ONE LAST NIGHT - LUCA MARINI

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Melissa Bellini, Mel per gli amici, non è certo una ragazza impulsiva, ha la testa sulle spalle e, sicuramente, non è quella persona che si fa trascinare dalle amiche in avventure pazze; proprio per questo si trova seduta su un divanetto in una discoteca, con la musica a palla che le sta facendo venire mal di testa, che cerca di non perdere di vista le sue amiche, Maia e Olivia, per evitare che facciano casini.

"Dai Meli, vieni a ballare anche tu" Olivia e Maia cercano invano di convincere la ragazza a seguirle sulla pista, che però le liquida con una scusa banalissima: "Non so ballare"

"Eddai, non fare la guastafeste" cerca di protestare Maia.

"Mi avevi promesso che per l'una saremmo state a casa, Maia" ribatte piccata Melissa, guardando storta l'amica.

"Che c'è, se sfori il coprifuoco papino si arrabbia? Dai Mel è l'ultimo giorno di vacanza, hai ventidue anni, non quarantacinque. Per annoiarti hai tutta la vita, goditi la tua gioventù e non buttarla nel cesso per colpa di uno stronzo egoista che ti ha programmato la vita! Tanto non lo saprà mai, lui è a Milano, tu sei a Riccione!" Olivia tira l'amica per un braccio fino a farla alzare dal divanetto, e, stranamente, Melissa non oppone resistenza.

"oh fanculo, hai ragione Olly, andiamo a divertirci" la bionda spiazza tutti con questa affermazione.

Mentre si dirige verso la pista da ballo, però, il suo cellulare inizia a vibrare nella borsetta, e quando legge il mittente della chiamata sbiancò e si diresse di corsa fuori dalla discoteca, in cerca di un posto in cui la musica non le avrebbe dato fastidio, e risponde alla chiamata.

"ciao papà"

"Melissa, dove sei? Sento casino....non sarai mica in una discoteca, vero?!"

Mauro Bellini, 56 anni, proprietario di un grosso studio legale, aveva passato ¾ della propria vita in tribunale, era uno dei migliori avvocati in circolazione e teneva alla propria reputazione più di qualsiasi cosa, per questo aveva imposto ai figli, fin da piccolissimi, tantissime rigide regole che servivano a fare in modo che non rovinassero il buon nome della famiglia; inoltre, aveva riservato per tutti un posto nello studio di famiglia, e li aveva costretti a frequentare la facoltà di legge, per farli diventare tante sue piccole copie.

"No, tranquillo papà, siamo sul lungomare, stiamo tornando a casa, ma sai com'è qui, ci sono locali ogni tre passi..."

"ok, ok, va bene, Melissa non fare cazzate, mi raccomando"

"non ti fidi di me, papà? Non eri tu quello che diceva che 'tutti dicono il vero, fino a prova contraria'?"

"si, si, hai ragione. Ricordati che domani devi tornare in università alle 10:00, e hai un incontro con il rettore per quanto riguarda la tua tesi di laurea, e poi ti volevo informare che hanno accettato la mia proposta di farti fare tirocinio in studio da noi, dopo la laurea, e Mirko sarà il tuo tutor. E non dimenticare che domenica prossima abbiamo una cena con la famiglia di Nicolas"

"va bene, papà, non me ne dimenticherò"

Melissa cerca di risultare il più disinvolta possibile durante la conversazione, ma quando, finalmente, riattacca il telefono non può fare a meno di tirare un sospiro di sollievo: suo padre sapeva essere davvero pesante alle volte.

Mentre torna a piccoli passi verso il locale, non può fare a meno di pensare a quanto odi il comportamento del padre, soprattutto quando si impuntava su Nicolas, e quanto lui fosse perfetto per lei, tuttavia, Melissa, detesta il pensiero di non poter neanche decidere della sua vita privata, questa cosa le fa talmente tanta rabbia che è finita per odiare Nicolas, nonostante fosse uno dei suoi migliori amici d'infanzia (ovviamente approvato dal signor Bellini).

"dove eri finita?! Sei scappata via all'improvviso" Maia le spunta alle spalle con un bicchiere pieno di un liquido rosa.

"mio padre voleva assicurarsi fosse tutto ok." La risposta lapidaria di Melissa fece aggrottare la fronte alle due amiche.

"non avrai mica intenzione di andartene adesso, vero?!" Olivia sembra indemoniata mentre, a seguito della domanda fatta all'amica, borbotta insulti rivolti al signor Bellini "devo ripeterti che hai ventidue anni, e NON sei assolutamente tuo padre?"

"non avevo intenzione di andarmene, Olivia" borbotta la bionda all'indirizzo dell'amica

"bene, allora cosa stiamo aspettando? Andiamo a ballare!" Maia le prende entrambe per un polso e le trascina al centro della pista.

La musica non sarà il massimo...ma almeno è ballabile Melissa, trascinata da Olivia, si scatena in pista, prendendo piano piano il ritmo e muovendosi sempre più a ritmo di musica.

È quasi divertente pensa Melissa, mentre, al suo secondo drink della serata, cerca di reggersi in piedi sui tacchi abbinati al vestito che le ha prestato Olivia. L'alcol l'ha sempre aiutata a sciogliersi e non preoccuparsi troppo di quello che fa, e, soprattutto, è grazie all'alcol che ha conosciuto le sue due pazze amiche.

~2 and a half hour later ~

La discoteca è in chiusura, e Melissa si ritrova sola, a raccattare le cose sue e delle sue amiche: Maia è sparita ormai da un po' di tempo appresso ad un ricciolino conosciuto durante un lento, Olivia l'ha avvisata che sarebbe andata a dormire da amiche di Rimini.

Melissa sta uscendo dalla porta principale, quando un ragazzo, quasi completamente ubriaco, la urta, rovesciandole il drink che aveva in mano sul vestito.

"scusa" biascica lui, cercando disperatamente di reggersi in piedi senza urtare nessuno, cosa molto difficile, dato che stava andando controcorrente rispetto alla fiumana di gente che stava uscendo dal locale.

Melissa riesce solo a borbottare un "ma figurati..." prima che il tipo sparisca, inghiottito dalla folla.

Che tipo strano pensa la bionda, e, mentre si allontana, assorta nei suoi pensieri, sente delle urla provenire dal locale che ha appena lasciato alle sue spalle, quindi ci si avvicina, curiosa, per capire cosa sta succedendo, e nota il ragazzo di prima, alle prese con due dei buttafuori del locale, che cerca disperatamente di entrare.

E ora che faccio? Si chiede Melissa, in panico, perché non sa se aiutare o meno il ragazzo, che sembra proprio essersi cacciato in una bruttissima situazione.

Ma si, dai, infondo cosa mi costa aiutarlo... e con questo pensiero in testa si avvicina agli uomini con la divisa del locale e posa una mano sul braccio del ragazzo.

"Oh eccoti finalmente!" l'unica cosa che Melissa riesce a pensare mentre cerca di trascinare via il ragazzo da lì è: speriamo che mi regga il gioco...

"Conosce questo tipo, signorina?" le domanda uno di quelli che stavano accerchiando il ragazzo.

"Si, certo" Melissa, mentre parla con quello che sembra essere il capo, ostenta una sicurezza che non è sicura di avere.

"bene, allora lo porti via di qui" il signore la guarda con sufficienza "sempre che ce la fa a convincerlo" dopo di che gira i tacchi e rientra all'interno del locale, seguito da buona parte del personale, meno due, che restano fuori a controllare la situazione.

Melissa ora non sa cosa fare, prende sotto braccio il ragazzo, e lo aiuta a spostarsi dall'entrata del locale e si guarda attorno cercando un posto tranquillo in cui farlo sedere e cercare di farsi spiegare dove abita, per riportarlo a casa. Non riesce a pensare lucidamente, un po' per l'alcol che ha ancora in corpo, un po' per il peso del ragazzo che le sta facendo male alla spalla, quindi inizia ad incamminarsi verso la spiaggia, dove spera di poter trovare il posto che sta cercando.

