Jinang "Ancora tu?"

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Jinang (Jin BTS+Yang Jeong I.N. Stray Kinds)

One shot role

Jin=interpretato da me, scritto in corsivo e sottolineato

I.N= interpretato da Maria, scritto normale Maria_love_Bts

Attenzione: role un po' delicata

Yang Jeong-in uscito dalla scuola con voti alti, 24 anni, single....

Yang o meglio per gli amici I.n si trovava seduto ad ascoltare l'uomo che gli stava facendo il colloquio mentre si mordeva il labbro per il nervoso, non era la prima volta che faceva un colloquio, ma l'ansia che non venisse preso era sempre alta.

Sig: "Bene.... Signorino Yang, leggendo il suo curriculum pare che non ci siano pecche, come avrà letto dall'email che le abbiamo mandato cerchiamo anche ragazzi alle prime esperienze e lei rispecchia tutti i requisiti, ma ci sono altre condizioni che noi richediamo".

I.N. guardò l'uomo con un sopracciglio alzato.

"Mi dica tutto".

Sig: "Noi cerchiamo un ragazzo che sia disponibile 24 ore su 24, ma specialmente che affianchi il nostro capo durante le ore serali, visto che lavora in quelle ore, lei e disposto a tutto ciò?".

"Certo, non ho problemi".

Sig: "Bene, allora da domani inizierà a lavorare, mi raccomando il nostro capo è molto preciso e non ammette niente fuori posto".

I.N fece un inchino verso il signore stringendogli la mano, uscì dal palazzo felice che il giorno dopo avrebbe iniziato il lavoro.

Seokjin e per nessuno Jin, era un imprenditore molto conosciuto nel campo della moda.

Possedeva una delle più grandi ditte produttrici di capi di alta qualità non accessibili a tutti.

Era un uomo vanitoso, fastidioso, puntiglioso e adorava immensamente far dannare chiunque incontrasse il suo cammino.

I suoi assistenti gli aveva fatti letteralmente scappare.

Era difficile sopportarlo per poco tempo figuriamoci per l'intera giornata.

Cambiava assistente come le mutande, forse anche più spesso.

Ora era nel suo ufficio che si stava specchiando sull'enorme specchio che aveva attaccato al suo armadio.

Occupandosi di moda doveva assolutamente avere un armadio nel proprio ufficio.

"Wow, che gran pezzo di figo che sono".

Disse ammirandosi e sistemando la cravatta nera.

I.N. stava fuori l'enorme palazzo ad osservare l'ingresso con l'ansia a mille, fece un profondo respiro ed entrò trovando lo stesso signore che gli aveva fatto il colloquio ad aspettarlo, gli fece un sorriso e lo condusse al piano dove avrebbe lavorato, appena arrivò al piano notò che vi erano solo poche finestre, ma poco gli importava bastava che lavorasse, l'uomo bussò aspettando il permesso di entrare mentre I.N era sempre più nervoso.

Seokjin era seduto sulla sua poltrona girevole in pelle.

Stava scorrendo le mail ed era annoiato, troppi impegni e poco tempo per organizzarli.

"Si, entra Yoongi".

Disse tenendo lo sguardo sullo schermo del PC.

Yoongi entrò seguito da I.N, fece un inchino .

Y: "Signore, c'è il suo nuovo assistente".

Gli indicò il ragazzo porgendogli il suo curriculum.

I.N fece un inchino.

"Signore è un onore lavorare per lei".

"Si si, vediamo quanto duri".

Disse ghignando non alzando nemmeno lo sguardo.

"Mettiti lì, quella sarà la tua scrivania".

Non lo guardò e gli indicò la sua postazione infondo al suo ufficio, era posta di fronte a quella sua.

Non degno nemmeno uno sguardo al curriculum del ragazzo, sapeva già che non sarebbe durato una giornata.

"Puoi andare Yoongi".

Yoongi si inchinò ed uscì.

I.N si andò a sedere alla scrivania, inizio a sistemarla come a lui riusciva, per trovare poi le cose che gli servivano.

Seokjin sbuffò.

Alzò finalmente lo sguardo e lo puntò sul nuovo assistente.

-Almeno mi gusterò l'occhio, per poco, ma meglio di niente-.

Pensò ghignando.

"Ragazzino, apri il computer.

Ti ho inviato una mail, devi fissarmi tutti quegli eventi in agenda".

Disse in tono autoritari.

I.N. alzò lo sguardo guardando il suo capo, doveva ammettere che le voci che giravano su di lui non erano solo delle voci, il suo capo era realmente un bell'uomo.

"Si signor... Mi scusi vuole che usi il suo nome o il cognome?".

Aprì subito l'email.

"Ha una preferenza di orario per partecipare agli eventi?".

"Signor Kim va benissimo".

