Capitolo 16

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Anni or sono, quando l'uomo era giovane e il drago già vecchio, il più saggio della nostra razza ebbe pietà dell'uomo. Egli radunò tutti i draghi facendo giurare loro di vegliare sull'uomo, sempre. E al momento della sua morte, la notte divenne viva con quelle stelle. Fu così che nacque il Paradiso dei Draghi. Ma quando moriamo, non tutti i draghi sono ammessi in questo luogo lucente. No, dobbiamo guadagnarlo. E se non lo facciamo il nostro spirito sparisce come se non fossimo mai esistiti.   

Dragonheart - Cuore di Drago



Osservo l'ultima goccia cadere giù.

Fine.

Adesso non posso più scappare.

Alzo gli occhi, incrociando il mio stesso sguardo: ce la posso fare.

Torno in camera.

Sento il cuore ancora in tumulto, mentre sprazzi di ciò che ho visto poco fa, passano veloci nella mente: devo tornare lì al più presto e scoprire cosa gli è successo.

-Herm, allora? Sei pronta?-

Oh no... Ron.

E ora?

Non posso di certo rimandare un'altra volta.

"Si tratta di noi" mi ripeto "Si tratta del nostro futuro insieme"

Io lo amo. Lui mi ama. Prima di tutto e tutti viene lui.

"Anche del dovere?"

Ancora una volta, maledico la mia coscienza.

Sento bussare alla porta e mi rendo conto di essere rimasta ferma in mezzo alla stanza, con il flacone della pozione ancora in mano, a fissare il letto.

Mi riscuoto immediatamente e mi giro: lui mi guarda stranito.

-Scusami. Si sono pronta- cerco di sorridere, ma credo che quello che esca sia più una smorfia.

-Stai bene? Che fai con quella boccetta in mano?- mi chiede, indicandola.

-Credo che non mi serva più ormai, l'ho buttata nel lavandino- rispondo con sincerità.

Lui strabuzza gli occhi: -Sei sicura?-

-Si si. Sicura. Beh, andiamo?- chiedo camminando nella sua direzione e prendendolo per mano.

Mi sorride: -Andiamo-

Ogni cellula del mio corpo sembra ribellarsi ai miei movimenti: più mi allontano dalla mia camera, più sento un senso di oppressione al petto che cresce sempre di più.

Non devo cedere. Devo farlo per Ron.

"Ma tu cosa vuoi?"

Dovrò ricordarmi di trovare una pozione per mettere a tacere la coscienza: esisterà pure da qualche parte.

Io voglio lui. Lo amo e il mio primo dovere è quello di rispettarlo.

Tutto il resto viene dopo.

"Rischi di non trovare più tutto il resto. Potrebbe essere troppo tardi tra qualche ora"

Vorrei urlare.

"Resisti"

Sono sogni, soltanto sogni. Malfoy non c'è più. E' solo una proiezione della mia mente; che mi sta facendo impazzire con molta probabilità, ma è solo quello.

La tensione sembra finalmente allentarsi e sento il mio corpo rilassarsi leggermente, anche se una parte di me continua a gridare a gran voce che sto sbagliando.

La ignoro.



Il ristorante è stupendo.

Mi guardo intorno meravigliata: le pareti sono dipinte con tinte dorate e le alte porte finestre che circondano la sala, sono semi coperte da lunghi tendaggi dello stesso colore.

I tavoli, tutti rigorosamente per due, sono sparsi per tutto l'ambiente e ricoperti da tovaglie bianche ricamate ai bordi, con sedie in legno in stile francese.

Guardo Ron stupita: avrà speso una fortuna.

-Ti piace?- mi chiede sorridendo.

-Si- rispondo emozionata.

Mi prende per mano e mi conduce al tavolo, spostandomi la sedia, con galanteria.

Il cuore inizia a battere più forte.

Come ho potuto, anche solo per un attimo, pensare di rimandare la nostra uscita di nuovo, dopo che lui si è prodigato in questo modo, perché tutto fosse perfetto?

Sorrido, incapace di trattenermi.

Dopo qualche minuto ordiniamo.

La serata trascorre serena, mentre in lontananza vedo il sole sparire, per far spazio alla notte.

Sono così felice che non riesco a pensare a nient'altro.

-Ti va di uscire fuori in terrazza?- chiede Ron, appena finito anche l'ultimo pezzetto di dolce.

Ci siamo.

Il cuore ricomincia a battere furiosamente.

-Si, andiamo- rispondo quasi incapace di articolare le parole.

Ci prendiamo per mano e mi conduce verso una delle porte finestre alla mia destra.

Ciò che mi si presenta davanti, mi lascia senza fiato.

La luce artificiale qui fuori è inesistente: non è necessaria.

Uno splendido cielo stellato, luminoso e magnifico sopra di noi, rischiara tutto.

Mi blocco istantaneamente ad osservarlo: c'è Orione, ancora poco visibile visto il periodo e il Toro subito accanto. Sorrido per un attimo, ripensando ad Antares.

C'è la Via Lattea e la Stella Polare, con il suo piccolo Carro e un po' più in là il Grande Carro.

Mi torna in mente un quadro. Quello splendido ritratto della Via Lattea che si specchia in un lago, a casa di Malfoy.

"Quel quadro che mi ha portata alla verità"

Ingoio, mentre quel viso insanguinato torna ben visibile davanti ai miei occhi.

Faccio vagare lo sguardo ancora per un po' e il fiato mi si mozza dopo poco.

Al centro di quel cielo così buio, ma allo stesso tempo così chiaro, delle stelle si diramano una dopo l'altra, facendosi spazio tra le altre costellazioni e assumendo una forma che è impossibile non vedere. Non un quadrato, non un cerchio, né un rettangolo, bensì una linea retta, spezzata in più punti che circonda, dividendola dalla sua gemella più grande, l'Orsa Minore.

Ma non è la costellazione del serpente, lo so bene. Oh, no.

E' una creatura ancora più nobile. Una creatura leggendaria, della quale sin da bambini ci raccontano, dipingendola come crudele e senza cuore, capace solo di portare distruzione e morte.

Una creatura capace di oscurare il resto con la sua sola presenza, proprio come adesso sta facendo in questo cielo: il Drago e la sua costellazione.

"Quella stessa costellazione di cui lui porta il nome"

-Ti piace?-

Ron accanto a me mi accarezza il viso: annuisco, incapace di parlare.

"Non pensarci, non pensarci"

Mi riscuoto e lo guardo, rimanendo in attesa.

Lui dopo un sorriso nervoso, interrompe il contatto visivo, e fa un passo indietro.

Immagino come possa sentirsi in questo momento. Anch'io sono nervosa.

Continua a guardare lontano per qualche secondo, poi si gira verso di me e il suo sguardo si fa determinato:

-Sai, non sono mai stato bravo a parlare, come tu ben sai- dice.

Il suo tono è serio, ma avverto una nota d'ansia.

-Non è vero. Sai che...- inizio, ma lui alza la mano, interrompendomi.

Sorrido e continuo ad ascoltarlo, col cuore che accelera sempre di più.

-Ho provato questo discorso tante volte davanti allo specchio, ma puntualmente mi bloccavo. Alla fine, non ce l'ho più fatta e ho deciso di provare comunque con te. Non potevo continuare in quel modo- conclude serio.

Un dubbio si insinua nella mente, ma lo scaccio immediatamente. Rimango in silenzio, aspettando che continui.

-Ci conosciamo da nove anni ormai e tu sei la persona che mi conosce meglio...-

Il mio battito aumenta di nuovo, pensando già alla fine di questo monologo e alla mia risposta.

-...forse anche meglio di quanto io conosca me stesso. Mi sei sempre stata vicina, dapprima come amica e compagna di scuola. Inseparabili sin dal primo momento e anche se gli altri ci vedevano come fratelli, io e te, in fondo, sapevamo cosa ci legava davvero-

I miei occhi diventano lucidi.

-Ti ho ferita e allontanata centinaia di volte e tutto perché negavo i miei sentimenti. Li rinchiudevo a doppia mandata nel cuore, perché credevo che mai la strega più brillante del nostro anno e, a mio parere, dell'intero mondo magico, che era riuscita a conquistare persino il giocatore di Quidditch più famoso al mondo, avrebbe potuto provare qualcosa di diverso dall'affetto per uno come me, che più del suo semplice amore, non aveva poi molto da offrirle. Non credevo che ti saresti mai accorta di me-

Le lacrime iniziano a scendere.

-E invece sono stato io lo stupido, perché ero io che non mi accorgevo della realtà dei fatti. Avrei dovuto farlo quella sera del Ballo, quando mi hai urlato contro, ma invece ho solo peggiorato le cose, mettendomi con Lavanda-

Nel sentir pronunciare quel nome, il mio cuore impazzito, fa una capriola.

Ricordo quei giorni come fossero ieri.

Lui sembra leggere i miei pensieri e torna ad accarezzarmi: -Sono stato stupido lo so, ma per fortuna il destino alla fine ci ha portati dove entrambi volevamo. Ormai stiamo insieme da un po' e per me questi tre anni sono stati i più importanti. Come dicevo prima, mi sei sempre stata vicina, ma da quel giorno nella Camera, non eri più una compagna, eri la mia compagna. Da quel giorno, lo stesso in cui ho perso Fred, non mi hai più lasciato e insieme abbiamo fatto tanta strada. Fino ad oggi-

Avvicina le mani alle mie guance e mi asciuga le lacrime, dandomi poi un bacio dolce.

D'istinto lo abbraccio e rimaniamo così per qualche minuto.

-Ti amo- gli dico subito dopo, incapace di trattenermi.

Lui mi sorride: Ti amo anch'io ed è per questo che ti ho portata qui stasera-

Mi afferra le mani, mentre il mio stomaco si stringe.

-Non posso continuare a tacere, proprio perché tu mi sei stata sempre vicina e sei sempre stata sincera con me-

Sorrido.

Di nuovo mi accarezza e chiude gli occhi, ma solo per un secondo.

-Ricordi quando, all'inizio della nostra relazione, ci siamo promessi di essere sinceri l'uno con l'altra?-

Annuisco, ma di nuovo i dubbi iniziano ad affollarmi la mente.

Lo guardo confusa.

Lui abbassa lo sguardo: -Ebbene, ora devo esserlo-

Continuo ad osservarlo, mentre lui incrocia di nuovo il mio sguardo: -Voglio lasciare il Ministero. Non sarò più un Auror-



Un pugno nello stomaco.

Un pugno nello stomaco avrebbe fatto meno male di questo.

Mi blocco sul posto, mentre tutto dentro di me si congela. Serro la mascella e avverto il mio sguardo cambiare.

Un vortice di emozioni mi travolge trascinandomi con sé. Incrocio le braccia al petto, nel tentativo di calmare le mie mani tremanti.

Cosa mi aspettavo?

Che mi chiedesse di sposarlo? Dopo i nostri continui battibecchi dell'ultimo periodo, davvero mi aspettavo questo?

"STUPIDA!"

-Herm... Di qualcosa ti prego-

La sua voce arriva alle mie orecchie attutita e lontana.

-Cos... Come?- chiedo con un filo di voce.

Lui mi guarda nel panico più totale: -Lo so, non dovrei, ma non riesco. Ho capito che non fa per me-

Lo fulmino con gli occhi: -E cosa te lo ha fatto capire?- chiedo, cercando di mantenere la calma, anche se un piccolo sospetto ce l'ho.

-La morte che ancora ci insegue-

Un brivido mi percorre da capo a piedi. Resto interdetta per un secondo e lui ne approfitta per continuare a spiegarsi:

-Credevo che sarebbe stato tutto più facile; che il peggio fosse passato-

-Al peggio non c'è mai fine- rispondo di scatto –Credevi che questo lavoro sarebbe stato una passeggiata?-

Stavolta è lui a non rispondere:

-Credevi che saremmo rimasti in ufficio tutto il giorno, occupandoci solo di scartoffie e casi di poco conto? Credevi che non avremmo più incrociato la morte giusto?- chiedo di getto, mentre gli occhi si fanno lucidi.

-Si... Credevo che non avrei più dovuto vedere qualcuno... morto-

A queste parole faccio un passo indietro e rispondo senza pensarci: -Tu non hai visto qualcuno morto stavolta, perché quel giorno non c'eri. Non eri in servizio. C'eravamo io, Harry e Blaise. Se qui c'è qualcuno che dovrebbe lasciare il lavoro è proprio Zabini- rispondo, dandomi subito della stupida per averlo difeso –Non sai cos'ha voluto dire rivedere la morte dopo così tanto tempo. Il suo corpo buttato li, come una marionetta a cui erano stati tagliati i fili- concludo, leggermente alterata, rabbrividendo.

