterare precise sequenze geniche. Successivamente il gene modificato sarebbe stato incorporato nel DNA di un virus, pronto per essere trasferito nelle persone.>>

<<Se svecchiare il Paese e dominare la mente del popolo costituiva il vero disegno che il governo aveva in agenda,>> rifletté Sarah ad alta voce <<significa che, l'aver ritenuto certe Veneri pericolose, faceva parte di una precisa strategia per mettere mano ai loro DNA e poter creare il gene di cui avevano bisogno.>>

<<Raccapricciante!>> esclamò la Bennett, prima di condividere una sua considerazione <<Ma i cittadini contagiati dal virus non si sarebbero dovuti ammalare?>>

<<Parini ci ha spiegato che il vettore, di origine virale, ha potuto circolare tranquillamente nel soggetto perché era schermato dalla molecola di DNA umano, e non ha infettato il corpo ospitante perché, deprivandolo dei geni essenziali per la replicazione, gli scienziati lo hanno reso innocuo.>>

<<Pazzesco.>> lo definì Sarah <<Inserendo frammenti di DNA umano nel genoma virale hanno reso invisibile il virus al sistema immunitario, che non si è minimamente allertato; trasferire il materiale genetico alterato nel corpo dei cittadini, è stato perciò un gioco da ragazzi!>>

Durante il resoconto della squadra del maresciallo, il procuratore aveva cercato di analizzare la ragionevole veridicità dei fatti raccontati dal Dr. Parini. Era un piano che poteva avere senso ma che doveva essere dimostrato con prove concrete; a livello teorico si presentava tuttavia un vuoto che andava subito colmato.

<<Non mi è chiaro come gli scienziati possano esser riusciti a iniettare il virus nei cittadini, a loro insaputa.>> domandò.

Apolloni, in qualità di consulente informatico, prese la parola e provò a teorizzare come lo Stato potesse essere in grado di gestire il tutto: <<Una volta che l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, tramite un algoritmo del sistema informatico, viene a conoscenza di quali cittadini hanno raggiunto lo status pensionabile, provvederebbe a liberare un certo numero di insetti dotati di intelligenza artificiale che sanno riconoscere il bersaglio a cui iniettare il composto virale.>>

<<Brigadiere!>> lo interruppe Colombani, quasi in tono di rimprovero <<Questa è fantascienza?>>

<<Non credo, signor procuratore.>> replicò Apolloni, con molto rispetto <<Sapevo già che al Massachusetts Institute of Technology (Mit) sono riusciti a realizzare dei robot-insetto, per impollinare i fiori, per esempio; così, ieri sera ho voluto fare una ricerca e ho scoperto che il Mit ha prodotto un modello superiore di robot-insetto. Si tratta di insetti tecnologicamente manipolati, nel cui sangue è possibile introdurre il virus in questione.>>

<<Vuoi dire che sono per metà insetto e per metà robot?>> chiese la Bennett.

<<Esattamente. Lo Stato potrebbe aver verosimilmente delegato questi insetti a introdurre nel corpo umano il virus portatore del gene mutato; il funzionamento del cuore verrebbe così compromesso e il soggetto non supererebbe l'età di sessantacinque anni.>>

<<E come farebbe l'insetto a riconoscermi? È impossibile!>> obiettò Sarah.

<<Con la nostra identità digitale è possibilissimo. Gli insetto-robot riconoscono i codici identificativi personali e possono individuarci con facilità. Scommetto che riescono a colpire meglio di un cecchino.>>

Non appena la detective ebbe messo a fuoco il diabolico piano, cominciò a ispezionare ogni centimetro della propria pelle alla ricerca di eventuali punture d'insetto; anche Jodie cedette all'impulso di controllare il proprio corpo, similmente a quando si sente nominare i pidocchi e subito ci vien fatto di grattarci. Un riflesso condizionato.

<<Ed ecco che tutte le tessere del puzzle troverebbero il loro posto.>> proseguì il brigadiere <<Anno dopo anno, lo Stato italiano ha continuato a fare specifici passi in ambiti differenti. Passi, che un giorno sarebbero dovuti convergere in un unico grande progetto.>> fece una pausa, ripensando al passato; bevve un sorso d'acqua e indirizzò due domande a chi l'aveva vissuto, quel passato <<Vi ricordate gli anni in cui ci bombardavano con l'idea del transumanesimo? Quando ci vendettero il sogno di una tecnologia in grado di aumentare le nostre libertà?>>

<<Lo ricordo molto bene, si trattò di un bel lavaggio del cervello!>> commentò il maresciallo.

<<E qualche tempo dopo, l'impianto di un microchip sottocutaneo divenne obbligatorio per ciascun cittadino dai diciotto anni in su.>> aggiunse Colombani, accarezzandosi il chip sul dorso della mano destra.

<<Abbiamo goduto di tutti i vantaggi che un dispositivo del genere poteva regalarci: ci siamo sbarazzati di tutte quelle carte e tessere digitali che affollavano il portafogli. Abbiamo fatto dialogare i nostri chip con gli oggetti smart posti vicino a noi, senza mai dover esibire alcun dato sanitario o abbonamento – per spettacoli, palestre, biblioteche, mezzi pubblici-, e senza usare le chiavi siamo entrati in auto o nelle nostre abitazioni. Insomma, abbiamo senz'altro ottenuto una vita più comoda e più veloce; ma a quale prezzo?>>

La detective Bruni e l'agente Bennett si sentirono più sollevate, sapendo che tutto era determinato da un chip che loro fortunatamente non avevano. L'ispettore Crow invece si rattristò per i colleghi italiani, pensando <<Big brother is watching you.>>

<<Bene, sulla base di questi sospetti e della dichiarazione del Dr. Parini>> valutò il procuratore <<potremmo far partire altre accuse importanti: di genocidio, per il Presidente del Consiglio, e di collusione, per la casa farmaceutica e i loro complici!>>

<<Non dimentichiamo di proteggere Parini: è il testimone chiave.>> ricordò De Fortis.

<<Brigadiere, ci pensi lei! Organizzi una scorta, per lui e i familiari.>> fu l'ordine di Falchi; poi si mise una mano sul cuore e ringraziò tutti i colleghi per essere così appassionati e dediti al lavoro, anche nei giorni di festa.

<<Dopo aver reso onore alla Giustizia avremo molte altre domeniche da festeggiare, Signore!>> gli rispose la detective Bruni.

L'operazione "Veneri Pulite" abbracciò molti settori istituzionali. l'Arma dei Carabinieri, con la collaborazione del gruppo speciale dei NAS e di Scotland Yard, trascorsero quattro lunghi giorni di assiduo lavoro.

Nel mirino dei NAS ci furono la casa farmaceutica e l'AIFA, i cui legami sospetti vennero immediatamente convalidati durante la fase di accertamento dei fascicoli e dei documenti di entrambe. La ricerca per lo sviluppo di un nuovo farmaco aveva un iter ben preciso da seguire: i tempi necessari per rispettare tutte le linee guida, i regolamenti e le varie fasi di sperimentazione, che potevano oscillare dai dieci ai quindici anni, e i costi, che si aggiravano intorno ai 500 miliardi; ma in questo caso qualcuno aveva premuto per anticipare i tempi e tagliare le spese. Inoltre, l'Agenzia del Farmaco aveva visto bene di tutelarsi dietro una farmacovigilanza passiva e non aveva mai voluto riconoscere nelle segnalazioni degli effetti avversi un qualsiasi tipo di relazione con il farmaco.

Grazie alle due squadre, guidate dal Capitano Falchi e dal maresciallo De Fortis, dedite rispettivamente alla perquisizione degli appartamenti dell'equipe medica del Santa Chiara e degli uffici INPS, si scoprirono ulteriori elementi riconducibili alle ipotesi accusatorie.

I tecnici informatici forensi verificarono la natura degli accrediti, piuttosto sostanziosi, sui conti bancari di tutti e quattro i medici. Il denaro erogato dalla società farmaceutica veniva indirizzato ad alcune società compiacenti che formalmente organizzavano eventi -convegni scientifici piuttosto che corsi di aggiornamento - che mai furono svolti ma di fatto distraevano il denaro per ridistribuirlo sui conti correnti degli stessi medici.

Sussisteva poi una Fondazione bancaria anonima che da più di quindici anni erogava alla casa farmaceutica milioni di euro per progetti di ricerca applicati agli obiettivi del Sistema Sanitario Nazionale. Ad una prima occhiata, il denaro sembrava provenire dall'OMS, ma anche il ministro della Salute fu chiamato a rispondere su alcune decisioni prese.

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