Sedicesimo Capitolo

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POV Jimin

Erano passati due settimane da quella chiacchierata che avevo fatto con Tae e gli avevo detto ciò che provavo, due settimane in cui vedevo Jungkook e Felix che si avvicinavano sempre più, molte notti li sentivo durante la notte che parlavano o si coccolavano tra di loro nello stesso letto e io come uno stupido stavo lì zitto e facevo finta di dormire mentre il mio cuore ne risentiva sempre più, avevo iniziato da un paio di sere di non dormire più in stanza con loro ma di andarmene a dormire sul divano, Yoon e Tae mi osservavano e mi stavano vicino anche se loro mi avrebbero preso a cazzotti per non andare lì da lui a dirgli la verità, ma come potevo dopo tutto quello detto e fatto andare da lui e dirgli ehy Jk sai mi sono reso conto che alla fine anche io sono innamorato di te e voglio provarci, no non dopo che lo vedo felice insieme a Felix.

Mi alzo da tavola sotto lo sguardo dei ragazzi e me ne vado in camera senza dire niente, non avevo né fame né voglia di parlare o scherzare, mi butto sul letto a pancia in giù sprofondando con la testa nel cuscino ma sento la porta aprirsi e chiudersi subito e poi un peso sul letto, sento una mano che mi accarezza i capelli e so già a chi appartiene quel tocco, non mi giro per guardarlo perché so già che farò qualche cazzata appena incontrerò i suoi occhi.

X: Cosa succede Mochi...

Era da tanto che non mi chiamava così e detto da lui quel nomignolo era così dolce e pieno di sentimento, il mio cuore batteva forte ma dovevo contenermi e cercare di non fare cazzate, girò di poco il viso per guardarlo e cavolo la voglia di prenderlo e baciarlo e tanta.

Jimin: Sono solo stanco Kook... Volevo riposare.

Jk: Jimin di queste cose a chi non ti conosce, cosa ti turba?

Sospiro e mi metto seduto dandogli comunque le spalle cercando di trovare qualcosa da guardare in modo che non mi giri e faccia ciò che non devo.

Jimin: Non ho niente realmente Jk, volevo solo stare solo.

Jk: Tu da solo? Colui che non riesce a stare solo nemmeno un minuto? Mi spieghi anche perché sono un paio di notti che stai sul divano?

Jimin: Beh non sempre posso stare con qualcuno e questo e uno di quei momenti... Mi metto sul divano a guardare un film e mi addormento tutto qua.

Mi alzo e prendo dei panni puliti con dei boxer e me ne vado in bagno sicuro che lì non mi seguirà, ho bisogno di una doccia calda e di allontanarmi da lui il più in fretta possibile, entrò in bagno e la prima cosa che faccio e aprire l'acqua per farla scaldarsi, sento Jk che mi segue fin dentro il bagno chiudendosi la porta alle spalle, sbuffo sonoramente per la sua dannata testardaggine e mi giro fronteggiandolo.

Jk: Sei un bugiardo, stai solo quando c'è qualcosa che ti fa male e la notte vengo a vederti la TV è sempre spenta e tu hai le lacrime che rigano il tuo viso, dimmi cosa diamine ti fa stare male Jimin.

Jimin: Jungkook si può sapere che diavolo vuoi da me? Sono problemi miei non tuoi stanne fuori.

Jk: Tutto ciò che ti riguarda sono problemi miei.

Jimin: Non più da quando stai con Felix, hai lui adesso no? Quindi non rompermi ed esci da questa stanza.

Mi tappo subito la bocca dopo ciò che ho detto sapendo di aver detto anche troppo, lo vedo avvicinarsi con uno sguardo a dir poco arrabbiato? Non riesco neanche io a capire, indietreggio finendo con la schiena vicino il vetro della doccia.

Jk: Quindi questo è il tuo problema il fatto che non ti corro più dietro e sto con Felix? Cazzo Park dimmi che diavolo hai nella testa e che cazzo vuoi da me... Sto facendo come mi hai detto ti sto lasciando in pace, sto cercando di dimenticarti e ora mi rompi le palle?

Jimin: Io non ti sto dicendo proprio un cazzo, sei tu che vuoi sapere e che mi stai rompendo... Ti dà fastidio ciò che dico allora esci fuori da qui e lasciami solo.

Sbatte la mano al vetro al lato del mio viso che penso che possa romperlo, istintivamente chiudo gli occhi come ad avere paura di ciò che potrebbe fare.

Jk: Fai pace con il cervello Park perché io non sono un giocattolino che ti seguirà a vita, quindi fottiti e lasciami stare.

Nella sua voce sento tutta la rabbia che ha contro di me ma le sue parole sono false, io non l'ho mai considerato un giocattolino, ho sempre cercato di allontanarlo da me per il suo bene e fargli trovare la felicità, anche ora sto pensando al suo bene e non al mio.

Jimin: Io non ti ho mai considerato un giocattolino, non ho mai preteso che tu mi venissi dietro o altro anzi ho sempre cercato di farti capire in tutti i modi di trovare la tua strada e la tua felicità, io sono sempre stato sbagliato per te.

Jk: E QUESTO CHI CAZZO L'HA DECISO CHE SEI SBAGLIATO? Devi smetterla di pensare per gli altri e lasciare che siamo noi a decidere per noi stessi... Smettila.

Jimin: Davvero Jk? E cosa avresti in mente è?

Punto il mio sguardo nel suo e posso vedere chiaramente il suo sguardo cambiare da arrabbiato ad altro, qualcosa che conosco ma non riesco a capire, succede tutto velocemente e la cosa mi destabilizza, mi sento prendere il mento da una sua mano e poi le sue labbra sulle mie, non è un bacio dolce ma uno pieno di rabbia e risentimento, un bacio che di amore in quel momento non ce traccia ma non mi importa se vuole solo ciò da me mi va bene, ricambio subito il bacio alla stessa maniera portando le mie mani a stringere il colletto della sua maglia facendo in modo che non si stacchi, lo sento mentre le sue mani cominciano a vagare fino ai miei fianchi stringendomeli con forza facendomi quasi male, mi lascio uscire un gemito di dolore a quella mossa cosa che lo spinge ad aumentare il ritmo del bacio inoltrando la sua lingua tra le mie labbra, sento come le nostre lingue si intrecciano cominciando a giocare tra loro per vedere chi avrà la dominanza di quel bacio, dovevo ammetterlo quel bacio mi stava facendo provare tante cose che non avevo mai provato in vita mia nemmeno con Tae, mi faccio prendere dal momento e lo tiro con me dentro la doccia sentendo l'acqua calda che ci bagna completamente facendo bagnare anche i nostri abiti, sento le sue mani che si intrufolano sotto la mia maglia bagnata andando ad accarezzare i miei fianchi delicatamente, la differenza da poco prima che era rude ad adesso che sembra quasi dolce mi spiazza, si stacca dalle mie labbra e ci guardiamo negli occhi per poco tempo per poi sentirlo avventarsi sul mio collo con durezza, inizia a succhiare e mordere dei lembi di pelle quasi a farmi male e io ansimo al suo passaggio, porta le mani ai lembi della mia maglia e si stacca dal mio collo solo per sfilarmela per poi tornare a torturarmi scendendo giù lungo la mia spalla fino a un mio capezzolo che prende tra le sue labbra succhiandolo, gemo lieve al suo tocco e penso che lui lo stia facendo apposta nel torturarmi a questa maniera.

Jimin: Fermo stiamo sbagliando...

Lo vedo staccarsi solo un attimo solo per vedere un ghigno sul suo volto, mi gira facendomi poggiare il viso al muro insieme alle mani si appoggia a me con tutto il corpo e sento la sua erezione formata che spinge sul mio sedere.

Jk: Stai zitto...

Mi sussurra quella frase all'orecchio rocamente e la cosa mi eccita, mi abbassa i pantaloni con i boxer subito mi stringe con forza una natica mentre con l'altra avvicina due dita alla mia entrata inserendole subito con forza, mi lascio uscire un gemito sia di dolore che di piacere e istintivamente mando il sedere più in fuori, inizia a muoverle veloce andando sempre più a fondo facendomi gemere.

Jk: Dio sei così dannatamente sexy... I tuoi gemiti mi stanno facendo impazzire che ti prenderei subito.

Giro di poco il viso per guardarlo e notare come i suoi occhi sono pieni di lussuria, lo vedo leccarsi il labbro.

Jimin: Fallo.

L'unica cosa che riesco a dire tra i gemiti, lo sento fermarsi con le dita per poi toglierle, lo vedo che armeggia con i pantaloni abbassandoli subito insieme hai boxer, mi prende i fianchi con forza e senza neanche darmi il tempo mi penetra con forza con un colpo facendomi mozzare il fiato per poco, inarco la schiena portando la testa indietro sentendolo poi muoversi con movimenti lenti e forti, lo sento mentre si avventa sul mio collo di nuovo, nessuno mi aveva mai fatto sentire così dannatamente eccitato, si il sesso con Tae era fantastico ma con lui ce qualcosa che lo fa essere di più, qualcosa che mi accende dentro e mi fa battere il cuore all'impazzata facendomi desiderare sempre più, mentre continua a spingersi in me aumentando il ritmo sempre di più mi prende il mento girandomi il viso catturando di nuovo le mie labbra in un bacio pieno di passione e desiderio, mi stringe un fianco e io sono ormai al limite del piacere che mi riverso sulle mattonelle della doccia, si stacca dalle mie labbra portando le labbra sulla mia spalla mordendola con forza mentre mi stringe le natiche con forza e si riversa dentro di me.

Mi tengo poggiato al muro mentre lui esce da me e si allontana, si spoglia e butta i panni nella cesta mettendosi un asciugamano addosso, io non ho il coraggio di girarmi a guardarlo sentendomi in colpa nei confronti di Felix.

Jk: Prendilo come un addio... Non succederà più.

Non rispondo mi limito solo a chiudere la porta della doccia iniziando a sciacquarmi, sento la porta aprirsi e chiudersi e in quel momento so di essere rimasto solo quindi lascio che tutto ciò che sto provando esca fuori, mi siedo sotto il getto dell'acqua e lascio uscire quelle lacrime che mi tenevo dentro da tutto il giorno, lacrime che sono di tristezza, di rabbia, di sensi di colpa, lacrime per un amore che potevo avere ma che ho rovinato con la mia stupidità, sento aprire la porta e due braccia stringermi non proferisce parola ma so bene che lui è lì per me.

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