-Herm...-

-Ti prego, non dire altro. Non c'eri e non hai dovuto vedere. Io si. E sai che c'è? Ho provato una gran pena quel giorno-

Lui mi guarda scioccato: -Ma Herm... E' Malfoy-

Questo mi fa scattare del tutto: -E con questo?! Era una persona! Aveva capito gli errori fatti e stava rimediando! Aveva scelto di diventare un Auror per espiare le sue colpe!-

Mi stupisco io stessa di ciò che ho detto.

-Hermione, ti rendi conto di ciò che dici?-

-Si! Malfoy ha scelto di diventare un Auror per i motivi giusti-

-Lo stai difendendo?- mi chiede lui stupito.

-No! Sto cercando di farti aprire gli occhi! Sei rimasto ancorato al passato!- rispondo cercando di non gridare.

-Era un Mangiamorte!-

-Hai ragione lo era! Ma era cambiato! E lo sai!-

-Ha ucciso mio fratello!- mi risponde senza ascoltarmi e alzando il tono di voce.

E' come se mi avesse gettato un secchio d'acqua gelata sulla testa.

-Cos...Ron!-

-Cosa?! Lo sai che è così!-

-No! Non è così! Non è stato lui! E' stato Rookwood!-

-Erano tutti Mangiamorte! Ognuno di loro ha contribuito al suo omicidio! E sinceramente, meritavano tutti di fare la fine di Malfoy!-

Uno schiaffo sonoro lo zittisce.

Il mio.

Sento la mano pulsare per il dolore, mentre la sagoma rossastra delle mie dita si dipinge sul suo volto.

-Se ragioni in questo modo non sei molto diverso da loro, o da Voldemort. Loro volevano sterminare i Mezzosangue, i Sanguesporco come me e torturare i Babbani. Cosa c'è di diverso in quello che mi stai dicendo adesso tu? Non puoi continuare a portare rancore. Devi liberartene. Pensavo di averti aiutato, ma a quanto pare mi sbagliavo. Si cambia, si cresce e si impara dagli errori. Dovresti farlo anche tu- dico con voce gelida, senza gridare, dopodiché faccio un paio di passi indietro.

Voglio andarmene.

Non ha più senso rimanere qui.

Prima di sparire, lancio un ultimo sguardo al cielo e sussulto: la costellazione del Drago non si vede più, coperta da una nuvola di passaggio che stranamente assume una strana forma, simile a quella di un serpente.

Mi Smaterializzo e, ancora in lacrime, mi butto sul letto.

Come può essere diventato così cinico? Come ho fatto a non accorgermi del suo cambiamento? Ora mi spiego il suo strano comportamento di questi ultimi tempi: non voleva essere coinvolto.

Le lacrime continuano a scendere copiose: spero che torni a casa, ma rivoglio il mio Ron. La persona di cui mi sono innamorata.

Di nuovo una fitta alla tempia.

Senza pensarci chiudo gli occhi:

-Mezzosangue- sento dire e immediatamente li riapro spaventata.

Non ero più abituata a sentire la sua voce: l'avevo quasi dimenticata.

Ingoio e respiro a fondo, cercando di calmarmi.

Devo scoprire cosa gli è successo, ma vorrei anche aspettare Ron per chiarire.

Mi porto le mani alla testa, mentre le lacrime pian piano smettono di scendere.

Mi distendo, ma prima che possa capire davvero cosa voglio fare, tutta l'adrenalina che avevo in corpo, scema e una grande stanchezza mi precipita addosso.

Mi lascio condurre, senza oppormi.

Chiudo gli occhi e una sensazione familiare mi avvolge.

Vengo risucchiata nell'oblio.


Non è cambiato nulla. Tutto è buio intorno a me, tranne per la luce emessa dal fuoco che c'è nel camino.

E' molto più debole dell'ultima volta, ma non ancora del tutto estinto.

Estraggo la bacchetta e corro verso l'angolo più oscuro della stanza. Se Malfoy è tenuto prigioniero qui dentro, chiunque lo stia trattenendo, potrebbe aggredire anche me.

Aguzzo la vista, ma non vedo niente. Nessuna catena, nessuna traccia di sangue.

Lancio un'occhiata in alto e vedo le finestre nuovamente oscurate, sicuramente dalla neve.

Vorrei chiamarlo, ma il rischio è alto.

Inizio a spostarmi lungo la parete. La porta si trova sul lato opposto: sarà difficile raggiungerla.

Continuo a osservare tutto.

E' impossibile: l'ho visto. Era qui.

Legato e torturato.

Possibile che fosse un'illusione?

Forse sarà meglio uscire fuori a controllare.

Mi guardo un'ultima volta intorno e mi decido ad attraversare la stanza.

L'unica cosa che percepisco è un fruscio alle mie spalle, ma prima che possa girarmi, mi sento circondare da delle braccia che mi immobilizzano e una mano mi tappa la bocca.

L'unica cosa che sento è il ritmo regolare di un cuore all'altezza della mia testa.

-Non urlare-

Malfoy.

Gli afferro il polso e lo stringo leggermente, per fargli capire che può lasciarmi.

Mi da retta e mi volto di scatto, pronta a incontrare con lo sguardo le sue ferite e il suo volto sfigurato, ma ciò che vedo mi lascia ancora una volta senza parole: sta bene.

Nessun graffio: la sua camicia è bianca e i suoi capelli più biondi che mai.

Non c'è sangue da nessuna parte.

Com'è possibile?

Lui mi guarda stranito.

-Tu... Tu stai bene?- chiedo stupita.

-Oddio Granger non ricominciare. Lo so... Sono morto... Bla bla bla- Alza gli occhi al cielo.

-No! Tu non capisci! Io l'ho visto! Eri legato qui dentro e ti avevano torturato! Eri ricoperto di sangue e...- guardo a terra, ma constato immediatamente che non ce n'è neanche una goccia –E anche il pavimento era pieno- rispondo agitata.

-E chi sarebbe stato?-

-Non lo so! Quando mi sono girata, sono stata colpita in pieno da uno Schiantesimo. O meglio, tu sei stato colpito, io mi sono risvegliata-

-Ti sei risvegliata?- chiede ancora più stranito.

Non posso dirgli della pozione. Non voglio. Non adesso.

-Ho avuto diverse visioni durante il giorno, tutte precedute da mal di testa molto forti- mi limito a dire.

-Ecco perché hai l'aria distrutta- sogghigna.

Oddio. Che vuole dire? Mi guardo intorno nella vaga speranza di trovare uno specchio, ma mi arrendo subito.

"Se solo sapesse la verità"

-Spero tu non abbia fatto indigestione con tutta quella pozione soporifera. In ogni caso, puoi tornare indietro. Qui è sempre tutto uguale, come vedi- continua allontanandosi.

Cosa?! Come fa a saperlo?

Lo guardo senza parole, mentre lui, percependo il mio silenzio, mi guarda di sbieco, girandosi leggermente con un ghigno stampato in faccia.

-Tu! Come... come...- inizio a dire incredula.

-Come lo so? Beh siamo nei tuoi sogni, no? Se non sei tornata è perché non sognavi più e siccome non credo tu sia diventata una qualche specie di creatura notturna che non ha più bisogno di dormire, è logico pensare che sia ricorsa ad una semplice soluzione: pozione soporifera- risponde arrivando vicino la porta e fermandosi.

Recupero il controllo e torno seria, mentre lo vedo girarsi verso di me: -Tuttavia... Mi sfugge un dettaglio-

Lo guardo interrogativa.

-Ti sei preoccupata per me?- chiede sogghignando.

"Stronzo!" grida la mia mente e stavolta non mi preoccupo di fermarla. Lo è davvero.

Stringo i pugni.

-Sono tornata per il mantello. C'era anche quello nelle mie visioni- rispondo immediatamente, cercando di mantenere la calma.

Non lo ammetterò mai, ma ha ragione: mi sono preoccupata per lui.

"Ma perché?"

Molto probabilmente è colpa di quel legame.

Si, ne sono sicura.

Mi sorride sarcasticamente e si gira di nuovo aprendo la porta: -Come vuoi-

La porta si richiude e lui sparisce dalla mia vista.

Mi affretto a seguirlo ed esco fuori.

La neve è ancora alta e continua a nevicare come sempre.

Percepisco il freddo punzecchiarmi anche attraverso i vestiti e rabbrividisco.

La lapide è ancora al suo posto. Evidentemente non ha più cercato di distruggerla e ancora una volta, lui è inginocchiato lì davanti.

Mi avvicino: -Tu l'hai più visto?- chiedo, riferendomi al mantello.

Silenzio.

-Malfoy-

-No-

Sospiro.

-Ora puoi andartene di nuovo- continua, ripetendosi.

Superato lo shock iniziale, sento la rabbia dell'ultima volta, tornare impetuosa.

