22. My God, how I hate you!

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Mi voltai, pronta ad uscire in giardino e ad allontanarmi da quell'idiota di Blake Davis.

La sua maglietta e il suo odore, che ormai mi si era impregnato sulla pelle, iniziavano a darmi prurito.

Lo odiavo. Con ogni singola cellula di me.

«Blue!» Caroline mi raggiunse, fermandomi senza toccarmi.

Non mi afferrò, non mi sfiorò nemmeno. E fu in quel momento che capii che Caroline Brown era diversa da tutti gli altri.

«Ha marcato il territorio» sbottai. Vidi Blake avvicinarsi in lontananza.

«Lascialo fare, si stancherà e tornerà a fare il coglione come al solito» provò a dire lei.

«A me George piaceva!» buttai fuori.

«Caroline, ci lasci soli?»

Sbuffai e ricominciai a camminare in direzione dell'uscita.

«Blue, dai, aspetta» lo udii.

«Aspetta cosa? Vuoi mostrare a tutti che sei in grado di scoparti anche me?» sbottai.

«Blue, sai che non sei questo per me.»

Lo guardai stanca. Non ce la facevo più a dover sempre dipendere dagli altri ed essere così tanto vulnerabile.

«Pensavo fossi diverso dai miei fratelli.»
«Sai che lo sono.»

Scossi la testa. Blake frugò nelle tasche dei jeans e ne estrasse le sigarette; ne accese una e aspirò senza distogliere lo sguardo da me.

I suoi occhi verdi mi penetrarono dentro come lame.

Io e lui eravamo fin troppo incompatibili, lo sapevamo entrambi da anni.

Ma lui era tornato e si aspettava che dimenticassi. Ma la verità è che non ho mai giustificato nessuna delle sue azioni, neanche dopo aver saputo della malattia di suo padre.

Blake si era comportato da stronzo diverse volte, raggiungendo il picco poco prima di partire, ma io non pensavo che il male del signor Davis fosse una buona scusa per comportarsi così.

Non avrei perdonato Blake, soprattutto non dopo i recenti avvenimenti.

«Mio Dio, quanto ti odio!» dissi solo, sbuffando sonoramente.

In lontananza udii la campanella suonare, l'unica via d'uscita possibile a questa fastidiosa situazione.

Lo superai senza ulteriori indugi e, con mio grande piacere, Blake mi lasciò raggiungere Caroline, che mi aspettava davanti all'ingresso per andare a lezione di letteratura inglese.

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Anche in classe mi guardavano tutti, visto che la voce della scenata di Blake e George si era diffusa.

Per mia immensa sfortuna, né Victor né Vincent erano a lezione con me e, per quel giorno, non li avrei più incrociati. Non potevano difendermi.

Mancavano due ore e io dovevo resistere senza cedere alla tentazione di scappare via.

Odiavo la giornata delle sfilate in generale, ma quell'anno aveva superato tutte le mie aspettative.

Non avevo mai sentito così tanto la mancanza dei gemelli.

Caroline mi saluto con una pacca sulla spalla, pronta ad affrontare la sua prossima lezione.

Mi aveva raccontato che quella mattina nessuno si era seduto accanto a lei e che si era sentita veramente emarginata.

Addirittura a fisica, corso che condivideva con Victor, un ragazzo si era appostato al banco per tenere il posto a mio fratello ed evitare che qualcuno osasse rubarglielo.

Mi diressi verso l'aula di storia e, dopo essermi seduta in un banco al centro dell'aula, un ragazzo si sedette al mio fianco.

Pensai che fosse pazzo, che qualcuno lo avrebbe riferito a Blake e che lui avrebbe fatto una brutta fine.

Feci per aprire bocca, per fargli vedere che indossavo la divisa del capitano, ma venni presto interrotta.

«Grazie Joshua.» Blake diede una pacca sulla schiena del ragazzo, che si piegò sotto la sua forza e scappò verso un altro posto con la testa bassa.

Il capitano si sedette accanto a me, aprendo il libro e iniziando a leggere incurante una pagina.

Stava fingendo, fingendo di non aver appena obbligato un ragazzo a tenergli il posto.

«Non provi vergogna ad aver minacciato qualcuno per sederti vicino a me?»

Blake si degnò di lanciarmi un'occhiata annoiata, sospirando; «Non l'ho obbligato, si è offerto» rispose, con lo sguardo puntato sul libro.

La professoressa Raw entrò in classe, zittendo qualunque mia lamentela.

Blake non mi infastidì minimamente, prestò attenzione al contrario di me, che ero persa nei miei pensieri.

Lo odiavo quel giorno più degli altri, eppure riuscii a non dirgli più nulla; al suono della campanella saltai come una molla e corsi via dalla classe.

Mi accorsi che mi stava seguendo e così mi imbucai nel bagno delle femmine, dove finalmente sarei potuta stare un po' in santa pace.

Due ragazze si stavano sistemando il trucco davanti allo specchio, parlando della sfilata e facendo alcuni commenti... non fecero neanche caso a me, così mi chiusi in bagno e aspettai che se ne andassero.

«Blake Davis ha dato la sua maglia a Blue Williams!» esclamò una di loro.

«Blue non ha chance con Blake: tra i suoi fratelli e tutti i casini di Blake... E poi lui è troppo per lei!» sentii dire.

Riconobbi immediatamente la voce di Cindy, per me inconfondibile: per una volta non stava piangendo.

«Ho sentito dire che Blake non bacia le ragazze... è vero?» chiese una. «È la verità, ma gli farò cambiare idea.»

Il rumore delle scarpe di Cindy si allontanò e io mi concessi di uscire dal bagno e, in quel momento, le due mi notarono.

All'inizio ridacchiarono sotto i baffi, fin quando non inclinai la testa guardandole attraverso il riflesso. In quel momento si fecero serie.

Sapevano che non conveniva trattarmi male. Victor e Vincent le avrebbero schiacciate.

Una volta uscita dal bagno, trovai Blake ad aspettarmi appoggiato contro un armadietto.

Sbuffai immediatamente e lo superai senza troppi preamboli, pronta per raggiungere l'ultima lezione della giornata.

«Blue, dai...» Mi rincorse e mi fece sentire, solo per un piccolo istante, speciale.

Non pensavo che Blake seguisse tutte come stava facendo con me, e non mi sembrava neanche il tipo da dare la sua divisa a una qualunque.

La maglia era una cosa seria dalle nostre parti e sapevo che, se Victor aveva dato la sua a Caroline, era perché la voleva davvero.

Di rado i giocatori sceglievano ragazze solo per divertirsi con loro: la maglia era una dichiarazione, anche se sapevo che con Blake poteva anche trattarsi semplicemente di una stupida presa in giro.

«Da quando te ne sei andato, quante ragazze hai baciato?» domandai all'improvviso, voltandomi verso di lui.

Esibì un sorriso sghembo, che mi fece tremare le gambe e al contempo mi fece venire voglia di dargli uno schiaffo.

«Ho perso il conto tanto tempo fa» replicò con arroganza.

Cindy diceva solo cazzate, come suo solito.

Abbandonai Blake in mezzo al corridoio ed entrai nell'aula di biologia, dove lui, per fortuna, non mi seguì.

Passai l'ora annoiata e senza riuscire a captare molto della spiegazione; tornai a casa in auto con Caroline, che continuava a lamentarsi ma che, un paio di volte, disse che Victor aveva davvero un buon odore.

Le avrei voluto dire che la capivo. Il profumo di Blake ormai non solo invadeva la maglietta ma mi si era appiccato alla pelle in modo fastidioso. Avevo bisogno di una doccia lunghissima per levarlo.

«A stasera» mi salutò Caroline quando scesi dalla macchina, ma, prima che potessi rispondere, sfrecciò via.

Alla fine non feci nessuna doccia: pulii casa e preparai la cena, ancora con la maglia di Blake Davis addosso.

Ormai mi ci ero abituata... anche se era così sbagliato.

Il campanello suonò e, ovviamente, né Victor né Vincent si degnarono di andare ad aprire.

«Potevi almeno cambiarti per me.» Sgranai gli occhi nel vedere Blake, con una camicia nera a fasciargli il busto. Aveva lasciato i primi bottoni aperti, così da far intravedere il petto scolpito e abbronzato.

Aggrottai la fronte.

In quell'istante i miei fratelli scesero le scale e mi superarono, anche loro indossavano una camicia nera uguale a quella di Blake e si voltarono a guardarmi.

«Festa a scuola. I giocatori portano le prescelte» mi spiegò spazientito Vincent.

«Noi scappiamo, andiamo a comprare dei fiori.»

Io e Blake restammo soli sulla soglia di casa. «Vai a prepararti» mi incitò.

Scoppiai in una fragorosa risata, che quasi mi fece piegare in due, «Preferirei farmi suora.»

Infine, gli sbattei la porta in faccia.

Buongiorno a tutti e buon sabato!
Come va? Io ho un po' di febbre (sì, sono talmente sfigata a luglio).
Che ne dite di questo nuovo capitolo?
Blue è decisamente arrabbiata con Blake per averla scelta come accompagnatrice... ne vedremo delle belle nel prossimo capitolo, vi consiglio di attendere sabato prossimo con ansia.
Come al solito vi chiedo di lasciare una stellina e un commento per sostenermi e, se volete scrivere una recensione o un pensiero, potete trovarmi su Instagram come giuliascrive4 o come giuliacattii_
Vi auguro un buon weekend, alla prossima❤️

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