15.2

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«Hai fatto pace con tuo padre?» Chiedo mentre passeggiamo mano nella mano sul piccolo molo vicino il mare.

E sotto la sua dura corazza so che dentro di sé prova un forte dispiacere per lo strano rapporto che ha con lui.

Decidiamo di sederci sulla spiaggia per ammirare meglio le onde del mare che si infrangono sulla scogliera.

Poggio la testa sulla sua spalla, con il volto rivolto verso lui, che con sguardo assente osserva ancora il mare.

«Va un po' meglio adesso?» Domando con gentilezza.

«Si, adesso va un po' meglio.» Mi risponde voltandosi a scoccarmi un sonoro bacio.

La spiaggia è deserta, ci distendiamo sulla sabbia continuando a baciarci.

«Ti amo.» sussurra dolcemente sulle mie labbra.

Fa scorrere la cerniera del mio giubbotto verso il basso, continuo a baciarlo, sento le sue mani accarezzarmi.

Mi perdo con la mente, sopraffatta dalle emozioni che riesce a regalarmi.

Le sue mani scorrono dolci sul mio corpo.

«Aspetta!» Esclamo, sfiorando le sue labbra con la mia fronte, mentre scatto su a sedere imbarazzata.

«Che succede?» Chiede confuso.

«Andiamo a fare un giro.» Dico, mentre balzo su in piedi, offrendogli la mia mano per aiutarlo ad alzarsi.

La sua espressione cambia, lo vedo che vorrebbe dire qualcosa, ma si trattiene e tentennante accetta la mia mano.

Camminiamo in silenzio verso il risto-bar sul vecchio pontile.

«Sei arrabbiato?» Chiedo, mentre prendiamo posto all'interno locale.

«Non sono arrabbiato, semplicemente non capisco.» Confessa.

«Cosa?» Sussurro.

«Non capisco cosa devo fare ancora per riuscire a guadagnare la tua fiducia.» Espone le sue insicurezze, studiando la mia reazione.

«Rispondimi.» Dice alzando il tono di voce infastidito dal mio silenzio.

«Andiamo a casa.» Sussurro tristemente uscendo fuori dal locale.

Affronto il tragitto verso casa con l'animo sottoterra, in silenzio.

«Stiamo davvero litigando per questo motivo? Sei serio?» Piagnucolo, una volta arrivati al parco vicino casa.

Non risponde e continuando a non parlarmi si incammina verso a casa.

«Dobbiamo salutarci così? Fermati!» Alzo il tono di voce provando a richiamare la sua attenzione, ma senza alcun risultato dato che Ben cammina continuando ad ignorarmi.

«Ben fermati!» Ordino, iniziando a correre per raggiungerlo.

Lo blocco stringendo la sua mano con la mia e finalmente si ferma, voltandosi a guardarmi.

«Non ho davvero voglia di parlarti al momento Riley. Volevo farti una sorpresa, avevo sentito una canzone oggi ed avevo voglia di fartela ascoltare, ma adesso non mi va più.» Confessa con aria imbronciata.

«Volevi dedicarmi un'altra canzone?» Sorrido provando a contagiarlo con il mio buonumore.

«Non ridere scema, che poi non riesco più a restare arrabbiato con te.» sorride anche lui adesso.

«E allora non esserlo.» sussurro avvicinando il mio volto alle sue labbra accoccolandomi tra le sue braccia.

Lascia numerosi piccoli baci sulla mia fronte, quando dolcemente lo sento intonare:

«Too much love will kill you

If you can't make up your mind

Torn between the lover

And the love you leave behind You're headed for disaster

'Cause you never read the signs Too much love will kill you every time.»

«Troppo amore ti ucciderà.» Sussurro guardandolo dritto negli occhi.

«È la nostra canzone.» Sussurra, baciandomi.

«La nostra canzone.»  

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