Capitolo 13: Into Coal and Ashes

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

-tu hai parlato con loro- disse Cancer, con gli occhi vuoti spalancati

-con.... Con lei...- dissi titubante, ancora indebolita dal profondo sonno. Mi passai una zampa sugli occhi nel vano tentativo di svegliarmi del tutto
-lei chi? Parla, giovane Sacerdotessa- insistette lei. Pronunciai il nome della gatta apparsami in sogno, e Cancer si lasciò sfuggire un sorriso come di chi sente parlare di una vecchia amica –allora devono averti parlato di quello.... Ti ha parlato della tua predecessora, vero? Di BrokenMoon- io annuii e lei sorrise di nuovo –allora, è tutto a posto: ciò di cui avevate bisogno vi è stato comunicato. Ora, possiamo riportarvi a casa- le occhi le si spalancarono ancora di più e per un attimo sembrò sul punto di collassare a terra, ma si riprese subito e aggiunse: -aspetteremo un po'... il Tempo si è un po' sfaldato, dobbiamo lasciare che si aggiusti- ci fece l'occhiolino e gli altri membri dello Zodiacclan si avvicinarono a noi incuriositi

*BloodMoon'S P.O.V.*

Eravamo tornati sui nostri passi, ridiretti al Moonclan dopo essere svenuti al cospetto dello Zodiacclan. Guardavo per terra, deluso e preoccupato: cosa stava accadendo alla mia piccola? Mentre le peggiori ipotesi mi passavano per la mente, il dolce pelo di mia sorella mi accarezzò la guancia, ed i suoi occhi affettuosi mi calmarono quel che bastava per farmi tornare lucido: c'era un'altra gattina di cui preoccuparsi, ovvero, ApricotHeart. La piccola camminava svogliata ed ero certo che delle lacrime maligne stavano lottando per uscire.

-sono così desolato, signori- disse Knight, che da quando si era ripreso non aveva smesso di biascicare scuse –ero certo che ci avrebbero lasciato passare... i Santi sono capricciosi però, li si deve assecondare...-

-non ha importanza, Knight- dissi con voce calma –se tu non ci avessi avvertiti, a quest'ora saremo stati di sicuro in preda al terrore ed alla follia. Lui chinò la testa e quando fummo ormai nei pressi nel clan, sentì chiamare il suo nome e si girò verso un altro, enorme tasso, dall'aria scura e minacciosa, eppure, nonostante un'inquietante zanna sporgente, emanava un sentore di simpatia. –chiedo perdono di nuovo- disse Knight inchinandosi –mio padre mi richiama- disse avviandosi. Due giovani tassi erano dietro quello grande che lo chiamava

-aspetta!- dissi –dove... dove vai?- Knight sorrise:

–io sono parte della Striscia Templare, devo tornare a casa. Noi tassi ci siamo organizzati in "Strisce" che vanno dai cinque ai dieci esemplari e prendiamo il nome dalla nostra Striscia. Appunto, io, della Striscia Templare sono Knight, "il Cavaliere", e lui è mio padre Gawain, "Galvano"- Sapere che in giro c'erano tanti gruppi, anzi, "Strisce" di tassi mi rendeva leggermente nervoso, ma decisi di tenere questa osservazione per me –io ora devo andare, ma se servisse.... Io sarò il vostro umile vassallo ogni volta che mi sarà richiesto, per riparare il mio enorme ed eterno debito- Knight sorrise un'ultima volta e corse dal parte che ci lanciò un sorriso affettuoso prima di allontanarsi con lui. Mi chiesi il perché di quel sorriso, ma poi fui costretto a riportami alla realtà e così, ordinai a tutti di tornare al clan, guidati da mia sorella

-mi fido di te sorellina, mantieni il clan per me. LilyPetal... non perderai altri cuccioli, te lo prometto- entrambe annuirono decise e tornarono tutti al clan: solo HawkFlight rimase con me, come Messaggero. Avevo bisogno di lui dopotutto se dovevo entrare nel Fireclan. Quel pensiero mi scosse leggermente. Ricordai i racconti di mia madre... in particolare la battaglia contro quel clan, e non ero più sicuro di poter entrarci. Di poter perdonare la gattina che avevo al fianco. Mia madre aveva sofferto tanto, troppo a causa loro.

-Signor... BloodMoon?- disse lei titubante, cercando di scacciare la tristezza –lei può davvero riportarmi da mio padre?- un'accorata richiesta da una cucciola... ecco cosa non potevo ignorare.... Sospirai e mi decisi

-HawkFlight, forza: riportiamo questa povera creatura al posto alla quale appartiene- il soriano annuì deciso e iniziò a camminare davanti a me, guidandomi verso quel clan che odiavo a causa della memoria che mi era stata tramandata.

