Cap. 17

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P. V. Rosalba

Dopo che avevo ricevuto la notizia ero subito tornata a casa dai miei bambini per dirgli ciò che purtroppo era successo:

Io:

<< Paris, Prince Blanket venite qui vi devo parlare >>

Paris:

<< Che succede mamy? Dov'è papy? >>

Io avevo iniziato a piangere e loro avevano compreso:

<< Papà è morto >>

Subito le guance di Paris si era rigate di lacrime ed io l'avevo coccolata.

Anche Prince aveva cominciato a piangere mentre il piccolo Blanket ancora non capiva.

Dopo che avevo coccolato a lungo i miei bambini avevo chiamato Bri per dirgli la tremenda notizia:

Io:

<< Bri, sono io Rosy >>

Bri:

<< Lo so perché mi hai chiamato e se vuoi venire da me sei la benvenuta con i tuoi bambini >>

Io:

<< Grazie Bri, sei un tesoro >>

Bri:

<< È il mio dovere aiutare una carissima amica, soprattutto ora che ha perso la persona amata >>

Io:

<< Bri, ho bisogno dei tuoi abbracci e delle tue coccole, posso venire da te? >>

Bri:

<< Ma certo! Lo so come ti senti e un sostegno è piuttosto importante in questo momento >>

Dopo che avevo parlato con Bri avevo deciso di fare i bagagli e andare a vivere definitivamente da lui.

Durante il volo avevo provato a distrarre i miei bambini ma era stato tutto inutile perché era una perdita troppo dolorosa da sopportare per loro che erano ancora piccoli.

Giunti a Londra ci eravamo diretti verso la casa di Bri e Rog che ci avevano accolto a braccia aperte:

Bri:

<< Ciao ragazzi, volete bere qualcosa? Un tè? >>

Paris:

<< Sì, un tè va benissimo zio Bri >>

Mentre Bri preparava la tisana Rog cercava di far sorridere il piccolo Blanket facendogli il solletico.

Grazie a loro due le giornate erano meno tristi e più sopportabili.

Il 7 luglio si era celebrato allo Staples Centre la commemorazione pubblica di Michael e c'erano tutti i suoi fan ed i suoi familiari.

Appena i miei occhi si erano appoggiati sulla bara le lacrime erano scese violente ma dovevo essere forte per il bene dei miei figli.

Durante la cerimonia Steve Wonder aveva cantato una canzone molto commovente e i suoi familiari avevano raccontato i loro ricordi più belli.

Al mio turno io avevo preso per mano i miei bambini e mi ero posta davanti al microfono:

<< Salve a tutti, oggi è un giorno molto triste perché è morta una grande persona, un grande amico e padre. Io avevo conosciuto Michael nel 1973. Lui era venuto nella mia biblioteca per cercare un libro fantasy e quando si era accorto della mia malattia, che a quel tempo era molto critica, si era subito preoccupato. Lui quando poteva veniva e spesso, oltre a leggere i libri, mi aiutava. Lui mi aveva dato la forza di combattere e di non farmi abbattere dalla malattia. Lui era come Gesù. Perché dico questo? Perché lui riusciva a guarire le persone.
Noi ci eravamo innamorati e il fato aveva voluto che stessimo insieme.
Ma il fato aveva voluto anche dividerci per sempre.
Spero che ovunque lui si trovi sia felice >>.

Dopo che avevo detto il mio discorso avevo dato il microfono a Paris che era in lacrime:

<< Michael era il miglior padre del mondo e adesso vorrei digli solo una cosa: papà ti voglio tanto bene >>

Al termine della cerimonia la bara di cristallo era stata portata via e noi ci eravamo diretti a casa a Londra.

Dopo un paio di mesi trascorsi senza fare niente, a parte dedicarmi alla cura dei miei figli, avevo voluto rimettermi in carreggiata:

Io:

<< Bri, Rog io vorrei salire di nuovo sul palco, potrei cantare insieme a voi? >>

Bri:

<< Rosy noi abbiamo iniziato a fare delle contrattazioni per avere come performer Adam Lambert >>

Io:

<< E questo che vuol dire? Che non potete avere due cantanti? >>

Rog:

<< Rosy, tu hai tre figli bellissimi che ora hanno bisogno della propria madre. Non vorrai lasciarli soli dopo che hanno perso il padre? >>

Io:

<< Roger io non ce la faccio a stare ferma perché sento terribilmente la mancanza di Michael, mi dispiace >>

Bri:

<< Roger ha ragione, i tuoi figli sono ancora piccoli, quando saranno cresciuti allora potremmo riparlarne >>

Io:

<< D'accordo >>

Three years later

Il 30 giugno 2012 Bri mi aveva dato notizia di un concerto a Kiev in aiuto della " Elena Pinchuk ANTIAIDS foundation" :

Bri:

<< Rosy, ti va di partecipare come cantante a un piccolo concerto a Kiev insieme a noi? Sarà un evento di beneficenza per un organizzazione che cerca delle cure per l'AIDS, e tu sei una delle persone che è sopravvissuta di più a questo morbo >>

Io:

<< Durante questi tre anni avevo perso le speranze che voi mi chiedeste di essere la vostra cantante, quindi accetto >>

Il giorno prima della partenza avevo lasciato i miei bambini nelle mani di Phoebe a Garden Lodge.

Il giorno del concerto era arrivato e avevo conosciuto il nuovo performer, Adam Lambert:

Io:

<< Tu dovresti essere Adam, giusto? Io sono Rosalba Dawson Jackson >>

Adam:

<< Io ti conosco di fama Rosy perché la tua straordinaria storia è stata di esempio per molte persone con la tua malattia, tra cui me >>

Io:

<< Sono contenta che la mia storia ti sia stata d'esempio. Ma, una domanda, non vorrei essere troppo indiscreta, tu sei gay? >>

Adam:

<< Non sei troppo indiscreta tesoro e sì lo sono e non lo nascondo >>

Io:

<< Il mondo allora si stupirà quando scoprirà che siete una band di omosessuali >>

Bri:

<< Allora, che c'è di male? >>

Io:

<< Niente >>

Il concerto era cominciato ed io insieme ad Adam avevo dato tutta me stessa.

Alla fine avevo salutato tutti e mi ero diretta all'hotel per preparare le valigie per il ritorno a casa.

Quando era giunta a Garden Lodge Paris mi era venuta incontro:

<< Mamy, possiamo stare un altro po' con Phoebe, per favore? E vuoi rimanere a cena così ci parli del concerto? >>

Prince:

<< Dai mamy, non dire di no >>

Io:

<< Se mi pregate così tanto non posso dire di no >>

Così ero rimasta a cena e avevo raccontato la mia esperienza di stare di nuovo sul palco.

Ora che avevo saputo che i bambini si trovavano bene nelle mani di Phoebe mi ero unita nel mini tour di Bri, Rog e Adam.

Era così bello poter tornare a cantare sui palchi del mondo sentendo le grida dei miei fan.

Stavo invecchiando ma la mia età non mi fermava così come l'AIDS che ormai non era più un disturbo.

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