EPILOGO (PARTE III)

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A primo impatto tendiamo a respingere quello che un giorno brameremo. Ed è inevitabile. Ma, nonostante questo, la nostra caccia si concluderà con il ritrovamento del tesoro. Perché io credo che ci sia del buono in ogni finale, dopotutto. 

(On fire... like shooting stars - _belle_21)



-Immaginavo la sua sorpresa- riprende Nott senior –Già. E' proprio lui. E' ancora sotto Imperio. Credo che a quest'ora stia dando del filo da torcere ai suoi colleghi. Gli abbiamo ordinato di farli fuori qualora chiunque ci avesse scoperti- ghigna.

Oddio no.

Harry! Antares! Allen! Sono in pericolo!

Ecco perché non arrivano!

No! No! NO!

Ma certo... Campbell.

-Vi ha sempre tenuti d'occhio sin dall'inizio. Dal primo giorno. Tenendoci informati su ogni vostro spostamento, o progresso-

Sin dal primo giorno...

Certo... E' stata la sua squadra ad essere affiancata alla nostra.

Sin dalla mattina del primo giorno quando abbiamo raggiunto Westminster!

Si sono occupati di scortare Shacklebolt dal primo Ministro babbano, ma erano sicuramente arrivati prima e Campbell avrà potuto analizzare la situazione ed informarli subito dopo.

Come ha appena detto Nott, li ha sempre tenuti informati e non è stato difficile.

Stringo i pugni.

Solo adesso mi ricordo che fosse presente a tutti gli interrogatori, a volte anche insieme ad Allen e Wright e non abbiamo mai pensato a nulla di male in quanto nostro collega.

Che stupida! Avrei dovuto notarlo!

Ha partecipato al sopralluogo a casa di Draco, quando incontrai Barry la prima volta.

Ha partecipato anche al sopralluogo a...

-Casa di Blaise...- dico in un sussurro, ma ciò non impedisce a Nott di sentirmi.

Mi sorride: -Vedo che ha capito-

Ma non lo ascolto, troppo presa dal ricordare ancora una volta quel giorno...

E' stato proprio lui a "ritrovare" la lettera minatoria.

-L'ultima lettera l'aveva lui non è così?-

Ma Nott non risponde, limitandosi ad annuire e guardandomi sorridente.

-E' stata Pansy a rubarla da casa di Blaise il pomeriggio precedente. Solo che quell'idiota non si accorgerebbe di nulla neanche se fosse stato mio padre in persona ad andare dritto da lui- interviene Theodore, con tono beffardo.

-Taci!- dico immediata, ma lui ghigna divertito: -Come abbia potuto scambiare davvero Pansy per Daphne è un mistero. Io non lo farei mai- continua.

-Tu hai venduto Daphne al diavolo! La ragazza che dicevi di amare!- rispondo indignata, incapace di trattenermi.

Il suo ghigno se possibile si allarga e fa un passo avanti: -Non ho venduto proprio nessuno. Sono io il diavolo Granger, non l'hai ancora capito?- mi chiede assottigliando la voce, a tal punto, da farmi rabbrividire.

Suo padre invece sorride: -La signorina Parkinson ha dato quell'ultima lettera a Campbell. Gli abbiamo ordinato di farla ritrovare di nuovo dal signor Zabini, perché era lui, tra voi due, che stava smuovendo mari e monti pur di incastrarla. E inoltre, chi mai avrebbe potuto credere alla colpevolezza della Salvatrice del Mondo Magico? Sarebbe parso non solo sospetto, ma tutti avrebbero capito che si trattava di un tentativo palese di depistaggio-

Digrigno i denti: hanno pensato a tutto.

-Non dimenticare il sangue- aggiunge Theodore.

-Stavo giusto per arrivarci- risponde Nott –Il signor Campbell ovviamente si è anche occupato di sostituire il campione di sangue prelevato dal mantello del signor Zabini, con il sangue del vostro caro amico. Del resto noi...- fa una pausa, allargando il braccio destro e girando un po' la testa nella stessa direzione, a guardare verso la teca in fondo alla sala –Ne avevamo fin troppo- conclude divertito.

E a queste parole, scatto in avanti, non ragionando più.

Mi rimetto in piedi.

Voglio che quei maledetti sorrisi spariscano! Che la smettano di prenderci in giro!

Voglio toglierli di mezzo! Adesso!

E non mi importa delle conseguenze!
Fanno entrambi un passo indietro, mentre io grido rabbiosamente e raggiungo il punto esatto in cui si trovavano fino a qualche istante fa.

I capelli mi coprono subito il viso, per la rapidità del mio gesto, ma non oscurano del tutto la mia visuale.

Vengo bloccata dalle manette che mi tirano indietro, provocandomi, di nuovo, un dolore lancinante ai polsi.

-La pagherete! LA PAGHERETE ENTRAMBI! VI TROVERANNO! E la pagherete!- grido fuori di me.

Nott Senior cambia espressione, diventando dubbioso: -Sa... non mi aspettavo tutto questo accanimento da parte sua signorina Granger. O forse sarebbe meglio definirlo attaccamento? Attaccamento a quel piccolo biondino viziato- dice, schioccando la lingua e incrociando le braccia al petto, perfettamente a suo agio, come se io non avessi avuto alcuna reazione, spostando lo sguardo nel vuoto –Eppure Theo mi ha ben informato su cosa succedesse tra di voi a scuola. Degli insulti che le rivolgeva e della considerazione che aveva di lei. Insulti e considerazioni inculcati da un'altra mente ottusa quale quella di Lucius- continua ricominciando a camminare da un lato all'altro e a gesticolare -Per non dimenticare poi la cosa più importante! E' diventato un servitore dell'Oscuro Signore! Mi aspettavo una reazione del genere da parte del signor Zabini, ma non di certo da lei. Mi chiedo dunque...- si ferma, girandosi di nuovo a guardarmi –Perché? Perché non si è data pace sin dall'inizio? In fondo le abbiamo fatto un favore, no?- mi chiede sarcastico, tornando a sorridere.

