Deep Breath

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Mio padre si era appena rigenerato e subito l'unica cosa che disse era che... Non gli piaceva il colore dei reni.

Io a quel punto mi sarei messa a ridere se non fosse per il fatto che stavamo precipitando, di nuovo, sulla Terra.
Presi i comandi della navicella, cosa che mai avrei fatto prima per il timore di sbagliare o di distruggerla, ma ora ero un'altra persona con un nuovo carattere e personalità.

Atterrammo malamente nella Londra vittoriana con un tirannosauro appresso e notai Madame Vastra, Strax e Jenny accorrere sul posto mentre mio padre si trovava in uno stato confusionale a causa della rigenerazione appena avvenuta e dopo poco svenne.

Madame Vastra era un lucertola umanoide con un vestiario abbastanza adatto all'epoca ed era fidanzata con una donna chiamata Jenny infine Strax era un alieno appartenente ai Sulturan con un volto simile a una patata ma marrone scuro.

Il Dottore venne portato in una camera da letto e poco dopo Madame Vastra lo addormentò.
Io non avevo mai visto mio padre in quella situazione, anche se mia madre mi raccontò che quando la sua nona rigenerazione le cambiò davanti agli occhi lui ebbe difficoltà a riprendersi, ma ora era diverso: lui non si ricordò minimamente di Clara, di Stephen e tantomeno di me che ero sua figlia. Quella cosa mi fece davvero male e in lacrime chiamai mia madre, anche se dentro di me sapevo che probabilmente poteva essere morta visto tutti gli anni che avevo passato viaggiando con il Dottore, ma allontanai quel pensiero.

«Pronto mamma, sono io Jo.»

«Ehi ciao sorellastra volevo tanto sentire la tua voce.»

Mi prese un colpo a sentire quella voce così diversa e che non conoscevo.

«Con chi sto parlando?»

«Sono John Jr il tuo fratellastro, qui in questo mondo parallelo sono passati tanti anni dall'ultima telefonata che avevi fatto ormai nostra madre è molto anziana ha 95 anni e mio padre 99.»

Io stupita chiesi di passarmeli.

«Per favore John me li puoi passare?»

«Ma certo Jo. MAMMAAAA C'E' JO AL TELEFONO!»

Sentii una voce anziana prendere il cellulare di John e dirgli di non urlare.

«Ciao mamma.»

«Jo, quanto tempo che non sentivo la tua adorabile voce come stai?»

«Bene mamma, ho salvato un pianeta ancora una volta e ho scoperto di essere cento per cento una Signora del Tempo, mi sono rigenerata e ora ho un altro corpo e carattere.»

«Io lo so perchè successo cara Jo, sto morendo e tuo legame umano si sta spezzando. Quando io sarò morta tu lo sarai a tutti gli effetti.»

A quella sua affermazione i miei due cuori persero un battito e mi sentii precipitare.

«Dimmi che non è vero?! Ti prego! Non posso tornare da te in alcun modo e mio padre si è rigenerato e non si ricorda minimamente della mia esistenza.» Dissi con voce spezzata dal pianto.

«Tesoro, la situazione del Dottore è soltanto temporanea vedrai che si ricorderà di te, è anziano devi solo dargli più tempo.»

«Lo farò mamma ti voglio bene, puoi passarmi John?»

«Ma certo cara.»

Portò il cellulare a John che rispose subito.

«Ciao Jo, come stai? E' passato troppo tempo da quando ci siamo visti l'ultima volta.»

Io non riuscii a smettere di piangere mentre la voce della metacrisi di quello che era prima mio padre mi parlava.

«Sto bene e la tua decima rigenerazione ha cambiato aspetto per ben due volte. Ora sta riposando perchè era in uno stato confusionale.»

«Può capitare. Ho sentito quello che vi siete dette tu e mamma e sono felice che tu sia diventata una Dottoressa quasi a tutti gli effetti, vedi di salvare il mondo piccola grande Johanna.»

«Lo farò ti voglio bene e mi manchi ogni giorno soprattutto in questo momento.»

«Sono sempre con te Jo non dimenticarlo mai.»

Riattaccai e mi addormentai accanto al mio padre ormai anziano.
Una volta sveglia notai Clara seduta accanto a me con uno sguardo tra l'addolorato e il confuso.

«Clara, va tutto bene?»

«Quello non è il mio Dottore e lo so perchè il vero Dottore non si sarebbe scordato di noi.»

«Vieni a prendere una tazza di tè così ti spiego tutto.»

Uscimmo da quella camera e una volta giunte nel soggiorno insieme a Stephen con davanti due tazze di tè le feci capire il comportamento del Dottore.

«Lo so che ti sembra un'assurdità ma quello è sempre il Dottore solo con un altro aspetto e carattere. Sia mia madre sia io ci siamo passate e abbiamo avuto la tua stessa reazione: ci sembrava impossibile che quello che avevamo davanti agli occhi fosse proprio l'uomo che abbiamo amato, anche se in modi diversi, ma lo abbiamo accettato. Il Dottore è destinato a non morire mai a rigenerarsi ogni volta che è colpito mortalmente è la sua maledizione e sarà anche la mia tra poco. Lui è sempre stato anziano: alla sua nona rigenerazione aveva 900 anni, alla sua decima 904, alla sua undicesima mille e ora ne avrà ancora di più è normale che sia così.»

Lei all'inizio non lo accettò ma poi mi guardò negli occhi e si arrese e io le sorrisi.
Una volta che finimmo di parlare tornammo alla camera di mio padre, lo trovammo a urlare contro il dinosauro che poi prese fuoco e insieme ci dirigemmo verso il fiume dove ormai avevamo trovato il corpo senza vita di quel povero animale.

Proprio mentre stavamo discutendo notammo un uomo che passeggiava tranquillo senza badare a quello che stava capitando vicino ai suoi occhi: chi può mai essere? Di sicuro non un essere umano questo è poco ma sicuro.


«Papà chi potrebbe essere? Tu lo sai?»

Non avevo avuto il tempo di ricevere una risposta che lui si buttò nel fiume e io lo seguii a ruota .
Una volta che uscimmo dal fiume ci trovammo per le vie di Londra a rovistare tra i rifiuti mentre mio padre si interrogava, sconvolto, sul suo nuovo aspetto.

«Hai visto questa faccia prima?»

Io a quella domanda improvvisa negai con la testa.

«Ne sei sicura tesoro?»

«Al cento per cento papà.»

«E' strano perché io l'ho vista. Sai non si sa mai da dove arrivano le facce, saltano fuori all'improvviso, zap, e hai una faccia come questa.»

Si avvicinò a uno specchio trovato nella spazzatura e disse.

«Guarda è tutta coperta di rughe, non sono le mie. Non è mia questa faccia e perché ho scelto questa? Forse per dire qualcosa a me stesso, per attirare la mia attenzione. Ma cosa può essere così importante da non potermelo dire di persona direttamente?»

Io non seppi cosa rispondere ma un'idea, anche se non sicura, me la feci: forse la sua decima rigenerazione ha fatto qualcosa che ora si è ripercossa nel presente.


«Forse tu nella tua decima rigenerazione hai fatto qualcosa che ora si sta ripercuotendo sul presente. Questa è una mia opinione non sicura ovviamente.»

Lui non si convinse e insieme ci dirigemmo in un ristorante della città nel quale incontrammo Clara. Lei lesse un'inserzione su un giornale nella quale c'era scritto " Ragazza Impossibile " che era il soprannome che mio padre le diede ma si scoprì che non era stato lui a pubblicare l'annuncio. Come avevo ben previsto eravamo caduti in una trappola e le molte persone in sala si rivelarono dei cyborg con sembianze umane che ci intrappolarono e portarono nei sotterranei del ristorante, dove trovammo una schiera di cyborg inattivi e lo strano soggetto che avvistammo lungo il Tamigi la notte della morte del dinosauro.

Dopo un'attenta osservazione, mio padre giunse alla conclusione che erano cyborg che si erano trasformati in umani, utilizzando organi e parti umane come pezzi di ricambio. Un cyborg si animò e noi fuggimmo fino a quando non lasciammo Clara per non essere catturati. Ma purtroppo il nostro piano andò in fumo e lei venne presa dal capo di quei robot ma mio padre riuscì a salvarla mentre io insieme a Madame Vastra, Jenny, Strax e Stephen combattemmo contro quei cyborg. Il loro capo riuscì a fuggire ma mio padre lo inseguì e dopo una lunga battaglia lui riuscì a ucciderlo e a spegnere, di conseguenza, anche tutti quelli che ci accerchiarono. Una volta che la battaglia finì riportammo Clara nel ventunesimo secolo e lei ricevette una chiamata, com'era successo a me, dalla rigenerazione precedente e riuscì a riconoscere il Dodicesimo Dottore.

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