***

Le mie zampe stanche si posarono sul terreno incenerito, macchiandosi leggermente di scuro. La micina dagli occhi blu elettrico che stava comodamente nelle mie fauci alzò felice la coda a riconoscere il luogo dove viveva. Il soriano dagli occhi azzurri mi guardò:

-siamo arrivati, il campo non è più molto lontano-

Annuii e procedetti. Mi guardai attorno: la foresta era totalmente bruciata e gli alberi protendevano i rami di pietra nera l'uno verso l'altro, come a cercare un silente sostegno da parte dell'altro, come ad aver paura che i propri rami morti si staccassero dal tronco incenerito da un momento all'altro. Il Fireclan. Un luogo morto e corrotto. Così mi era sempre apparso e così mi appariva in quel momento. La gattina si divincolò e la lasciai scendere, e la vidi trotterellare verso piccoli cumuli di cenere che faceva volare via divertita.

"che gioco triste" pensai, finché lei non mi chiamò

-guardi! È bellissimo!- mi avvicinai sospirando e la vidi scacciare di nuovo via della polvere e della cenere. Eppure.... Dal cumulo nero e carbonizzato una piccola piantina verde fece capolino aprendo le tenere foglioline al Sole, salutandolo per la prima volta. Ero... stupito. ApricotHeart tossì per schiarirsi la voce e prese a recitare una vecchia storia sulla fondazione dei clan: -"il fuoco distrusse un vecchio territorio, secco, privo d'amore, distrutto dall'odio e dall'accidia. Tutti credettero che il fuoco bruciò anche i cuori dei gatti e della vita che avevano lì sede. Ma non è così: li preparò solo ad una rinascita più forte e volenterosa. Più fresca e amabile. Più gioiosa e splendente come solo il fuoco può fare"- lei sorride soddisfatta ed io rimasi senza parole. HawkFlight sorrise semplicemente. Alzai lo sguardo verso i rami ed una visione totalmente diversa mi apparve: dai rami carbonizzati, piccole gemme spuntavano di tanto in tanto ed alcune foglie nascevano sotto il dolce calore del Sole –andiamo ora!- disse lei allegra –papà mi aspetta! Ed io devo tornare ad Hightrees prima di mezzanotte!- l'ultima parola la disse con profonda tristezza, ed io l'assecondai seguendola fino al clan. Arrivammo in uno spiazzo, protetto da altre piante carbonizzate, ma insieme ad esse piante giovani e verdi, con morbide foglie e radici che proteggevano le tane. Al centro dello spiazzo, un enorme cumulo di cenere e carbone si ergeva: era il luogo dove il Re parlava al clan. Probabilmente, la cenere nascondeva il ceppo d'albero voluto da GreatPride, quando era ancora Re. A proposito di lui: potevo vederlo, rannicchiato in un angolo del clan, dove una gatta grigia dalle zampe bianche gli dava dell'acqua con puro rancore negli occhi e nei gesti. Quando mi notò, il gatto non osò incontrare il mio sguardo e cercò di nascondersi la testa ferita dalla gatta dal Sangue Cattivo. Molti gatti ci guardarono e ci sorrisero, altri si affacciarono dalle loro tane per guardarci e quando la piccola miagolò per avvertire del suo arrivo, un grosso gatto dal pelo color cioccolato, folto e ruvido con la corporatura muscolosa di un cervo si buttò su di lei stringendola:

-amore del tuo papà! Mia unica ragione di vita! Dove sei stata fino ad ora?- lei rise:

-al sicuro papà, al sicuro- il gatto ci vide ed alzò il muso bagnato da piccole lacrime di felicità e ci disse:

-ringrazio Moira per aver guidato il vostro onorevole Messaggero fino a qui: persino il Re del Moonclan si è scomodato per riportarmi mia figlia?- io annuii, onorato dalle sue parole –io sono SoundStag, e vi ringrazio dal profondo del mio cuore-

-questo è interessante- disse una voce giovanile, proveniente da uno snello gatto arancione chiaro che camminò fino ad accucciarsi sul cumulo di cenere –il Re del Moonclan, clan erede della Morte qui, a riportare una figlia della Morte stessa?- i miei occhi rossi si incontrarono con i suoi, che erano colmi di stima e rispetto –è un onore avervi ospite, BloodMoon. Io, SunFire, sono il portavoce del clan quando vi do' il benvenuto-

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro