Capitolo 44

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Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono – le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori.

Stephen King  



-Che... Che ci facciamo qui?- dico immediatamente.

Non mi risponde, ma si limita ad avvicinarsi al cancelletto d'entrata.

Lo seguo, mentre lo vedo estrarre la bacchetta.

-Sei... Sei tu che hai cambiato gli incantesimi di protezione?- gli chiedo, vedendo quel colore blu scintillante formarsi tutto intorno alla casa di Malfoy.

Ancora non risponde, ma inizia ad agitare la bacchetta più e più volte, mentre ecco che gli incantesimi iniziano a sciogliersi e la cupola sparisce.

Dopodichè apre il cancelletto precedendomi all'interno.

Appena lo varco anch'io, ecco che torna ad apporre le protezioni, per poi voltarsi e farmi strada fino all'ingresso.

Solo quando la porta si chiude alle nostre spalle, finalmente si decide a parlare.

-Si... Dopo l'aggressione a Daphne ho iniziato a cambiare gli incantesimi ogni notte e ogni mattina tornavo per apporre quelli di sempre-

Come immaginavo: ecco perché non ero riuscita ad entrare quella notte, mentre il giorno dopo Harry non ha avuto problemi.

Non rispondo, ma mi limito a guardarmi intorno.

Avrò sempre paura quando entrerò qui dentro? Questa casa sembra terribilmente fredda e inospitale, o forse sono solo io che mi lascio condizionare dal fatto che ormai è disabitata.

Rabbrividisco, stringendomi le braccia intorno al corpo.

-Puoi rimanere qui- dice lui.

Strabuzzo gli occhi: -Co... Cosa?-

-Puoi rimanere qui. Nessuno ti verrà a cercare-

-Ma... Ma... Non posso... Non posso Zab... Blaise- mi correggo immediatamente.

Non posso dimenticare ciò che sta facendo per me.

-Granger... Smettila. Ti ho detto di rimanere qui-

Non posso... Non... Posso... Non voglio rimanere qui... Nella sua casa... Mi sentirei... Un'estranea... Ho la sensazione che invaderei ancora di più la sua privacy... No... Non posso...

Sento le guance avvampare e mi assicuro che lui non mi stia guardando. Ma anche se mi stesse osservando dubito che con quest'oscurità riuscirebbe a notarlo.

Per fortuna sembra intento ad armeggiare sul piccolo tavolino posto accanto all'ingresso.

Lo osservo incuriosita: agita la bacchetta.

Ed ecco comparire qualcosa.

Mi avvicino e...

Oddio...

Quella è...

-Fermo!-

Per fortuna si blocca, girandosi a guardarmi: -Che c'è?!- mi chiede seccato.

-Quella è una candela?!-

Solleva un sopracciglio, mentre inizia a guardarmi ironicamente: -Però... Che perspicacia-

Lo guardo male: -Non puoi accenderla! Qualcuno potrebbe vedere la luce da fuori!-

La mia voce è completamente rauca, ma non me ne curo.

-Granger...- Sospira –Gli incantesimi che ho apposto provvedono anche a questo, sta tranquilla-

Mi zittisco, leggermente in imbarazzo.

Lui nel frattempo accende la candela ed ecco che un bagliore si espande nell'ingresso. Mi guardo intorno e devo ammettere che adesso, visto così, tutto fa meno paura.

Le pareti bianche sono di un leggero arancione per via dell'illuminazione artificiale e tutto mi sembra più caldo e accogliente.

Sento di nuovo qualcosa riaccendersi nel petto: la stessa cosa che ho sentito la prima volta che sono stata qui.

Familiarità.

"Casa" mi ritrovo a pensare e stiro le labbra, mentre gli angoli della bocca involontariamente si sollevano.

Mi riscuoto improvvisamente e mi giro: Blaise mi osserva attentamente.

Mi sento rabbrividire di nuovo.

La fiamma che ha acceso non è di certo sufficiente a riscaldare tutto: qui dentro si gela ancora.

-Vieni- mi dice immediatamente. Mi supera e quando si sposta, ecco che alle sue spalle i miei occhi si posano sull'arco che porta allo studio.

Il buio è totale e non posso impedirmi di rabbrividire di nuovo mentre diversi ricordi riaffiorano prepotentemente.

Mi affretto a compiere dei passi indietro, seguendo la direzione presa da Blaise, e solo quando raggiungo l'inizio dell'altro corridoio mi giro e scatto in avanti.

La fiamma della candela illumina fiocamente tutto il salone, creando giochi di luce e ombra da brivido.

Non ci penso due volte ed estraggo la bacchetta.

-Lumos- dico a bassa voce ed ecco che la luce bianca della magia inizia a mescolarsi con quella calda e rossastra delle fiamme creando un colore unico, particolare e, sicuramente, migliorando di molto l'illuminazione generale.

Attraversiamo tutto il salone, raggiungendo la cucina.

L'arco che oltrepassiamo ci porta proprio al centro della stanza: alla mia sinistra ci sono i pensili e i banconi da lavoro, con i fornelli e il lavandino. Tutto è di colore scuro, ma avendola già vista di giorno, so che in realtà è composta da diverse tonalità di grigio, con i piani di marmo bianco.

-Lì c'è il frigorifero- mi dice Blaise indicando gli sportelli più lunghi.

Annuisco, mentre continuo a spostare lo sguardo.

Una penisola si trova a circa un metro e mezzo dalla cucina, mentre spostando ancora lo sguardo, di fronte a me ci sono due grandi porte finestre che portano al giardino. Tra noi e quelle portefinestre un grande tavolo nero, circondato da sedie bianche.

Infine, a destra, due divani, ambedue bianchi, posti uno di fronte all'altro con al centro un tavolino basso e sulla parete che fa loro da sfondo un altro caminetto.

Tutto in questa stanza è moderno. Dalle linee della cucina, a quelle dei divani.

Ne rimango un po' stupita, proprio come la prima volta: il contrasto tra linee classiche e moderne in questa casa, mi lascia confusa.

Chissà perché ha deciso di arredarla in questo modo.

-Se hai fame ti procuro qualcosa-

Ritorno immediamente alla realtà, mentre i miei occhi finiscono di esplorare la stanza.

-N... No...- rispondo.

Non mi risponde, mentre si gira per tornare indietro.

Lo seguo nuovamente e insieme raggiungiamo il piano superiore.

Mi blocco: alla mia sinistra, lo ricordo perfettamente, c'è la camera degli ospiti, mentre a destra un'altra camera... la sua camera.

So già dove vorrei andare, ma naturalmente non posso.

Ingoio, cercando di risultare naturale e spostandomi verso la porta di sinistra.

Lui non dice niente, sicuramente non notando la mia agitazione. Mi segue, mentre io apro la porta ed entro.

Anche questa stanza è molto ampia, ma più piccola.

A metà dell'intera lunghezza della casa e quindi alla mia sinistra, c'è una parete con un'altra porta.

Mi giro a guardare Blaise che nel frattempo si è avvicinato al comodino presente accanto al letto e sta accendendo un'altra candela.

Quando torna a guardarmi, notando la mia curiosità, mi spiega: -C'è una biblioteca, collegata alla scala che porta al piano inferiore. Gli serviva un posto in cui poter...- si ferma, rendendosi conto che forse ha detto troppo.

-Poter?- chiedo curiosa, incapace di trattenermi.

-Evadere-

Capisco perfettamente questa parola. Anche per me i libri hanno sempre rappresentato l'unico modo che avevo e che ho, per "evadere" dalla realtà.

Annuisco senza aggiungere altro, per poi concentrarmi su ciò che mi circonda.

Ci troviamo in una stanza di forma rettangolare: le pareti sono chiare, ma non riesco a distinguerne il colore.

Non sono mai stata qui prima d'ora.

