Mio caro Fred

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Un vecchio saggio una volta disse una frase semplice ma allo stesso tempo d'impatto: "Cosa misteriosa il tempo: potente e, quando ci s'intromette, pericolosa". Peccato che quella frase George Weasley non la sentì e non poté mai trarne insegnamento.

Il gemello, dopo la sua grave perdita, non fu più lo stesso e perse ogni traccia di allegria e spensieratezza giovanile che lo rappresentavano in passato. La perdita del fratello gli causò il dolore più grande mai provato prima e proprio per questo compì delle azioni che mai avrebbe pensato di compiere.

Pensò spesso a cosa sarebbe stato disposto a fare pur di riavere indietro la sua metà e si rese conto della gravità dei suoi pensieri. Un giorno una grande opportunità gli si parò davanti: una giratempo. Da tempo non ne vedeva una, visto il divieto di utilizzo che vigeva su quegli aggeggi, eppure la trovò. Dopo la morte del fratello aveva studiato ogni cosa riguardante questi oggetti magici, sapeva che c'erano tipi diversi di giratempo che permettevano viaggi nel passato di vario tipo. La fortuna volle che trovò l'esemplare a lui più utile, che gli permise di tornare indietro di mesi ma solo per pochi minuti. 

Effettuò più giri fino a quando non si ritrovò proprio ad Hogwarts quel fatidico giorno. Corse tra i corridoi a lui familiari nella speranza di trovare se stesso e il fratello. Non appena raggiunse quello specifico corridoio vide Rookwood in procinto di far crollare la parete e senza pensarci due volte lo uccise.

Ritornò e notò subito le differenze. Suo fratello al suo fianco ma un fratello che non è più quello che ricordava. Era triste e col viso scavato. Provò a chiedere cosa avesse ma si rese subito conto di ciò che lo circonda. Rookwood ebbe un ruolo cruciale nel fallimento di Voldemort e con la sua morte la battaglia la vinse proprio il Signore Oscuro che si premurò di uccidere l'intera famiglia Weasley, fatta eccezione per i gemelli che riuscirono a fuggire e nascondersi.

George, amareggiato, riprese in mano la giratempo e tornò nuovamente a quel giorno. Escogitò un piano per riuscire a salvare Fred senza uccidere Rookwood e così evitò proprio che i due si dirigessero in quel corridoio sperando che stavolta tutto andasse per il meglio.

Tornò nuovamente e si ritrovò alla tana, con i suoi familiari accanto, o almeno così pensava. C'erano tutti tranne Ron, non si sa per quale assurdo motivo in quel corridoio, in quell'esatto momento, c'era Ron. George preso dai sensi di colpa iniziò a pensare a cosa fare. Chi era lui d'altronde per decidere che Fred meritasse di vivere più di Ron? Si tratta comunque della perdita di un fratello.

Continuò questo gioco per ore, insisté nel tornare indietro nel tempo e nel provare ogni volta una nuova tattica. A ogni tentativo si presentavano scenari terrificanti: Voldemort al potere, Lucius Malfoy come Ministro della Magia, tutta la sua famiglia uccisa, Harry baciato da un dissennatore, sua sorella Ginny serva dei mangiamorte.

Ogni giro corrispondeva a una nuova tortura, un nuovo futuro ancora più temibile del presente. Poteva davvero George permettere che il mondo magico andasse distrutto solo per poter riavere indietro suo fratello? Ovviamente no e fortunatamente se ne rese conto anche lui.

Non fu sicuramente una scelta facile. Dovette scegliere forse la cosa per lui più dolorosa. Tornò indietro nel tempo per un'ultima volta, pensò anche di effettuare un semplice scambio tra lui e suo fratello in modo tale da morire e non soffrire più ma poi penso che se non fosse andata allo stesso modo non sarebbe più potuto tornare indietro a sistemare le cose. 

Si armò di pazienza e si diresse di nuovo in quel corridoio sapendo che stavolta non avrebbe fatto nulla.

Restò lì a osservare nuovamente quella scena che già lo aveva distrutto in passato e di cui portava ancora le cicatrici. Si sentì inutile e incapace di salvare la vita del suo gemello, il cuore gli si spezzò nuovamente in altri mille pezzi che avrebbe dovuto riunire col tempo e con la pazienza.

Guardò la scena fino all'ultimo secondo e, quando fu il momento, ritornò. Dopo essersi accertato  di essere tornato al reale presente si accasciò per terra e si liberò di tutte le lacrime che tratteneva da tempo.

George Weasley quel giorno imparò una grande lezione e se solo avesse avuto modo di ascoltare quella frase pronunciata da Albus Silente, non avrebbe rivissuto il momento più tragico della sua vita.

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