All'improvviso, il già precario equilibrio di Melissa viene spezzato dal peso del ragazzo che si butta in avanti e vomita tutto l'alcol che aveva ingerito quella sera nel vaso di una pianta che stava lì vicino.

Oh merda ci mancava solo questa.

"Ei, va tutto bene?" chiede, titubante, mentre gli tiene la testa, e lo fa sedere sulla sabbia.

"mh, come ti sembra?" ribatte lui, sarcasticamente, aprendo bocca per la prima volta da quando sono usciti dal locale.

"si, scusa, domanda stupida" borbotta Melissa in imbarazzo "comunque sono Melissa, piacere di conoscerti" si presenta porgendogli la mano, che lui prontamente afferra, presentandosi a sua volta: "Luca, grazie per avermi aiutato, Melissa"

"Ti va di spiegarmi come mai ti sei ridotto in questo stato? Si cioè non per farmi gli affari tuoi, assolutamente, solo se ti va, ecco...non avevo mai visto una persona così ubriaca" si porta una mano dietro la testa, imbarazzata, trovando, in quel momento, la sabbia molto più interessante del viso del ragazzo accanto a lei.

"La mia ragazza mi ha lasciato, dopo 4 anni"

"oh...io...mi dispiace" Melissa non sa cosa rispondere, non ha mai avuto un ragazzo per più di pochi mesi, tutto perché il padre li terrorizzava sempre, ogni qualvolta lei decideva di presentarli alla sua famiglia, e poi era sempre stata lei a lasciarli per la vergogna, dopo che il padre gli faceva il 'discorsetto'.

"nah non importa, era una stronza, ci eravamo presi una pausa alcuni mesi fa, e non ci siamo più scritti o sentiti, e stasera l'ho vista con un altro" lo racconta come se fosse la cosa più normale del mondo "non mi sono ubriacato per la tristezza o il dolore, l'ho fatto per la rabbia, insomma, lei è andata avanti, io no"

"ognuno ha i propri tempi" cerca di consolarlo Melissa, senza sapere realmente cosa dire.

Dopo diversi minuti passati in silenzio a guardare l'orizzonte, in cui Luca sembrava essersi ripreso dalla sbronza, almeno in apparenza, e Melissa aveva appoggiato la testa sulla spalla del ragazzo cercando di non addormentarsi, Luca propone: "Ma se andassimo a farci un bagno in mare?"

"Sei pazzo o sei ancora ubriaco e non sai quello che dici?!" Melissa solleva la testa di scatto, rischiando di tirate una testata a Luca.

"sono quasi sicuro di essere sobrio" afferma lui, ridendo "e poi, non hai mai fatto un bagno a mezzanotte?"

"certo che ho fatto un bagno a mezzanotte" borbotta lei, incrociando le braccia al petto e facendo l'offesa "ma avevo il costume addosso, ora non ce l'ho, ho solo l'intimo, per giunta bianco, in pizzo, che se si bagna diventa trasparente"

"grazie per le info sul tuo intimo, ma non vedo il problema, puoi farlo anche senza" Luca non riesce a smettere di ridere, alla vista della faccia imbarazzata e sconcertata allo stesso tempo della ragazza.

"tu sei completamente fuori di zucca" ribatte Melissa "non verrò a fare il bagno in mare nuda, con il rischio di venire denunciata"

"bene, allora facciamo così..." dice Luca, alzandosi, prendendo la ragazza in braccio a mo' di sposa, e correndo verso il mare, ancora entrambi con i vestiti addosso.

Melissa si ritrova così bagnata come un pulcino appena uscito dall'uovo, con il trucco colato e il ragazzo che ride come un cretino mentre lei lo prende a parole.

"sei proprio stronzo eh" borbotta guardandolo di traverso "io ora come ci torno a casa?!"

"ci penserai dopo" esclama lui, prendendola per la vita per impedirle di uscire dall'acqua "ora rilassati e goditi il mare"

Melissa alza gli occhi al cielo, e fa come il ragazzo le ha detto, cercando di scacciare i pensieri che le ronzano in testa e lasciandosi andare a un sospiro e a un sorriso.

"starei qui per sempre, se potessi" si lascia scappare, guardando Luca negli occhi.

"e cosa te lo impedisce?" chiede lui, scostandole i capelli che si sono appiccicati alle sue guance dopo che è riemersa dall'acqua.

"una cosa chiamata Università" dice lei "non so se hai presente di cosa parlo..."

"mhhhh, si, ne ho sentito parlare" Luca la prende per il culo "beh mi spiace per te, ma io non ho di questi problemi"

"ah no?" Melissa lo guarda, sollevando un sopracciglio.

"no" Luca la abbraccia, inaspettatamente, e fa pressione sulle cosce di lei per far si che le allacci dietro alla sua schiena, consentendogli di tenerla in braccio

"stai tremando, meglio che usciamo" le sussurra all'orecchio prima di prenderla di peso, portarla sulla spiaggia, recuperare tutte le loro cose e avviarsi verso una direzione sconosciuta.

"dove andiamo?" Melissa cerca di scendere dalle braccia del biondo, che però fa resistenza e continua a tenerla saldamente a sé, come se potesse scappare

"ti porto a casa da me, così ti asciughi, ti cambi, e se hai fame possiamo mangiare qualcosa" afferma, raggiungendo poco dopo una piccola villetta in cui entra e poi posa Melissa a terra "il bagno sta in fondo al corridoio sulla destra, io intanto vado a recuperarti un cambio"

Melissa si avvia verso la direzione indicatagli, una volta in bagno, chiude la porta e si libera degli indumenti fradici, che strizza nel lavandino, per poi avvolgersi un asciugamani attorno al corpo e sui capelli, per asciugarsi. Poco dopo Luca fa irruzione, senza bussare, nel bagno, portandole una maglietta e un paio di pantaloncini per cambiarsi.

"a casa mia si usa bussare, prima di entrare in bagno" Melissa lo fulmina appena lo vede nel riflesso dello specchio "sarei potuta essere nuda"

"non che mi sarebbe dispiaciuto" ridacchia Luca, guadagnandosi una sberla sul braccio dalla ragazza. Le porge la maglietta e i pantaloncini "probabilmente ti staranno larghi, ma non ho altro"

"non importa, vanno benissimo, hai già fatto anche troppo" Melissa gli sorride e gli posa un bacio sulla guancia "e ora esci che devo cambiarmi" gli intima, spingendolo fuori dal bagno e chiudendo la porta.

Quando esce dal bagno Melissa, trova Luca semi-sdraiato sul divano, con solo un paio di pantaloncini addosso e un sacchetto di biscotti in mano che sta guardando una serie tv. Alla vista di questa immagine non può fare altro che sorridere, si siede accanto al biondo sul divano e gli ruba un biscotto.

Certo che è strano pensa Melissa non ci ho mai messo così poco tempo a fidarmi di una persona. Se ci fosse qui Maia mi direbbe di non farmi paranoie e baciarlo, o peggio, scoparci. Melissa ridacchia tra sé e sé, dopo aver formulato questo pensiero

"perché ridi?" Luca la guarda inclinando appena la testa verso di lei in segno interrogativo "sicuramente non è per la televisione, dato che stiamo guardando un horror"

"niente...pensavo" mentre risponde, lo sguardo di Melissa cade sul fisico di Luca beh...devo dire che un pensierino forse forse ce lo farei

"Mhhh e i tuoi pensieri riguardavano il sottoscritto?" Luca mette in pausa il film e si avvicina a Melissa, che, per tutta risposta diventa bordeaux, cercando di nascondersi dietro ad un cuscino "beh se può consolarti, io stavo pensando che la mia maglietta ti sta proprio bene addosso" sussurra poi, spostandole il cuscino dalla faccia, trovandosi così a pochi centimetri dal viso della ragazza.

