NAUSICAA

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"Mai cosa simile ho veduto con gli occhi, né uomo, né donna: e riverenza a guardarti mi vince."
(Omero - Odissea)

*

"Professore."

Quella mattina, Olivia portava i capelli raccolti in una coda alta. Kevin posò lo sguardo sulla linea delicata del suo collo bianco, fino alla piega dura della clavicola esposta dalla maglietta a righe.

"Miss Gardner," salutò con voce neutra.

Lei sorrise, alzandosi in punta di piedi tra la calca che affollava il bancone per attirare l'attenzione della cameriera. Un americano e un bagel di sesamo. La pelle nuda del suo avambraccio sfregò sul cotone della sua camicia azzurra, e lui desiderò essere da un'altra parte.

La cameriera le porse il bagel avvolto in un tovagliolo e il caffè fumante in un bicchiere di carta. Olivia la ringraziò; quando, con le mani piene, si voltò per incrociare il suo sguardo, Kevin ricordò la prima volta in cui l'aveva incontrata e la noncuranza con cui si era leccata via il caffè dalle dita.

"A più tardi," disse soltanto. Si spinse tra la calca verso l'uscita della caffetteria, lasciandolo solo con il suo espresso.

*

Con un sospiro impigrito, Olivia si sistemò tra le lenzuola.

"Se studiare fosse sempre così."

Kevin sorrise, allungando una mano per percorrerle la schiena nuda con le dita. Il sole bollente filtrava attraverso le tende, inondando la stanza.

"Mi sembrava ti piacesse, la filologia."

Lei rise. "Oh, come se non lo sapessi."

Abbandonò la pelle di lei per sfogliare una pagina del libro. Olivia si stiracchiò ancora un po', lo sguardo concentrato sul suo viso.

"Quest'anno Morgan ha scelto un buon argomento," osservò dopo aver trascorso qualche momento immerso nella lettura di un passaggio.

Lei si sistemò supina, tirando appena il lenzuolo per coprirsi fino al seno. "Sì, beh, è abbastanza da farci sospirare tutte, se è questo che intendi."

Le sorrise. "Filologicamente parlando, intendevo dire."

Olivia ricambiò il suo sguardo, divertita. "Lo sai che io sospiro molto, filologicamente parlando," gli fece notare, un guizzo vispo negli occhi chiari.

Kevin si chinò su di lei per baciarla con trasporto, tenendo ancora il libro con una mano e chiudendo l'altra sul suo viso. Quando si separarono, Olivia aveva le guance arrossate.

"Oh, lo so," la prese in giro, accarezzandole una guancia con gentilezza.

Lei allungò una mano per percorrere la copertina del libro. Sfioró la carta con la stessa riverenza con cui lui le aveva tracciato la spina dorsale, e Kevin riportò lo sguardo sul passo che avevano aperto.

Olivia trattava le parole con delicatezza, sempre – anche quando la ferivano di più.

*

"Tua sum, tua dicar oportet; Penelope coniunx semper Ulixis ero."

"Io sono tua, e tua devo esser chiamata: io Penelope sarò sempre la sposa di Ulisse."
(Ovidio – Heroides)


Sono stata banalmente triggerata da Wikipedia: "Nausicaa è anche una figura materna per il guerriero: lo cura, lo invita a casa e gli dice, al momento dell'addio, "Non dimenticarmi, perché ti ho ridato la vitaindicando così il suo status di "nuova madre" nei suoi confronti. Curiosamente, Ulisse non fa menzione del suo incontro con Nausicaa alla moglie e ciò fa ipotizzare ad alcuni studiosi l'esistenza di un livello di affetto molto più profondo che con le altre donne incontrate nel suo cammino".

Holly ;)

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