Capitolo 9 (prima parte)

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Niko si siede sulla panca, trattenendo un'imprecazione tra i denti. Ho l'impressione che nonostante il mio discorso di convincimento, sia tornato sui suoi passi. Non sopporta di essere messo in secondo piano, non per l'ultimo arrivato.

Ma Ethan è forte: fa a spallate con i nostri lunghi che lo marcano, porta bene i blocchi in aiuto degli esterni, ha una mira a canestro con l'uomo addosso che in tanti si sognano... gli manca giusto il tiro da tre, ma è un dettaglio su cui possiamo sorvolare.

Era il tipo di giocatore che ci mancava.

Insieme a Claudio Stoppani, che ha firmato ieri e che è tornato in Italia dopo l'ultima esperienza al Real Madrid. Il Fabbro l'ha accolto con calore, immagino che si conoscano già per via di trascorsi in comune tra la nazionale e partite come avversari. Con lui Pala finisce a essere il secondo playmaker, ma ha accettato con più raziocinio di Niko di partire dalla panchina. Ha già dovuto farlo prima che uno dei vecchi giocatori andasse via, e giocava alla grande subentrando.

Ho un buon feeling con questi ultimi allenamenti prima che inizi la stagione. Mi sento fiducioso come Teo, che scarica un pallone per Emanuele senza neanche guardarlo. Lui passa intorno a Marco e schiaccia a canestro dopo un eurostep.

Possiamo persino pensare di battere Bologna e Milano.

A fine allenamento mi attardo rispetto agli altri che si fiondano alla doccia, perché ho visto Niko ancora seduto sulla panca e con poca voglia di alzarsi e cambiarsi.

«Devo ripetertelo un'altra volta?» gli chiedo.

«No. Devo fare il mio, dare il massimo finché sono in campo perché vincere tutti insieme è più importante del mio egoismo» cantilena lui. «Me l'ha già detto Sasha stamattina. Non vi sopporto più, tutti e due, non mi fate neanche essere incazzato in santa pace.»

Si butta l'asciugamano sulla testa e si incammina verso lo spogliatoio.

Il Fabbro sbuca dall'ingresso e gli mormora qualcosa, poi si avvicina anche a me.

«Domani partitella precampionato a casa mia, ci sei?» mi chiede.

«Certo.» È il nostro rituale di squadra: ci vediamo tutti insieme con le famiglie e giochiamo a basket anche con mogli, fidanzate e bambini. Spero che Audrey mi permetta di portare Liam, così si svagherà e potrà divertirsi con Daisy e Darko.

Rimango ancora un po' a lavorare sul tiro da tre e solo quando persino Teo viene a chiamarmi per il pranzo di squadra vado a cambiarmi.

Una piccola parte di me è seccata dalla prospettiva di giocare in trasferta, perché avrei desiderato che Liam potesse essere tra il pubblico a vedermi giocare. L'hanno scorso ci era andata fin troppo bene con la Supercoppa organizzata qui a Villafiore.

Una parte ancora più piccola si chiede se Lavinia verrà con il fanclub fino a Brescia. Dopo essersi persa l'amichevole di qualche giorno fa, vorrà rifarsi e non perdersi la prima uscita importante della stagione...

Ma perché ci penso?

Esco dalla doccia e mi asciugo di fretta, prima di rivestirmi e raggiungere i ragazzi nella sala pranzo. Mi siedo accanto al Fabbro, al posto più estremo della lunga tavolata, mentre all'altro capo Jemmy, Marco e Ryan scherzano con Jacob.

Léo, dal canto suo, ha la faccia imbronciata, come se fosse dispiaciuto che Jérémy non parli con lui ma che faccia salotto con "quello che gli ha tolto il posto".

Iniziano a esserci troppi conflitti tra titolari e secondo quintetto. L'unico che l'ha presa in maniera matura e professionale è stato Pala, che se ne sta accanto a Niko e cerca di distrarlo chiacchierando di un film appena uscito e che hanno visto insieme al cinema, e anche Emanuele si inserisce nella loro discussione.

Ethan, invece, è di fronte a me e cerca di ascoltarli, ma non capisce neanche mezza parola dei loro discorsi in italiano, suscitando qualche sorriso sotto i baffi del Fabbro.

«Tu che problema hai?» mi chiede Teo, accanto a Ethan – in inglese così che possa capirlo anche lui. Deve aver notato che sono più taciturno del solito.

«Pensavo a un po' di cose» gli rispondo evasivo.

«Anche tu hai la donna che ti fa penare?» Ethan ha l'aria divertita. «Jemmy ha detto che la sua lo sta facendo impazzire.»

Stento a crederlo, perché lui e Alizée sono una bella coppia. Ma è anche vero che lei è in gravidanza e quindi gli ormoni impazziti possono giocarle qualche brutto tiro... Audrey era intrattabile mentre era incinta.

«No, nessuna donna. Cioè, non la mia ex moglie.»

«Un'altra?» Teo inarca le sopracciglia, sorpreso. Non gli ho ancora accennato a Lavinia.

«Mh, no. Non saprei neanche spiegarlo. È solo una a cui penso, tutto qui.»

«La cameriera?» Niko ha lasciato da parte Pala e i suoi sforzi di distrarlo. Ma lui si distrae seriamente solo quando c'è da parlare del sesso femminile. O del sesso e basta. «Avevo ragione!»

«Che cameriera?» esclama il Fabbro.

«Lasciate stare, la conosco appena e credo che sia troppo piccola per me.»

«A me sembrava maggiorenne» insiste Niko. «Finché è maggiorenne va bene.» Fa il gesto di aprire una bottiglia con il cavatappi, riportandomi alla mente la sua pessima e oscena battuta.

«Vediamo un po'.» Il Fabbro prende il telefono e apre Instagram. «Dove lavora?»

Lo ignoro, ma ci pensa Niko a dargli la risposta, così fa qualche ricerca e trova il suo profilo.

«Non è male, potresti farci un pensiero. Però è proprio piatta, Audrey invece...»

Provo a zittirlo con un cenno. Il confronto tra le due non sussiste, né a livello fisico né a livello caratteriale. In primis perché Audrey è nera, formosa e di una femminilità prorompente, mentre Lavinia è bianca, ha un fisico più sottile e ha un aspetto delicato, come se potesse frantumarsi da un momento all'altro. In secondo luogo, perché conosco bene Audrey, ma non conosco affatto Lavinia, se non per le poche parole che abbiamo scambiato, che non mi permettono di intrecciare un vero e proprio rapporto con lei.

Il Fabbro mostra lo schermo del telefono ai ragazzi seduti di fronte a noi. Teo fa un'espressione neutra, Pala si limita a un "è carina".

«Dovresti bombartela» sentenzia Niko. «Secondo me ci starebbe.»

Ethan la squadra con attenzione, ingrandendo anche le foto. «Non è male, ma sembra proprio una ragazzina.» Scorre il profilo verso il basso, come se cercasse qualche indizio. «Ha diciannove anni, è maggiorenne.»

«Pensa la faccia di Audrey quando scoprirai che la rimpiazzi con una più giovane!» ride ancora Niko.

«Con chi rimpiazzi Audrey?» mi chiede Jacob gridando, all'altro capo del tavolo.

«Con nessuna!» gli rispondo di rimando. Prendo il telefono del Fabbro dalle mani di Ethan e chiudo Instagram. «Fatevi gli affari vostri, non è nessuna di importante e non ci sarà niente con lei.»

Nessuna di importante.

Non ci sarà niente con lei.

Ha diciannove anni – e io gliene davo uno o due in più. È una ragazzina, ma cosa mi salta in mente? Perché non riesco a togliermela dalla testa? Perché ho il desiderio bruciante che arrivi martedì prossimo più di quello che ho per la partita con Bologna?

Devo smettere di pensarci, ho preoccupazioni ben più pressanti. Badare a Liam, essere un buon padre per lui e far sì che Audrey – oltre a Sandy – non gli metta in testa strane idee su una nostra improbabile riconciliazione. Essere un leader nello spogliatoio e aiutare i più giovani nel loro percorso di crescita. Devo essere anche una guida per Niko e Pala per farli diventare quegli uomini importanti che dovranno essere quando io, Teo o il Fabbro non giocheremo più qui – o quando uno di loro due si ritirerà, visto che hanno qualche annetto più di me.

Mi sembrano tutti pensieri più ingombranti di una ragazza che ho conosciuto a malapena e che ho incontrato in due occasioni isolate – per quanto me ne aspetti una terza.

«Va bene, Mike, la smettiamo di romperti.» Niko ha l'aria di chi sta per spararne una enorme. «Ma tu te la bombi e poi ci racconti!»

«Non ci penso per niente.»

«E fattela, una risata! Si vede che non scopi da una vita...»

Lo lascio alle sue considerazioni, concentrandomi sul piatto di pasta davanti a me, che uno dei cuochi della Vulnus mi ha appena servito.

Spazio autrice
Ed ecco che Mike si sta interfacciando con la realtà dei fatti: è preso da Lavinia ma la considera piccola (ed è ancora più piccola di quanto credesse lui!). Riuscirà a mettere da parte questi pensieri e a farsi avanti?

I ragazzi si comportano come sempre, cioè come degli idioti (soprattutto Ethan e Niko XD). Ma cosa ne pensate? Faranno i bravi o si impicceranno mettendosi in mezzo?

Vi aspetto nella seconda parte del capitolo (che dovrei pubblicare tra venerdì e sabato, visto che questo capitolo ha solo due parti).

Baci a tutti e grazie per aver letto,
Snowtulip.

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