Devo cercare di rimanere calma: sono qui per risolvere questo enigma e non posso tornare indietro.

-Senti. Da quando me ne sono andata, il mal di testa non mi ha dato tregua...-

-Oh!Povera Granger... Non sai quanto mi dispiace- mi interrompe sarcastico.

Stringo i pugni: -Come ti ho detto, ad ogni mal di testa seguiva una visione. Ho visto il mantello con quella scritta e poi...-

La mia voce si spezza ripensando a quella finestra e a tutto quel sangue. Ripensando alle sue ferite.

Lui nel frattempo, sentendo la mia esitazione, alza gli occhi, guardando gli alberi, come in attesa che continui.

-Poi è spuntata una finestra rotta, da cui colava del sangue. Molto sangue. Inizialmente non capivo da dove provenisse, ma alla fine ho visto te. Eri legato dentro la stanza... questa stanza- dico indicando il mausoleo alle mie spalle- Ed eri svenuto. Avevi ferite ovunque e sanguinavano a tal punto che a terra si era formata una pozza. Questo è ciò che ho visto-

"E questo è il motivo per cui sono tornata" aggiungo nella mente.

Lui rimane fermo, ma se possibile, sembra ancor più pallido del solito.

-Non so il perché di queste visioni, ma ho capito che se volevo arrivare ad una soluzione dovevo tornare qui-

Silenzio.

-Non cambia ciò che ti ho detto l'ultima volta. Sei presuntuoso e arrogante. Una serpe in piena regola-

Anche se riesco a vedere solo il suo profilo laterale, non mi sfugge la smorfia che gli passa sul viso in risposta alle mie parole.

-Ma è anche vero che se voglio arrivare alla soluzione di questo caso, dobbiamo collaborare. Che ci piaccia oppure no. Quindi credo che dobbiamo ricominciare d'accapo-

Silenzio. Ancora.

I secondi passano.

Io rimango ferma sul posto, con i pugni ancora stretti, lui rimane a fissare il vuoto.

Alla fine, stanca di aspettare, impreco sottovoce e con la rabbia che mi scorre dentro, mi giro allontanandomi.

Gli ho offerto il mio aiuto di nuovo e, di nuovo, lo ha rifiutato. Maledetto.

Maledetta tutta questa situazione.

Sono una stupida se credo ancora che possa cambiare.

Dopo pochi passi, la sua voce mi fa fermare:

-Ero dentro questa stanza? Incatenato?-

-Si- rispondo senza guardarlo.

Che si sia deciso a collaborare?

-Non è successo niente mentre non c'eri- risponde.

Mi trattengo dal rispondergli acidamente e prendendo un respiro profondo, mi giro di nuovo.

Si è rimesso in piedi e mi guarda inespressivo:

-Era un altro mio ricordo- 




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Spazio Autrice: 

BUONGIORNO MIEI CARI :) Eccomi come vi avevo promesso :) Da adesso si ricomincia seriamente :D Chiedo scusa per tutti questi stravolgimenti nei giorni di pubblicazione. Spero vi riporterete presto in pari tutti quanti :D 

Beh! Che ne dite?? A quanto pare Malfoy ricorda! 

Vi è piaciuto questo capitolo?? A mio parere è uno dei più importanti perché è sintomo di cambiamento. Del vero cambiamento. Siete d'accordo?? Aspetto con ansia i vostri pareri. 

Come vi è sembrata la litigata tra Ron ed Hermione??

E l'incontro tra lei e Draco??

Ditemi la vostra, vi prego. Per me è importante, lo sapete.

Ebbene signori e signore, Draco Malfoy è tornato ;) E d'ora in poi non sparirà più lo prometto ;) O forse si... Chi lo sa... Non vi resta che continuare a seguirmi ;) 

Come al solito vi ringrazio per le visualizzazioni, i commenti e i voti al capitolo precedente :) GRAZIE DI CUORE! 

In attesa di leggere i vostri commenti, mi dileguo.

Vi ricordo ancora una volta che potete seguirmi sul mio profilo, perchè è lì che fornisco le informazioni più importanti sulla pubblicazione e avvisi di vario genere e, per chi vuole, può aggiungermi e seguirmi anche su Facebook, Twitter e Instagram. Sul mio profilo Wattpad trovate i contatti :)

Mi raccomando :*

Ci risentiamo domenica prossima :) 

Stay Tuned :*

Iron9208


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