39. LA CENA

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Non avevo detto nulla della fotografia.  L'avevo perfino rimessa dove l'avevo trovata. Forse esageravo a preoccuparmi in quel modo... eppure... scacciai il pensiero.

Guardai l'orologio. Ethan mi aveva dato appuntamento per la sera. Giocherellai con la penna. Era difficile concentrarmi sulla lezione con il pensiero che volava a lui. Era davvero molto difficile. Mi sfuggì un mezzo sospiro. La studentessa seduta vicino a me mi lanciò un'occhiata truce, come se la disturbassi. La ignorai e passai la punta della penna sulla pagina del quaderno. Dovevo affrontare la verità. Dovevo dirgli del mio problema, era certamente la cosa migliore. Certo, quella sera ci sarei riuscita!

Il professore stava proprio in quel momento citando Shakespeare. Un discorso sull'amore impossibile di Romeo e Giulietta. Cercai di calmarmi. Non era esattamente la stessa situazione tra me ed Ethan. Lui mi amava, sarebbe andato tutto bene, ne ero certa.


Il locale era quasi vuoto. Ethan mi mise una mano dietro la schiena. Le sue dita frusciarono contro il mio abito, strappandomi un brivido.

-Per di là, ho chiesto i posti riservati-

Annuii. –Ottima idea, così staremo più tranquilli- dissi, lasciando affiorare un sorriso sulle mie labbra.

Lasciai che mi conducesse dolcemente tra i tavoli beige e le pareti glitterate. Mi piaceva la sensazione di protezione che mi dava la sua presenza. Un grande arco comparve di fronte a noi, rivelando l'esterno, pieno di una vegetazione rigogliosa. Individuai subito il tavolo, al centro del quale c'erano delle candele. Si trovava in giardino ed era circondato da un paio di alti alberi. Era stato apparecchiato con dei piatti e dei bicchieri rossi. Davano quasi l'impressione che fossero macchiati di sangue. Ma che idee mi venivano? Era tutta colpa del mio nervosismo! Quella sarebbe stata la sera in cui avrei affrontato la questione, nel bene e nel male. Ethan mi precedette e tirò indietro la sedia.

-Grazie- mi ritrovai a dire.

-Sono il tuo cavaliere- mi rispose lui e notai che evitava il mio sguardo. Era forse imbarazzato? Beh, io la ero parecchio.

-Grazie comunque- mi sedetti.

Ethan fece il giro e andò a sedersi di fronte a me. –Spero che questo locale ti piaccia-

-Sono certa di sì... mi consigli qualche piatto?- chiesi, passandomi una mano tra i capelli.

-Certo- prese il menù e fece per porgermelo, ma io scossi la testa.

-No, leggilo tu e consigliami- dissi, ridacchiando nervosamente. Glielo avrei detto dopo aver ordinato.

-Lasci tutta la responsabilità a me?- chiese, divertito.

-Certo, non dovrei?-

Lui sorrise, quel suo sorriso pigro e affascinante. Fece spallucce. Aprì il menù e l'osservò con calma esasperante.

-Oh, è proprio vero che l'essere umano non è fatto per scegliere- lo presi in giro.

-Hamburger con patatine fritte... qui sono deliziose... e poi è un piatto perfetto per un incontro informale-

-Mi fido di te!- esclamai.

Qualcosa brillò nel suo sguardo. –Deciso allora!- fece segno alla cameriera, una ragazza con la coda da cavallo e un paio di grandi occhiali da vista, che si avvicinò con un taccuino blu in mano. –Abbiamo scelto- e le comunicò la decisione.

La cameriera annuì, prese il menù, quindi lanciò un'ultima languida occhiata a Ethan, prima di voltarsi e andare via. Lui non parve notarla e ciò mi rassicurò. Era bello sapere di stare con un ragazzo che fissava solo te. E poi ricordai la foto. Scacciai il pensiero, non in quel momento.

-Cosa guardi?- mi chiese, sorridendo.

Mi spinsi in avanti e lui fece lo stesso per ascoltarmi. Inspirai il suo delicato profumo di lavanda. –Non hai notato come ti guardava la cameriera?- chiesi in un soffio.

Lui parve sorpreso. –Davvero?- esclamò.

-Beh, sembrava interessata- dissi, giocherellando con una ciocca di capelli.

-Diciamo che sono abituato alle donne che mi guardano e... ahi! Mi hai dato un calcio?-

-Un calcetto- lo corressi. Il ricordo di Ethan con l'altra mi fece rabbrividire, lo scacciai bruscamente.

-Non sembrava tanto etto- commentò lui.

-Su, non ti lamentare- mi appoggiai alla sedia –piuttosto tu mi devi molte cose-

-Cosa?- domandò, curioso.

-Beh, sulla lettera c'erano tantissime cose che avremmo dovuto fare e che non abbiamo fatto-

Annuì. –Sì, hai ragione-

-Allora devi fami vivere quei momenti- anche perché presto sarebbe potuto essere troppo tardi. Scacciai questo pensiero. Era troppo doloroso. Dovevo dirglielo.

-Che ne dici se iniziamo già domani?-

-Certo, non vedo l'ora-

La cameriera tornò con due piatti in mano, che posò davanti a noi. L'hamburger era enorme, ricoperto da delle salsine. Accanto c'erano delle patatine fritte, con due piccole ciotole, una piena di ketchup, l'altra di maionese. Non resistetti. Afferrai una delle patatine e l'affondai nel mare cremoso della maionese, quindi l'addentai. Il sapore mi esplose in bocca, facendomi sfuggire un leggero gemito.

-Buonissime!- esclamai.

Erano salate e croccanti al punto giusto.

-Io non amo la maionese- borbottò Ethan –però sulle patatine condivido-

-Non ti piace la maionese?- chiesi sorpresa –Esiste davvero una persona al mondo a cui non piaccia?-

-Ce l'hai davanti- fece un mezzo sorriso, poi strizzò l'occhio, afferrando una patatina che si portò alle labbra.

-Non ti piaceva nemmeno da bambino?- chiesi, provando il ketchup.

-Sì, da bambino sì, non lo ricordavo- un'ombra passò sul suo bel viso. Brutti ricordi compresi e mi dispiacque avergli ricordato qualcosa di doloroso. -Mio padre mi rubava sempre la maionese dal piatto- continuò con voce atona.

-Un bel ricordo-

-I miei genitori sono morti anni fa- sussurrò, lo sguardo perso nel vuoto.

-Mi dispiace- mormorai. Non sapevo cosa dirgli. Certe volte le parole non bastano mai. Eppure, forse quella era l'occasione per sapere qualcosa. -Come sono morti?- mi costrinsi a chiedere in un soffio, non riuscendo a guardarlo in viso.

-Un incidente- fu la laconica risposta, poi scrollò la testa e i capelli gli ricaddero sul viso.

Ethan si sforzò di sorridere, un sorriso però che non arrivava agli occhi. -Parliamo di qualcosa di allegro, che ne dici?-

-Sì, come vanno le lezioni?- mi affrettai a chiedere.

-Bene, sto continuando il mio progetto... ho chiesto in giro riguardo agli esperti di realtà virtuale- disse, prendendo l'hamburger. Le salsine scivolavano giù lungo i lati, simili a una pioggia leggera. -Per ora non ho trovato nessuno che possa aver ingannato Lauren-

-Forse non lo scopriremo mai-

Ethan divenne pensieroso. -Senti, Vicky, c'è una cosa che ti voglio dire già da qualche tempo-

Il mio cuore fece un triplo salto mortale e sentii la gola seccarsi. Mi sforzai di deglutire e per poco non mi strozzai con la patatina che stavo mangiando. Di cosa mi voleva parlare? E soprattutto io dovevo dirgli una cosa molto importante. -Ehm, sai anch'io devo dirti una cosa-

-Fai parlare prima me... non credo che troverei nuovamente il coraggio- le sue labbra si piegarono nella parodia di un sorriso.

-Allora?- gli chiesi piano.

-Sono stato in riformatorio, è lì che ho conosciuto l'ex di Lauren, Karl- mi fissò con attenzione, il suo sguardo quasi bruciava la mia pelle.

-Izzy mi aveva detto qualcosa- ammisi in un soffio. La notizia mi trovava stranamente tranquilla.

-Si è trattato di un malinteso, ho dato fuoco a una casa... è stato per sbaglio, te lo giuro- questa volta abbassò lo sguardo e notai che stava tremando.

Io allungai una mano e accarezzai teneramente le sue dita. Erano gelide, ma non mi tirai indietro, al contrario, le strinsi con dolcezza.

-Avrei voluto dirtelo prima, ma temevo la tua reazione-

-Ehi, non dirlo neppure per scherzo, io ti credo- la mia voce usciva stranamente debole.

-Grazie, Vicky, grazie... tu cosa dovevi dirmi?- alzò lo sguardo e potei vedere che aveva le labbra piegate in un sorriso. Mi resi conto che non avrei potuto dirgli la verità, così feci la cosa più semplice e meno coraggiosa: mentii.

-Niente... sai che la lezione di oggi è stata bellissima?- e continuai a parlare per circa di mezz'ora di quanto fosse bella l'opera di Shakespeare, godendomi il suo sorriso. Ero solo una miserabile codarda!



NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao

Cosa pensate delle ultime notizie?

Vi lascio il link di un video dedicato alla lettera di Ethan a Vicky, fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto!

https://youtu.be/Vp_16WA_130

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro