26.2

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Due giorni.

Due giorni senza sentirlo.

Scomparso, volatizzato nel nulla.

«Non puoi sparire così, hai capito?» Urlo come una pazza contro il cellulare dopo l'ennesimo messaggio vocale, senza risposta.

«Ma cosa volevo, me la sono cercata, adesso devo solo starmene in silenzio e subire.» Borbotto a bassa voce da sola contro il vuoto.

In classe, oggi abbiamo due ore buca da colmare a causa dell'assenza della professoressa Wilson.

Così hiuppy due ore buca per Riley, due ore buca per perdermi tra i miei pensieri, due ore buca per pensare al mio fidanzato che non risponde alle mie telefonate.

«Che ti prende sei per caso impazzita?» Brianna al mio fianco borbotta incuriosita dai miei lamenti.

«È tutta colpa mia.» Mi lagno con voce affranta.

«Spero davvero tu stia scherzando Riley. Sai quanto io voglia bene a quel ragazzo, ma ultimamente è sul serio fuori di testa. Non può continuare a comportarsi così, non può inveire contro chiunque posi gli occhi su di te, non può impedirti di frequentare le tue amiche, di confidarti con loro. So che è un ragazzo insicuro e tutto il resto, ma Riley cavolo, non sei la sua balia e ancor di più non sei un oggetto, sei un essere umano e di conseguenza non sei proprietà di nessuno... E se proprio desideri essere proprietà di qualcuno beh, sappi cara mia che la sottoscritta ha nettamente la precedenza, dati gli infiniti anni che ti sopporto.» Termina con una linguaccia per alleggerire la situazione.

«Simpatica.» Borbotto ricambiando la sua linguaccia.

Sorridiamo, mentre in sottofondo si ode il suono di un telefono suonare.

«Cavolo, ho dimenticato di inserire il silenzioso.» Impreca Brianna recuperando velocemente il cellulare da dentro il suo zaino.

«Chi è?» Domando per placare la mia curiosità.

«Serena.» Risponde con un'espressione confusa ad aleggiargli sul volto. «Di solito non chiama mai mentre sono a scuola.»

«Rispondi no? Così scopriamo cosa vuole.» Mi lamento per velocizzare i suoi movimenti.

«Pronto Sere tutto ok? Non sei a lavoro?» Risponde. «Cosa dici?» «Ben?» Chiede.

La sento dire parole sconnesse, mentre parla sottovoce con sua sorella.

«Cosa c'entra Ben?» Borbotto sottovoce per farmi sentire da Brianna.

«Non voglio crederci.» Sussurra guardandomi con aria affranta.

«Si..»

«Ok, te la passo.»

Brianna allunga la mano verso me, mentre fisso il telefono stretto tra le sue mani.

I miei occhi si posano involontariamente sui suoi per leggervi dentro, per intuirne qualche indizio.

E le mie orecchie fischiano mentre con movimenti lenti mi appresto a prendere il telefono nella mia mano.

«Sono io.» Dico in un lieve sussurro.

«Riley.» Serena ripete il mio nome tristemente con voce dolce.

«Svuota il sacco Sere non giriamoci intorno, rapido ed indolore.» Borbotto per provare a convincere persino me stessa.

«Non so se sarà indolore tesoro.» Sussurra.

«Tu provaci lo stesso.» Dico.

«Ho visto Ben con una ragazza passare proprio difronte al negozio in cui lavoro, in centro. Non lo so Riley forse nemmeno avrei dovuto dirtelo, ma sembravano...» Blocca le sue parole per pensare quali siano meglio usare in una situazione delicata come questa «affiatati.»

«Capito.» Replico semplicemente.

«Sai dov'è lui in questo momento? Magari non era nemmeno lui tesoro.» Cerca di rimediare.

«Non prendermi in giro Serena se non fossi stata sicura non me lo avresti detto. Non ho idea di dove sia, ho smesso di sentirlo da quella maledetta sera.» Parlo con sguardo assente e continuando a ripetere nella mia testa "Non Devo Assolutamente Piangere".

«L'hai vista lei?» Chiedo curiosa. «Sì.»

«Com'era? La conosciamo?» Mi informo.

«Non l'avevo mai vista prima.» Risponde semplicemente.

«È più bella di me?» Io e le mie stupide insicurezze.

«Riley... Nessuno potrà mai esser più bella di te tesoro, e se lui non se ne accorge, è soltanto uno stupido, e se ne renderà conto presto.»

«Sei troppo di parte tu.» Sorridiamo.

«Lo sai cosa devi fare adesso, sì?» Mi domanda con voce dolce. «Devo liberarmi di lui?» Sussurro.

«Dobbiamo liberarci di chi?» Domanda confusa Brianna, provocando le nostre risate.

«Scappo a lavoro adesso, a più tardi pulce, sei forte.» Sussurra riagganciando la telefonata.

«Sono forte, ciao.» Sussurro insicura cercando di convincere me stessa.

«Credi che...»

Sento la voce insicura di Brianna cercare di formulare una frase che possa giustificare tutto questo.

«Sì, Brianna credo che Ben lo abbia fatto e no, non c'è bisogno di specificare cosa...

Mi aveva avvisata, lo aveva detto che me l'avrebbe fatta pagare.» Vaneggio bloccandola prima che qualsiasi altra parola possa uscire dalla sua bocca.

«Che stronzo.» Borbotta Brianna.

«Già...» Sussurro.

«E non osare dire che te la sei andata a cercare perché giuro Riley e la volta buona che ti riempio di botte.» ed è lei a bloccare le parole pronte a fuoriuscire dalle mie labbra, questa volta, provocando il mio sorriso.

«Ma come fai tutte le volte?» Domando sorpresa.

«A fare cosa?» Chiede con sguardo confuso.

«A leggermi dentro?» Confesso.

«Oh Riley, è logico, io posso. Brianna Cohen PUÒ sempre.» Parla, e ride persino lei per la stupidaggine che ha appena detto.

«Cosa farai adesso?» Sussurra tornando di colpo nuovamente seria.

«Cosa dovrei fare secondo te Brianna? Riuscirò a mettermi in contatto con lui una volta e per tutte dopo questi giorni di silenzio, mi deve delle spiegazioni...» Borbotto livida in volto.

«Si Riley, te le deve.» Quasi urla, alzandosi dalla sedia e per rafforzare il suo stato d'animo tira un leggero pugno al banco difronte ai nostri corpi, facendo sobbalzare Angel che sta ancora studiando, seduta ignara di tutto difronte al nostro banco.

«Cavolo se me le deve!» Affermo convinta, imitando i suoi movimenti.

E continueremo a borbottare questo botta e risposta, sotto lo sguardo confuso della nostra compagna di banco, fino al termine della lezione, fino al termine della nostra giornata scolastica, fino al nostro ritorno in casa...

Perché cavolo se ce le deve Ben Roberts delle maledettissime spiegazioni.  

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro