22.8

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«Con chi stai massaggiando?» Mi coglie di sorpresa, facendomi balzare su dallo stupore per la sua improvvisa comparsa.

«Nessuno.» Dico e mento, perché Ben odia quando io racconto alle mie amiche delle nostre discussioni.

«Non prendermi in giro, ti ho vista smanettare con quel telefono. Dimmelo o lo scoprirò ugualmente.» Mi minaccia.

«Stavo scrivendo a Brianna, ok?» Ammetto.

«Brianna? E perché non volevi dirmelo, stai forse mentendo? Dammi il cellulare.» Ordina, iniziando una delle sue solite sceneggiate.

«Non ho nulla da nascondere. Proprio per questo non ho intenzione di darti il telefono, devi smetterla di non fidarti di me!» mi difendo, innervosendomi di conseguenza.

«Se tu non avessi mentito io adesso non ti avrei chiesto di farmi controllare il telefono.

Sei tu che mi porti a comportarmi in questo modo.» Alza il tono di voce, avvicinandosi per cercare di rubare il telefono dalle mie mani.

Nascondo l'arma del delitto dietro le mie spalle e mi guardo intorno per scoprire se vi sono degli spettatori a questa patetica scenetta.

«Smettila, non voglio dare spettacolo.» Sussurro cercando di farlo ragionare.

Lo osservo guardarsi in torno prendere il nostro pranzo e dirigersi con passo deciso verso l'uscita del locale.

Mi alzo per raggiungerlo fuori dal locale.

«Visto era Brianna, contento?» Alzo il tono di voce una volta fuori, sbattendogli con sfida il telefono con la chat aperta difronte agli occhi.

«Hai vinto!» Dico, dandogli le spalle ed incominciando a camminare dalla parte opposta alla sua.

«Dove stai andando?» Urla ancora fermo al suo posto, per permettermi di sentirlo.

«Il più lontano possibile da te.» Urlo di rimando, voltandomi a guardarlo.

«Come se ti fosse possibile farlo.» Ghigna sicuro di sé, mentre mi osserva camminare.

«Cosa hai detto?» Chiedo voltandomi a guardarlo, nonostante io abbia sentito perfettamente.

«Come se riusciresti a fare a meno di me!» Mi provoca volutamente, e se è possibile sorride ancora di più alla mia reazione adirata.

«Stronzo.» Borbotto sottovoce sperando che lui non mi senta.

«Ti ho sentita!» Esclama invece facendo dei lunghi passi verso me, sempre con il nostro pranzo tra le mani.

«Sai che mi importa.» Sussurro mettendo un finto broncio e dandogli nuovamente le spalle comincio ad allontanarmi da lui, prima che sia troppo tardi.

«Presa.» sussurra al mio orecchio, dopo avermi raggiunta con un semplice balzo.

«Stupido te e le tue stupide gambe lunghe.» Esclamo rassegnata, avvolta tra le sue braccia, senza più una via di fuga.

«Non è colpa mia e delle mie stupide gambe, se sei una nana.

La mia nana.» Fa il piacione, facendo scorrere il naso su e giù per il mio collo, cercando di far scomparire il mio broncio.

«Non mi incanti!» Sorrido, distratta dalla sensazione della sua pelle così vicina alla mia.

Sento le sue dita incastrarsi tra i miei fianchi.

«Il solletico no, ti prego.» Mi contorco, continuando a sorridere stretta tra le sue mani.

«Mi perdoni?» Sussurra al mio orecchio continuando a far scorrere le mani sul mio corpo.

«No.» urlo tra le nostre risate.

«Sei sicura?» Continua le sua tortura, aggiungendo dei lenti baci sul mio collo, che son sicura lasceranno il segno domani.

«Basta, ti prego.» Lo supplico, continuando a contorcermi tra le sue mani.

«Ripeti con me: amore ti Perdono. Dillo e la smetto.» Sussurra, pizzicando la punta del mio orecchio con i suoi denti.

«Ok, Ok. Ti perdono.» Balbetto sconfitta, in preda alle risate.

«Come scusa, non ho sentito bene?» Ben sorride, mentre continua a provocarmi.

«Stronzo.» Digrigno fra i denti.

«Come scusa?» Sussurra con voce vittoriosa.

«Ok, Amore ti Perdono.» Sussurro, prendendo un grosso respiro, quando ferma le sue mani interrompendo la tortura.

Poggio la nuca sulla sua spalla, ancora stretta tra le sue braccia, con la schiena appiccicata al suo petto.

«Brava la mia bambina.» Sussurra soddisfatto.

Prende il mio mento con la mano e avvicina il mio volto sempre più vicino al suo, fino a far sfiorare le nostre labbra.

Ci baciamo, e mentre le mie labbra cominciano questa nuova sinuosa danza insieme a lui, mi convinco sempre più che Ben Roberts sarà la mia rovina, ne sono certa

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