Quadro

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Ok signori, queste sono le idee che partorisco durante l'ora di tedesco, si.. è un modern!AU, detto questo: enjoy~

Rey era seduta davanti al suo cavalletto, imbrattata di pittura: le guance avevano schizzi di colori, i capelli erano raccolti in tre panetti disordinati di cui alcuni ciuffi le cadevano sugli occhi.. ma era concentrata, decisa.
Voleva finire il quadro, doveva.
Era la prima commissione che aveva accettato, ma aveva continuato a rimandarla.. ora però era motivata a finirlo.
Era un ritratto, il ritratto di Ben, il suo fidanzato storico: si erano fidanzati alle elementari, e da allora non si sono più separati, mai.
In quel periodo non dipingeva molto, e se lo faceva usava principalmente colori e sfumature scure, dal nero al blu.. ma quel quadro era diverso, eccome se lo era: rosso, giallo, verde, marrone, nero, blu, tutti i colori e sfumature che si potevano usare erano lì. Un leggero mal di testa la colpì di nuovo, probabilmente dovuto al lavoro di sera e dal dipingere con una luce sparata negli occhi. Decise di abbassare le palpebre, andando a sedersi sul piccolo divanetto dietro di lei.. solo un attimo, poi avrebbe finito quella tela. Appoggiò la testa al bracciolo di pelle finta, riposando la testa che ora gli sembrava così pesante.. venne scossa dopo poco da una mano gentile, sulla sua spalla.

"Su, sveglia dormigliona.. non hai ancora finito". Rey si mise seduta, diritta, di scatto, buttandogli le braccia al collo "Ben! Sei qui!". L'uomo le sorrise, chinandosi davanti a lei con una mano sulla sua guancia "Ovviamente, dove pensavi fossi andato?". La ragazza si crogiolò nel calore di quelle braccia e nel buon profumo dei suoi capelli, che ora stringeva fra le dita. Sentì le sue labbra sul suo collo, senza malizia, mentre sgusciava via dall'abbraccio. "Faccio un po' di thè, ne vuoi?" le chiese, camminando a grandi falcate verso la loro piccola cucina.. ma tornò subito da Rey, quando lo chiamò davanti a lei. Si guardarono negli occhi per tanto tempo, scambiatosi tante parole e emozioni che non sarebbero mai state pronunciate.
"Ho ancora il tuo anello al collo, Ben.." gli disse, prendendogli una mano fra le sue e portandosela alle labbra. I loro sguardi si fecero più amari. "Spero non odori troppo di bruciato.. o che sappia di asfalto, so quanto ti piaccia tenere fra le labbra i tuoi ciondoli mentre disegni". Gli occhi di Rey si riempirono di piccole gocce fredde e salate,ma strinse le labbra e si limitò a guardare la sua figura. "Sai che non sono qui per davvero, mh?".

Una lacrima bagnò la guancia sporca di pittura, prendendo il viso di Ben fra le mani, sussurrandogli "Scusami.. non dovevo lasciarti andare in auto quel giorno.. è stato un errore, ti meritavi tutto dalla vita, Ben..". Gli si gettò fra le braccia, facendosi calore al ricordo dei suoi abbracci da orso, cercando si rassicurarsi al ricordo della morbidezza dei suoi capelli e del loro profumo. Ben la strinse, cercando di consolarla.. o meglio, l'immagine di Rey cercò di consolarsi con il ricordo del suo fidanzato. Quell'immagine rassicurante la coccolò, facendola tornare lentamente distesa sul bracciolo di finta pelle.
Rey si risvegliò con le guance completamente bagnate, e strinse istintivamente l'anello che portava al collo: lo osservò, ripercorse con un dito ogni piccola scheggiatura in quel cerchio di acciaio nero dal design semplice.
Se lo portò alle labbra, baciandolo come se potesse riavere anche solo per un attimo le dolci labbra di Ben.
Guardò la tela, dove si trovava il suo viso e, ripresi i pennelli fra le dita, si decise ad aggiungere quell'anello, quel dannatissimo anello che ora era l'unica cosa che le rimaneva.

Ma lo amava, amava quel viso, quegli occhi, quel sorriso che, mentre rifinita i contorni sentiva dietro di lei.. amava quelle braccia, di cui in quel momento si sentiva avvolta, e amava quella voce, che ora sembrava sussurrarle complimenti.

E tutto quello le bastava, doveva bastarle.

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