Cap 10

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Nina prenoto' il volo per la settimana successiva, sarebbe partita da sola lasciando il bambino a Annabelle. Era un martedì pomeriggio quando arrivò a Londra e prese un taxi per andare a casa. Durante il tragitto passarono davanti a casa di Max
"Si fermi qui... Grazie"
Si avviò al cancello e in quel momento si sentì sopprafatta da mille emozioni, sospirando, suonò il campanello.
Nessuno rispose, riprovò ancora.
Max sbirciò dalla finestra e vedendola il suo cuore fece una brusca capriola.
Lei sussultò al rumore della porta del cancello che si apriva, raddrizzò la schiena e sollevò lo sguardo, il ragazzo si diresse verso di lei con passi lenti, le mani infilate nelle tasche dei jeans, un brivido le percorse la schiena e la sua voce tremò un poco quando lo salutò. Max si tolse le mani dalle tasche, solo per infilarsi una sigaretta in bocca
"Cosa sei venuta a fare qui?" le domandò e le sue labbra si incresparono in un sorriso derisorio, lei trattenne il fiato
"Allora? Sto aspettando una risposta"
"Sono venuta per parlare, per spiegare... Forse è meglio se entriamo in casa"
Max aspirò una boccata di fumo senza distogliere lo sguardo da lei, quando le si era avvicinato aveva sentito il suo profumo inebrargli le narici era come impazzito e per un attimo aveva desiderato stringerla fra le braccia e baciarla dappertutto.
Entrarono in casa e la condusse nell'ampio salone con il pavimento di legno, con numerosi dipinti appesi alla parete, tra gli altri quadri ce ne era uno più grande di sopra il camino, che spiccava su tutti, un uomo alto e moro era in piedi alle spalle di una donna dai capelli ramati che teneva in braccio un bambino, la testa incorniciata da riccioli biondi, era Max da piccolo con i suoi genitori.
A Nina le era sempre piaciuto quel quadro, lo definiva un grande capolavoro.
"Lo hai sempre ammirato quel quadro" le sussurrò lui all'orecchio, un brivido le scese giù per la schiena e all'improvviso fu consapevole della sua vicinanza
"Sì, molto" si girò a guardarlo "sono venuta parlare del...." lui la zittì mettendo il dito sulle labbra
"Lo so, sapevo che saresti venuta" disse lui prendendo il viso tra le mani
"non riesco ad odiarti per quello che hai fatto..." fece un lungo respiro " Io ti amo e ti ho sempre amato Nina, mi fai venire voglia di volare con te in un cielo in cui splende sempre il sole" e le dette un bacio dolce e in quel momento sentì qualcosa dentro di sé, sentimenti che aveva imprigionato nel suo cuore per anni. La ragazza rimase basita a quelle parole e si buttò tra le sue braccia e lo baciò sorprendendolo, il sangue le scorreva con un impeto tale nelle vene che Max si sentì svenire.
Tenendolo per la nuca lo costrinse a socchiudere le labbra e gli infilò la lingua in bocca e le lo baciò con foga con passione. All'improvviso lui invertì i ruoli, serrandola nel proprio abbraccio e interrompendo il bacio
"Mi sei mancato" confessò lei
"Anche tu amore mio" le baciò la fronte, alla ragazza le uscirono copiose lacrime dalla felicità, non si aspettava che anche lui provava i suoi stessi sentimenti e rimasero a lungo abbracciati.

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