Dopo l'intervista avevo ricominciato con la mia routine nello studio di registrazione con i ragazzi.

Una sera Freddie mi aveva fatto ascoltare una canzone che aveva scritto:

<< Tesoro questa canzone è dedicata a te, si chiama Love Of My Life >>

Lui si era messo al piano e aveva cominciato a suonare ed io ero incantata ed estasiata:

<< Freddie è stupenda! Non ho parole! >>

<< Questa canzone è bella perché è dedicata a una donna altrettanto bella >>

<< Perché non la inserisci nell'album? >>

<< Sai che non è una cattiva idea? >>

Da un paio di mesi Bri stava sempre male e io avevo capito che era per Barb:

<< Bri posso fare qualcosa per te? >>

<< No, come potresti >>

<< Lo so come ti senti  è successo pure a me, ne vuoi parlare? >>

<< Sto veramente male, io l'amo e purtroppo non potrò averla, non riesco a trovare niente che mi possa dare felicità >>

<< Bri prenditi una pausa è più che giusto nel tuo stato >> gli avevo suggerito io

<< Sì caro, fallo, l'album può aspettare >>  mi aveva supportato Freddie

<< Grazie ragazzi del supporto, vi voglio bene >>

BARBARA'S POV

Ero a Los Angeles da qualche settimana e lavorare in quella scuola era veramente fantastico: le persone erano  molto gentili e i ragazzi mi amavano.

Michael quando mi aveva ritrovata si era gettato tra le mie braccia come un bambino bisognoso di affetto:

<< Che bello rivederti! Non sai quanto questi giorni siano stati terribili per me >>

<< Lo posso comprendere cucciolo, ma ora ho intenzione di passare tutta la mia vita con te >>

<< Non sai quanto sono felice di questa notizia >>

Lui quando tornava dallo studio mi abbracciava e mi baciava e tutti questi momenti erano bellissimi.

I mesi passavano veloci e il 21 novembre era uscito l'album Night At The Opera dei Queen: ero in cucina a preparare il pranzo per Mike quando alla radio era partita una voce soave e dolce come il miele che avevo subito riconosciuto... Era Brian. Pensavo di averlo dimenticato ma in realtà per non soffrire, e per non far soffrire Mike che in tutta la sua vita aveva avuto abbastanza dolori, lo avevo spostato in una parte profonda dell'inconscio ma ora la sua voce aveva fatto riaffiorare tutti i ricordi legati a lui.

Nei giorni successivi tutto ciò non aveva fatto altro che tormentarmi e Mike aveva capito che c'era qualcosa che non andava:

<< Tutto ok fiorellino? >>

<< Sì, non ti preoccupare è che il lavoro è molto stancante >>

<< Perché non ti prendi qualche giorno di ferie? almeno ti riposi >>

<< No,  ma grazie dell'idea cucciolo >>

Il 29 gennaio era stato annunciato che Queen si sarebbero esibiti a Boston e ciò mi aveva fatto perdere un colpo: " se avessi preso i biglietti avrei potuto rivedere Brian, devo farlo. Ma cosa avrei detto a Mike? Non voglio  spezzargli il cuore dopo una vita d'inferno, ma il nostro rapporto ormai si è  indebolito. Quella sera ne avrei parlato con lui, ormai più che una fidanzata mi sento una madre. "

Quella sera a cena io avevo preso coraggio e gli avevo detto:

<< Senti Mike il nostro rapporto ormai si è incrinato e il lavoro non mi dà più quelle soddisfazioni che mi dava prima, per arrivare al punto voglio lasciare te e la scuola di danza >>

<< Ma perché?! Pensavo che ci fosse un amore vero tra noi due! >> aveva esclamato ferito

<< Lo pensavo anch'io Michael, ma ora ho capito che in realtà il nostro rapporto era come madre-figlio piuttosto che fidanzato-fidanzata, ed è bellissimo ma non mi ci trovo più bene >>

<< Ho capito, d'accordo. Dove andrai a vivere? >>

<< Mi ospiterà un caro amico a Londra >>

<< Perfetto, ti auguro molta felicità perché te la meriti e che Dio ti benedica >>

<< Grazie Michael >>

Il giorno prima del concerto avevo abbracciato fortissimo Michael ed ero volata a Boston per poter riabbracciare Bri.

Appena arrivata avevo prenotato l'albergo per i due giorni che ci sarei stata e arrivata nella mi stanza, la numero 38, avevo disfatto le valigie.

Quel giorno avevo visitato un po' la città e avevo fatto acquisti, molti dei quali erano abiti.

Quella sera mi ero fermata a un ristorante per cenare e poi ero ritornata nella mia stanza per dormire.

BRIAN'S POV

Ero molto triste e abbattuto ma la gioia dei miei fan mi faceva stare molto bene.

Speravo in cuor mio con tutto me stesso che Barbara avesse preso i biglietti per il concerto di stasera e il mio cuore batteva forte.

Mi avevano dato la camera numero 39 e prima di entrare avevo notato una strana sagoma entrare nella camera attigua alla mia: " che fosse Barb?", così avevo bussato alla porta:

<< Chi è? >>
Appena la sua voce era giunta alle mie orecchie il mio cuore aveva accelerato il suo battito ed ero entrato.

Appena lei mi aveva visto mi era corsa incontro:

<< Bri sei davvero tu? >>

<< Sì, sono io >>

<< Mi dispiace per il mio comportamento orribile nei tuoi confronti ma avevo una promessa da mantenere con un ragazzo e lui era molto innamorato di me. Devo dire però che quando ti avevo visto nel backstage mi ero innamorata ma ero anche infatuata di quel ragazzo, e alla fine avevo deciso per non soffrire di andare a Los Angeles da lui. Ma purtroppo non era stata una saggia decisione perché tu ormai avevi catturato il mio cuore ed eri sempre nei miei pensieri, così avevo deciso di lasciarlo e poter tornare da te >>

<< La stessa identica cosa era successa a me, tu mi avevi conquistato e la tua decisione di vivere a Los Angeles mi aveva distrutto psicologicamente. Non riuscivo più a comporre e nemmeno a suonare, la musica non mi dava più gioia. Adesso che ti ho ritrovata non ti farò scappare mai più, ti amo Barbara Russo >>

<< Anch'io ti amo Bri >>

Avevo iniziato a baciarla passionatamente e lei ricambiava.
Ci eravamo staccati per riprendere fiato ed io avevo iniziato a spogliarla dei suoi indumenti: la volevo qui nella sua stanza e nessuno avrebbe potuto impedirmelo.
Una volta completamente nuda avevo iniziato ad ammirare il suo corpo magnifico e la stessa cosa aveva fatto lei con me. Ci eravamo stesi sul letto ed io avevo baciato tutte le sue parti facendola gemere di piacere, non resistendo più avevo preso un preservativo ed ero entrato dentro di lei con passione. Andavo avanti e indietro senza farle male e infine eravamo venuti insieme.