Coffee [ Namjin ]

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era un semplice venerdì come tutti gli altri, e Namjoon stava andando alla sua caffetteria preferita per prendere il suo solito caffè, ma soprattutto per vedere quel ragazzo di nome Jin che lavorava come dipendente in quel luogo.

è così carino con quel grembiule...

pensò Namjoon appena vide dalle vetrate esterne del negozio il cameriere con il suo solito sorriso che serviva i clienti. fece un respiro e poi entrò, quel ragazzo gli dava le farfalle allo stomaco con il suo semplice modo di essere.

«Namjoonie!» esclamò Jin non appena vide il ragazzo apparire da dietro l'entrata
«buon giorno Jinnie!» rispose lui salutando felicemente
«va bene quel tavolo lì in fondo?» chiese poi Jin indicandogli un tavolino con tanto di divanetti in pelle marroncini accanto ad una finestra
«certo, hai quasi finito il turno?»
«si, questo signore è il mio ultimo cliente, poi ci sei tu~» rispose il maggiore facendogli l'occhiolino per poi ridere e tornare a servire il signore che stava ordinando

così Namjoon si diresse verso il tavolo indicato dal ragazzo, mentre quest'ultimo preparò l'ordine del suo ultimo cliente. nel frattempo il minore, una volta seduto, appoggiò il suo zaino sul divanetto tra lui e il muro così che non caschi. tirò fuori il suo affidato quaderno dove passava la maggior parte del tempo scrivendo storie e strofe di canzoni da lui inventate. Namjoon amava scrivere, era un modo per condividere le proprie idee con il mondo esterno e dar la possibilità di fare vedere le cose da un altro punto di vista. una volta presa una penna iniziò a scrivere spaziando con la fantasia mentre aspettava che il suo amato cameriere andasse da lui.

intanto Jin, dietro il bancone, stava preparando il caffè richiesto con un sorriso sulle labbra osservando di tanto in tanto Namjoon, con quel suo faccino concentrato mentre scriveva su un quaderno.

chissà cosa starà scrivendo... chissà se il mio amato è uno scrittore...

si chiese Jin mentre consegnava il suo ultimo ordine, qualche altro minuto e sarebbe potuto restare da solo con il ragazzo tanto affascinante quanto misterioso. era questo che attirava Jin, il lato misterioso di quel ragazzo dalla pelle ambrata dotato di un sorriso con le fossette che si espandeva quando vedeva il maggiore. non c'era un motivo preciso per cui lo definiva "misterioso", forse era diverso dagli altri ragazzi, forse era unico. i pensieri presero così tanto il sopravvento su Jin che non si accorse neanche che il cliente se ne era già andato lasciando la mancia sul tavolo. si diresse verso la porta e giro il cartellino che dava la scritta "close". si girò guardando Namjoon che non aveva perso tempo nel posare lo sguardo sul maggiore ammirandolo.

«da soli finalmente...» iniziò un po' in imbarazzo Jin a causa degli occhi del minore che lo seguivano a ogni movimento
«eh già» rispose Namjoon giocherellando con la penna.

«ah... odio quando i clienti ti lasciano la mancia sul tavolo senza neanche ringraziarti!» si lamentò Jin riferendosi al suo ultimo cliente
«già, ti serve una mano? hai parecchie stoviglie da lavare».
«ne sarei grato, ma non è neccessario veramente».
«insisto, così finiamo più in fretta». concluse Namjoon non lasciando al maggiore il tempo di negare l'aiuto offerto.

il minore così si avviò dietro al bancone, iniziando a dare una mano a Jin. chiacchierarono per tutto il tempo, come migliori amici, ma loro erano più di semplici amici. finirono in un quarto d'ora ciò che il maggiore avrebbe finito da solo in mezz'ora.

«grazie Nam, non so davvero come ringraziarti!» disse Jin grato per l'aiuto di Namjoon.
«figurati, è il minimo, e poi è stato divertente»

mentre il minore tornò al tavolo Jin si tolse il grembiule appendendolo al muro, ama l'ordine.

«dai mister perfettino! vieni qui~» disse Namjoon riferendosi al fatto che il maggiore togliesse ogni singola piega dal grembiule
«hey porta rispetto! sono più grande io!».
«okay hyung... però vieni qui! facciamo cambio di ruolo che ne dici?».
«in che senso?» chiese Jin confuso.
«nel senso che tu vieni a sederti qui e io preparo due caffè, che ne dici?».
«oh se insisti okay».

il maggiore, come "ordinato" dal minore si andò a sedersi nel divanetto opposto a quello di Nam mentre quest'ultimo si diresse in cucina preparando due caffè.

«il solito? caffè e latte?» chiese Nam
«ovvio, vuoi mica che cambi?»
«mh...no, sei perfetto così Jinnie» disse il minore facendo arrossire Jin di proposito.
«ah stupido!».
«sei arrossito?».
«si- cioè no!».
«amo quando arrossisci per i miei complimenti, sei bellissimo» concluse Namjoon facendo nuovamente arrossire il maggiore.

una volta finiti i due caffè il minore lì portò al tavolo e si sedette di fronte al suo amato, il quale era perso nei suoi occhi. presero ognuno il proprio caffè e continuarono a guardarsi come se gli occhi altrui fossero calamite dai quali non riuscivano a staccarsi.

