My Heart

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❤️❤️❤️❤️❤️

Sono qui mentre ascolto ancora una volta le parole del dottore, parole che ormai ho sentito e risentito molte volte da quando ho il mio maledetto cuore ha deciso di non funzionare più, da quando quella mattina mia madre mi aveva trovato a terra, parole che non pesano più come l'inizio, parole che piano piano hanno iniziato a diventare solo un semplice parlare.

Sono seduto qui su questo letto guardando il cielo azzurro, un azzurro che mi ricorda tanto il mare della mia città, un azzurro così limpido che mi fa dimenticare di essere in questo ospedale ormai da giorni, giorni in cui il mio corpo ha deciso di cedere piano piano lasciando debole.

"Ragazzo mi dispiace dirti queste parole ma purtroppo non possiamo più fare niente, avrai tempo forse una settimana ma non di più"

Sono le parole che il dottore mi dice prima di uscire e lasciarmi solo con mia madre che cerca di non piangere ma le vedo quelle lacrime che tiene nascoste, vedo il suo sguardo distrutto dal dolore così come il suo corpo, anche lei da quando ho avuto questa stupida diagnosi è cambiata si è lasciata andare del tutto, la guardo ricordando come prima di tutto ciò fosse così bella, non che non lo sia ancora ma prima ci teneva di più alla sua cura, su quel viso non vi erano rughe ma solo una pelle liscia e i suoi capelli neri così perfetti e sistemati ora lasciavano spazio solo a piccole ciocche che iniziano a diventare grigie tenendoli sempre in una stupida crocchia fatta così di fretta, allungo la mano prendendo la sua stringendola, mi sforzo di farle un sorriso sincero ma lei mi conosce bene e sa che la mia e solo finzione.

"Mamma qualsiasi sia il mio destino anche da lassù ti sarò vicino..."

Non regge più e inizia a piangere abbracciandomi talmente forte da farmi mancare il respiro, ricambio l'abbraccio stringendola a me sentendo come il suo profumo mi circondi facendomi scendere una lacrima silenziosa che si posa sulla sua spalla, vorrei dirle di più per non farla stare più male ma purtroppo non posso perché so che non ho una settimana, lo sento questo sarà l'ultimo abbraccio che io le donerò quindi la stringo di più.

"Mamma vorrei fare una cosa oggi... Mi aiuti?"

Si stacca da me e mi guarda negli occhi, non servono parole sa già cosa voglio fare quindi mi aiuta a vestirmi, mi metto un jeans chiaro stretto e una felpa, mi aiuta a sistemarmi i capelli e dare un tocco di colore a questo mio viso, una volta pronto mi prende e mi aiuta a uscire dalla stanza, il medico mi vede ma credo che abbia capito cosa voglio fare perché anche se sembra strano siamo diventati amici e mi ha aiutato in questi giorni bui conoscendo tutto di me e di ciò che amo, mi sorride e aiuta mia madre fino a uscire dall'ospedale aiutandomi a salire in macchina.

"Jin... Solo questa serata..."

"Vai e fai ciò che devi Jimin... Io sarò qui ad aspettarti"

Gli sorrido mentre chiude la porta e mia madre parte per casa tua, ho deciso che voglio passarla con te questa mia ultima notte, con la persona che ho sempre amato ma al quale non ho avuto mai coraggio di dire niente nemmeno della mia malattia.

Ci mettiamo poco ad arrivare ti avevo mandato un messaggio dicendoti che stavo arrivando e tu subito mi hai risposto ti aspetto Angelo, un nomignolo che mi hai dato quando mi hai visto la prima volta dopo che avevo finito di ballare, un nomignolo che hai continuato a usare anche dopo scaturendo le gelosie di molti che ti venivano dietro, gelosie che crescevano anche con i tuoi modi verso di me, mi accarezzavi e mi trattavi dolce a differenza di altri che sembravi staccato e senza emozioni.

Ed eccoti lì fuori mentre mi aspetti con il tuo bellissimo sorriso squadrato che mi attendi fuori il cancello con in mano una borsa, la mamma parcheggia e prima che scendo mi stringe la mano io ricambio la stretta e gli sorrido per poi scendere e avvicinarmi a te.

"Ciao Angelo... Era ora che mi degnassi della tua attenzione"

Vedo come metti il broncio e io non posso che sorridere a questo tuo gesto infantile ma che mi fa battere il cuore ancora più forte, prendo e ti abbraccio nascondendo il mio viso nell'incavo del tuo collo sentendo il tuo profumo, hai messo il profumo che ti ho regalato, quello che ti dissi che ti donava e d'allora l'avevi sempre usato, porti le braccia attorno alla mia vita e mi stringi a te.

"Mi sei mancato Angelo..."

"Anche tu Tae... Scusa ho avuto dei problemi e non potevo essere presente al tuo compleanno."

Mi sento veramente in colpa, quel giorno amore mio ho dovuto mentire che nonna stava male e siamo partiti di corsa ma la verità è che ho avuto un crollo e non volevo farmi vedere in quello stato, voglio che ti ricordi di me così come sono.