"Fai tu, al massimo mi lamenterò e me la prenderò con te per l'orario che hai pensato".

"Prima però gradirei un caffè macchiato caldo. Che tu ovviamente andrai a prendere al bar al di là della strada".

I.N alzò lo sguardo dal computer.

"Cosa? Signor Kim non può farlo, le sto chiedendo apposta per non crearle problemi".

Si alzò.

"Il mio hobby è quello di lamentarmi e infastidire il prossimo. Vuoi per caso togliermi le mie passioni ragazzino?".

Disse sistemandosi sulla poltrona e incrociando le braccia al petto.

"Ha delle passioni di pessimo gusto con tutto il rispetto, adesso capisco perché i suoi assistenti passati sono andati via".

Disse tenendo lo sguardo in quello del suo capo, che a detta di I.N era proprio uno stronzo.

"Quindi vuoi già andartene ragazzino?. Saresti quello che è durato di meno".

Disse ghignando.

"Non ho detto questo signore... Ma sono un tipo che vuole fare tutto preciso e non sbagliare, quindi per lavorare bene sia io che lei le chiedo di essere chiaro sulle cose che desidera e quali no in modo di non sbagliare".

Si avvicinò alla sua scrivania.

"Io ti ho detto cosa fare, non mi interessa minimamente il tuo metodo. Vedi di tornare dietro alla tua scrivania se non vuoi che ti butti già fuori da questo ufficio a tempo record".

Disse sbattendo le mani sulla sua scrivania infastidito dal comportamento insolente del ragazzo.

"Non aveva chiesto un caffè macchiato caldo? Non devo più andare a prenderglielo?".

I.N si girò e camminò verso la sua scrivania, si allungò per prendere il suo borsello.

Seokjin lo fulminò.

"Fai poco lo spiritoso ragazzino. Vedremo quanto resisterai. Se arriva freddo il mio macchiato te lo faccio riandare a prendere, anche una ventina di volte se necessario".

"Come vuole lei Signor Kim".

I.N. uscì dalla stanza e fece un grosso sospiro, iniziò a correre per i corridoi e fuori dal palazzo attraversando la strada, ordinò il caffè e tornò subito nell'ufficio del suo capo sperando che il caffè fosse rimasto caldo.

"Ecco a lei signore".

"Ohhhh ,avevo detto caldo? Lo volevo bollente".

Disse ghignando senza nemmeno prendere quello che gli aveva portato.

"Vai a prenderne un altro".

I.N. sospirò, prese il caffè e lo poggiò sulla sua scrivania.

"Vecchio bifolco tiranno".

Sussurrò andando verso la porta.

"Attento ragazzino, ho un buon udito".

Disse osservando le spalle del ragazzo.

I.N. si girò di poco a guardare l'uomo, si chiedeva com'era possibile che lo avesse sentito visto che aveva sussurrato.

"Come?".

"Hai capito benissimo ragazzino. Ho diverse doti, alcune è meglio che tu non le venga a sapere".

Disse ghignando puntando il suo sguardo su suoi occhi .

"Vado a prenderle il caffè... E se guarda la sua agenda le ho sistemato gli eventi mentre andavo a prendere il suo caffè, mi faccia sapere se le vanno bene".

Uscì dalla stanza, doveva trattenersi dal rispondergli, gli serviva quel lavoro e non avrebbe rischiato, avrebbe resistito.

Seokjin avrebbe mai visto l'agenda? Assolutamente no.

Gli avrebbe fatto sistemare gli eventi lo stesso? Assolutamente si.

Quindi quando sarebbe tornato avrebbe sistemato di nuovo l'agenda.

I.N. tornò in ufficio con il caffè bollente, lo poggiò sulla scrivania del suo capo.

"Caffè bollente come da lei richiesto".

"Almeno una cosa sei riuscito a farla".

"Devi sistemare l'agenda. Triturare quella pila di cartacce e fotocopiare la pila affianco".

Gli disse indicando le due pile vicino alla sua scrivania.

I.N si aspettava tutto ciò, tornò alla sua scrivania ed iniziò a sistemare di nuovo l'agenda cambiando solo alcuni eventi, una volta finito si alzò e prese le due pile per eseguire quello che gli era stato detto di fare.

"Il tutto lo devi fare molto velocemente, ho altre cose da darti da fare. Sei un po' lentino ragazzino".

Disse sbuffando.

I.N. si fermò alla porta, girò solo il viso verso il capo.

"Tanto da contratto devo essere disponibile 24ore su 24 se farò qualche straordinario non importa".

"Qualche neurone ti funziona allora".

"Buono a sapersi".

"Ti hanno avvisato che ti dovrai trasferire nella mia villa?. Nella dependance per l'esattezza".

A I.N. caddero i fogli non aspettandosi una notizia del genere.

"Cosa? No, questo non mi era stato detto".

Si abbassò per raccogliere i fogli che aveva fatto cadere.

" Per caso è un problema ragazzino?".

"Non devi osare per nessuna ragione entrare nella mia stanza.

Nella villa ti sarà concesso accedere alla cucina e in soggiorno, nient'altro".

L'occhio di Seokjin cadde per un momento sul culo del suo assistente.

-ci sarà da divertirsi con te- Pensò.

"Aspetti... Ma così su due piedi e le mie cose?... Cazzo, dirmelo prima no?".

Si morse il labbro dopo aver detto l'ultima frase tenendo di nuovo le pile dei fogli tra le braccia.

"Ti sembra il modo di rivolgerti al tuo capo ragazzino? Che volgare che sei. Cosa ti devi portare? Lo spazzolino di Pikachu?".

Disse ghignando.

"Non volevo, mi è uscito così...".

"Ho i miei vestiti, le mie scarpe... Le mie cose, e no non ho uno spazzolino di Pikachu ma di Charmender"

Si morse di nuovo il labbro, avevo detto qualcosa di troppo di nuovo.

"Faccio finta di non aver sentito. Anche il novellino amante dei Pokémon doveva capitarmi".

"Dirai a Yoongi di portarti a prendere il tuo amato spazzolino, non sia mai che non riesca a non lavarti i denti senza".

I.N sospirò ed uscì dall'ufficio andando a fare ciò che aveva da fare con i fogli, una volta finito cerco Yoongi, lo avvisò degli ordini del suo capo.

Tornò in ufficio.

"Le serve altro oppure vado a prendere le mie cose?"

"Per il momento no, ti torturerò dopo".

"Vado allora".

Fece un inchino ed uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

"Vecchio bifolco tiranno eppure stronzo, ecco cosa".

Disse sussurrando per poi andare con Yoongi a prendere le sue cose.

-Attento ragazzino-.

Fece arrivare la sua voce nella testa di I.N

I.N si fermò di colpo sentendo la sua voce, si guardò attorno, forse era lì e non lo aveva visto?.

"Adesso sento anche le voci... Nemmeno il primo giorno che mi immagino la voce del bifolco".

Si grattò il collo.

Seokjin ghignò nel suo ufficio.

"Ti farò impazzire".

Disse tra se e sé.

I.N fu accompagnato a prendere tutte le sue cose e poi venne accompagnato alla villa, appena mise piede fuori la macchina rimase a bocca aperta per l'enorme casa, fu portato nella dependance e lasciato lì da solo.

"Cazzo che casa... Oddio ma veramente vivrò qui?".

Si guardò attorno stupito.

"Il novellino è arrivato".

Disse tra sé e sé Seokjin percependo la sua presenza.

Era seduto sulla poltrona.

Prese il telefono e chiamò il ragazzino.

I.N prese il telefono e rispose senza guardare mentre sistemava i suoi libri.

"Pronto chi è?".

"Pikachu".

: I.N. si trattenne dal ridere, oltre che stronzo adesso era anche spiritoso.

"Signore cosa le serve?".

"La cena è alle 19:30, non un minuto prima non un minuto dopo, odio i ritardatari. Vedi di non perdere tempo a sistemare Charmander".

I.N guardò l'orologio, mancava un ora, avrebbe fatto in tempo a farsi una doccia e vestirsi.

"Sarò puntuale signore".

"Ti conviene o ti brucio Charmander, a lui piace il fuoco".

Buttò giù la chiamata.

I.N. guardò il telefono.

"Spiritoso come un dito in culo...".

Si scompigliò i capelli e decise di andarsi a lavare.

-Immagino che ti piaccia il dito in culo-.

Fece arrivare la sua voce nella testa di I.N.

Si bloccò guardandosi di nuovo attorno.

"Ma cosa... Dio sarà la stanchezza che sento la sua voce...".

Entrò nel bagno e si spogliò ficcandosi sotto il getto della doccia.

Seokjin sentì lo scrosciare dell'acqua.

"Il novellino si presenterà profumato".

Successivamente comunicò ad uno dei suoi inservienti di andare nella dependance e scortare il ragazzino fino alla cucina all'interno della villa.

Una volta finito I.N. si vestì con un maglione bianco e dei pantaloni neri, poi vide un inserviente che lo condusse in cucina.

"Più mi guardò attorno e più non ci credo che starò qui".

-La ricchezza crea dipendenza, non solo quella-.

Si divertiva a parlare dentro la sua testa.

I.N. si portò una mano alla testa.

"Cosa cazzo...".

Non riusciva a capire, si guardava attorno eppure del suo capo non vi era traccia, stava impazzendo? Forse, l'avrebbe dato a vedere? No.

Seokjin si stava divertendo troppo, lo avrebbe fatto impazzire.

La sua sfida era vedere la sua resistenza, fin quanto avrebbe tenuto duro.

-mal di testa piccolo Charmander?-

Disse nella mente di I.N. ghignando.

"Non ascoltare I.N., ora mangi e poi ti vai a riposare... è la stanchezza e l'ansia del primo giorno sicuramente".

Si sedette e si tenne la testa.

Seokjin ghignò appena vide il novellino.

Si sedette a capotavola osservandolo.

"Hai mal di testa Charmander?".

Gli disse cercando di non ridergli in faccia.

I.N. si ricompose.

"N-no signore...".

Mentiva, ma non glielo avrebbe detto, stava pensando alla sua voce ed era così reale nella sua testa.

-Le bugie hanno le gambe corte-.

Disse nella testa del ragazzo fissandolo.

I.N spalancò gli occhi toccandosi la testa con una mano.

"Ha detto qualcosa signore?".

"Non ho detto niente".

"Qualche problema ragazzino?".

I camerieri iniziarono a portare la cena in tavola.

Appoggiarono diversi piatti al centro di essa.

"Nessuno signore, pensavo solo che avesse detto qualcosa".

I.N guardò tutto il cibo che vi era in tavola, si leccò le labbra per l'acquolina.

-Stai impazzendo-.

Fece rimbombare la sua voce nella testa del ragazzo senza nemmeno guardarlo.

Anzi iniziò a riempirsi il piatto di cibo.

-Diavolo sto impazzendo si...-.

Si riempì il piatto, ringraziò e poi iniziò a mangiare.

-Sto parlando anche da solo adesso-.

Nel frattempo Seokjin se la rideva internamente.

Il ragazzino non era molto bravo a camuffare il fatto che qualcosa lo stesse preoccupando.

Iniziò a mangiare continuando a guardarlo.

I.N mangiò tranquillamente, ma sentire la voce del suo capo nella sua testa lo turbava , cercava in tutti i modi di non guardarlo.

"Meglio che vai a letto presto ragazzino sei un po' pallido. Ti voglio in forma per domani. Avrai il doppio da fare".

Disse ghignando.

"Non si preoccupi, sarò in grado di fare tutto ciò che mi dirà domani...".

I.N prese un bicchiere riempiendolo con l'acqua e iniziò a bere.

-Sempre se di notte non sentirai strane voci ragazzino-

Entrò nella sua testa ghignando.

I.N. si strozzò con l'acqua iniziando a tossire, guardò con la coda dell'occhio il suo capo, era in silenzio.

Seokjin diede dei colpi sulla schiena del ragazzino.

"Non sei in grado nemmeno di bere?".

Disse ghignand.

"M-mi..s-scuso...".

Si alzò.

"Penso che andrò nella mia stanza...".

-Tranquillo, vengo con te-.

Si stava divertendo da impazzire.

Chissà se avrebbe passato la notte.

Forse gli avrebbe concesso una pausa per riposare la testa.

Guardò il suo capo, dio forse realmente stava impazzendo, uscì dalla stanza con un inchino e se ne andò nella sua, chiuse la porta e si buttò sul letto.

"Una dormita e passa tutto, il mal di testa, le voci e questa strana sensazione che ho da quando sono in questa casa...".

-Davvero è così miracolosa una dormita? Ahahahaha illuso-.

Ok, dopo questo salto ulteriore nella sua mente aveva deciso di dargli una piccola tregua.

Era arrivato il momento di nutrirsi veramente, si chiuse nella sua camera.

I.N si rannicchiò in posizione fetale, cercò di addormentarsi, ma non riusciva a dormire per via del mal di testa.

Sospirò e si alzò dal letto andando verso la cucina per cercare un aspirina, il fatto era che per raggiungere la cucina doveva superare il tutto al buio e lui odiava il buio, fece un respiro e si incamminò.

Seokjin percepì la presenza del novellino, si pulì le labbra e nascose tutto.

Senza far rumore scese le scale e vide l'ombra del ragazzino.

-Attento nell'ombra si nascondono i mostri-.

Voleva dare una pausa alla sua mente ma era lui che era ritornato nella villa.

Lui aveva solo colto l'occasione di divertirsi ulteriormente.

I.N sussultò sentendo di nuovo la voce, andò a sbattere addosso ad una lampada o forse un vaso, sentì un rumore di qualcosa che si rompeva, si mosse di un passo salendo con il piede su un vetro

"Porca la puttana... Maledizione".

Si abbassò toccandosi il piede sentendo bagnato.

"Ci mancava pure che mi tagliavo... Cazzo, colpa di quella cazzo di voce".

Il profumo che si alzò mise in allerta Seokjin.

