Capitolo 12: Tradimento 裏切り

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-Dove vai, signorina?
Rey Dark, in piedi di fronte a me.
Avevo scelto proprio il momento giusto per cercare di uscire.
Mi morsi il labbro. Non ero mai stata come Nelly, non sapevo come uscire da certe situazioni con la diplomazia che ci sarebbe voluta.
-Da...nessuna parte, perché?
Che risposta eloquente, complimenti!
-Vuoi perfino una guardia davanti la tua porta?
Contrassi le labbra, stavo per scoppiare.
-SI PUÒ SAPERE COSA VOLETE DA ME?
Rey Dark ghignò.
-Nadhia, Nadhia, Nadhia. Ti credi tanto forte e sicura di te, quando perfino da tuo padre e Nelly sei ritenuta...inferiore.
-Ma cosa vai blaterando?
-La verità, mia cara.Stavo giusto venendo a parlarti per darti finalmente l'opportunità di riscatto che cercavi. Ti manderò alla Alius. Sarai un'ottima risorsa, grazie a te potremmo finalmente adempiere al nostro progetto, quello che TU hai cercato di sabotare.
Sbuffai.
-Signor Dark, io non sono un giocattolo, mi dispiace. La vita è mia e decido io. - sorrisi.
-Ed ora, se non le dispiace, dovrei proprio andare.
Rey Dark ghignò di nuovo. La sua smorfia si fece più ampia e prese la forma di un sorriso. Un sorriso cattivo, però.
Avvertii uno spostamento d'aria.
Per istinto, volsi lo sguardo al tetto e vidi delle travi che stavano cadendo proprio sopra di me.
Menomale che ero veloce. Almeno qualcosa sapevo fare. Scartai a destra e approfittai della polvere che si era creata per uscire in tutta fretta. Appena fuori dalla proprietà, mi sedetti lungo il portone, sudata.
-Odio il sudore!
Oh, le guardie all'ingresso. Peggio di così.
Iniziai a scavare nei meandri della mia colta mente per ricordare ciò che mi aveva detto Nelly a proposito.
Sì, Nelly era come un libro. Diceva sempre la cosa giusta al momento giusto.
Non come me...
Ah sì, ecco qual era il consiglio: fare finta di nulla qualora ad esempio ti dovesse capitare l'esigenza di evadere da una "prigione"(cosa molto rara), magari incappi in qualcuno più stupido di te e che, vedendoti fare ciò, starebbe fermo, senza prendersi la briga di alzare il sedere dalla sedia.
Mi avviai al cancello d'ingresso e feci finta di niente, sorpassando i guardiani che, credendo io dovessi fare una commissione per Rey Dark, mi lasciarono passare. Certo che in quella casa essere stupidi era all'ordine del giorno.
Svoltai l'angolo ed iniziai a correre.
Ero finalmente soddisfatta di me.

17.30
Ero arrivata al parco. Mi controllai i capelli ed iniziai a camminare sul vialetto di ingresso.
Aguzzai gli occhi e vidi, su una panchina poco distante, una lunga chioma bionda.
Byron!
Il cuore mi balzò nel petto. Sorrisi, senza un motivo preciso, ma mi imposi di restare calma.
Era chiaro che ormai io provassi qualcosa ma lui mi aveva abbandonato e si era messa a corteggiare Inolya, una stupida papera senza cervello. Stupida, perché in quella famiglia era l'unico aggettivo consono e adeguato.
Arrivai accanto la panchina e mi schiarii la voce.
Byron si voltò sorridendo, ma la sua felicità morì quando al posto della sua amata oca c'ero io.
-N-nadhia?
-Sì, mi chiamo così.
-Che cosa ci fai qui?
-Mi è arrivato un invito sul balcone.
Sorrisi, pregustando la sua faccia imbarazzata.
-Veramente..quell'invito era..
-Si lo so per chi era, per l'oca.
-L'oca?
-Perché ci hai abbandonato? Perché ti sei alleato con uno come Dark?
Ripensai alle travi che avrebbero potuto tramortirmi.
Pazzo, oltre che stupido.
Byron voltò la faccia.
-Tu non puoi capire.
-No infatti, io non posso capire, sono inferiore, valgo solo come bambola ed oggetto di scambio!
-Che cosa stai dicendo? È impossibile che ti sia arrivato l'invito,tu..
-Io sono stata prigioniera di Dark, Byron! Mi aveva quasi ucciso!
Presi un grosso respiro.
-Sono riuscita a scappare..ma tu ora..ritorna con noi, alla Raimon.
Byron rise e la sua non era la risata gentile che avevo imparato ad amare.
-Io? Alla Raimon? Domani c'è la finale, Nadhia.
Vi stracceremo, come faremo con tutte le altre squadre del mondo.
Nei suoi occhi c'era una luce malvagia.
-Byron, non ti riconosco più. Sei diventato esattamente come lui.
Buttai il biglietto a terra e corsi verso casa.

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