Capitolo 3: ..."I always do."

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Stavamo ancora zampettando diretti al clan, ma BloodMoon non era tranquillo: continuava ad annusare l'aria, guardarsi indietro e ad accelerare il passo. Facevo del mio meglio per stare al suo passo, anche se mi era difficile, e divenne praticamente impossibile quando si mise a correre. Per fortuna, il Moonclan era vicino e arrivammo prima che io potessi collassare a terra. Il Re si guardò intorno, ma tutto era tranquillo: c'era chi sonnecchiava, i micini di LilyPetal e RenegadeScar stavano accucciati contro la parete di roccia.

-BloodMoon? È tutto a posto?- a parlare era stata la mamma, SilentClaw: era venuta verso di noi, e sul suo muso si leggeva la preoccupazione -lo senti anche tu, vero?-

-si, laggiù è anche più forte, l'odore del Fireclan-

-Fireclan?!- miagolò lei agitata -i-io non ho sentito il loro odore!-

-come no?- rispose il Re sempre più agitato. Sentii delle zampe, silenziose come ombre, delle presenze, anche quelle come ombre... cercai di attirare la loro attenzione

-p-papà-

- allora di chi?-

-BloodMoon, ricorda!-

-p-papà! Mamma!-

-no... non è possibile...-

-sono loro, Blood-

-mamma! Papà!- finalmente si accorsero di me -loro sono qui- un miagolio acuto e minaccioso squarciò il cielo, attirando sul suo proprietario l'attenzione. Posò una zampa all'interno del nostro clan, dietro, molti altri gatti. Chi erano "loro" vi starete chiedendo? Loro erano...

-I SEGUACI!- gridò SilentClaw, BloodMoon ordinò a tutti coloro che ne erano in grado di proteggere chi non poteva, ai Medici di rimanere negli Antri pronti a soccorrere i feriti, e ordinò di mettersi in guardia. Una risatina acuta ma stranamente dolce riempì l'aria, primacolma di sola tensione e finalmente potei scorgerla bene: era una gatta, dal pelo ambrato ed una macchia scura sulla testa, che sembrava essere spaccata da una cicatrice; due occhi unici ed opalescenti brillavano maliziosi

-visto? Sono tornata, piccoli!- fece lei felice -vi sono mancata?- la mamma ed il papà soffiarono alla gatta -ma come siete diventati cattivi! Non vi ricordate quanto ci siamo divertiti, giocando con le bacche?-

-tu non puoi essere qui- sussurrò BloodMoon. Altri gatti si misero a fianco della gatta ambrata, tutti sfigurati da orride cicatrici, lei non rispose, ma ghignò -tu non saresti dovuta tornare, AmberHeart!-

-finalmente ti sei deciso a dire il mio nome, mi fa piacere che te lo ricordi- sorrise dolcissima. E quindi, lei era AmberHeart, l'Esiliata che dopo il suo clan ebbe il coraggio di tradire anche il Moonclan. Era lei, era tornata: vendetta? Gloria? Cosa voleva? ma era ovvio: rendere BadBlood orgogliosa. Anche se lei, ora, non era altro che ossidiana del nero più profondo. -oh, dolce BloodMoon: Io torno sempre. anche se.... speravo che mi avreste accolto come una zia...-

-lo avremmo fatto! tu ci piacevi tanto, AmberHeart!- miagolò nervosa SilentClaw -ma ci hai traditi! Hai rovinato il primo Incontro alla quale BrokenMoon partecipò come Regina! Come speri che noi possiamo ancora essere felici di rivederti?!- l'ambrata sospirò di nuovo

-vabbè, capisco che non mi vogliate più- guardava a terra, triste, e lo sembrava davvero. Una gatta, più giovane degli altri, le si avvicinò e le diede un colpetto col muso. AmberHeart sorrise teneramente guardandola e si tirò su: -ma! Ora direi di andare avanti!- lanciò un altro grido -Setta della Falce! Benedetti da BadBlood! Forza, miei compagni: ATTACCATE!- tutti si lanciarono contro di noi, ed iniziò una vera e propria battaglia. Ricordo che cercai di scappare, fuggendo dalle loro zanne: ma... qualcosa non quadrava. Loro non attaccavano per uccidere. Me ne accorsi dopo: erano colpi deboli, che al massimo potevano ferire i destabilizzare un po'. Il secondo fine, fu presto rivelato da AmberHeart stessa: -FORZA! ADESSO! PRENDETE I PICCOLI! TUTTI QUELLI CHE TROVATE!!!-

Erano molti più di noi, per loro era facile controllarci e alcuni Seguaci giravano liberi per il clan, alla ricerca di noi cuccioli. Stormclan, Waterclan, qualcuno di ogni clan era tra quelli. In più, c'erano quelli che vivevano solo nella Setta. Sembrava che non avessero odore, o che lo acquistassero solo quando il sangue gli macchiava la pelliccia, solo allora si sprigionava. Erano ombre, nient'altro. Raggi sole, ma, il sangue era quel corpo opaco che li fermava, e proiettava quelle ombre che ora combattevano, o meglio, ci tenevano impegnati.

Cercavo di concentrarmi e scappare. Cercavo BrokenFern e gli altri, ma sembravano essere da nessuna parte in quell'inferno. Cosa fare? Dove andare? I Seguaci che non lottavano mi cercavano, ed erano tanti. Ero quasi fuori dal clan quando intravidi GentleTail che portava via NightingaleSilence, al sicuro nel folto della foresta. Lo avevo quasi raggiunto quando... Un dolce e fresco odore come quello dell'acqua mi entrò nelle narici e alzai lo sguardo per trovarmi uno di Loro proprio davanti: -ma ciaaao piccolina! Che ne dici ora di venire con me?- ero così terrorizzata che non ne colsi nemmeno il colore del pelo; non riuscivo neanche a muovermi, ero esausta. Sentii le sue zanne serrarsi attorno alla mia collottola e mi sentii sollevare da terra, ma, appena iniziai a domandarmi cosa mi avrebbero fatto, sentii uno strappo, caddi a terra ed il gatto che mi aveva preso rotolò per un paio di metri per poi rialzarsi. A colpirci, era stata la massa più grande e scura conosciuta nello Shadow Wood; due occhi bianchi mi guardarono divertiti: LostNightmare.

-torna a sguazzare nel vostro ruscelletto, BranchesSwirl- lo schernì lei. Il gatto si rialzò e quando la riconobbe, un velo di paura l'avvolse

-t-tu! Dovresti essere morta!-

-naaa- fece -gli incubi non muoiono, tornarono quando li dimentichi- tirò fuori gli artigli e si accucciò per saltare, ma prima si rivolse a me: -FallenStar, di questi me ne occupo io, mi stavo proprio annoiando! Tu corri, ok? Scappa e non farti portare via!- saltò su quello che doveva essere "BranchesSwirl" ed io ripresi a correre, i miei deboli muscoli pregando di riposarmi. In ogni caso, in un modo o nell'altro riuscii a scappare e a ripararmi quanto più lontano potevo. Si sentirono grida, soffi e miagolii; erano l'unica cosa che si sentì per molto tempo. Ebbi il coraggio di tornare al campo solo molto tempo dopo che il silenzio era tornato a regnare sovrano. Zampettavo debole e titubante, le altre micine erano tornate prima di me, ma quando tornai al campo, fui terrorizzata alla vista di macchie di sangue e ciuffi di pelo, distribuiti un po' dappertutto. Un altro paio di gatti stavano ancora fuggendo, ma quelli del Moonclan erano esausti e malconci, per fortuna, nessuno di noi era morto.

Di noi.... Quando arrivai al centro del campo di battaglia abbandonato, c'era ancora LostNightmare che si reggeva in piedi, qualcosa di immobile stretto fra le sue fauci. Mi trattenni dal gridare. LostNightmare strinse le mascelle un'ultima volta e lasciò cadere il corpo. Esatto: fra le sue fauci enormi, aveva rotto la testa di una dei seguaci. In qualche modo, riuscì a riconoscerla: era quella che aveva dato un colpetto col muso ad AmberHeart. La guardai, e mi sembrò molto carina: aveva un corpo grazioso, tutto bianco, ma sulla schiena era nera, e questa parte scura sembrava l'ombra di un grosso uccello in volo; non era più possibile identificare il colore degli occhi, la testa non era altro che un grumoso ammasso informe. Il resto del clan si riunì lì, ma io andai piano verso la parete di roccia dove stavamo spesso noi cuccioli; quando anche BloodMoon e SilentClaw arrivarono al nel centro, LostNightmare disse divertita:

-loro non sono riusciti ad uccidere nessuno di noi, ma io ho preso questa qui! Siamo i primi a non farci sconfiggere del tutto dalla Setta della Falce, non sono riusciti a prenderci niente!- iniziarono tutti a parlare e a discutere, ma la mia voce interruppe tutti

-non è vero, abbiamo perso, abbiamo perso molto- il clan si raccolse dietro di me. sentii LilyPetal trattenere i singhiozzi, e lacrime bagnarmi le guance: lì, contro la parete di roccia, non c'era altro che un piccolo schizzo di sangue, e l'odore di CandleLight era ormai tanto lontano.


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