Capitolo 27 (prima parte)

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Mike chiude a chiave la porta del bagno, dietro cui si è trincerato. Ho una vaga idea di cosa stia facendo, ma non voglio pensarci. Il suo modo di fare con me ha spazzato via tutto il disagio che avrei potuto provare e sono più curiosa che spaventata dalla prospettiva di cos'altro possa accadere durante la notte.

Anche quando gliel'ho toccato per provare ad abbassarlo, non mi ha fatto nessuna impressione, come invece avrei creduto fino a un paio di ore fa.

Prendo il telefono sul comodino e scopro che Nelly mi ha risposto. Prima le ho scritto al volo per dire che stava andando tutto bene.

"Sei sicura? Non ti sta forzando o che altro?"

"No, tranquilla. È attento a ogni dettaglio, anche se credo di averlo... insomma, quella cosa lì. Ma lui mi ha chiesto di non andare oltre. Puoi dormire senza preoccuparti per me."

"Menomale. 'Notte, Lav."

Sento tirare lo sciacquone, l'acqua che esce dal rubinetto e pochi istanti dopo Mike è di nuovo in camera. Fa il giro intorno al letto per sdraiarsi dal suo lato e spalanca il braccio per permettermi di accoccolarmi su di lui.

Mi stringo al suo petto, che si alza e abbassa a ogni respiro, e ascolto il ritmo impazzito del suo battito. Mi accarezza la schiena con dolcezza, ma evita che il suo bacino sfiori il mio. Eppure, uno strano calore che mi avviluppa le membra mi suggerisce che a me non dispiacerebbe affatto.

«Scusami» sussurra. «Speravo fosse meno imbarazzante.»

«Non lo è stato. In realtà dispiace a me... se avessi avuto almeno un ragazzo saprei già come ci si comporta in queste situazioni.»

«Come mai non ne hai mai avuti?» mi chiede. «Sei una bella ragazza...»

Sei una bella ragazza.

Sorrido, nel buio, ma mi nascondo contro il suo corpo perché non voglio rispondergli. Ora anche lui sta sentendo il mio cuore che se ne va per conto proprio. Con le gambe cerco le sue, mi rifugio nel contatto fisico che mi rassicura. Non mi ero mai sentita tanto bene abbracciata a qualcuno, di solito evito gli abbracci.

«Non ti dico più che sei bella se devi reagire così» tenta di smorzare la tensione. Porta una mano sotto il mio mento, sollevandolo e facendo sì che il mio viso sia a tu per tu con il suo.

Lo bacio, per evitare di parlare, ma Mike si scosta da me appena provo ad aprire le labbra.

«Che succede?» chiede.

«Ecco...» sussurro, abbassando gli occhi sulla sua maglia. «Per me è più imbarazzante di ciò che è accaduto prima.»

«Quindi è stato imbarazzante.»

«Non intendevo questo.»

Spezza il nostro abbraccio e si sdraia sulla schiena, che aderisce al lenzuolo e ai cuscini. Temo che per spostare l'attenzione dalla sua domanda, l'ho fatta finire su un tasto delicato quanto il mio.

«Non lo faccio da un po' anche io» ammette Mike, fissando il soffitto. «Con Audrey il rapporto era diventato quel che era, e così negli ultimi tempi, diciamo negli ultimi anni, ho dovuto pensarci da solo sempre più spesso. È quello che sono andato a fare poco fa. Non volevo metterti in difficoltà, perché è un mio problema, però tanto vale che tu lo sappia.»

Si è... non riesco nemmeno a pensare alla parola che esprime ciò che ha fatto. Non sono abituata, per me i rapporti amorosi erano meno complicati di così, almeno al vederli dall'esterno. Cornelia non è mai scesa nei dettagli della sua vita di coppia con Bruno, e lei era l'unica da cui potessi apprendere qualcosa.

Chiedere a mia madre sarebbe sempre stata l'ultima delle opzioni.

«Okay, va bene» gli dico. «Adesso lo so: quando sei troppo stimolato da me, ma io non mi sento ancora pronta, puoi andare in bagno quanto ti pare.»

«Lavinia, non volevo che...»

«Va tutto bene, Mike, sono sincera» insisto. «Non so mentire, piuttosto che mentire rimango in silenzio. Quello che ti è successo per me è ancora estraneo, perché non credo di poterlo capire, ma sono contenta che me l'abbia detto. Se hai dei bisogni che ancora non posso soddisfare, fallo tu.»

Gli accarezzo il viso e gli lascio un bacio sulla guancia. Ha rifinito la barba intorno alla bocca e mi piace molto come gli sta – molto meglio del pizzetto lungo di qualche anno fa.

«Non è solo questo. Starti vicino così tanto, da solo, per me è uno stimolo continuo. Volevo chiederti di dormire con me per trascorrere del tempo insieme, non immaginavo che sarebbe diventato un problema.»

«Non è più un problema: l'abbiamo risolto, mi sembra.» Eppure, sento un desiderio pulsante che mi spinge a volere ancora di più di lui, a permettergli di andare avanti, ma è un desiderio fisico che si scontra con la mia paura mentale. Gli cingo il petto con un braccio e mi stringo a lui. Struscio una gamba contro la sua, nella speranza che il sottinteso del "voglio stare con te in questo letto" sia abbastanza chiaro, perché non ho il fegato di dirlo ad alta voce.

«Forse, quando la situazione tra noi sarà sempre più normale, anche il mio corpo si abituerà» dice Mike. «Non sarà una cosa dall'oggi al domani, quindi ti chiedo di essere paziente se... be', se ti accorgerai di altri movimenti in quella zona.»

«Sei tu quello paziente. Se io non avessi tanta paura e tanta vergogna di me stessa, lo farei già ora. Perché mi piaci, Mike, non hai idea di quanto tu mi piaccia.»

Si abbandona a un lungo sospiro e mi accarezza i capelli, facendoli scorrere tra le dita come granelli di sabbia. «Passeresti sopra ai miei difetti perché ti piaccio?»

«Devo ancora trovare un tuo singolo difetto. Questo non è un difetto, direi che è più... una reazione del tuo corpo quando è vicino al mio. È chimica. O biologia, non lo so, non mi piaceva studiare scienze.»

Sospira di nuovo, poi si poggia su un fianco rivolto verso di me. «Come fai a essere più matura di me?»

«Cerco solo di essere lucida» ammetto. «Se mi lascio andare a ciò che sento o a ciò che provo, è la fine. Farei la figura della ragazzina e... e già abbiamo undici anni di differenza, devo essere intelligente per far sì che non siano un problema. Quello che ti succede è da uomini, quindi non posso capirlo ma devo solo accettarlo. Piano piano diventerà normale, ci abitueremo a vicenda l'uno all'altra e le rispettive reazioni fisiche saranno meno potenti. C'è anche l'euforia dell'essere ancora all'inizio. Immagino, almeno, perché non so cosa succede dopo un po'. In questo tu hai più esperienza di me, ma sei stato rassicurante, quindi confido che andando avanti sarà tutto più normale.»

«Devi farti meno paranoie, a me questi undici anni non pesano quando sono insieme a te.»

«Senti chi parla di paranoie. Ognuno ha le proprie, non ti giudico per questo. Io ho solo... ho solo bisogno di mantenere il controllo della situazione, almeno a livello mentale. Perché a livello emotivo ho perso la bussola già da un po'.»

Non so con quale coraggio stia parlando, perché non credevo che avrei tirato fuori con Mike tutte queste cose che sto pensando e che mi ingombrano il cervello. Lui mi accarezza la fronte, spostando indietro i capelli che si erano spinti in avanti a ricoprirmi il viso.

«Grazie per accettarmi così come sono» dice.

«Ti accetterei sempre così come sei.» Avvampo e ringrazio il cielo che sia notte e non possa vedere le chiazze rosse sul mio viso.

«Vuoi parlarmi di cos'è che ti fa vergognare tanto? O del perché non hai avuto ragazzi prima di me?»

«No. La risposta è stupida. E io già mi sento stupida abbastanza.»

«Ti ho appena detto che sei matura, e lo penso davvero. Ogni volta che parli, poi, mi dimostri anche quanto sei intelligente. Quindi non affossarti da sola, ho una grande opinione di te.»

Gli restituisco la pallida imitazione di un sorriso, con gli occhi lucidi per l'emozione.

Ho una grande opinione di te.

Mi slancio verso di lui per baciarlo e affondo subito la lingua tra le sue labbra, ricercando quel dolce contatto che mi fa stare tranquilla. Mike mi trasmette serenità, dolcezza e tante cose belle e confortanti. Ricambia il bacio, stringendomi a sé tanto che finisco con il petto contro il suo. Mi spingo verso di lui, con le mie gambe che si intrecciano alle sue e il mio basso ventre che si struscia contro il suo. Accendo di nuovo il suo desiderio, ma non importa, non finché questo basta perché non debba rispondergli.

Continuiamo a baciarci per un tempo infinito, ma quando mi separo da lui sono così stanca che crollo in un sonno profondo.

Spazio autrice

Vi chiedo tremendamente scusa per aver pubblicato il capitolo soltanto adesso, ma è stata una giornata frenetica. Per chi sta seguendo anche la ripubblicazione di "Amici o amanti?", c'è un nuovo capitolo anche lì... Se non la state seguendo, perché non date un'occhiata? Niko e Sasha sanno essere divertenti XD

Spero che questi momenti dolci dei nostri Mikvinia vi stiano piacendo, perché ce ne saranno tanti altri in arrivo, a cominciare dalla seconda parte di questo capitolo.

Grazie a tutti per la lettura, corro a cenare (ve l'ho detto, è una giornata frenetica!).

Baci a tutti,
Snowtulip.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro