Cap. 2: Queen

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Ritornare a Londra era stato veramente bellissimo ed io non avevo visto  l'ora di mettermi al lavoro.

Per vivere la mia nuova vita avevo deciso di prendermi un piccolo appartamento nel centro città per potermi dirigere con più facilità a lavoro.

Il primo giorno ero arrivata a Londra di pomeriggio e avevo deciso di fare un piccolo giro per la città per riassaporare l'aria inglese.

Il giorno successivo mi ero svegliata di mattina presto per potermi incontrare con miei datori e mettermi subito all'opera.

Il mio compito era fotografare i vari panorami inglesi e pubblicarli su una rivista importante di fotografia.

Tutte le mie foto avevano iniziato ad avere molto successo ed io ero diventata molto richiesta in ogni parte del mondo.

Un giorno mi trovavo di nuovo a Los Angeles quando ero stata chiamata da un manager di una band nascente.

Ero in camera mia quando il telefono era squillato ed io avevo alzato la cornetta per rispondere.


<< Buonasera parlo con la signorina Laura Rossi? >>

<< Sì, mi dica >>

<< Io sono il manager di una piccola band, i Queen, ho visto le sue foto e ne sono rimasto molto colpito, vorrebbe essere la loro fotografa? >>

<< Non capita tutti i giorni di ricevere opportunità come questa, quindi sì accetto >> gli avevo risposto con il sorriso sul volto.

<< Tra quanto dovrebbe tornare a Londra? >>

<< Domani >>

<< Perfetto allora darà le dimissioni e ci vedremo nel mio studio insieme ai ragazzi, ah comunque il mio nome è Jim Beach, ma può chiamarmi Miami >>

<< Perfetto Miami non vedo l'ora cominciare >>

Il giorno successivo una volta tornata a Londra avevo dato le mie dimissioni e mi ero diretta allo studio di Miami.

Quello studio era molto spazioso e arredato elegantemente: c'era un grande sofà, un piccolo tavolinetto con al centro un vaso di fiori e una terrazza da cui si poteva vedere la città.
Appena entrata Miami mi aveva accolto a braccia aperte:

<< Benvenuta Laura vieni accomodati >>

<< Grazie Miami >>

<< I ragazzi dovrebbero arrivare tra poco, intanto ti parlo del lavoro. Tu avrai l'opportunità di fare dei photoshoot ai quattro membri della band: Freddie Mercury, Roger Taylor, Brian May e John Deacon. Quando inizierà il loro nuovo tour tu avrai il compito importante di rendere noti i momenti più spettacolari dei loro concerti >>

<< Wow è davvero incredibile, grazie Miami dell'opportunità >>

Mentre stavamo parlando erano entrati nella stanza quattro giovani ragazzi e Miami me li aveva presentati:


<< Laura loro sono Freddie Mercury, Brian May, John Deacon e Roger Taylor >>.

Freddie era un ragazzo molto bello con dei lunghi capelli neri e gli occhi marroni ed era vestito in modo un po' bizzarro; Brian invece aveva dei lunghi capelli neri riccioluti ed era piuttosto magro; John aveva dei lunghi capelli marroni e stava accanto a Freddie, da questo suo comportamento avevo compreso che era un ragazzo piuttosto timido e infine Roger con dei lunghi capelli biondi e dei bellissimi occhi azzurri come il mare.


<< Molto lieta di fare la vostra conoscenza >>

<< Quindi tu saresti la nostra fotografa? Wow sei davvero carina >> aveva detto Freddie

<< Grazie signor Mercury >> lo avevo ringraziato arrossendo un po' sulle guance

<< Chiamami Freddie, Laura >>

Dopo aver stabilito tutti i dettagli importanti Jim ci aveva lasciato liberi ed eravamo usciti:

<< Ti va di pranzare insieme a noi, tesoro? >> aveva proposto Freddie

<< Per me è ok >>

<< Mentre ci dirigiamo al bar ci parli un po' di te, Laura? >> mi aveva chiesto Bri

<< In realtà non c'è molto da dire: sono nata a Firenze il 3 aprile 1945, un anno prima che finisse la guerra, mia madre era morta di tubercolosi qualche settimana dopo la mia nascita e mio padre non era mai a casa perché era un fotografo molto importante. Sapete lui aveva il compito importante di rendere note le condizioni degli ebrei nei vari campi di sterminio. Io ero stata allevata da varie nutrici: prima Jasmina Azulai, morta quando avevo nove anni, poi un'altra che era stata arrestata per abusi su minore, ovvero su di me e molte altre fino a quando non avevo raggiunto la maggiore età. >>

<< Non hai avuto una vita facile >> aveva detto Rog

<< Per niente, ho dovuto cavarmela sempre da sola anche perché le ultime balie che avevo avuto non mi dedicavano molte attenzioni, erano lì solo per soldi >>

Mentre stavano parlando eravamo arrivati al bar per pranzare e avevamo continuato a conoscerci:

<< Ma tuo padre lo vedi ancora? >> mi aveva chiesto Freddie

<< In realtà non ho più sue notizie da tanto tempo, l'ultima volta che ci eravamo visti avevo dieci anni, non so dove possa essere >>

<< Perché non gli scrivi? O gli telefoni? >> mi aveva domandato John

<< L'ultima sua lettera che avevo ricevuto era datata 1956 e in più non ho il suo numero di telefono. A questo punto potrebbe essere anche morto o disperso, per quello che ne so >>

<< Ma sei andata nel comune della tua città per richiedere ricerche approfondite? >> si era voluto informare Bri

<< Ci ho provato Bri e dopo due anni mi era stato detto che neanche loro sapevano dove fosse, avevo girato anche tutto il mondo e di lui non c'era mai stata traccia >>

<< Non è che ha cambiato nome? Come si chiamava? >> aveva chiesto Bri

<< Roberto Lauren Rossi, però è possibile >>

<< Anch'io come te ho la passione per la fotografia e ho letto diversi libri su tale argomento, magari nei nostri giorni liberi possiamo andare a vedere se in biblioteca si possono trovare dei libri con un suo pseudonimo >>

<< Questa può essere un'idea >>

Finito di parlare di me si erano messi a parlare di loro.

Al termine della giornata ognuno si era diretto alla propria dimora.

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