Capitolo 11: Alive or Not, Of Stars is Made my Coat

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Ormai, eravamo alle zampe della misteriosa creatura, che abbassò le appendici verso di noi, come a proteggerci in un abbraccio, calmarci.  Ma non ci riuscì: avevo troppa paura.

-ora- disse di nuovo "Angel-Winged Cancer" -voi, nobili creature del Waterclan,  dovete andare-

-no! - miagoló DrownedSpirit con le lacrime agli occhi -non lascerò le piccole nelle vostre zampe! Non le ho salvate per vedermele strappate via! - cercò di fare un passo, ma collassò per terra. Eppure, continuava a muoversi cercando di avvicinarsi

-mi dispiace- disse Cancer -il desiderio di Moira è che loro appartengano allo Zodiacclan.-

-MAI!! - ruggì DrownedSpirit e posò la testa per terra, piangendo: -per una volta...  Per una volta ho salvato qualcuno da quel maledetto fiume; per una volta avrei potuto riportarli dai loro genitori! Io non le lascerò mai a voi! Perché-! - ma PureWater posò la sua zampa delicata sul fianco del gatto dai disegni cobalto, e con la testa bassa disse:

-basta, DrownedSpirit. Non c'è più nulla che puoi fare. Loro hanno deciso così. - il gatto pianse, sentendo di essere impotente e sussurrò, prima di vederci allontanare "mi dispiace". Sentimmo le presenze delle altre due creature trascinarci lontane dal nostro salvatore. BrokenFern piangeva più di tutte e ad un certo punto chiese:

-perché- e guardò Cancer colma d'odio -perché ci avete portato via da lui? Ci stava portando a casa! Dalla mamma e dal papà!-

-vi riporteremo da loro domani stesso- disse la creatura, e la guardammo piene di stupore -ma Moira ci ha ordinato di costringervi qui, per questa notte- guardò in avanti per controllare la strada da prendere e continuò prima che noi potessimo dire qualcosa -non sappiamo perché la Divinità voglia così. Sappiamo solo che così ci ha chiesto e così noi assicureremo-
Ci costringevano a camminare verso una meta ignota, però non potevo far a meno di ammirare quella zona della foresta...  Gli alberi erano così alti, le foglie così verdi però....  Tutto era così silenzioso, come se la morte avesse delicatamente inziato a danzare con la vita, facendole dimenticare, in quel diabolico ballo, di continuare ad esistere. In quel momento, un dubbio orribile mi venne in mente

-Angel-Winged Cancer- chiesi, fissandola -come fate voi a respirare?- lei socchiuse gli occhi e poi alzò lo sguardo

-credi che qualcuno qui ne abbia bisogno?- inghiottii il vuoto e sentii le mie amiche fare lo stesso

-vuoi dire che… siamo tutti...  Morti? - fece un verso leggero, che interpretai come una risata e mi rispose:

-più o meno. Perchè credi che tutti siano svenuti, all'entrata di questa foresta? Perchè ai viventi non è permesso il transito.- sentii il fiato mancare e le zampe tremare. Solo in quel momento mi accorsi che stavo camminando. Da sola. Dall'inizio della foresta. E non avvertivo nemmeno un leggero dolore -non temete- disse Cancer con voce calma -voi siete qui per un motivo speciale, anche se lo ignoriamo. Ma vi permetteremo di uscire, e ritornete a vivere appieno- ripresi subito a respirare appena sentii quelle parole, ma fui stranamente attirata da qualcosa…. Una superficie piatta e luccicante: un lago -fai attenzione, quello è il lago del Serpente Milleali-  NightingaleSilence sbuffò

-"Serpente Milleali"? Sappiamo che creature del genere non esistono!-

-non ho mai detto che esista- Cancer continuò a camminare muovendo le ali indieme ai fianchi. Concordavo con NightingaleSilence ma... Posso giurarvi, che a pelo d'acqua, vidi delle scaglie grigie e tante piccole ali colorate sparire sotto la superficie. Camminammo ancora per un po', finché gli alberi non formarono come un muro davanti a noi. Troppo compatti per permettere perfino ad un gatto di entrare. La creatura guardò i suoi compagni, chiedendo chi andasse per primo, e decisero che sarebbe andata lei.  Non capivo, ma poi lei mise le zampe in mezzo ai tronchi e li piegò, aprendo una breccia. Rimasi scioccata, ma mentre attraversavamo la breccia, toccai gli alberi, ed erano effettivamente fatti di legno, erano veri, insomma. Quando tutti fummo passati, una delle creature richiuse la breccia e finalmente, anche gli altri due ci rivelarono il loro aspetto: come se un incantesimo si stesse sciogliendo, il loro corpo assunse densità e colore;  la forma del corpo era identica a quella di Angel-Winged Cancer, a parte per le ali,  loro non le avevano.  Uno, però, aveva il pelo bianco che mutava in un blu quasi viola, ed impresso come fatto di terra e polvere sul fianco, il simbolo del Capricorno; per l'altro, il pelo variava in giallo, e come se gli stesse bruciando la carne, il simbolo del Leone bruciava eternamente sul suo fianco. Capii che quello doveva essere il loro campo: era una zona priva di alberi, però l'erba era abbastanza alta da toccarmi il petto e sopra di noi, il cielo si rivelava senza alberi a coprirlo.  Non capivo: una zona del genere non era molto adeguata, poteva portar loro danni quando pioveva, non essendo protetta.  Ma i miei pensieri furono interrotti da occhi di altre creature che facevano capolino dall'erba.  Alla nostra vista, uno di loro si alzò e si avvicinò, non più nascosto dall'erba:

-noto che le avete trovate- parlò la creatura il cui pelo mutava in verde ed il simbolo della Bilancia soffiava sul suo pelo come fatto di vento. Cancer annuì

-si, Juistice-Blinded Libra- Libra sorrise e alzò lo sguardo al cielo:

-è quasi giunto il momento più sacro-

-vero- disse il Capricorno -è quasi notte-

-penso che abbiamo tempo per una veloce presentazione- disse Libra, più che sorridendo, ghignando -lui- disse indicando il Capricorno -è Pure-Scaled Capricorn, mentre l'altro, col pelo giallo, è Low-Tailed Leo- Leo annuì, con lo sguardo severo

-non voglio che facciano tardi- si intromise Cancer -non voglio deludere la Grande Moira- alzò la testa ed i suoi occhi vennero catturati dalla luce lunare, e mi sembrarono così colmi di tristezza...  -dormite- ordinò

-cosa? - chiese BrokenFern -come speri che possiamo dormire? E come puoi pretendere che noi ti ubbidiamo?!- soffiò la mia amica. Ma Cancer camminò verso il centro della radura, e con una delicata movenza appiattì l'erba sotto di sè

-non posso- disse -non possiamo prendenderlo, né obbligarvi, benché i nostri poteri rasentino l'onnipotenza. Non posso, e non voglio- si mise poco più distante dall'erba appiattita e con un uno spasmodico movimento dell'ala ci fece capire che quello era il nostro giaciglio. Noi tre ci guardammo, perse e confuse, ma  alla fine, ci avvicinammo a lei,  sotto lo sguardo compiaciuto di Libra e quello severo di Leo. Dopo esserci accucciate l'una contro l'altra, vidi Cancer sorriderci -grazie- disse e si buttò accanto a noi, accocolandosi in posizione fetale ed iniziando a mormorare quella che sembrava essere una preghiera, o una ninna nanna. Ci accorgemmo presto che tutte le altre creature stavano facendo lo stesso, ed iniziammo a sprofondare nel sonno cullate da quel canto.  -piccole- disse Cancer -qualsiasi cosa vedrete, non abbiate paura-
Le sue parole sono l'ultima cosa che ricordo, prima di perdere contatto col mondo dei vivi e di unirmi a quello dei sogni.

-Disgrace-

Mi chiamò qualcuno

-Disgrace-

il mio nome...

-no- la voce ridacchiò -tu non rispondi più a questo
nome, vero?- la voce riecheggiava, arrivava lontanissimo, sembrava che fossimo in una grande caverna senza tetto. Oppure, nello spazio più infinito -giusto, giusto. Il tuo nome ora è FallenStar-
Aprii finalmente gli occhi. Era strano...  La palpebra danneggiata non mi aveva fatto nemmeno un po' di male.  Quando però mi guardai le zampe,  notai di essere sospesa nel vuoto, tra stelle e comete.

-finalmente- disse ancora la voce. Era una calda voce femminile...  Ma a chi apparteneva?  -non ti preoccupare, non stai cadendo - mi disse ed alzai lo sguardo verso di lei -sei in un lato sperduto del CrescentClan, quello che usiamo per comunicare con i nostri cari- davanti avevo una gatta dal corpo etereo e fatto di stelle, eppure, potevo essere certa che avesse un elegante pelo di un profondo nero, e degli occhi rossi, senza pupilla, totalmente rossi come sangue che cola -è da molto, che volevo parlarti, ed è un onore fare la tua conoscenza, FallenStar-

-l-la ringrazio- dissi avvicinandomi alla gatta -ma, perdonatemi, c-chi è lei? - la gatta rise con quella sua calda e materna voce

-giusto, tu non puoi conoscermi.  Faccio parte di una generazione troppo lontana, nemmeno quelli che ora chiami genitori, i figli di BrokenMoon, mi conoscono- sorrise e mi fissò con quei vuoti occhi di sangue -io sono BleedingEyes, e perchè tu abbia un'idea di me, la madre di BloodDeath-

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