Ma per quanto vorrei di nuovo reagire come ho fatto qualche attimo fa, non lascerò che le emozioni prendano il sopravvento. Non cederò alle loro provocazioni. Nessuno di loro due, come del resto nessun altro, sa quale sia la verità. Cosa, in questi ultimi mesi si è aggiunto al mio innato senso di giustizia.

Quindi non devo tradirmi: risulterebbe strano. Troppo strano.

-Sono un Auror- inizio a dire con voce dura –E' stato commesso un omicidio ed era mio preciso compito indagare e arrivare a voi- li fulmino entrambi con gli occhi, mentre mi rimetto dritta.

-Un Auror... Certo... Ma ha forse dimenticato chi fosse lui? Meritava questo suo impegno signorina Granger?-

-E' un mio collega- ribatto immediatamente, mordendomi la lingua subito dopo. Ho usato il presente.

Ma loro sembrano non farci caso per fortuna –Un suo collega... Un Auror, non è così? Già... Ho sentito tante storie a tal proposito. Il re delle serpi che si salva da Azkaban, pentendosi. Il figlio del Mangiamorte che si redime. Che sciocchezze! Non mi dica che crede alla storia della redenzione? Una persona intelligente come lei non può di certo credere che Draco Lucius Malfoy si sia davvero pentito delle sue azioni!-

Stringo le labbra: so dove vuole arrivare.

Lui schiocca la lingua ancora una volta, spazientito: -Quella non era redenzione! Era un modo come un altro per fare ciò che gli è sempre riuscito benissimo! Il codardo! Si sono sempre schierati dalla parte del più forte per evitare Azkaban! E con l'uscita di scena del Signore Oscuro, l'unico modo era quello! Tradire i propri compagni!-

Non sta più parlando di Draco, lo so bene.

La sua maschera di compostezza si sta sgretolando.

-Ha davvero creduto alla redenzione, hai sentito Theo?!- continua ridendo, mentre nella mia mente di riformano delle frasi... pezzi di una conversazione che ormai so essere stata falsa.

"-Non sono quello che credi...-

-Che... Che vuoi dire?-

-Dovresti saperlo Granger. Sono una Serpe, no? So valutare le situazioni. Io non sono uno stupido Grifondoro che fa sempre la cosa giusta senza riflettere. Io mi schiero dalla parte del più forte. Non ho dovuto resistere a nulla-"

Già. Quelle parole.

Ma ho sospettato sin da subito, avendone poi la conferma, che fosse tutta una messa in scena.

Lui non è così.

Adesso lo so.

Lo è stato, per molto tempo, lo è stato.

E su questo, in fondo, non posso che dar ragione a Nott in un certo senso: perché il carattere e il comportamento assunto da Draco, sono stati forgiati da qualcun altro.

Una figura che, almeno fino ad una certa età, rappresenta il nostro unico punto di riferimento.

Colui sul quale facciamo affidamento per capire se le nostre azioni, i nostri pensieri, siano giusti o sbagliati.

In un certo senso la colpa non è attribuibile esclusivamente a Draco, ma...

A suo padre.

-Cosa c'è? Delusa signorina Granger?-

Non rispondo.

-Credeva davvero che fosse cambiato? Beh, lasci che le dica una cosa. Le persone come loro non cambiano. Chi nasce come un debole, morirà da vigliacco. E' una legge naturale- continua.

-Voi siete stati più vigliacchi di loro- lascio uscire, furente.

-Noi?- interviene Theodore, deridendomi –Granger noi siamo sempre rimasti qui, davanti agli occhi di tutti. Non siamo scappati. Non ci siamo nascosti-

Non ribatto, ma sollevo le sopracciglia e sposto lo sguardo su Nott Senior.

Theodore si apre in un sorriso incredulo: -Certo. Mio padre ha dovuto farlo, ma per garantire la sua libertà personale. E al momento opportuno abbiamo agito-

-Loro hanno cercato di fare la cosa giusta!- ribatto.

So perfettamente che il motivo per cui ha agito Lucius è quello che ha appena detto Nott, ma non posso di certo dargli ragione.

-Signorina Granger, mi faccia solo un favore. Non menta. Non cerchi di mentirmi. Sarebbe inutile- interviene quest'ultimo.

Mi irrigidisco subito: -Non sto mentendo- dico freddamente.

Mi sorride inquietante –Non è l'unica amante della lettura e non è l'unica a conoscere il linguaggio non verbale - continua, non smettendo mai di sorridere –Ho avuto molto tempo libero in questi ultimi anni per dedicarmi allo studio del comportamento umano, tra le altre cose-

Mi zittisco.

Ho lasciato che il mio corpo mi tradisse.

Eppure ho passato mesi interi ad allenarmi per evitare che ciò accadesse.

-Dunque... Adesso che questo piccolo siparietto è finito, credo sia opportuno tornare al discorso principale- riprende a camminare, non curandosi del fatto che io sia rimasta in piedi. Theodore invece segue suo padre con lo sguardo per un attimo, poi torna su di me, fulminandomi e girandosi subito dopo per tornare da Pansy.

Ne approfitto immediatamente per abbassare lo sguardo: la bacchetta è sempre lì, sulla destra, ma non è ancora il momento. Non devo agire d'impulso. So che Blaise alle mie spalle avrà già in mente qualcosa. Aspetterò che sia lui ad agire per primo.

-Dov'ero arrivato?- sento dire nel frattempo a Nott –Oh si giusto. Jace! Si è davvero rivelato molto utile. E' un ottimo Auror. Molto meticoloso, lo ammetto. Avete assegnato alla sua squadra l'omicidio del medico legale. Un vero colpo di fortuna! Ma questo ormai lo sa già. Ciò che ho dimenticato a dirvi è che è stato proprio lui a permettermi di arrivare quaggiù-

Lo guardo, non capendo.

