5 - Hogwarts

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Hermione, in quel momento, si sentiva nell'occhio del ciclone. Gli occhi di Draco e Ron erano sempre puntati su di lei, e la situazione le stava cominciando a dare fastidio. Altre ragazze si sarebbero sentite lusingate, ma non lei. Malfoy, si avvicinò a lei.

«Allora Granger, siamo arrivati quasi alla fine. Siamo ad Hogwarts e ho l'impressione che questo rappresenti una grande fine».

«Hai proprio ragione Malfoy. Ho la stessa sensazione. Sai a proposito dell'altra sera... ».

«Tranquilla Granger, non morirò stasera, affronteremo questo discorso una volta che tutto sarà finito. Adesso non ha senso riempirci la testa di sciocchezze».

La parola sciocchezze fece innervosire Hermione. Malfoy pensava davvero che quel bacio fosse stata una sciocchezza?

«Beh, era solo per dirti che per me non ha significato niente. E che come hai detto tu è solo una sciocchezza e non ha senso pensarci» rispose.

Un velo di tristezza apparve sugli occhi del ragazzo. Hermione stava per andarsene quando lui la chiamò e semplicemente l'abbracciò.

«Hermione, qualsiasi cosa accada stasera, non morire, per favore. Devo dirti ancora molte cose... ».

«Tranquillo Draco, ma non morire nemmeno tu, voglio davvero sapere cosa vuoi dirmi» e lo abbracciò di nuovo, come se fossero amici da sempre. Il loro odio era ormai un lontano ricordo e il dolore che provavano, li univa sempre di più. Dopo quella che sembrò un'eternità, si allontanarono l'uno dall'altra e si sorrisero.

«Ti sei divertita tra le braccia di Malfoy? Potevi starci ancora un po', no?».

«Se non vuoi un altro pugno in faccia ti conviene farmi parlare, perché ti comporti così?».

«Davvero non lo capisci? Sono innamorato di te Hermione, da tre anni ormai, ma tu eri troppo impegnata con Viktor Krum!».

«Sai Ron? Qualcuno a quanto pare si era accorto un po' prima di te che io fossi una ragazza e mi ha invitata! In ogni caso mi pare che tu hai trovato subito una valida sostituta come Lavanda, o sbaglio?».

«Mi sembrava giusto pareggiare i conti. Tu ti sbaciucchiavi con Krum e io con Lavanda. Ora però dobbiamo aggiungere Malfoy alla tua lista di conquiste!».

«Sai Ron, io non ho mai baciato Viktor e grazie al tuo tempismo a quanto pare il mio primo e unico bacio l'ho dato a Malfoy, quindi hai ragione, ora siamo pari».

«Tutti gli studenti sono pregati di raggiungere la Sala Grande immediatamente» una voce riecheggiò in tutta la scuola.

«Harry che facciamo?».

«Prendiamo in prestito le divise e ci mimetizziamo con gli altri studenti. Voglio vedere quel verme in faccia».

«Ho io le divise, ma dovrete un po' accontentarvi» disse Neville, che iniziò a frugare in un baule dal quale tirò fuori delle divise.

«Hermione, l'unica divisa femminile che abbiamo è Serpeverde»,

«Va benissimo, Neville».

«Voi tre dividetevi queste».

Harry si catapultò sulla divisa Grifondoro. Ron, furioso, prese la divisa Tassorosso. Malfoy, al quale non fregava niente di quelle divise, prese la Corvonero.

«Granger, sei uno schianto con la divisa Serpeverde, lo sai? Potrei quasi farci un pensierino».

«A quanto pare la divisa Corvonero non ha aiutato la tua intelligenza. Non sai quando stare in silenzio».

«Chiudi la bocca, Draco. La Granger ti ha appena lanciato un bolide invisibile sui denti» disse Blaise divertito.

«Ehi, Zabini! Non sapevo fossi passato anche tu all'ordine, cosa ti porta qui?» chiese Hermione.

«In realtà io non sono passato da nessuna parte. Non sono un Mangiamorte» sollevò la manica sinistra della camicia «sono solo amico di Draco, è mio dovere stargli accanto nel bene e nel male. Devo solo riuscire a fargli capire quando sbaglia. Sono stato la sua spalla quando era al fianco del Signore Oscuro, nonostante tutto, sarò la sua spalla anche adesso che è al tuo di fianco» e le fece l'occhiolino ricevendo un'occhiataccia da Malfoy.

Una volta indossate le divise, si incamminarono verso la sala grande. Hermione era in fila tra Draco e Ron. Il primo, le strinse la mano sinistra e il secondo la mano destra.

In che guaio mi sono cacciata? pensò Hermione.

Prima di entrare in Sala Grande, Hermione si girò a guardare Draco. I suoi capelli troppo biondi avrebbero sicuramente attirato l'attenzione di Piton. Lasciò così la mano a Ron, che si girò a guardarla male, e con uno sventolio di bacchetta quasi impercettibile, gli tinse di nero i capelli.

Varcarono la soglia, a testa bassa, cercando di farsi notare il meno possibile. Piton si trovava al centro della sala stanza, con a fianco i fratelli Carrow.

«Gira voce che Potter sia riuscito a entrare nel castello. Chi di voi non voglia fare una pessima fine, farebbe bene a dirci dove si trova. Nessun volontario? Bene riproviamo... Signorina Weasley? Magari lei sa qualcosa, vista la sua intimità col Signor Potter».

Ginny lo guardò negli occhi senza proferire parola. Piton continuò a guardarla fissa negli occhi fino a quando dei mormorii sorpresi non attirarono la sua attenzione. Harry Potter era proprio lì, davanti a lui.

«Come ha potuto? Lui si fidava di lei!».

«A quanto pare ci rivediamo Potter. Stolto da parte tua presentarti qui».

I fratelli Carrow, colti alla sprovvista iniziarono a lanciare incantesimi contro Harry, ma McGranitt, con tutto il suo charme, si mise davanti a lui a mo di scudo, dando il via a uno scontro tra docenti. Piton, però, non ebbe il coraggio di lanciare alcun incantesimo contro la sua collega di vecchia data, e si limitò a parare gli incantesimi, fino a smaterializzarsi insieme ai fratelli Carrow.

«Codardo!» urlò la McGranitt.

«Potter, sono felice di vederti. Peccato per la circostanza».

«Studenti, nei corridoi! Studenti, fuori dal dormitorio!» entrò urlando e correndo Gazza, col suo solito fare particolarmente buffo, con Mrs. Purr in braccio.:

«È lì che devono stare, pezzo di deficiente!» rispose la McGranitt con tono adirato.

Una voce glaciale però interruppe quel momento, la voce più glaciale che un essere vivente avesse mai ascoltato. Hermione, presa da un attacco di panico, strinse la mano di Draco.

Tranquilla, Granger. Ci sono io qua con te le disse Draco con tono dolce, tramite legilimanzia.

«So che molti di voi vorranno combattere e che alcuni di voi penseranno perfino che combattere sia saggio, ma è una follia! Consegnatemi Harry Potter! Fatelo e a nessuno verrà fatto del male, io lascerò la scuola intatta. Consegnatemi Harry Potter e sarete ricompensati. Avete un'ora».

«Potter, perché sei qui, cosa ti serve?» chiese la McGranitt.

«Tempo, mi serve tempo. Cercate di proteggere il castello» rispose Harry «Malfoy, tu vieni con me».

In sala grande c'era un via vai di gente. Studenti che andavano via, studenti che aiutavano i docenti a proteggere la scuola.

«Hermione non credi che sia il caso di procurarci qualcosa per distruggere la coppa e il diadema?».

«Sì, Ron, ma non saprei dove cercare. Se hai qualche idea, illuminami ti prego» disse riluttante.

La prese per mano e si incamminiamo verso il bagno di Mirtilla, quando Hermione capì le intenzioni di Ron: stavano andando nella camera dei segreti. Ron riuscì a dire qualche parola in serpentese, che permise loro di entrare. Hermione restò incantata e affascinata da quell'enorme sala ricca di segreti e dalla mastodontica carcassa di Basilisco che giaceva davanti a lei. Strapparono un paio di zane da quella bocca e le posarono nella borsetta di Hermione, tenendone una fuori per distruggere la coppa.

«Tocca a te la coppa» le disse.

Impaurita appoggiò la coppa per terra e con il dente la colpì fortemente. Un'enorme onda li colpì così forte da far credere loro di stare per morire. Forse fu proprio quella paura a far scattare qualcosa tra i due che si baciarono. Un bacio che entrambi aspettavano da anni.

Hermione e Ron aspettavano sulle scale principali quando Harry e Draco arrivarono alle loro spalle.

«Allora?» chiese Hermione.

Malfoy aveva un'espressione distrutta, e non rispose.

«Abbiamo trovato il diadema e lo abbiamo distrutto, Tiger è venuto con noi per aiutarci ma purtroppo non ce l'ha fatta. Goyle era arrabbiato con lui e Draco per aver voltato le spalle al Signore Oscuro. Incoscientemente ci ha lanciato addosso l'ardemonio» rispose Harry.

Le lacrime solcavano il viso di Draco, distrutto per la perdita di un amico che, seppur stupido, lo ha accompagnato fino alla fine. Hermione lo abbracciò d'istinto, asciugandogli le lacrime, ma il momento venne nuovamente interrotto da quella voce gelida che avrebbero ricordato per il resto della loro vita.

«Avete combattuto con valore, ma invano! Ordino alle mie forze di ritirarsi, disponete dei vostri morti con dignità. Harry Potter, ora mi rivolgo direttamente a te. Stanotte, hai consentito che i tuoi amici morissero per te, piuttosto che affrontarmi di persona: non c'è disonore più grande. Raggiungimi nella Foresta Proibita e affronta il tuo destino. Se non lo farai, io ucciderò fino all'ultimo uomo, donna o bambino che cercherà di nasconderti a me».

Bentornati miei cari!

Il capitolo si è concluso con la sua voce e questo, come sempre, può essere solo un cattivo presagio.

Cosa accadrà secondo voi? Preparatevi al peggio!

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