«Nam...cosa siamo?» chiese genericamente Jin spezzando il silenzio.
«in che senso?» chiese a sua volta Namjoon confuso dalle parole del maggiore.
«dai lo sai... sembriamo più di semplici amici...basta guardare cosa hai detto prima riguardo a me e come sono arrossito...».
«tu cosa vuoi essere con me? semplici amici o qualcosa di più?»
«io credo... ah... credo... qualcosa di più... anzi non credo, sono sicuro! voglio essere di più con te...tu?».
«Jin, se per quel "qualcosa di più" intendi diventare una coppia, allora è quello che voglio anche io».
«posso Nam?».
«cosa?».

non diede una risposta, in una frazione di secondi il maggiore fece scontrare le loro labbra in un bacio che durò qualche secondo.

«scusa Nam... non so cosa mi è preso, sono un disastro... scusa,ho rovinato tutto di nuovo... aish sono solo uno stupido-».

in risposta il minore fece riscontrare le loro labbra, facendo zittire il maggiore dal dire così tante sciocchezze su di sé.

«ti amo Jin, e no, non sei uno stupido».
«i... io...ti amo anch'io Nam!».

il minore ridacchiò dall'innocenza che Jin aveva, lo faceva impazzire quel suo lato. lo trovava carinissimo ed era proprio questo uno dei motivi per cui Namjoon si era innamorato di lui. sempre il minore gli fece segno di venire a sedersi di fianco a lui e così fece il maggiore che venne accolto da un abbraccio che gli trasmetteva sicurezza.

«mi sento al sicuro fra te tue braccia Nam...vorrei stare così per sempre».
«è proprio così che voglio che ti senti, sei al sicuro con me Jin, okay?».
«mh mh...ti amo» disse il maggiore annuendo e facendo incontrare i loro sguardi
«ti amo anch'io, non sai quanto».

erano come una calamita per Jin le labbra del minore, e stessa cosa per quest'ultimo che adorava le labbra del maggiore. le loro labbra si unirono ancora una volta mentre sui loro volti si formò un sorriso, erano finalmente felici.

i due pian piano si ritrovarono in una posizione che inizialmente non si sarebbero mai aspettati, il minore con le spalle contro il muro e il maggiore sulle gambe di egli che continuavano a scambiarsi innocenti e amorevoli baci, che coppia adorabile.

«Hey Jin, hai da fare oggi?».
«mh... no, come mai?».
«ti piacerebbe venire a casa mia?»
«uh... il mio fidanzatino mi sta chiedendo di venire a casa con lui? ma certo Nam».
«quando vuoi, andiamo~».
«pulisco alcuni tavoli e poi possiamo andare ok?».
«ti aiuto, andiamo».

i due si alzarono e andarono a prendere il necessario per pulire quel luogo così, armati di scope e stracci, iniziarono a sistemare insieme scambiandosi di tanto in tanto qualche bacetto.

circa mezz'oretta dopo finirono, così posarono gli strumenti usati nel ripostiglio per poi prendere tutte le loro cose e uscire aspettando alla fermata dell'autobus.

«grazie Nam» disse Jin appoggiandosi alla spalla del minore alto un po' più di lui.
«di cosa?».
«di apprezzarmi così come sono, anche se sono un disastro».
«hey Jin, non sei un disastro, quante volte te lo devo dire? sei la persona più straordinaria e perfetta che possa esistere» disse rassicurando il maggiore accarezzandogli la schiena dolcemente.
«come fai? come fai a essere così perfetto? non ti meriti una persona come me...insomma, basso, magrissimo, lagnoso, infantile... vuoi che continuo?».
«non scherzare, uno non sei basso, anzi sei molto alto Jin, secondo non sei magro, sei perfetto, non sei lagnoso, sei solo critico con te stesso e quarto, non sei infantile, Jin se ti dico che la perfezione sei tu credimi».

al maggiore scesero alcune lacrime, aveva trovato una persona che lo amava per quello che era. Namjoon era un po' sorpreso dal comportamento dell'altro, non vedeva il motivo di criticarsi così tanto quando era perfetto, non aveva quasi imperfezioni o difetti e i pochi che aveva lo rendevano speciale.

arrivò finalmente l'autobus così i due salirono andandosi a sedere negli ultimi posti, rimasero abbracciati per tutto il tragitto fino a che non dovettero scendere alla fermata vicino all'abitazione di Namjoon. quest'ultimo viveva in un appartamento spazioso e luminoso, anche se disordinato.

ma cosa è successo? Nam è passato un uragano!» esclamò Jin non appena vide il caos che c'era in quella casa.
«eheh...»
«ah Nam... adesso mettiamo a posto! non posso restare in una casa dove ci sono le mutande al posto delle posate!».

così fecero come il maggiore ordinò, dopo un'ora di lavoro la casa sembrava come nuova. Namjoon si buttò sul divano esausto, aveva solo voglia di godersi la presenza del maggiore.

«Jinnie... vieni qui~» disse Nam facendogli segno di venire di fianco a lui.
«va bene...».

il maggiore si andò a sedere di fianco a Namjoon ma subito quest'ultimo prese il comando della situazione andando a sedersi sulle gambe dell'altro. fecero toccare le loro fronti e poi le labbra, iniziando un bacio non del tutto cauto.

sono una droga le sue labbra...

pensarono entrambi quando ormai si sapeva come sarebbe continuata la giornata, baci e chissà... magari avrebbero già fatto il prossimo passo.

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