Capitolo 5 (terza parte)

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«Audrey?»

«Ciao, Mike

Non ci credo. «Finalmente mi hai risposto.»

«Scusami, è stato un periodo molto impegnato, non volevo darti altri pensieri

«Se non rispondi al telefono, mi dai dei pensieri a priori.»

Non replica subito, lasciando un sottinteso di non detti che aumentano ancora di più la distanza che ci separa. Mi siedo sul divano, con Whisky che si sistema proprio accanto a me. Gli accarezzo il pelo bianco, aspettando che Audrey mi dica qualcosa. Qualunque cosa.

Eppure, passiamo dei lunghi secondi in silenzio, in cui nessuno di noi riesce a pronunciare una parola. Abbiamo avuto una rottura fredda che, se da un lato ci ha permesso di affrontarla con maturità, dall'altro ci ha resi sin da subito due estranei.

È strano sapere che è dall'altra parte del telefono, come se fosse un vecchio amico d'infanzia a cui non si sa cosa raccontare perché la vita passata in mezzo è troppa e non c'è un punto giusto da cui partire.

«Liam?»

«L'ho lasciato dai miei genitori. Avevo alcune pratiche da sbrigare, sto andando a prenderlo

«Che pratiche?»

«Per l'agenzia

I suoi genitori hanno un'agenzia di viaggi a New York, dove anche lei ha lavorato prima di seguirmi in giro. Ero certo che la avrebbero riaccolta tra le loro fila.

«Ti hanno ripresa» commento, senza alcun entusiasmo.

«Mio padre voleva aprire una seconda sede. E visto che per Liam sarebbe un bene rimanere anche vicino a te...»

«Ora pensi al bene di Liam? Sono settimane che sto cercando di mettermi in contatto con te per parlare di lui e adesso ci pensi? Magari avrebbe voluto sentirmi o vedermi prima, non credi?»

«Mike, datti una calmata. Ecco perché non volevo dirtelo

Datti una calmata. Provo una punta di fastidio nel sentirglielo dire. Lei è sparita, ha evitato le mie telefonate e ora devo anche calmarmi? Ma riflette prima di parlare?

«Dirmi cosa?»

«Che torno a Villafiore con Liam. Abbiamo risolto le pratiche per poter aprire una sede all'estero, non crederai mai a quanto sia rognosa la burocraz...»

«E non volevi dirmelo? Torni qui con Liam e non volevi dirmelo?»

Perché nascondermelo? Perché ignorarmi per settimane intere e poi uscirsene così? Non poteva spiegarmi dall'inizio che aveva intenzione di tornare in Italia?

«Perché tu ti agiti subito. Non voglio separarti da lui, qui non si sta nemmeno trovando bene con i bambini del vicinato... E tu sei insistente quando si tratta di Liam.»

«Sono insistente perché ci tengo. Sono sempre suo padre e gli voglio bene. Non gli avrai mica detto cose strane sul mio conto, vero?»

Non so da dove provenga il mio risentimento. Forse dalla sua sparizione, dalle mie telefonate andate a vuoto, dalla sua arbitraria decisione a cui non ho potuto oppormi, dalla mancanza di Liam, dal suo tono cinico e accusatorio. Credo per l'insieme di tutto questo.

«Per chi mi hai preso, scusa? Per una strega vendicativa? Visto come sei stato negli ultimi mesi, non volevo darti false speranze. Senza un lavoro, non sarei tornata in Italia e per avere tutti i permessi ho dovuto aspettare. Se non ce l'avessi fatta, avresti pensato che fosse colpa mia

«Be', è colpa tua avermelo nascosto.»

«Non sei felice di rivedere Liam?»

«Certo che lo sono.»

Rivedrò Liam. Al diavolo Audrey e le sue stupidaggini sul non darmi false aspettative. Rivedrò Liam. C'è qualcosa di cui mi potrebbe importare di più in assoluto?

«Bene, è questo che conta

«Quando avrai un momento di pace, mi telefoni e me lo passi, così ci parlo?»

«Domani abbiamo l'aereo all'alba, lo vedrai di persona quando atterreremo

«Va bene, a domani.»

Spazio autrice
Finalmente Mike potrà riabbracciare suo figlio <3 Curiosi di conoscere Liam?

So già che detesterete Audrey, perché lei non fa proprio niente per rendersi amabile... ma prima o poi arriverà anche una spiegazione per i suoi comportamenti ultramegasimpaticissimi (invento parole a caso XD).

Baci a tutti e passate uno splendido weekend (magari a casa a coccolarvi con una bella cioccolata calda!),
Snowtulip.

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