Il letto, a baldacchino, si trova sulla destra rispetto alla porta d'ingresso della stanza, con accanto due comodini, uno per lato. Un armadio invece è poggiato sulla parete alle mie spalle, proprio alla sinistra della porta che conduce alla biblioteca e infine un'ampia finestra si apre alla mia sinistra.

I tessuti del baldacchino sono anch'essi chiari, così come quelli del piumone.

E' accogliente.

-Adesso devo andare... Userò il passaggio ...- inizia a dire Blaise e improvvisamente mi torna in mente un dettaglio a cui non ha ancora risposto.

-Aspetta...- gli dico, senza però risultare agitata.

Resta in attesa che continui.

-Non mi hai detto una cosa... Come... Come mi hai trovata? Perché eri al cimitero?-

Distoglie immediatamente gli occhi da me, poggiando anche la sua candela sul comodino.

-Devo andare-

-Blaise! Per favore!-

Si ferma, tornando a guardarmi.

-Per favore... Dimmelo- lo imploro.

-E' stato lui-

-Lui?- chiedo dubbiosa.

-Potter-

Mi irrigidisco: cosa?!

-Harry?-

Sento la mia voce alzarsi di un'ottava.

-Devo andare-

-No... Aspetta! Spiegami! Cosa c'entra Harry?- chiedo precipitosamente.

-Granger- mi risponde, quasi come a volermi ammonire per non fare altre domande.

-Blaise! Parla... Per favore...-

Lo strano comportamento di Harry di questo pomeriggio è ancora vivido nella mia memoria.

E se... Se lui sapeva?

Lo stomaco mi si attorciglia al solo pensiero.

Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, poi finalmente sembra decidersi.

-Ho ricevuto un Patronus a casa mia in cui mi chiedeva di raggiungerlo a Grimmuld Place. Quando sono arrivato era fuori di sé. E anche la rossa lo era. Mi hanno detto che la Donnola era tornata a casa e non ti aveva trovata. Così era corso da loro due per vedere se eri lì...-

Lo stomaco si annoda sempre di più, mentre la nausea si impossessa di me: e così Ron è tornato a casa e si è preoccupato per la mia assenza?

Mi trattengo dall'imprecare e maledirlo, ma non riesco a controllare un fremito che mi attraversa, facendomi rabbrividire.

-Dato che non c'eri, è andato a controllare al Ministero e Potter ha chiamato me, per capire se ti avessi vista-

Si interrompe per un secondo.

Ingoio, con gli occhi di nuovo lucidi e fissi su un punto indistinto del letto.

-Ti ha chiesto di cercarmi?-

Silenzio.

Sollevo lo sguardo, in attesa, ma lui non risponde ancora e allora cambio espressione: stupore si disegna sul mio viso.

-Sapevo già dove ti avrei trovata-

-Sei... Sei venuto a cercarmi senza che nessuno te... te l'avesse chiesto?- gli chiedo meravigliata.

Dentro di me, il calore torna ad espandersi come un balsamo.

Silenzio di nuovo e questa volta è lui a distogliere lo sguardo.

-Devo andare- ripete per la terza volta e questa volta con due ampie falcate raggiunge la porta della stanza per uscire.

-Zabini...-

Si ferma, di nuovo senza voltarsi, e rimane fermo sull'ingresso.

-Io... Io... Ti ringrazio- gli dico sinceramente.

Silenzio.

-Buonanotte Granger-

-Buonanotte Blaise-

La porta di richiude e lascio andare il respiro.

Il calore che avverto riesce a calmarmi e sento la stanchezza precipitarmi addosso.

Mi guardo intorno e, alla mia destra, noto il piccolo caminetto che non avevo visto. Mi avvicino e spegnendo la bacchetta, accendo il fuoco.

Le fiamme iniziano a danzare velocemente, emanando altro calore di cui al momento sembro però non aver bisogno.

Mi avvicino al letto, sfiorando la superficie del piumone.

Inizio a spogliarmi lentamente.

Un indumento dopo l'altro, ripensando a quello che è successo...

Mi ha...

Mi ha tradita...

E se ci ripenso il senso di nausea torna ad impossessarsi di me.

Mi ha tradita...

Tradita...

E adesso... Per colpa sua... i miei migliori amici sono preoccupati per me.

Non credo che sappiano dove sia... e sicuramente passeranno l'intera notte a cercarmi...

Ma per la prima volta dopo anni... Non mi importa.

E' brutto da pensare...

Lo so...

Lo so benissimo... Ma stavolta non mi importa di nessun altro.

Per la prima volta dopo un'intera vita, l'unica cosa di cui mi importa di più sono io stessa.

Sono distrutta...

Distrutta...

E non mi importa se loro mi cercheranno, se saranno preoccupati... No... Per adesso ci sono solo io.

Finisco di spogliarmi e i miei occhi ricadono sul braccio sinistro.

Lancio un piccolo grido strozzato.

All'altezza delle prime due lettere incise sulla mia pelle, un rivolo di sangue ormai secco scende fino al gomito.

So già come me lo sono procurata: quando ho affondato le unghia negli avambracci.

Afferro la bacchetta e mi pulisco.

Sono davvero esausta anche solo per pensare di raggiungere il bagno.

Una volta finito, faccio comparire un pigiama di semplice cotone grigio scuro e allungo una mano per scostare le coperte.

Mi infilo nel letto e prima di distendermi del tutto spengo le candele.

Ora l'unica illuminazione proviene dalle fiamme nel camino.

Adesso... Adesso...

Tornerò.

***

Secondi...

Minuti...

Ore?

Possibile?

Quanto è trascorso da quando mi sono distesa qui?

Non ne ho idea, ma so per certo che non riesco ad addormentarmi.

E in questo momento è l'unica cosa che vorrei.

Perché per quanto possa fuggire e negare tutto... Non posso negare il fatto che in questo momento ho...

Ho bisogno di lui.

Mi rigiro sulla schiena, fissando un punto indefinito all'interno del baldacchino immerso nell'oscurità.

Chiudo gli occhi nuovamente e rimango in attesa, ma alla fine sospiro di frustrazione e scatto a sedere sul letto.

Niente da fare.

Il sonno non vuole arrivare.

Mi guardo intorno: la stanza è ormai quasi totalmente immersa nelle tenebre per via del fuoco che ormai si è ridotto a delle semplici braci morenti.

Che devo fare?

Mi sistemo sui cuscini, rimanendo in posizione semi distesa.

Accarezzo distrattamente il lenzuolo che mi copre, ripensando a tutto ciò che è successo...

Mi sento a pezzi...

Come se fossi stata travolta da un uragano e mi ritrovassi di nuovo in un mondo che dovrei conoscere, ma che allo stesso tempo adesso mi risulta totalmente estraneo.

E' con questi pensieri che la mia mano destra si allunga ad afferrare le coperte e a scostarle.

E' con questi pensieri che mi rimetto seduta e sposto le gambe fuori dal letto.

E' con questi pensieri che mi alzo e afferro la bacchetta dal comodino.

E' con questi pensieri che esco dalla stanza e mi ritrovo immersa nell'oscurità.

Ma nonostante non riesca a vedere nulla, so bene dove voglio andare.

Ed ecco che i miei piedi, nudi, iniziano la loro lenta marcia, un passo dopo l'altro.

E ad ogni passo, sento il mio cuore riscaldarsi un po' di più.

Allungo di nuovo la mano ed eccomi aprire una porta.

Quella porta.

Quella che avrei voluto oltrepassare sin dall'inizio.

Il buio è totale, ma non mi importa.

-Lumos- sussurro, mentre sbircio dentro.

Tutto è esattamente come lo ricordavo.

Sorrido lievemente, mentre entro del tutto.

Ed eccomi qui: la sua stanza.

Il letto...

Le finestre...

L'armadio...

Lo scrittoio...