"Oggi Jimin ti porto in un bel posto... Prima di tutto passiamo la giornata al luna park e poi finiamo in bellezza..."

"Tae che hai in mente?"

Mi guardi con un ghigno e io come una ragazzina innamorata mi perdo a guardarti negli occhi, quegli occhi che mi hanno sempre fatto impazzire perché riuscivano a leggermi dentro senza neanche parlare, mi chiedo se adesso riesci a leggere il mio dolore e che sto fingendo di essere felice, se riesci a vedere come sto soffrendo sapendo che non potrò più vederti, sono talmente preso dai miei pensieri che sobbalzo quando sento la tua mano che mi accarezza dolcemente la guancia donandomi in dolce sorriso, sto cercando di trattenere le lacrime ma tu me la rendi difficile.

"Andiamo angelo..."

Mi prendi per mano e mi conduci alla tua auto per partire poi verso il luna park, passiamo così la giornata a divertirci come facevamo un tempo, ci sfidavamo a ogni giostra e chi perdeva pagava uno stupido pegno che era uno schiaffetto o un pizzico ero stanco avrei voluto sedermi e non muovermi più le mie ossa chiedevano pietà ma non volevo, volevo continuare questa giornata, avrei speso le mie ultime forze solo per te, solo per passare le mie ultime ore a guardarti e sorridere.

Eravamo quasi alla fine delle giostre e io come un bambino cercai di convincerti a salire sulla ruota panoramica ma tu non volevi perché era una cosa da fidanzatini eppure eccoci qui mentre io guardo fuori dal vetro godendomi di quell'ultimo panorama, da lì si vedono tutti i luoghi in cui siamo stati perdendo le nostre giornate a ridere e qualche volta a litigare, litigate che si risolvevano con un sorriso e un abbraccio perché ci mancavano troppo, mi giro per guardarti notando il tuo sguardo su di me, rimaniamo così a fissarci senza dire niente lasciando che l'unico rumore che riempie quello spazio e quello dei nostri respiri, ti vedo che ti avvicini portando una mano sulla mia guancia e io ho il cuore che sta battendo troppo forte.

"Posso fare una cosa? È da tanto che desidero farlo"

Non riesco a proferire nessuna parola ma ti faccio semplicemente si con la testa, tutto mi sarei aspettato tranne sentire le tue labbra sulle mie, labbra che avevo sempre desiderato baciare, all'inizio non ricambio il bacio ma poi con un po' di timore inizio a ricambiare portando le mie mani tra i tuoi capelli e tu come volendo di più approfondisci questo bacio inoltrando la tua lingua tra le mie labbra intrecciandola con la mia facendomi sentire mille brividi lungo la schiena cerco di avvicinarmi un pò di più, tutto quello che sto provando in questo momento avrei voluto provarlo quando ne avevo la possibilità, avrei voluto ancora sentire il sapore delle tue labbra e la loro dolcezza, avrei voluto continuare a sentire come la tua vicinanza mi sta mandando fuori di testa ma mi stacco cercando di trattenere le lacrime che ora cercano di uscire, veniamo riportati alla normalità quando sentiamo la giostra fermarsi e il ragazzo chiederci di uscire, mi prendi la mano portandomi fuori per poi andare verso l'uscita del luna park.

"Tae io..."

Ti fermi e ti giri a guardarmi con il tuo sorriso quadrato.

"C'è un'ultima cosa che voglio portarti a vedere, sono sicuro che ti piacerà molto"

Non mi dai tempo neanche di replicare che mi tiri verso la macchina intimandomi di entrare e io faccio come mi dici, ti metti subito al volante partendo per una metà che faccio fatica a capire ma sono talmente stanco che chiudo gli occhi per riposare pò mentre tu continui a guidare, non so quanto tempo sia passato l'unica cosa che so e che mi sento chiamare dolcemente da te, apro gli occhi e ti sorrido mi fai segno di scendere e quando lo faccio riconosco subito il posto, mi hai portato al mare dove passavamo le nostre vacanze estive con gli amici non perdo tempo e mi tolgo le scarpe andando subito a immergere i miei piedi nella sabbia che ora è fredda, mi sono sempre piaciute le camminate lungo il mare specialmente di notte.

"Grazie Tae, era da tanto che non venivo qui..."

"Lo so, l'ultima volta ci siamo venuti insieme dai rilassiamoci un pò e poi ti riporto a casa"

Mi sorridi mentre stendi un asciugamano sedendoti poi, mi fai cenno di sedermi tra le tue gambe e io rosso in viso faccio come mi dici, appena mi siedo mi metti le braccia attorno alla vita facendomi più vicino a te poggiando il mento sulla mia spalla, dio vorrei che questo momento non finisse mai, vorrei godermi ancora le tue braccia calde e il tuo respiro vicino al mio orecchio, vorrei che questo cuore non avesse deciso di farla finita, vorrei averti detto tutto su ciò che sento nei tuoi confronti tempo prima, vorrei amarti come meriti, ma purtroppo tutto ciò non può essere perché questa sarà l'ultima volta che potrò godermi tutto ciò.