"cioè non che il vestito che avessi prima non ti stava bene...solo che..." il suo flusso di parole viene interrotto dalla risata cristallina di Melissa che gli scompiglia i capelli e sussurra un "grazie" appena udibile, spostando poi la mano sulla guancia di Luca.

Melissa non aveva mia provato una sensazione così forte come quella che provava in quel momento, mentre si perdeva negli occhi di ghiaccio del biondo; nessuno l'aveva mai fatta sentire tanto bella quanto uno dei commenti idioti che Luca aveva fatto qualche minuto prima; e soprattutto, nessuno era mai riuscito a farle sentire le cosiddette 'farfalle nello stomaco'.

Come ci sono finita in questa situazione? Come mai non voglio andarmene? Questa non sono assolutamente io, cosa mi sta succedendo? Gli interrogativi nella mente di Melissa erano molti, ma non riusciva a dare una risposta sensata a nessuno di questi, e quando le labbra del biondo si posarono sulle sue, la sua mente va completamente in blackout e non riesce a pensare più a niente che non sia lo stormo di farfalle che ha preso a svolazzare nel suo stomaco.

La bionda si lascia trasportare dal momento e porta le sue mani tra i capelli di Luca, come a volerlo tenere più vicino di quanto non fosse, sentiva di star toccando il cielo con un dito: le mani di luca che la accarezzano da sotto la maglia le stanno facendo venire i brividi, il suo tocco è allo stesso tempo delicato e deciso. Melissa si gode tutte le sensazioni finché la suoneria del suo cellulare non li interrompe

"cazzo" borbotta contrariata mentre prende il dispositivo tra le mani e spegne la sveglia "tra due ore devo essere in stazione, e non ho ancora fatto la valigia"

"scusa ma che ore sono" Luca sembra confuso.

"le sei e mezza di mattina" risponde Melissa "scusa, devo proprio andare"

Luca si lascia cadere sul divano, sbuffando sconsolato e si passa una mano tra i capelli "non preoccuparti Mel"

La ragazza gli si avvicina e gli lascia un bacio a stampo "se mi dai il tuo telefono ti lascio il mio numero" propone, mentre lo guarda sorridendo. Luca le allunga il cellulare sbloccato, così che la bionda potesse registrare il suo numero nella rubrica.

"Lu, come mi salvo? Melissa?" chiede la ragazza, non sa proprio come comportarsi in questa situazione, e non sa se possa far piacere a Luca il suo numero salvato con abbreviativi strani.

"salvati 'Mellie', se ti salvi Melissa è troppo triste" risponde.

"Mellie non mi chiama più neanche mia mamma, ha messo quando ho compiuto 3 anni" ride la bionda.

"beh, vorrà dire che ri-inizierò a farlo io, Mellie"

"sei proprio antipatico, oh" gli mette il broncio.

"dai vieni qui" dice Luca prendendola per i fianchi e facendola cadere sul divano "ci facciamo una foto?"

"Adesso?! Ma sono struccata e ho due occhiaie che arrivano ai piedi!" Melissa cerca di opporsi a Luca, che le prende però il cellulare dalle mani e si mette in posa, pronto per scattare un selfie.

"dai, così lo tengo come sfondo della nostra chat" cerca di convincerla "e poi sei carina senza trucco, sembri una bambina"

"sorvolerò sul 'bambina' ma sembro un panda con queste occhiaie!"

"Sei un panda bellissimo" Luca la prende in contropiede, baciandola e scattando la foto, che poi le invia.

"visto? E tu che ti lamentavi! Non ci voleva mica tanto" sorridono entrambi

To be continued...

GUESS WHO'S BACK!

Ebbene si, sono tornata con una nuova micro-serie di 3 oneshot.
Che ne pensate?
Chiedo scusa per la mia assenza...ma la maturità non perdona 🥲
Ci vediamo presto, si spera
XOXO
Alex 🌸

P.S. si ringrazia aboutali16 per supportare tutte le mie pazze idee con il suo decisamente straripante entusiasmo. Ti Vi Bi❤️‍🩹

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