Prologo

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Pov: Deva
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«Anakin!» la mia voce esce in un grido soffocato, a causa delle palpitazioni provocate dalla mia corsa verso la foresta.

Il ragazzo è davanti a me e sembra allontanarsi sempre di più; con i suoi lunghi passi. disegna impronte più grandi di noi.

L'erba sulle suole delle mie ballerine è morbida e umida. Mi avvolge i piedi.
La brezza della notte scandisce il cielo stellato, coperto parzialmente da nuvole grigie.

Seguo il sentiero, illuminato da piccole lucciole che danzano nell'aria, attorno al mio corpo coperto da brividi di freddo.
La gonna della divisa scolastica non è abbastanza coprente per le temperature di ottobre, ma mi consolo nel caldo tepore delle mie parigine.

La struttura del Kalu's College si allontana sempre di più dalla mia vista man mano che mi inoltro nella foresta fitta. Gli alberi verdi mi abbracciano come se fossero un guanto e qualche ramoscello ruvido mi graffia le braccia coperte da un maglioncino.
I miei passi incespicano su qualche radice cresciuta un po' troppo, ma presto torno nella retta via quando riconosco il sentiero.

«Anakin?!» riprovo a chiamarlo, ma la mia voce si perde nei meandri più oscuri della foresta.
Il buio mi avvolge; così mi lascio guidare dalla lucentezza della luna, sino ad arrivare finalmente al Moonlit Forest.

Chiudo gli occhi, volgendo la testa verso il cielo. Respiro la fresca aria dell'erba bagnata, del muschio e della corteccia che si mischiano nella mia fragranza preferita.
Delle ciocche di capelli scuri svolazzano davanti al mio viso, creando delle ombre sulle mie palpebre chiuse, ma presto il vento le spazza via soffiando verso di me.

Il mio corpo viene avvolto dai raggi della luna piena, così apro gli occhi per godermi questo spettacolo intramontabile: una sfera bianca e luminosa mi osserva dall'alto vegliando su di me, mostrando le sue imperfezioni sulle macchie lunari che la cospargono.

Uno scricchiolio mi fa girare la testa di scatto e noto una figura che mi viene incontro.

«Ho già aperto il passaggio».

Anakin mi guarda con quel sorriso che viene inombrato dai raggi lunari.

«Andiamo allora».

La mia mano viene agguantata in quella di Anakin. Mi fa strada nel passaggio lunare, disseminato da piccoli disegni di lune e stelle che si districano sul pavimento roccioso, per indicare la via. Al nostro passaggio, i simboli si illuminano di bianco, creando un piccolo raggio di luce che svetta verso l'alto.

Dopo essere scesi nella botola, un piccolo corridoio ci separa dalla stanza di nostro interesse.
L'umidità della roccia ci avvolge e appesantisce l'aria, rendendo più faticosa la respirazione.

Man mano che ci avviciniamo, i nostri capelli iniziano a fluttuare per aria e una luce bianca cerca di fuggire dagli spifferi del portone dinnanzi a noi.
Mi faccio avanti e spingo la porta di ferro, fredda sui miei palmi.

Di fronte a noi una flebile luccicanza proviene dalla piccola luna incastonata nel muro roccioso.

Anakin, dietro di me, sa di non doversi avvicinare. Così resta di guardia alla porta.
Lo osservo di spalle, con la schiena avvolta da una camicia bianca e i pantaloni neri a sigaretta che gli fasciano le gambe. Da qui non posso vedere i suoi occhi chiari, ma solo i capelli scuri.

Riporto l'attenzione alla fonte di luce dinnanzi a me e mi avvicino, sentondomi immediatamente più forte. Poggio le mani attorno alla piccola luna e delle scosse cominciano ad attraversarmi i palmi, fino a riempirmi tutto il corpo e rigenerare le mie energie.

Ma quando sto per staccarmi, una luce bianca accecante mi avvolge ed inizia ad espandarsi nella stanza.

C'è qualcosa che non va. Non è mai successo prima.

«Cosa sta succedendo?» chiede Anakin, probabilmente incuriosito dal bagliore che proveniva dalle sue spalle.

«Non lo so io-»

Un dolore acuto colpisce i palmi delle mie mani, prima di venire avvolti da un'onda d'urto luminosa che circonda la stanza, catapultandoci dalla parte opposta.

Finiamo sballottati per terra e dopo qualche secondo tutta la luce ritorna all'interno della luna, per poi sparire.

«Deva!»

«Tutto bene?» Anakin mi viene subito incontro, sollevandomi da terra. Mi reggo alle sue mani e torno in piedi. Mi volto verso la luna e la sua lucentezza è sparita.

«Nononono», farfuglio confusa mentre mi avvicino alla sfera, che adesso è di un colore grigio scuro.

Tutto il suo potere è svanito.

Provo ad avvolgere le mani su di essa, come faccio sempre, ma sotto i miei palmi sento solo una roccia fredda e spenta.

Non succede niente.

Con occhi spalancati mi giro verso Anakin e nel buio noto qualcosa di strano... Una ciocca dei suoi capelli è diventata rossa.

«Anakin... Noti qualcosa di strano nei miei capelli?» la voce tremante mi tradisce e lui mi guarda preoccupato.

Si avvicina e ispeziona la mia cute per poi afferrarmi una ciocca tra le dita.

«Sì, una tua ciocca è diventata bianca».

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Angolo autrice:

Un po' di mistero per iniziare... Cosa ne pensate? Vi incuriosisce?

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