Abbasso leggermente la bacchetta, mentre inizio a spostarmi.

Non importa se Blaise domani mi troverà qui.

Arrivo accanto al letto e con la bacchetta accendo la candela sul comodino.

Fa freddo anche qui dentro, quindi mi guardo subito intorno alla ricerca del camino che per fortuna si trova alla sinistra della porta.

Lo accendo, mentre scosto le coperte e con lentezza mi siedo sul materasso.

Butto fuori l'aria.

E' una sensazione stranissima.

Mi sento leggermente in imbarazzo.

Sono già stata ad Housel bay, motivo per il quale non dovrei essere a disagio, ma questo è diverso.

Questa era la casa in cui ha abitato fino a... fino al suo ultimo giorno... Questo è il letto in cui ha dormito fino alla notte precedente il suo omic... rapimento.

Gli occhi mi diventano lucidi, così mi affretto a infilarmi sotto le coperte.

Quando poggio la testa sul cuscino ecco che di nuovo quel profumo di dopobarba alla menta mi travolge: questa volta è più forte e mi fa rilassare del tutto.

Tiro le coperte fin quasi sopra la testa, e chiudo gli occhi.

Sono nella sua stanza.

Sono qui...

E' come se...

Come se fossi con lui.

So che non è vero, ma mi piace pensarlo.

Il suono delle fiamme inizia a cullarmi.

Ed è così che pian piano finalmente scivolo nell'incoscienza.

L'incoscienza fatta solo di sogni.



Quando riapro gli occhi, la prima cosa che vedo è il fuoco.

Sono di nuovo distesa a terra qui davanti.

Mi siedo e lentamente mi guardo intorno.

Non voglio parlare.

Non voglio dire niente.

Mi sento sospesa.

Come se il tempo fosse fermo.

E questa sensazione mi piace.

E' quello di cui ho bisogno.

Piego le gambe, circondandole con le braccia e poggio il mento sulle ginocchia, rimanendo quindi ad osservare le fiamme.

Sono sola, ma so di non esserlo realmente. Non qui dentro.

Lui è qui...

Non ho neanche il tempo di formulare il pensiero che ecco che sento il portone aprirsi.

Questa è la prima volta che ci vedremo dopo... Dopo quello che è successo tra noi...

Mi sento arrossire, mentre mi volto a guardare l'ingresso.

Ed eccolo.

Pantaloni neri...

Camicia bianca...

Capelli chiarissimi...

E...

Infine...

I suoi occhi...

I suoi occhi che si fissano immediatamente nei miei.

Non mi saluta.

Non dice nulla.

Esattamente come faccio io...

La sua espressione è impassibile.

Non leggo nessun tipo di sentimento in particolare: né rabbia, né gioia, né, per fortuna, pentimento.

Se ne sta lì, fermo... e semplicemente... mi guarda.

E così sono io a fare il primo passo. Mi alzo in piedi e lo guardo di nuovo, leggermente titubante.

Continua a rimanere fermo, quindi inizio a camminare nella sua direzione.

Lo raggiungo e mentre mi avvicino, i nostri occhi non si staccano mai gli uni dagli altri.

Anche quando arrivo davanti a lui, continuo a guardarlo.

Le mie labbra si stirano in un leggero sorriso, che lui non ricambia, anche se la sua espressione non mi sembra tesa: sembra più che mi stia studiando.

Mi armo di coraggio e faccio un altro passo, invadendo spudoratamente il suo spazio.

Lo abbraccio e per fortuna non si allontana.

Poggio la testa sul suo petto, come ormai sono abituata a fare ed eccolo lì: il suo cuore che batte allo stesso ritmo del mio.

Calmo.

Placido.

Rassicurante.

"Adesso... Non sono più sola"

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, che cerco di scacciare immediatamente.

-Ciao- gli dico sottovoce.

Non mi risponde, ma per fortuna, alza un po' il braccio sinistro, circondandomi la vita e rimanendo così per un po'.

Chiudo gli occhi automaticamente, lasciandomi trasportare dal lieve calore che avverto, ma dopo pochi secondi ecco che lui lascia ricadere il braccio e si scosta da me, facendo un passo indietro.

Riapro gli occhi, rimanendo con le braccia protese verso di lui e tornando a guardarlo dubbiosa, mentre dentro sento qualcosa incrinarsi a causa di quell'improvvisa separazione non voluta.

Non mi guarda, ma si sposta di lato e mi supera avvicinandosi al camino.

Abbasso le braccia, accigliandomi: che succede?

Chiudo la bocca che avevo leggermente aperto per la sorpresa e mi affretto a seguirlo.

Si ferma proprio di fronte alle fiamme e rimane li a fissarle, così mi metto alla sua sinistra: -Va... Va tutto bene?- chiedo. La mia voce esce in un sussurro, ma per fortuna sembra non essere più roca.

Il problema è che lui non mi risponde.

Rimane in silenzio a guardare il fuoco.

Ok... C'è qualcosa che non va.

-D...Draco?- chiedo titubante. Ormai chiamarlo per nome per me è naturale, ma non posso non notare come lui si irrigidisca immediatamente.

Continua a non parlare.

E allora mi sfiora un unico pensiero:

"Che si sia pentito?"

Rimango in silenzio, mentre mille dubbi iniziano ad assalirmi, ma lui non sembra far caso al mio comportamento e continua guardare dritto davanti a sé.

Alla fine, sono di nuovo io a parlare, incapace di trattenermi: -Che succede?- chiedo con voce più ferma, allungando una mano e afferrandogli la manica della camicia, tentando di girarlo verso di me.

Non oppone resistenza, ma per ciò che fa dopo, arei tanto voluto che lo facesse; che non si lasciasse girare come un burattino per poi voltare la testa e continuare a fissare caparbiamente il fuoco.

-Vuoi dirmi cosa succede?-

Ancora silenzio, mentre il suo braccio, con un movimento secco si allontana dalla mia presa.

Ma che gli prende?

Mi acciglio: -Malfoy, vuoi parlare?- gli chiedo con voce un po' più seccata.

Ed eccolo finalmente reagire: le sue labbra si inarcano da un lato a formare quel solito ghigno.

Quel ghigno che non vedevo da tanto.

Si gira finalmente a guardarmi, ma nei suoi occhi non vedo ciò che mi aspettavo.

Non vedo calore.

Ma freddezza.

E' questa l'unica cosa che percepisco nel suo sguardo.

-Finalmente si ragiona- dice stranamente divertito.

-Cosa?-

Non risponde, ma il suo ghigno si allarga.

-Che vuoi dire?- chiedo quindi confusa.

-Finalmente la smetti di recitare- mi risponde senza mai cambiare espressione.

Mi irrigidisco: -Recitare?-

Uno schiocco di guancia è l'unica cosa che ricevo come risposta e di nuovo torna a guardare le fiamme.

-Che significa recitare?!- chiedo di nuovo, facendo un passo avanti, e afferrandogli di nuovo la manica.

Stavolta però la sua reazione è repentina: fa scattare indietro il braccio guardandomi con un'improvvisa furia, che però sparisce nell'arco di un secondo.

Ma sono sicura di non averla immaginata: cosa gli prende?

Ghigna di nuovo: -Saresti stata una brava serpe dopotutto. Ti ho detto che non sapevi mentire, ma lo ammetto, mi sbagliavo- dice, mentre la sua voce diventa sempre più fredda.

-Che cosa stai dicendo?! Te l'ho già detto che ho dovuto mentire! Sto mentendo! Sto mentendo ai miei amici...-

La mia voce, già più alta del normale per l'agitazione, si spezza, mentre ripenso a Ron e inevitabilmente gli occhi mi diventano lucidi.

-Quelle ti vengono spontaneamente o ti sei dovuta allenare?- continua, ignorando la mia risposta e facendo un cenno con la testa.

Mi acciglio di nuovo: a che cosa si riferisce?

Notando la mia perplessità, si apre in un sorriso perfido: -Immagino che sia in questo modo che tu sia riuscita a ingannare Weasel per tutto questo tempo, non è così? Bastava una lacrimuccia al momento giusto ed ecco che lui correva a consolarti immediatamente-

Mi congelo sul posto totalmente, incapace di dire o fare qualsiasi cosa.

Si riferiva ai miei occhi lucidi...

Mi limito a guardarlo, senza parole.

Nei suoi occhi leggo qualcosa di diverso adesso: non rabbia, ma calma...

Una calma gelida in uno sguardo ancor più gelido.

Mi guarda con indifferenza, ma è solo superficiale, perché quello che mi sta trasmettendo adesso è tutt'altro che indifferenza.

E' furia...

E'...

Odio.

Fa un passo di lato, continuando a guardarmi: -Ma non aspettarti che anche io ci caschi e che la notte scorsa ti abbia consolata per come volevi- un altro ghigno, un'altra stilettata al cuore, mentre le lacrime, incontrollate, continuano a scendere sul mio viso bloccato in un'espressione di puro shock, incapace persino di contrarsi per piangere come si deve. Le mie orecchie si limitano a recepire queste pugnalate che mi sta infliggendo, mentre i miei occhi fissano un punto indefinito nel vuoto che ho davanti, non capendo che il vuoto più grande è quello che mi si sta formando dentro.

Lui fa un passo avanti, ponendosi proprio di fianco a me: continua a guardarmi, ancora con quel ghigno che adesso sto davvero odiando. Si abbassa un po', accostandosi al mio orecchio destro: avverto il suo respiro sul collo e istantaneamente rabbrividisco.

-E' stato solo un mio capriccio Granger- dice a voce più bassa, brutale, spietata, maligna.

E io avverto che quel qualcosa di incrinato che avevo dentro fino a qualche minuto fa, adesso si è appena spezzato.

Dopodichè non capisco più nulla, se non lo spostamento d'aria generato da lui che si allontana.

Rimango ferma dove sono, incapace di muovermi, di reagire.

Mi sento fuori da tutto.

Niente ha più senso.

Avverto solo il portone riaprirsi e un'ultima frase: -Adesso sai che la cosa è reciproca-




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Spazio Autrice:

BUONASERAAAA MIEI PICCOLI SHERLOOOOCK! :D Finalmente sono tornataaaaa :* 

Mi siete mancatiii tantooo lo giurooo! E anticipo già le scuse a coloro i quali mi hanno mandato messaggi privati e a cui non ho potuto rispondere! Chiedo venia! Giuro che domani vi risponderò! E' stata una settimana da incubo nel vero senso della parola! Forse finalmente questo fine settimana dovrei essere più libera e spero di riuscire a scrivere di più <3 Mi dispiace non potervi dare un aggiornamento con regolarità per il momento :( Sapete che sono sempre stata puntuale di solito, quindi spero che capiate che se questo adesso non avviene,  i motivi ci sono :( E inoltre siamo in una fase molto delicata di Lumos e dimenticare qualcosa, anche una sciocchezza, in un capitolo, significherebbe la catastrofe :/ E dico sul serio, anche se capirete bene cosa intendo solo alla fine ;) Fidatevi di me :D

Dunque adesso vi chiedo: CHE COSA PENSATE CHE SIA PRESO A MALFOY?? AHAHAHA! Stupite? Vi aspettavate una cosa del genere? xD Pareri o commenti? Come vi sembra il capitolo? A me personalmente non fa impazzire, avrei voluto fare di più, ma attendo i vostri pareri con ansia <3 

Che succederà adesso? xD Commentate mi raccomando :D Intanto io vi abbandono perchè sto per crollare e vi do appuntamento alla prossima (che non so purtroppo quando sarà :/) 

Un bacione a tutti :* 

E mi raccomando :D

Stay Tuned :*

Iron9208 (Arlen)

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