Lui torna indietro, incrociando il mio sguardo: -Come crede che possa essere arrivato qui passando inosservato?-

Ci rifletto un attimo: non ci ho pensato, ma la risposta che mi sembra più ovvia è il cunicolo dei Parkinson.

Ma più ci rifletto, più mi sembra effettivamente impossibile.

Se l'entrata dei cunicoli si trova, come per quello dei Malfoy, nei sotterranei di ogni Manor, come avrebbe potuto entrare Einar Nott a casa di Pansy senza che nessuno lo notasse?

Quindi...

Se è stato Jace...

Stringo i pugni: ma certo.

Il Malfoy Manor è posto sotto sequestro e solo gli Auror hanno l'autorizzazione per aprire i cancelli.

E Jace è un Auror.

Sono passati da lì, non c'è dubbio.

-Sapevo ci sarebbe arrivata signorina Granger- mi sorride ancora –Quindi adesso posso spiegarle il resto-

Continua a camminare: -Come le ho detto all'inizio, tutta questa storia si basa sulla pozione Polisucco, ma ho dimenticato il dettaglio più importante. Chi ha preso le sembianze di chi. Ma ci arriverò tra un attimo. Le stavo raccontando di come, dopo aver capito che il mio vecchio amico ricorresse al mio stesso trucco, io avessi intensificato la sorveglianza. Beh, non c'è bisogno di dire che ben presto ho ottenuto il risultato sperato- si ferma, fronteggiandomi –Ho scoperto di aver ragione- dice a voce più bassa e ancora una volta una scintilla sinistra gli attraversa gli occhi, facendomi rabbrividire.

Faccio un passo indietro, ma lui, visibilmente divertito, rimane fermo: -Ero fermo su un ramo nei pressi della villa di Shacklebolt. Non mi rimaneva molto tempo. Erano quasi le due di notte e per me era arrivata l'ora di riprendere le solite sembianze umane, ma mi accorsi immediatamente di quel corvo nero e silenzioso che stava planando verso l'ingresso, così rimasi fermo e dopo qualche secondo, finalmente, davanti ai miei occhi, ecco la persona che stavo cercando da anni. Non ci credevo!- dice divertito, aprendo le braccia –Avevo avuto la giusta intuizione! Un corvo! Un corvo! Non mi importava di sapere in cosa si fosse trasformata Narcissa, perché lui mi avrebbe portato da sua moglie in maniera involontaria- sorride.

Apro e chiudo i pugni più volte, per calmarmi.

Sento il petto ricominciare a bruciare, sempre più forte.

Ma devo mantenere il controllo.

-Resistetti all'impulso di attaccarlo proprio lì, in quel momento. Ero stanco e debilitato e poi il mio caro amico, meritava un trattamento di tutto riguardo. Non se la sarebbe cavata con un semplice Avada Kedavra. Non avrei permesso che morisse senza vedere tutto il suo mondo andare in pezzi-

-Perché tutto quest'odio?! Perché voleva ucciderlo?! PERCHE'?!- grido.

-Perché lui ha usurpato il posto che spettava a me di diritto. E' stato il braccio destro del Signore Oscuro, a mie spese. Dopo la salita al potere del mio Signore, ha sempre cercato di mettermi in cattiva luce, fino a raggiungere il suo obiettivo. Fui relegato alle seconde file. Ad un ruolo di secondaria importanza. La mia vita fu risparmiata per pura misericordia. L'Oscuro Signore mi disse che ricordava tutto ciò che avevo fatto per lui fino a quel momento. Che ero stato un fedele servitore e un ottimo amico e compagno di casata. Che si era "affezionato" a me in un certo senso, in quanto ero il primo Mangiamorte da lui creato-

Fa una pausa, sollevando la manica sinistra del mantello: un Marchio Nero, ormai quasi del tutto sbiadito e immobile, fa capolino tra le grinze della sua pelle.

-Questo è il primo Marchio Nero creato da lui. Sono io la sua prima creatura-

-Voldemort non aveva amici! L'ha sfruttata! L'ha lasciata in vita per puro divertimento! Sapeva che voleva vendicarsi di Lucius! E la sua unica intenzione era vedere come sarebbe andata a finire! Chi per primo avrebbe ucciso l'altro!- ribatto infervorata, mentre il mio stomaco ricomincia ad annodarsi.

Quel mostro rientrerà sempre nelle nostre vite in un modo o nell'altro?

Avrà mai fine questa storia?

Nott non mi risponde, rimanendo a fissare il braccio ancora per qualche attimo, poi riabbassa la manica.

-Per divertimento o meno non importa. Tutto ciò che mi importava in quel momento era vendicarmi. E Lucius lo sapeva. Lo sapeva benissimo. Dal ritorno del Signore Oscuro, in poi, la sua strategia cambiò. Cominciò a farmi assegnare a missioni sempre più pericolose. Il suo obiettivo era chiaro: voleva liberarsi di me. E anche lei signorina Granger ne ha avuto la prova qualche anno fa-

Mi acciglio: che vuole dire?

-All'Ufficio Misteri. Quando lei mi stordì e tutti gli scaffali pieni di Profezie caddero su di me, Lucius ordinò ai miei compagni di lasciarmi indietro. Di recuperare la Profezia. Ma nonostante le sue parole sul Signore Oscuro fossero vere, sapevo benissimo quanto lui sperasse io fossi morto in quella stanza-

Abbasso lo sguardo, confusa: non ricordo quel particolare.

L'unica cosa che mi ritorna in mente è Lucius Malfoy che cercava di recuperare la profezia a tutti i costi e l'ordine impartito agli altri Mangiamorte di dividersi in due squadre.

-Lei non può ricordarlo- gli sento dire. Rialzo lo sguardo: ha notato la mia espressione.

-Non può ricordarlo, ma io lo ricordo come se fosse accaduto ieri. Ricordo ogni singolo particolare, ogni singola parola pronunciata da quell'infido. Tutto-

Stringo le labbra, ma non replico.