Il ragazzino si era tagliato.

-Scappa, corri o morirai-.

Urlò nella sua mente cercando di trattenersi.

I.N saltò in piedi e indietreggiò quando sentì di nuovo la voce che diceva quelle parole, cercò di tornare indietro a fatica, il piede gli faceva male, si appoggiò ed iniziò a zoppicare.

"Con un taglio sotto il piede voglio vedere te correre... Cazzo di nuovo".

Seokjin trattenne il respiro, ipnotizzò il ragazzino mettendosi davanti a lui facendolo addormentare.

Prese in velocità tra le braccia il ragazzino.

Lo riportò nella dependance , con tutte le sue forze lo fasciò velocemente uscendo poi da lì in tutta fretta.

I.N. si svegliò, si guardò attorno non capendo come diavolo ci fosse arrivato lì in camera, sì guardò il piede vedendolo fasciato.

"Adesso ci sono pure i fantasmi ... Voci, fantasmi... Ne vogliamo di più? Ahhh basta che non mi facciano perdere il lavoro".

Seokjin si era chiuso in camera, stava prendendo a pugni il muro della sua stanza segreta.

Il suo muro era rinforzato per via della sua forza estrema.

"Cazzo, che diavolo di profumo hai maledetto ragazzino".

Lo percepiva ancora, nonostante fosse distante.

Guardò l'orologio notando che era tardi, si mise meglio a letto e guardò il soffitto.

"Sarò veramente pazzo, ma notte voce".

Chiuse gli occhi portando la coperta a coprirsi fin sopra il naso, si addormento un po' per la stanchezza e un po' per tutto quello che era successo.

Per placare la sua sete svuotò quasi l'intera riserva.

Non rispose nemmeno alla frase del ragazzino.

Per quella sera non doveva avere più nessun contatto con lui.

Il mattino dopo I.N. si svegliò più stanco del giorno prima, si alzò e si diede una rinfrescata facendo attenzione al piede, si vestì e andò in cucina per prendere qualcosa da mangiare, trovò una mela e la addentò.

"Chissà se il capo è già uscito".

Fortunatamente Seokjin era riuscito a calmare il desiderio di sbranare il ragazzino.

Era ritornato quello di sempre, maledettamente stronzo.

Era già in cucina che stava sorseggiando il suo caffè.

"Oh buongiorno signore...".

Si inchinò per poi continuare a mangiare la mela.

"Vedremo se sarà un buon giorno".

"Hai intenzione di fare la parte dello zoppo per non lavorare oggi?".

Lo guardò un attimo per poi ignorare la sua frase finendo la sua mela.

"Le ho forse detto che non potevo lavorare?".

"Non mi sembri molto in grado di farlo, forse dovrei licenziarti".

Disse ridacchiando.

"Non si preoccupi, sono in grado di lavorare anche se zoppo, non mi fermerà di certo questo nell'adempiere ai miei doveri".

Si prese un caffè e lo bevve.

"Vedremo".

"Devi andare a ritirare i miei abiti in lavanderia in centro. Devi risistemare l'agenda e il nuovo plico di documenti da dividere e sistemare".

I.N. finì il caffè.

"Sarà fatto, adesso vado".

Uscì dalla stanza ma dopo sbucò con la testa per guardare il suo capo.

"Emh signore... Posso usare la sua auto?".

"Ahhahahah no. Ho un grazioso scooter che puoi usare".

Disse lanciandoli le chiavi dello scooter.

Prese le chiavi prima di farle cadere.

"Ma.... Ahh lasci stare".

Andò verso il garage.

"Almeno speriamo che non sia rosa... Oddio il capo su uno scooter rosa".

Si immaginò il capo e scoppiò a ridere.

-Non sono una Barbie ragazzino-.

Entrò nella sua mente, solo per via di quel commento avrebbe voluto dargli la bicicletta.

Non sapeva perché ma sorrise sentendo la voce.

Entrò nel garage e per fortuna lo scooter era nero, si mise il casco e mise in moto.

"Prima tappa lavanderia, poi si torna in ufficio... Visto che ci sono passo in farmacia".

-Vedi di non morire, mi servi-.

Disse nella sua testa prima che uscisse dal garage.

"Signora voce, solo a farmi impazzire le servo".

Ridacchiò pensando di essere veramente pazzo che parlava con una voce immaginaria.

Partì per il centro andando a ritirare i vestiti.

Per ora, sto testando la tua resistenza-.

Disse ghignando nella testa del ragazzino.

Visto che era rimasto solo si concesse un bagno rilassante

I.N arrivò alla lavanderia ,ritirò i vestiti e si diresse in ufficio, appese gli abiti di Seokjin in ordine, in modo che nessuno li toccasse, si rimise al computer per sistemare l'agenda per la terza volta.

"Se neanche la guarda che cazzo la tiene a fare un agenda".

Sussurrò.

Seokjin era immerso nella vasca e aveva la testa appoggiata al bordo di essa.

- è un modo per farti dannare, non trovi che sia divertente?-.

Tormentare la sua mente prima di andare a lavoro fatto.

I.N sospirò e si portò le mani alla testa.

"Chi diavolo sei?".

-Il tuo incubo-.

Seokjin uscì dalla vasca, si asciugò e si vestì con un completo blu notte.

Indossò il suo orologio nero opaco e spruzzò un po' del suo amato profumo.

Prese la sua amata Porsche e arrivò a lavoro.

Ma non salì subito nel suo ufficio.

"Un dito in culo, ecco cosa sei... Lasciami in pace chiunque tu sia".

I.N aveva paura, ma cercava di stare calmo, fin quando era solo una voce a farlo impazzire non poteva fare di più.

-Hai una fissa per questo dito in culo. Ma penso che sia poco un dito-.

Disse ridacchiando.

Era seduto nella saletta ristoro che stava cercando di non ridere.

I.N sbuffò.

"Fottiti...".

I.N. non si rese conto che mentre stava parlando un uomo entrò nell'ufficio di Seokjin.

X: dove si trova Seokijin?

"Mi scusi chi è lei? Il capo ancora non è arrivato".

X: sono Chen... Ma visto che non c'è lui posso divertirmi con te per ora....

I.N alzò un sopracciglio non capendo.

"Ahhhhh maledetto Chen, non potevi aspettare?".

Si alzò e con una velocità disumana arrivò nel suo ufficio.

Prese per il collo Chen e lo sbatté sull'anta del suo armadio.

"Ahhhh Chen, quando imparerai che tra i due io sono quello più forte?".

Lo tenne stretto per il collo.

Lo portò fino alla finestra,la aprì e lo buttò di sotto ridacchiando.

I.N. osservò la scena sbiancando, non riusciva a muoversi, nella sua mente stava vedendo di continuo la scena.

"C-co...c-co...".

Seokjin si girò verso il novellino.

"Oh, immagino tu sia andato in tilt".

Si mise davanti a lui, prese il suo viso tra le mani e lo guardò negli occhi.

"Dimenticherai ciò che hai visto. Non avrai nessuno ricordo di Chen".

Disse ripetendo più volte la frase dilatando le pupille dei suoi occhi

"Dimenticare? Lei ha appena buttato giù una persona".

I.N si tolse le mani di Seokjin dal viso.

"Ed è cosi calmo, cosa diavolo gli è saltato in testa?".

Si spostò da lui andando alla finestra per vedere il corpo, non vide niente.

Seokjin osservò il ragazzino.

Come poteva non aver funzionato il suo potere, era impossibile.

"Io non ho fatto niente, non so di cosa parli".

Disse ghignando.

"Ahhh non mi prenda per culo, l'ho visto... Lei è entrato velocemente, lo ha preso e poi l'ha buttato giù... Ma stranamente non c'è nessun corpo".

Si sedette senza rendersene conto alla sedia si Seokjin portandosi, mise le mani tra i capelli.

"L'hai appena detto tu, non c'è nessun corpo, nessuna prova. Mi sa che sei un po' fuso ragazzino. E se non vuoi volare tu dalla finestra ti conviene alzarti dalla mia sedia".

I.N alzò il volto verso Seokjin, si alzò dalla sedia, si avvicinò a lui puntando il dito al suo petto.

"La smetta di dire che sono fuso, so cosa ho visto".

Afferrò il dito di I.N stringendolo.

"Non osare toccarmi. E visto che sei convinto che sia un assassino che ci fai ancora qui?".

Disse ghignand.

Mosse la mano per togliere il dito dalle mani di Seokjin.

"Mi fa male.... Perché anche se scappassi lei mi troverebbe e farei la stessa fine".

"Haaha pensi che non abbia di meglio da fare che inseguire un ragazzino pazzo?".

"Sei liberissimo di uscire da quella porta anche adesso. Non ti seguo, ho di meglio da fare".

La pazienza di I.N era al limite.

"LA SMETTA DI DIRE CHE SONO PAZZO".

"LEI E' UN EMERITO STRONZO, CONTINUA A DIRE A ME CHE SONO PAZZO QUANDO SA BENE COSA HO VISTO, SENNO' NON MI AVREBBE FATTO QUEL GIOCHETTO PER DIMENTICARE".

Si liberò la presa e diede una spinta al capo, quando perdeva la pazienza non gli importava chi aveva davanti.

"Ahahahaha sei pazzo perché non sai nemmeno contro chi ti stai mettendo ragazzino. Se fossi in te inizierei a correre, sai mi hai fatto venire voglia di cacciare".

Disse con un ghigno in volto sedendosi sulla sua sedia fissando quello che sarebbe stata la sua preda.

"Cosa?".

I.n guardò il suo sguardo ed ebbe un brivido di paura

"Lei e fuori di testa".

"Ohh non immagini quanto. Corri, è un consiglio".

"La smetta di prendermi in giro".

Si girò dandogli le spalle per andare alla porta .

"Qui lei è l'unico pazzo".

"Tra i due il pazzo sei tu che continui a stare dentro questo ufficio dopo avermi sfidato".

"Te lo ripeto, corri o non uscirai vivo da questo ufficio".

Disse con un tono secco e minaccioso.

I.N sentendo quel tono non ci pensò su due volte, uscì di fretta da quell'ufficio andando nel bagno, si tolse la giacca e si sbottonò i primi bottoni della camicia, si alzò le maniche poggiando le mani sul lavandino.

"Cosa diavolo è successo... Sto veramente impazzendo?".

-Dillo che sei stupido. Invece che scappare ti rifugi in bagno? Sei idiota?-.

Seokjin scosse la testa, quel ragazzino voleva proprio farsi uccidere

"Ahhh stai zitta stupida voce del cazzo... Mi hai stancato anche tu".

Si sciacquò il viso tenendo gli occhi chiusi facendo dei profondi respiri.

-Io ti ho avvisato. Morirai a breve-.

I.N chiuse la porta a chiave di corsa non capiva.

"Lasciami in pace..."

Sussurrò.

-Tic...toc....la tua morte si avvicina-

Ghignò la voce nella sua testa.

"Finiscila.... Finiscila....".

Si accasciò alla porta del bagno portando le gambe al petto.

Seokjin ghignò, uscì dal suo ufficio e arrivò in bagno.

"Toc, toc.... pronto a morire ragazzino?".

"S-se ne vada....".

Si strinse di più le gambe al petto

"La s-smetta di fare c-certi scherzi".

"Ohhh non sto scherzando".

Buttò giù la porta con un calcio spostando il ragazzino e ridacchiando.

I.N si alzò indietreggiando verso il muro

"Stia lontano o urlo".

"Urla, mi eccitano le urla mentre mi nutro".

Disse avvicinandosi a lui abbassandosi verso il suo viso.

"N-nutro?".

I.N deglutì sentendosi alle strette.

"Non scherzo, urlerò".

"Ohhhh, ho dimenticato di dirti che sono un vampiro centenario".

Disse ghignando mostrando i suoi canini che aveva fatto uscire.

Si leccò le labbra.

"Sarai un ottimo pasto".

I.N sgranò gli occhi sia per quell'affermazione che per la vista dei suoi canini.

"P-per favore.... F-farò di tutto ma non mi uccidere".

"Senza saperlo sei entrato in un covo di vampiri dove io sono il capo. Io preleverò ogni tua goccia di sangue, se poi muori non è colpa mia".

Disse ghignando.

Lo afferrò e gli schiacciò il viso al muro bloccandogli le braccia dietro la schiena.

"Ora rilassati, morirai senza soffrire".

Disse leccandogli il collo annusando già il suo buon profumo.

"Sarai il più appetitoso".

"NO NON VOGLIO MORIRE"

Cercò di dimenarsi, ma la presa era più forte, aveva iniziato a piangere per la paura.

Affondò i canini sul suo candido collo iniziando a succhiare il suo sangue, godendo per il sapore così dolce e particolare.

"AHHH MI.... LASCI....".

Continuò a dimenarsi.

"La prego....".

Seokjin si staccò iniziando a sentirsi male, iniziò a tossire sputando il sangue che aveva bevuto.

"Cosa diavolo sei ragazzino?".

Si allontanò da lui coprendosi la bocca, stava avendo dei conati di vomito.

I.N. cadde a terra portandosi una mano al collo guardando terrorizzato Seokjin.

"I-io...".

Non finì la frase che cadde a terra svenendo.

Seokjin temendo che fosse una strana creatura lo lasciò lì a terra e con le poche forze rimaste tornò nella sua villa barricandosi dentro.

I.N si riprese trovandosi su un divano che non aveva mai visto, si mise seduto portandosi una mano alla testa che gli faceva male.

"Dove sono?".

Davanti a lui apparve Yoongi

Y: ben svegliato, sei il primo che è sopravvissuto.

I.N iniziò a ricordare cosa era successo ricordando le parole di Seokjin, si alzò e si allontanò subito da Yoongi.

Seokjin stava cercando di calmarsi, dopo aver morso quel ragazzino non era più in grado di bere sangue.

Lo rigettava all'istante.

Y:"non preoccuparti non ti mangerò diciamo che io sono astemio, ma ora dimmi dove si trova il capo?"

I.N lo guardò.

"Cosa cazzo vuoi che ne sappia, hai provato a vedere in qualche bara?".

Y: "hihi andiamo vediamo se si trova a casa".

Yoongi prese per il polso I.N trascinandolo, lui cercò di liberarsi ma era più forte.

In poco tempo arrivarono alla villa ed entrarono.

Y: "Signore?".

I.N stava in silenzio aveva paura, voleva solo scappare.

"Porta via quel coso. Non lo voglio tra i piedi. Uccidilo, fanne quello che vuoi ma portalo lontano da me".

Y:"Signore, mi è impossibile, lui è l'unico che può aiutarla in questo momento"

I.N guardò Yoongi non capendo cosa volesse dire.

"Stai impazzendo io non aiuto nessuno".

"PORTALO VIA, IO NON LO VOGLIO QUI".

Era senza forze ormai, senza sangue sarebbe durato ancora per poco in vita.

Y: "Signorino Yang sarebbe così gentile da donare un po' del suo sangue al mio capo?".

I.N spalancò la bocca alla richiesta di Yoongi.

"Sta scherzando? Così che lui mi uccida?".

Y: "Non può ucciderla se il mio capo vuole sopravvivere".

Yoongi lo guardò facendo un lieve sorriso.

"Yoongi sei impazzito? Sono così per colpa sua e vuoi che ripeta l'esperienza?".

Disse a denti stretti accasciandosi a terra.

Y: "Signore il sangue del signorino Yang è un sangue particolare e raro, lei è stato il primo ad assaggiarlo, ma si è sentito così perché non è stato donato ma preso con la forza".

I.N ancora non credeva a ciò che sentiva.

"Questo è un sogno tra poco mi sveglio e sono a casa mia".

"NON MI IMPORTA, PIUTTOSTO DI RIPROVARLO MUOIO".

Furono le ultime parole prima di morire veramente.

I.N cadde a terra in ginocchio, vide Yoongi che si buttò a soccorrere il suo capo ma senza successo.

"Dimmi che non è vero....".

Non sapeva perché ma gli dispiaceva per ciò che era successo, lasciò cadere qualche lacrima.

Come da tradizione vampiresca il capo vampiro morto sarebbe stato messo in una catacomba che solo loro conoscevano, dentro una teca di vetro.

I.N. da quel giorno venne prese sotto l'ala protettiva di Yoongi, nessuno osava toccarlo.

L'azienda dopo la morte di Seokjin venne chiusa, ma riaperta di nuovo sotto un altro nome sotto il comando di Yoongi.

Gli anni passarono ed anche I.N andò avanti con l'età arrivando fino alla sua vecchiaia, morendo serenamente nella sua famiglia.

Dalla morte di Seokjin passarono ben 90 anni.

Lui era ancora nella sua teca con le mani raccolte al petto.

Sembrava non essere cambiato niente se non che all'improvviso riaprì gli occhi.

Ruppe la teca ed uscì dalla catacomba.

Un solo obiettivo, ritornare nella sua azienda, non aveva idea di quanti anni fossero passati.

Arrivò a destinazione vedendo la sua azienda cambiata, portava il nome di Yoongi.

Per tutti era un suo collaboratore ma in realtà era il suo fratellastro.

Varcò l'ingresso.

Yoongi si trovava nel suo ufficio a sistemare i suoi documenti quando sentì una strana forza a lui famigliare, si alzò dalla sedia.

Y: "Non può essere...".

Seokjin avanzò all'interno dell'azienda osservando ogni cambiamento. Cercando di capire quanto tempo fosse passato. Lui ricordava quello che era successo, ricordava bene il volto di colui che lo aveva ucciso.

Yoongi corse verso la presenza sperando che arrivasse prima.

Erano passati 90 anni e come se fosse destino un giovane ragazzo stava correndo verso la stessa azienda in ritardo per il lavoro.

Entrò dentro, non si rese conto di dove stava andando, finì per sbattere addosso a qualcuno cadendo a terra facendo volare tutto ciò che aveva in mano.

"Cazzo che male...".

Seokjin abbassò lo sguardo per vedere chi gli fosse andato addosso.

Si paralizzò quando vide proprio lui.

"Non è possibile".

Yoongi arrivò e si paralizzò non poteva essere, dopo anni non solo lui era tornato ma si trovavano di nuovo entrambi l'uno davanti all'altro.

Il ragazzo si alzò raccogliendo tutto, si inchinò davanti alla persona alla quale era andato a sbattere.

"Mi dispiace... Ero di fretta e non ho visto dove andavo".

Seokjin si girò verso Yoongi.

Entrambi sapevano che molto probabilmente la storia si sarebbe ripetuta.

Ma avrebbe avuto lo stesso finale?

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