Capitolo 28 (seconda parte)

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«Ma tu e Sasha che avete nel cervello?» sta bisbigliando Pala, seduto nel pullman della squadra nei posti dietro di me.

I ragazzi stanno dormendo o ascoltando musica con le cuffiette. Io stesso ho dato l'impressione di essere immerso nel sonno, con il berretto calato sulla testa e i piedi appoggiati sul sedile accanto in modo che nessuno rompa.

«Hai iniziato tu a coinvolgerla» sussurra Niko di rimando. «Tu e la tua stupida proposta a Elena!»

«Non è stupida e non è la stessa cosa, perché Lavinia sarà lì per lavorare.»

«Potevi affittare la sala per un altro giorno.»

«Mi fido di lei, va bene?»

«Che cazzo pensi che abbiamo fatto? Non le abbiamo mica fatto firmare un contratto con su scritto "sposa Mike perché merita te e non quella stronza", no?»

«Sai di che sto parlando.»

Niko rimane in silenzio, permettendomi di elaborare. Lui e Sasha hanno pensato a qualcosa per far avvicinare Lavinia alla squadra. Di questo avevo il sospetto, sin da quell'invito a pranzo. Avevo detto a Daniele che stavo andando a prenderla, forse gliel'avranno tirato fuori a forza – ne sarebbero capaci. Ma cosa possono fare? Io e lei stiamo già insieme, abbiamo persino trascorso una notte nello stesso letto – pur senza toccarci nel senso meno platonico della parola.

Ho la sensazione che qualcosa mi sfugga, ma non riesco a capire cosa.

«Senti, Lavinia è a posto. Quell'altra è una stronza e non capisco come Mike ci sia finito.»

«Non mi interessa. Non forzatele la mano, è piccola e non è abituata a...»

«A che? A noi? È venuta a pranzo a casa nostra, sembrava normale!»

«Alla notorietà. Un conto è aver a che fare con noi nel privato, un altro è che debba uscire allo scoperto...»

«E che c'entra con me e Sasha?»

«So della chat di gruppo con le altre ragazze. Ed Elena mi aveva fatto vedere qualche messaggio vecchio, aveva un nome diverso. Neanche ci sono tutte le donne della squadra, avete deciso di crearne uno nuovo solo per includerla.»

«Fammi capire: vogliamo che lei si senta a suo agio con noi, la invitiamo a pranzo, ci parliamo, la aggiungiamo al gruppo con le altre... e stiamo sbagliando?»

«Guarda che lei e Mike stanno insieme da due settimane, non due mesi.»

«E che male c'è? Per me Mike può pure sposarsela. Anzi, gli farebbe solo del bene! Ma l'hai visto? Sta bene. Da quando se l'è limonata per la prima volta, è su una nuvola. Vorresti che tornasse ad aprile? O a maggio? Quando veniva agli allenamenti solo per farci un favore e non perché si sentisse di reggere fino alla fine?»

Se ne sono accorti. Pensavo di essere riuscito a farmi forza e a nascondere il più possibile il mio stato d'animo, la mia scarsa voglia di alzarmi dal letto, di mettermi alla guida e andare fino all'allenamento e poi mascherare con ogni sforzo che per me vedere i sorrisi della squadra, la loro complicità e serenità nel nostro percorso nei playoff Scudetto, la gioia partita dopo partita in Eurocup, che si è scontrata con la sconfitta in semifinale contro il Bursaspor.

«No, non voglio che stia di nuovo come allora. Ma non dovete forzarla.»

«Sputa il rospo. Cosa sai che io non so?»

«Non ci penso proprio, a dirtelo, prenderesti in giro entrambi.»

«Sarò una tomba, so mantenere un segreto!»

«Senti... meglio di no.»

Altro lungo silenzio. Apprezzo che Daniele mi difenda, ma non serve. Non credo che sia necessario, perché Lavinia si sta calando sempre di più nella nuova situazione che si sta creando e che la sta coinvolgendo, su tutti i livelli. Sono curioso di sapere di che hanno parlato stamattina, per fargli prendere così tanto a cuore la mia serenità. Anche se sono certo che lei faticherebbe a dire a chiunque quello che ci è successo.

Tanto, a Pala ho già detto delle mie erezioni scomode in sua presenza – e credo che sia la cosa peggiore che avrebbe potuto dirgli.

Tuttavia, non sapevo niente della chat che riguarda le ragazze, ma mi fa piacere che vogliano coinvolgerla fino a questo punto. Anzi, trovo bello che Sasha, Elena e le altre la considerino una di loro: sarà più facile per Lavinia accettare il nuovo status quo.

«Dai, dimmelo.»

«Non ci penso proprio.»

«Allora chiamo Elena e le dico cosa hai in mente.»

«Ti odio, Niko.» Daniele tira un sospiro. «Senti...» mormora a voce ancora più bassa. «Ti posso dire solo che per Lavinia Mike è molto importante. Non proprio perché è Mike, ma in generale. Ma...»

«Cazzo, è vergine» lo interrompe lui. Dal tono di voce non riesco a capire se è sconvolto, divertito o altro. «E io che ho fatto una battuta sul fatto che stavano bombando!»

«Ti stavo dicendo un'altra cosa.»

«Mike sta con una che non l'ha mai fatto? Perché non glielo fa assaggiare? Sono sicuro che apprezzerebbe. E lui sarebbe ancora più sulla luna di adesso.»

«Cristo, Niko, stai zitto!» impreca Pala. «Mike tiene a lei, va bene? Non voglio che tu e Sasha, con le vostre stupide macchinazioni, miniate il loro rapporto. È una cosa loro.»

«Se Mike vuole intingere il biscotto, però, lei non può dirgli di no, un uomo ha i suoi bisogni!»

«Immagino che anche Lavinia abbia i propri, non siamo fatti tutti con lo stampino. Ma a Mike sta bene così, quindi non rompergli il cazzo con battute e allusioni tra lui e Lavinia. Va bene?»

«Che palle, va bene.»

«E tu e Sasha non fate niente per spingerli troppo oltre, ok?»

«Sei peggio di mia madre.»

«Sono serio.»

«Anch'io. Va bene, tanto che possiamo fare? Farle vedere come si fa un pompino? Sarebbe la volta buona che Mike mi uccide. E a me non piace avere pubblico. Posso sentire la musica in santa pace?»

Daniele non risponde, quindi immagino che abbiano finito di parlare. Ora sì, gli sono grato di aver preso Niko da parte e di avergli detto di non stressarmi con le sue solite e oscene considerazioni. Se non altro, almeno gli ha promesso di smetterla.

Non mi secca neanche che gli abbia detto della verginità di Lavinia, perché è stato costretto a farlo. Con un po' di fortuna, sarà solo altra benzina nel carburante del silenzio.

«Ah, e non dirlo a Sasha» puntualizza Pala.

«Che cosa?»

«Di Lavinia.»

Niko non risponde, spero che abbia annuito.

Faccio passare qualche minuto, prima di alzarmi in piedi e passeggiare un po' per il pullman tra compagni addormentati, immersi nella visione di qualche film o, nel caso di Claudio ed Ethan, nella lettura di un libro.

«Hai dormito tutto storto, vero?» scherza Claudio.

«Già.»

Sarà una lunga trasferta fino a Tortona. Tortona.

Lavinia aveva nel diario una foto di me che schiaccio a canestro contro di loro. Ritorno al mio posto con un sorriso stampato sulle labbra, pensando a lei che stampa la foto e che la lascia tra le pagine con cura in modo che non si pieghi neanche agli angoli.

Me la immagino così: attenta ai piccoli dettagli, a non rovinare niente di ciò che la circonda e a coltivare dentro tutti i suoi sentimenti. E ora che può esternarli, ora che l'ho portata fuori dalla sua ristretta comfort zone, per lei è tutto un nuovo modo di averci a che fare.

Le mando un messaggio per chiederle come sta. Non la vedo e non la sento da stamattina e mi manca. Non voglio essere asfissiante, per questo le lascio i suoi spazi.

"Tutto bene, tu? Posso chiamarti?"

Faccio partire subito la chiamata, senza risponderle.

«Ehi, Mike» sussurra. Riesco a vedere da qui il suo sorriso dolce. Quando pronuncia il mio nome è così bella da farmi dimenticare che esiste il mondo intorno a noi.

«Sto bene anch'io. È successo qualcosa per cui volevi chiamarmi?»

«Sì e no. Non è niente di grave, ma... sì. Volevo parlarne a voce, senza dover scrivere.»

«Ti ascolto.»

«Oggi ho parlato di nuovo con il manager, non solo per la serata di Pala. Mi ha detto che il sottotitolo della Sinfonia è orribile, quindi ha contattato di persona la casa discografica per farglielo togliere. Mi ha... mi ha messa a disagio. Io avevo già provato a insistere per non metterlo e poi arriva lui... Spero che non sia grave, spero che non mi considerino come una viziata che chiama gente più importante per imporsi.»

«Ma no, credo di no.»

«Non lo so, ho molta paura. Se poi mi facessero saltare il contratto o chissà cosa per questo?»

«Per un sottotitolo? Sono molto permalosi, se lo fanno.»

«Eh, sì, ma non sto per niente tran... Mamma, no, non ti stavo chiamando, sono al telefono. È... è Mike. Sì, lo conosci, l'hai anche invitato a pranzo l'altro giorno... Sì, è lui... no, non può venire a pranzo nel finesettimana perché non è a Villafiore!»

Sorrido nel sentirla discutere così con la madre a proposito di me.

«... Non ci penso proprio a invitarlo. No, dai... Mike, mi ha chiesto se hai dei fratelli più piccoli» mormora. Riesco a percepire il suo disagio nonostante i chilometri che continuano ad avanzare tra me e lei. La madre si è accorta di noi e le fa pesare la differenza di età?

«Sono più grandi.»

«No, ce li ha solo più grandi» dice, chiaramente non a me. Fa passare qualche secondo, in cui sento una porta che si richiude. «Io... scusami. Sta cercando di farmi trovare un ragazzo, a quanto pare.»

«Puoi dirle che ne hai uno.»

«Sì, certo, poi ti inviterebbe a pranzo tutti i finesettimana e lo racconterebbe alle sue amiche. No, grazie.»

«Per un momento ho creduto che fosse lei a farti pesare gli undici anni.»

«No, quello è un problema nella mia testa. Volevo solo sentirti per raccontarti della Sinfonia... E invece mi ritrovo con lei che vuole farmi sistemare.»

«Una volta potrei accettare il suo invito, no?»

«Una volta, non ora. Non voglio che lo sappia, almeno per il momento.»

Restiamo in silenzio per qualche istante. Non volevo metterle pressione per essere invitato a pranzo da lei, ho capito quanto è riservata e immagino che una madre insistente possa essere un fastidio per chi ha un carattere schivo come il suo. Decido di cambiare argomento.

«Per quanto riguarda la casa discografica, non puoi chiedere aiuto alla tua amica?»

«Nelly? No, lei fa già così tanto per me. Se le chiedessi aiuto anche per questo, mi sentirei ancora più stupida

«Smettila di dire che sei stupida, non è vero.»

«Non lo sono, mi ci sento. Io mi sento stupida la maggior parte del tempo. Sono tranquilla solo quando suono o... o quando sono con te.»

Sorrido come un idiota, guardando il paesaggio scorrere fuori dall'autostrada. Ma lei è così dolce che non riesco a non sorridere. «Immagina che ti sto abbracciando per rassicurarti. Immaginalo tutte le volte in cui ne hai bisogno.»

Trae un sospiro, rimanendo in silenzio per un po'. «Grazie, Mike

Ora vorrei che fosse qui accanto a me per darle un bacio prima di lasciarla andare.

Spazio autrice
Niko non riesce proprio a farsi gli affari suoi, vero? XD Per fortuna c'è Daniele che lo zittisce (almeno, ci prova)!

E non ci siamo fatti mancare neanche un momento dolce tra Mike e Lav. Inoltre ci sono alcuni piccoli dettaglini che ritorneranno più in avanti!

Ricordatevi di prendere la vostra copia di "Amore all'Overtime" (mi aiuterebbe tantissimo, fidatevi!) e di lasciare una recensione. Oppure potete lasciare lo stesso la vostra recensione, se l'avevate letta qui. Un piccolo gesto per me sarebbe molto importante <3

Baci a tutti e grazie per aver letto,
Snowtulip.

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