Per sua sfortuna io rimasi vivo, finendo ad Azkaban e liberandomi poco tempo dopo, come ben sapete- mi sorride –Non ho potuto mettere in atto la mia vendetta in quel momento però. La mia missione era aiutare l'Oscuro Signore a salire al potere. Poi avrei potuto chiedere udienza a lui e spiegare come si fossero realmente svolti i fatti. Alla fine, sappiamo tutti che non è andata così, quindi ho dovuto fare da me. Con il grande aiuto di mio figlio- dice, girandosi per metà e sorridendo verso Theodore, che poco lontano da noi, ricambia il sorriso: -Sarò sempre pronto ad aiutarti padre, lo sai bene-

Nott annuisce, per poi tornare a girarsi verso di me: -Come vede, la mia vendetta ha origine da un tempo ben più lungo di quello che poteva immaginare signorina Granger. Il tradimento di Lucius è solo l'ultima goccia in un vaso che stava già per traboccare-

-La sua vendetta non ha senso! Ha voluto vendicarsi di lui per uno stupido gioco di potere!-

-Non era solo quello, stupida Mezzosangue!- interviene Theodore, girandosi a guardarmi infervorato.

-Theo, per piacere. Non offendere i nostri ospiti- lo ammonisce Nott immediatamente –Lei, inoltre, non sa cosa succede ad un Mangiamorte relegato nei ranghi più bassi-

Assottiglio lo sguardo, non capendo, ma lui non risponde, iniziando ad armeggiare con gli alamari del mantello che ancora copre la sua figura. Se lo sfila di dosso poco dopo, permettendomi di osservare la lunga veste da mago nera che indossa, abbottonata fino al collo: è davvero molto alto, nonostante l'età.

Ma ancora non dice nulla, spostando le mani sullo stretto colletto: inizia a sganciare i primi bottoni.

Rimango immobile, incapace di agire o di dire qualsiasi cosa.

Cosa vuole fare?

-Padre- lo richiama Theodore e nella sua voce posso riconoscere una nota di preoccupazione.

-Lasciami fare. E' giusto che capisca il vero motivo per cui io sia arrivato fin qui- risponde lui tranquillo, continuando a tenere lo sguardo fisso su di me.

Arriva fino al terzo bottone, dopodichè si ferma, afferrando il lembo sinistro della veste e scoprendo parte del petto.

Trattengo il fiato: ciò che vedo è impressionante.

Nero.

E' tutto nero, come se non avesse mai spostato il tessuto che lo vestiva fino ad un attimo fa.

Ma so perfettamente cos'è: pelle bruciata.

Muscoli bruciati.

Carne bruciata.

L'ustione si estende per metà del petto, scendendo poi verso il basso, ma la sua vista rimane celata ai miei occhi. Posso solo immaginare cos'abbia sul resto del busto, non è per nulla difficile.

-Lasci che le dica una cosa signorina Granger- dice subito dopo, ricoprendosi e ricominciando ad abbottonare il vestito –Sarebbe stato meglio morire-

Rabbrividisco, chiudendo per un secondo gli occhi, ma quando li riapro, so già cosa dire: -E' così che il grande Voldemort trattava i suoi sudditi più fedeli? Torturandoli fino a desiderare la morte?! Avrebbe dovuto vendicarsi di lui, non di Lucius Malfoy!- grido.

Ma per tutta risposta, lui estrae di nuovo la bacchetta: -Sciocchezze stupida ragazzina- dice fuori di sè, mentre lame roventi tornano ad infilzarsi nel mio corpo.

Un Crucio.

Un altro Crucio che mi fa irrimediabilmente cadere in ginocchio, ma stringo le labbra per non urlare.

-La colpa è solo e soltanto di quel bugiardo. Ed io ad oggi, gli ho finalmente restituito il favore. Gli ho distrutto la vita. Gli ho portato via ogni cosa, esattamente come lui ha fatto con me!-

Abbasso la testa, stringendo gli occhi: non posso rispondere, anche se vorrei, ma se aprissi la bocca in questo momento, non uscirebbero di certo parole.

Ha distrutto la vita di Lucius dice.

In che modo?

Lucius è ancora vivo.

E' Draco quello che è stato ucciso.

Le colpe dei padri ricadono sempre sui figli.

Ma so che non si riferisce al semplice fatto di togliere la vita.

No.

Non ha voluto limitarsi ad ucciderlo, come ha detto già prima. Ha voluto far prima terra bruciata intorno a lui.

Ma...

Se voleva far uscire allo scoperto Lucius, uccidendo Draco...

Persa nel mio ragionamento, non mi rendo neanche conto che la Maledizione è cessata.

Ma c'è qualcos'altro che è ancora più strano.

Qualcosa, o meglio qualcuno, mi sta tenendo ferma per le braccia, mentre mi rendo conto di essere ancora in ginocchio, ma la mia schiena poggia su qualcosa di morbido.

Ho di nuovo cambiato posizione senza accorgermene.

Apro gli occhi di scatto, girandomi spaventata e tentando di liberarmi.

Ma mi fermo immediatamente: è Blaise.

Mi sta tenendo per le braccia e sono poggiata su di lui.

-Blaise!- dico sorpresa.

Ma lui ha lo sguardo fisso su Nott e non accenna ad abbassarlo su di me.

Lo studio brevemente, per capire come si senta, ma sembra che si sia ripreso perfettamente.

Abbasso gli occhi, accorgendomi che ha in mano la bacchetta, incastrata tra il mio braccio e la sua mano: la bacchetta?! Quindi...

Alzo lo sguardo, ricercando Nott ed eccolo lì a qualche metro da noi, mentre si avvicina a Theodore che gli sta porgendo qualcosa.

La sua bacchetta.

L'ha disarmato.

-Bentornato tra noi signor Zabini. Finalmente ci degna di nuovo della sua presenza- dice Nott, una volta afferrata di nuovo la sua arma, massaggiandosi il polso destro.

-Stai bene?- chiedo io con un filo di voce rivolgendomi a Blaise, per non farmi sentire, mentre mi rendo conto di trovarmi molto più indietro rispetto a prima.

Sono di nuovo vicino il muro.

-Non sarà una semplice tortura a farmi fuori- mi risponde serio –Tu stai bene?-

Annuisco: -Si, non preoccuparti- rispondo.

-Un'entrata in scena ad effetto, devo ammetterlo, ma a me non sono mai piaciute le entrate ad effetto signor Zabini. Questo lo sa, non è vero?- riprende a parlare Nott, mentre si riavvicina a noi e rialza la bacchetta.

-E' stato molto maleducato da parte sua interrompere il mio discorso-

Piega il gomito.

-Quindi adesso merita una punizione-

Devo intervenire.

Devo intervenire subito!
Piego le braccia, afferrando le mani di Blaise, che colto di sorpresa, non oppone resistenza, permettendomi di liberarmi.

Dopodichè scatto in piedi, ignorando il dolore alle ginocchia e, rischiando quasi di ricadere a terra a causa delle gambe quasi completamente addormentate, mi sposto davanti a lui, aprendo le braccia.

-Granger no!-

-Perché non l'ha ancora ucciso?!- chiedo quindi, nella speranza di distrarlo.

-Stavo giusto per farlo- mi risponde lui, sollevando le labbra da un solo lato.

-Sa benissimo di chi parlo! Perché non ha ucciso Lucius Malfoy?!-

Nott mi guarda ancora per un secondo con la stessa espressione a metà tra il divertito e la rabbia, sollevando poi del tutto le labbra in un sorriso inquietante, che non arriva agli occhi.

Stende il braccio, senza lanciare alcun incantesimo,

-Vedo che il mio aiuto le ha aperto la mente- dice quindi, riferendosi ovviamente al Crucio di poco fa.

-Ma non è evidentemente un'attenta ascoltatrice. Come le ho detto, il mio caro e vecchio Lucius non se la sarebbe cavata con un semplice Avada Kedavra. Prima di quel momento volevo che il suo mondo andasse in pezzi. Che vedesse ogni cosa intorno a lui venire distrutta. Che la sua vita venisse distrutta. Sa... Avevo dei dubbi su cosa potesse realmente fargli male. Ero convinto fosse una persona del tutto cinica. Che tenesse solo a sé stesso. Quando ho deciso di rapire quel piccolo ingrato, sapevo già che sarebbe morto. Era l'unico modo per stanare il traditore di suo padre. L'unico possibile. Ma non sapevo se il mio piano avrebbe funzionato. Se sarei riuscito davvero a fare uscire Lucius allo scoperto-

Stringo i pugni, riabbassando lentamente le braccia.

-Ma non ho dovuto attendere molto. Riuscii nel mio intento- continua sorridendomi -Successe proprio la notte del funerale. Arrivò al cimitero sotto forma di corvo, e si trasformò proprio accanto alla lapide, lanciando subito dopo degli incantesimi per proteggersi e per respingere i non maghi. Appena lo vidi, mi trasformai, assumendo la mia forma animale per potermi avvicinare, ma quando arrivai a pochi metri da lui, mi fermai. Vuole indovinare il perché signorina Granger?-

Ma non rispondo.

So già qual è la risposta.

Ha visto Lucius Malfoy senza la maschera.

E per una volta non mi riferisco a quella da Mangiamorte.

Ha visto Lucius Malfoy. Il vero Lucius Malfoy.

Distrutto dal dolore della perdita del suo unico figlio.

L'ho visto anch'io del resto.

Sembrava un altro.

Sembra un'altra persona.

Il fantasma di ciò che è stato un tempo.

-Vedo che non risponde, quindi credo lei ci sia arrivata. Avevo ottenuto ciò che volevo. Ho ottenuto ciò che volevo da tempo. E' stato quello l'istante in cui decisi di non ucciderlo. Non era servito ordinare a Campbell di convincere Shacklebolt ad utilizzare Kensal Green come cimitero per la sepoltura, in modo da attaccarlo non appena si fosse fatto vivo. Non era servito il nostro travestimento qualora quel moccioso fosse riuscito a scappare in qualche modo. Non era servito neanche spostarne il corpo per portarvi ad analizzare un corridoio sbagliato. Non era necessario in fondo. L'ho ucciso in un altro modo. Gli ho tolto tutto. Ogni cosa. Come lui aveva fatto con me. Ho distrutto la sua vita. E lascerò che lui vaghi su questa Terra, per fargli ricordare ogni giorno ciò che ha fatto. Per fargli ricordare il traditore bugiardo che è e per fargli capire cosa significa "vedere la propria vita andare in pezzi". Almeno fin quando...- fa una pausa, girandosi Theodore e sorridendogli –Non mi stancherò-

Vengo strattonata a destra, perdendo l'equilibrio e cadendo a terra.

Blaise mi supera, a grandi passi, non curandosi minimamente di me e solo adesso mi accorgo che non ha più le manette.

Tiene la bacchetta sollevata, puntandola contro Nott.

E' il momento.

Giro la testa di lato: la mia bacchetta è ancora lì.

Mi affretto a girare il corpo e ad allungare una gamba in quella direzione.

Ho i polsi bloccati, quindi questo è l'unico modo che ho per recuperarla.

Spingerla con un piede verso di me.

Devo arrivarci.

Devo arrivarci!

La punta della mia scarpa per fortuna riesce a sfiorarla e la bacchetta inizia a rotolare nella giusta direzione.

La muovo e mi muovo velocemente, appena in tempo.

-STUPEFICIUM!- urlo, direzionando il mio incantesimo contro Theodore, che aveva già ricominciato ad avvicinarsi.

Lo vedo volar via e sbattere contro la parete opposta della stanza, cadendo a terra svenuto.

Mi affretto a liberarmi e a rimettermi in piedi, girandomi verso Nott senior che mi ringhia contro, mentre inizia a duellare contro Blaise.

-Cosa credete di fare?! Credete di riuscire a battermi?!- grida per superare il frastuono degli incantesimi che colpiscono i muri, e il rumore della pietra che si frantuma, cadendo poi sul pavimento.

-Voi due, stupidi, che per mesi non avete fatto altro che accusarvi a vicenda, pretendete di battere me. ME! Il vero braccio destro del Signore Oscuro! Me che vi ho tenuto d'occhio da sempre! Con Campbell, con elfi trasfigurati in mantelli al Manor di quegli inetti! Me, che ho tratto in inganno anche Theodore, il mio stesso figlio, rubando dei capelli dal suo mantello per permetterci di trasformarci in qualcun altro! Che l'ho costretto a rimettere sotto Imperio la sua amante per fargli scrivere quell'ultima lettera! Ho ingannato mio figlio e voi ora pretendete di battermi?! Siete degli illusi!- continua.

La sua compostezza è ormai sparita.

Tutta la sua follia è qui, adesso, proprio adesso, davanti ai nostri occhi.

Ecco il vero volto di Einar Athos Nott.

Il volto di un pazzo omicida.

Mi focalizzo su una sua frase: "Elfi trasfigurati in mantelli"

Ecco perché non ho più trovato quel mantello quando sono tornata al Manor! Non era il mantello di Blaise.

E nel limbo... Non voleva indicarmi solo l'errore sul sangue.

Voleva indicarmi... l'errore.

L'apparenza.

"Nihil est ut videtur"
Niente è come sembra!

Quando comparve quella frase, il mantello sparì.

Ecco cosa significava!

La mia mente lavora frenetica, ma devo agire.

Devo aiutare Blaise.

Sollevo la bacchetta ed inizio ad attaccare anch'io Nott.

Iniziamo a duellare, anche se una parte di me rimane distaccata da tutto, lavorando a più non posso.

Le informazioni da rimettere insieme sono tante.

Troppe.

Non credo di farcela.

Sento la testa quasi esplodermi.

E' questa la verità.

Questa è tutta la verità.

Non ce n'è un'altra.

Stavolta sono davvero arrivata alla fine.

E' finito tutto.

TUTTO!
Siamo arrivati alla fine di una lunga storia.

Lancio un Expelliarmus, contemporaneamente a Blaise, che invece lancia un Crucio.

I nostri incantesimi vengono però bloccati facilmente. Non ci siamo.

Siamo troppo deboli.

Non riusciremo mai a batterlo!

E' vero.

Il petto ricomincia pian piano a bruciare.

Sempre più forte.

Sempre più forte.

Io continuo a lanciare incantesimi.

Blaise continua a lanciare incantesimi.

Nott continua a respingerli.

Sempre più forte.

Aiutaci.

Aiutaci.

Non ce la facciamo.

Non posso farcela.

Aiutami.

Draco.

Aiutami.

Sempre più forte.

Un movimento ai margini del mio campo visivo.

Mi giro.

Theodore si è rimesso in piedi e ha già risollevato la bacchetta.

Ma non lascerò che attacchi Blaise.

Lancio un Impedimenta, ma prontamente lui si difende.

Mi sposto, lanciando uno Stupeficium e iniziando quindi a lottare contro di lui, lasciando inevitabilmente Blaise da solo contro quel folle.

Lancio un incantesimo dopo l'altro.

Tutti.

Do fondo ad ogni briciolo di energia che ho in corpo.

Non mi risparmio.

Ricorro a tutto ciò che conosco.

Ben presto perdo la cognizione del tempo.

Mi sembra di essere rinchiusa qui da ore, addirittura giorni.

Ma dobbiamo uscirne.

Dobbiamo farcela.

Dobbiamo catturarli e consegnarli a Shacklebolt.

Anzi... Ai Dissennatori.

Non avranno scampo.

E noi dobbiamo salvarci e portare fuori di qui... Draco.

Dobbiamo dargli la sepoltura che...

Scuoto per un attimo la testa: non devo pensarci ora!
Per un soffio evito di essere colpita da un Cruciatus.

Non devo distrarmi!

Rispondo con uno Stupeficium, mentre butto un occhio ogni tanto a Blaise e al suo avversario.

Hanno iniziato a duellare molto più duramente.

Blaise continua ad utilizzare il Cruciatus e diversi altri incantesimi che non conosco: Magia Oscura ne sono sicura.

Nott Senior fa lo stesso, ed ogni tanto lancia anche qualche Avada Kedavra.

Ma sono tranquilla.

So che non lo colpirà.

Blaise è un ottimo duellante e saprà difendersi.

Sa difendersi.

Il bruciore al petto aumenta ancora.

-STUPEFICIUM!-

Potrei continuare all'infinito, ma stavolta non lascerò che questa lotta si concluda come quella dell'ultima volta al cimitero.

Lì ero contro Nott Senior, ne sono certa, ma non devo comunque abbassare la guardia.

Theodore è della stessa pasta di suo padre.

-Come hai potuto continuare ad obbedirgli?! Hai detto di amare Daphne!- gli grido contro.

Lui si apre in un sorriso: -Cosa c'è Mezzosangue? Tenti di distrarmi?- ribatte, lanciandomi subito dopo uno Stupeficium.

Mi proteggo subito: -Tu l'amavi! La ami! Non è così?! Cosa credi che succederà quando scoprirà la verità?!- gli chiedo quindi, ignorando la sua frase precedente.

-Non la scoprirà! Voi due non uscirete da qui vivi per poterlo raccontare- risponde, sorridendo ancor di più.

-Riuscirò a sbatterti ad Azkaban Nott, fosse l'ultima cosa che faccio!- ribatto, ma so perfettamente che non sono io a parlare.

Questo è Draco.

Ho il petto ormai in fiamme.

-Oh! La So-Tutto- Io ha tirato fuori il suo lato aggressivo a quanto pare!-

Lo ignoro di nuovo, battendo velocemente le palpebre.

Il legame non deve prendere il sopravvento.

Nessuno deve scoprire di Draco.

E' l'unico modo che ho per tenerlo al sicuro.

-GRANGER!-

Sussulto, difendendomi appena in tempo.

Theodore ha appena lanciato un Avada Kedavra, mentre io ero rimasta bloccata ancora una volta, persa nella mia stessa testa.

Per fortuna Blaise mi ha risvegliata.

Oddio, Blaise!
Giro di scatto la testa e ciò che vedo mi fa andare nel panico.

Il suo braccio è sollevato, mentre vedo la bacchetta volare via dalla sua mano.

Nott Senior sorride avidamente, tenendo il braccio armato disteso.

Lo ha appena Disarmato.

Blaise si guarda la mano inorridito, facendo un passo indietro, mentre anche Theodore si ferma ad osservare la scena.

Tutto intorno a me inizia a rallentare.

Il mio respiro si fa pesante.

La mia mente all'improvviso è totalmente sgombra da qualsiasi pensiero, concentrata solo su ciò che i miei occhi stanno osservando.

Il mio cuore inizia a battere sempre più velocemente.

No! No! NO!

Non deve succedere!

NO!

Il respiro sempre più pesante.

Il mio cuore che cavalca incessante.

Tutto rallenta, mentre il dolore al petto si fa insostenibile.

NO!

Vedo Blaise iniziare a piegarsi sulle ginocchia, rimanendo voltato nella direzione in cui si trova adesso la sua bacchetta, ma è troppo lento! E' troppo lento! E' troppo lento! Persino il braccio di Nott Senior che si sta di nuovo piegando.

E' tutto troppo lento!

Blaise continua ad abbassarsi per poi darsi uno slancio e buttarsi a terra per recuperare la sua arma.

Ma nonostante veda tutto come in uno "slow motion" so già che non ci arriverà.

E' troppo tardi!

E' troppo tardi!

Vedo quella scintilla verde.

Quella maledetta scintilla verde!

Non ci arriverà!

-BLAAAAAAAISEEEEEEEEEEEEEE NOOOOOOOOOOOOO!!- urlo, mentre la bacchetta di Einar Nott si distende insieme al suo braccio e l'incantesimo viene lanciato.

Lo stesso Avada Kedavra che ha ucciso Draco.

Lo stesso che adesso ucciderà lui.

NO!

NO!

NOOO!

Il mio petto esplode.

E' finita.

Il mio braccio destro si solleva da solo.

Le mie labbra si muovono da sole.

-PROTEGO!- urlano.

L'incantesimo difensivo si libera dalla mia bacchetta, ma non so se riuscirò a farcela.

Una nebbiolina inizia a formarsi ai margini del mio campo visivo.

Sto per svenire?

E' probabile.

Ma devo resistere!

Afferro la bacchetta con entrambe le mani.

Fa che funzioni! Fa che funzioni!

Chiudo gli occhi.

"Riaprili"

Lo faccio.

Lo faccio! Devo farlo!

E quando ho finalmente gli occhi aperti mi trattengo dall'urlare ancora.

Sopra le mie mani che tengono la bacchetta, ce ne sono delle altre.

Un paio di mani che conosco perfettamente ormai.

Le sue mani.

Draco.

Il fiato mi si mozza in gola, mentre la nebbiolina inizia ad espandersi, ma non me ne curo.

Giro la testa, ma dietro di me non c'è nessuno.

Eppure quelle mani ci sono!

Le vedo! Le vedo ma non le percepisco realmente.

Batto le palpebre più volte, ma niente.

Rimangono ferme sulle mie: le braccia che si perdono all'interno delle mie.

E' il legame.

E' il legame, non c'è altra spiegazione!

E quando lo intuisco, non posso che fare soltanto una cosa: rialzare lo sguardo.

L'Avada Kedavra di Nott si scontra contro il mio incantesimo dopo pochi secondi e devo stringere ancor di più la presa per resistere all'impatto.

Aiutami!

Aiutami!
Vedo le mani di Draco stringersi di più.

L'impatto è violento.

Molto violento.

Non riuscirò a resistere!
Guardo Blaise che fortunatamente è riuscito a recuperare la sua bacchetta e si sta rialzando velocemente.

Ma...

Sento un rumore.

Un unico rumore.

Un unico rumore che mi fa capire che... ho fallito.

Il rumore del vetro di una finestra che va in pezzi.

Il rumore del mio Protego che esplode, contemporaneamente all'Avada Kedavra di Nott che si frammenta.

E quei frammenti, insieme all'onda d'urto creata dall'esplosione, che si propaga in tutte le direzioni, si dirigono invece verso un unico punto: Blaise.

Lo vedo volare via, nello stesso identico momento di Nott Senior e Theodore.

Nott finisce contro la parete opposta che vedo franare subito dopo.

Theodore sparisce dalla mia vista, volando chissà dove.

Blaise invece sbatte contro il muro mentre quei maledetti frammenti verdi lo raggiungono.

-BLAISEEE!-

E'...

E'...

NO!

Non può essere!

E' UN INCUBO!

SOLO UN INCUBO!

Lo vedo accasciarsi al suolo.

NO!

NO!

NO!

Non si muove più.

-BLAISE NO!-

Inizio a correre verso di lui, ma la nebbiolina si fa più fitta, oscurando ben presto la mia vista e costringendomi a fermarmi.

-BLAISE!-

https://youtu.be/5SmfibpnSAc

Tutto si fa bianco.

Tutto sparisce.

Sembra quasi che il tempo si fermi.

Ogni cosa.

Mi blocco.

Che sta succedendo?!

Guardo a destra e sinistra, ma niente.

E' tutto bianco.

Fin quando all'improvviso avverto uno schiocco nel mio petto.

Nello stesso identico punto in cui poco fa avvertivo il bruciore.

Adesso è come se qualcosa mi fosse stato strappato via.

Si, è esattamente quella la sensazione.

Qualcosa mi è stato strappato via.

Anzi... qualcuno.

Ed è con fredda lucidità che capisco cosa stia succedendo.

Mi piego su me stessa, col fiato mozzato, ma subito mi rimetto dritta.

Mi giro, in preda al panico: non può finire così! Non deve finire così!

NO!

-DRACO!-

E quando mi giro, me lo ritrovo dietro.

E' qui.

E' davvero lui!

-Draco!-

E' vestito al solito modo.

Pantaloni neri e camicia bianca.

Mi guarda con aria serena e oserei dire che sembra che stia leggermente sorridendo.

-Sei qui!-

Mi slancio in avanti, abbracciandolo.

-Sei qui!- ripeto, senza però ricevere risposta.

Mi separo da lui, e lo guardo confusa: -Che succede?-

Nessuna risposta.

Perché non mi risponde?

-Draco che succede?- chiedo ancora.

Ma la sua espressione non cambia.

Continua a guardarmi.

Semplicemente a guardarmi.

Gli afferro le mani per assicurarmi che sia reale.

Che non sia una specie di visione come quella che ho avuto poco fa.

Ma no. Non lo è.

Avverto il peso delle sue mani nelle mie.

-Perché non parli?- chiedo quindi, con voce strozzata.

Sembra che il mio corpo stia reagendo senza che la mia mente abbia ancora realizzato ciò che sta per succedere.

Gli occhi mi si fanno lucidi.

-D... Draco- ripeto, guardandolo negli occhi, mentre la mia voce inizia a venir meno.

Lui ha finalmente una reazione: solleva la mano destra, asciugandomi una lacrima sfuggita al controllo.

Ma ecco...

La mia mente adesso lo ha realizzato.

Non sento le sue dita sfiorarmi la guancia.

Le lacrime iniziano a cadere incontrollate: -E' così che finisce? Stai... Stai andando via così? Dopo tutto questo tempo?-

Lui continua a guardarmi e a non dire niente.

Sollevo io una mano, e gli accarezzo una guancia.

Lo sento ancora.

Lo avverto.

Avverto la sua pelle sotto le mie dita.

Chiudo gli occhi.

-Sapevo che questo momento sarebbe arrivato... Cosa mi aspettavo?-

Silenzio.

Li riapro, ma fortunatamente è ancora qui con me.

-Devi andare via. Va bene...- dico.

Silenzio.

-Ti lascio andare-

Continuo ad accarezzarlo, facendo un passo avanti.

-Devo lasciarti andare, giusto?-

Silenzio.

Lo abbraccio.

Le sue braccia mi circondano immediate, ma la sua presa si alleggerisce ad ogni secondo che passa, anche se non si muove di un millimetro.

Sta passando oltre.

Sta andando via.

Mi sta lasciando per sempre.

Mi separo da lui dolcemente, sollevando la testa.

Lui mi guarda.

Ho visto questi occhi tante di quelle volte in queste settimane, da perderne il conto. Eppure solo adesso mi rendo conto che avrei potuto guardarli meglio.

Avrei dovuto guardarli meglio.

Perché ogni volta che guardiamo un paio d'occhi, sono certa che ci sia sempre qualcosa che ci sfugga.

Una piccola parte, un frammento, che non riusciamo mai a catturare realmente.

Qualcosa che possiamo percepire, solo quando siamo davvero pronti a vedere.

E adesso, io... Lo sono.

Lo vedo.

Lo vedo davvero.

E vorrei che questa non fosse l'ultima volta.

Vorrei essere stata pronta tempo fa, non adesso.

Non alla fine.

Mi sollevo sulle punte lasciandogli un bacio, un ultimo bacio, a fior di labbra.

E' finita.

E' davvero finita.

-Ti amo- dico, piangendo.

Non sento più le sue braccia.

Non sento più la sua pelle sotto le mie dita.

Si sta dissolvendo.

La sua figura sta sbiadendo, sempre più velocemente.

Ma questo non mi impedisce di vedere finalmente un cambio nella sua espressione: ha appena sgranato gli occhi.

Gli sorrido, in lacrime: -Ti amo Draco Malfoy e non me ne pento. Ti amerò per sempre-

E ho appena il tempo di vedere le sue labbra, che ho appena baciato, inarcarsi in un sorriso.

Poi più nulla.

Tutto intorno a me è il vuoto totale.

E' finita.

Il bianco si attenua.

Sembra quasi spegnersi.

Tutto si fa più scuro.

Ma non mi importa.

Non mi importa più di ciò che succederà.

Intravedo una trave del soffitto.

Sto tornando alla realtà.

Tutto intorno a me si riforma lentamente.

Sono distesa a terra, nello stesso identico punto da cui ho lanciato il Protego per Blaise.

Uno strano silenzio mi avvolge.

E' finita.

Non avverto più nulla.

Il mio petto ha smesso di bruciare.

E' finita.

E' davvero finita.

Sorrido leggermente.

Silenzio.

E' finita.

Ma io sono riuscita a dirgli ciò che provo.

Sono riuscita a dirgli quello che ormai provavo da un po' e che non ho mai avuto il coraggio di confessare persino a me stessa.

E' finita.

Ma io lo amo.

E finchè lo amerò so che non sarà mai davvero così.

Lui non cesserà di esistere.

Non ci sarà più quel legame ad unirci, ma lui continuerà a vivere.

"Lui continua a vivere attraverso me"

Ed io...

Adesso...

Posso chiudere gli occhi.

Posso chiudere gli occhi e, forse, raggiungerlo ovunque si trovi.

La morte non mi fa paura se c'è lui dall'altra parte ad aspettarmi.

Quindi per favore...

Aspettami.

Aspettami.

Aspettami.



FINE

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