Chiudo gli occhi lasciando scendere finalmente alcune lacrime silenziose che tu prontamente asciughi senza dire niente stringendomi di più a te, forse adesso ho capito perché hai organizzato tutto, tu lo sai vero? Sai tutto quello che sto passando però sono troppo stanco per dirti qualcosa, sento ormai la stanchezza farsi strada e i miei occhi diventare sempre più pesanti, ormai il mio cuore sta rallentando la sua corsa battendo sempre di meno.

"Dormi piccolo Angelo mi prenderò cura io di te"

Come se fosse stato una ninna nanna i miei occhi si chiudono lasciando spazio solo al buio totale, non sento più il rumore del mare ma sento solo un semplice bip e quando apro gli occhi la prima cosa che vedo è il volto di mia madre che sta piangendo ma sul suo viso vi e un dolce sorriso, mi guardo attorno notando anche il dottor Jin che mi sorride ma il mio pensiero va subito a Taehyung, mi metto seduto lentamente.

"Mamma cosa è successo? Dov'è Tae?"

Quando gli faccio questa domanda il suo sorriso sparisce e l'unica cosa che fa è darmi una lettera per poi uscire fuori seguita dal dottore, guardo confuso la lettera noto che sulla busta vi è un "per il mio Angelo" e subito riconosco la tua scrittura, non ci metto un secondo ad aprirla tirando fuori un foglio iniziando a leggere.

"Caro Angelo,

se stai leggendo questa lettera sicuramente avrò fatto qualcosa per il quale tu non sarai stato mai d'accordo, sono sicuro che quando finirai di leggere questa lettera tu mi odierai ma sappi che tutto quello che ho fatto lo rifarei altre mille volte.

Ho organizzato tutto per questo giorno, la nostra uscita che ho amato fin da subito soltanto perché tu eri con me, ho organizzato anche il momento di baciarti perché da anni desideravo farlo ma ero talmente codardo da non farlo mai, ho organizzato persino ciò che né venuto dopo.

Se stai leggendo questa lettera Angelo mio significa che ormai non ci sono più e sai perché? Perché ho voluto fare una cosa che farei altre mille volte quello di donarti il mio cuore, ti ho donato ciò che avrei voluto donarti tempo dietro ma essendo troppo codardo me lo sono tenuto dentro, ho voluto fare questa cosa perché ti amo piccolo angelo mio.

So che ora stai piangendo e ti stai sentendo in colpa per ciò che ho fatto ma non farlo angelo mio, non sentirti in colpa per una mia decisione pensa soltanto che adesso io e te saremo insieme per sempre, il mio cuore batterà sempre dentro di te, vivremo insieme fino alla fine dei tuoi giorni e tu sarai felice.

Quando uscirai dall'ospedale vai a casa mia nella mia stanza, sul mio letto ci troverai una cosa che ho preparato per te, l'ultimo regalo che ti ho fatto quando ero ancora in vita, un ultimo regalo che vorrei che tenessi per ricordo dei nostri giorni insieme e di ciò che eravamo.

Sai non sono molto bravo a scrivere queste lettere, sei stato sempre tu quello dolce e più poetico nello scrivere e anche il più romantico in queste cose, sei sempre stato migliore di me e mi chiedo come puoi avermi sopportato fino a oggi ma non lo saprò più, mi devi solo promettere una cosa angelo mio, mi devi promettere che non ti lascerai andare e vivrai, mi devi promettere che tornerai a vivere e amerai di nuovo, vivi per me e per te.

Ti amo angelo mio."

Lacrime bagnano ormai il mio viso, lacrime che non smettono di scendere, stringo al petto la tua lettera amore mio e lascio uscire un urlo di dolore, un urlo che sicuramente viene sentito anche da fuori perché subito sento mia madre entrare e abbracciarmi stretto, mi sfogo tra le sue braccia continuando a piangere.

Sono passati anni amore mio e io ho vissuto la mia vita come mi hai chiesto, ho trovato un nuovo ragazzo che ho amato fino alla fine dei miei giorni ma non come ho amato te, sembra buffo mi trovo di nuovo su questo letto di ospedale ma con molti anni in più, il mio viso ormai è pieno di rughe e i miei capelli sono bianchi, forse sono morto già perché ti vedo lì davanti la porta che mi sorridi, ti avvicini a me e mi porgi la mano.

"Andiamo angelo mio è tempo di tornare a casa"

Sorrido e non perdo tempo di prenderti la mano alzandomi dal letto, ma solo ora mi rendo conto che non sento più la stanchezza della vecchiaia, guardo le mie mani non più rugose ma lisce come quando ero giovane, mi avvicino a uno specchio notando che non sono più il vecchio Jimin ma sono di nuovo il giovane Jimin, quello che avevi lasciato prima di andartene, torno da te prendendo il tuo viso tra le mani.

"Torniamo a casa amore mio"

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