tornando a casa

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Ok signori, la gentile zorobin_delirium ha fatto un intero capitolo per noi mortali..
È un capitolo con i figli della Reylo, quando erano moolto giovani..
here you go

Ben era distrutto quella sera. Diretto verso casa a bordo del Falcon guidava senza concentrarsi troppo con movimenti ormai automatici e intuitivi, dato quanto conosceva quel vecchio rottame e quante volte l'aveva guidato. Era esausto dopo aver passato tutta la giornata su Takodana ad aiutare Maz e i ragazzi della ormai ex-Resistenza a ricostruire il vecchio castello dell'aliena, distrutto da un'incursione del Primo Ordine, che lui purtroppo ricordava molto bene, quando ancora cercavano di catturare il droide BB-8. Non era proprio entusiasta di intraprendere quei lavori di ricostruzione che andavano avanti ormai da giorni, non tanto perché non la trovava una buona idea, ma più perché ancora non si sentiva propriamente a suo agio tra i ribelli che fino a due anni prima aveva cercato di uccidere e cancellare dalla faccia della Galassia. Si sentiva addosso le loro occhiate, chi confuso, chi ancora portava rancore, sentiva che ancora non si fidavano di lui. Fortunatamente c'erano Finn, Rose e Poe a dargli una mano, che, nonostante non provasse tutta questa simpatia per loro, in particolar modo per Dameron, cercavano di farlo sentire accolto e accettato, e di questo era loro grato. E lui in cambio cercava di aiutare il più possibile nella ricostruzione dell'edificio.

Quella sera aveva fatto leggermente più tardi del solito e a bordo della nave di suo padre non vedeva l'ora di tornare a casa da Rey che lo stava di certo aspettando. Non si dava pace all'idea di averla lasciata sola per tutto il giorno, soprattutto nello stato in cui si trovava. Arrivò a destinazione il prima possibile e si sorprese quando, una volta entrato in casa, nessuno gli venne incontro per salutarlo, ma rimase sorpreso soprattutto dal silenzio e dalla pace che regnava nell'abitazione. Inizialmente si preoccupò di non sentire nessun rumore, ma poi percepì la presenza di Rey attraverso la Forza al piano di sopra, dove c'erano le camere. Infatti salendo le scale sentiva anche la sua voce, dolce e soffice, parlare a voce bassa. E quando raggiunse la porta della loro camera si fermò e sorrise dolcemente di fronte all'immagine che aveva davanti agli occhi. Rey era seduta sul letto a gambe incrociate e stava leggendo a voce alta una fiaba ai gemelli, accoccolati ai suoi lati e assorti dal racconto: con una mano Rey reggeva il libro e con l'altra accarezzava dolcemente la testolina corvina di Selene appoggiata sulla sua gamba, mentre Lukas era accoccolato al fianco della madre e con una manina le accarezzava dolcemente il pancione che custodiva la piccola Kira, pronta per nascere in meno di due mesi. Ben rimase fermo sullo stipite della porta attento a non fare nessun tipo di rumore che potesse rompere quella bellissima atmosfera. Era l'immagine più bella che avesse mai visto: in una sola stanza era presente tutta la sua vita, tutto quello che più amava nella Galassia intera, e che avrebbe protetto con la sua stessa vita. Rimase lì fermo ad aspettare che Rey finisse la storia, chiudendo per un attimo gli occhi e lasciandosi cullare anche lui dalla voce dolce e delicata della moglie, che era per lui il suono più bello di tutti. Finita la storia Rey alzò lo sguardo e sorrise a Ben quando incontrò i suoi occhi, così scuri e profondi, ma così pieni d'amore.

-Papà è venuto a darvi la buonanotte.- disse dolcemente ai bambini.

I due bimbi, che avevano compiuto da poco un anno, scesero goffamente dal lettone e gli corsero incontro chiamandolo a gran voce con un sorriso da orecchio a orecchio. Ben li circondò con le braccia e li strinse in un caloroso abbraccio, per poi baciare la fronte ad ognuno dei due. -Siete stati bravi oggi con la mamma?-

I gemelli annuirono e cominciarono a raccontare al padre tutto quello che avevano fatto, mangiandosi alcune parole, pronunciandone male altre e parlandosi sopra a vicenda, tanto che Ben non riuscì a capire quasi nulla, ma sorrise contento ai figli.

-Racconterete domani al papà quello che avete fatto.- si mise in mezzo Rey. -Adesso è ora di andare a nanna.-
I due bimbi provarono a contestare emettendo dei versetti lamentosi, ma erano talmente stanchi che non avevano nemmeno la forza di protestare.

Ben sorrise alla scena, e fu mosso da un momento di tenerezza. -Dai venite qui, vi porto nel vostro letto.- disse prendendoli entrambi in braccio e portandoli nella loro stanza nel letto che condividevano insieme, dato che erano ancora piccoli.

-Papà, qui- Selene trattenne in padre stringendogli un dito, e lui, non riuscendo a resisterle, la accontentò inginocchiandosi accanto al letto e accarezzandole la manina finché non dormivano entrambi. Poi lasciò un bacino leggero sulla fronte di tutti e due i suoi figli. -Goodnight sweethearts.- sussurrò dolcemente, per poi tornare dalla moglie.

Rey era rimasta seduta sul loro letto, con quel pancione faceva ormai abbastanza fatica ad alzarsi e preferiva farlo meno volte possibile. -Hai fatto più tardi stasera- fece notare a Ben quando lui entrò in camera e si sedette accanto a lei.

-Scusa, è colpa di Rose. Mi aveva incastrato in un discorso con altri due ragazzi e non riuscivo più ad andarmene!- disse lui con una nota divertita.

Rey sorrise e si accoccolò sul suo petto. -L'importante è che ora sei qui con me.-

Lui la abbracciò dolcemente e fece scorrere una mano sulla sua pancia, accarezzandola e sentendo qualche calcetto sulla sua mano da parte di Kira, come se volesse salutarlo. -Ciao piccola, ti sono mancato?-

-Secondo me sì, ha scalciato molto quando ha sentito la tua voce. E sei mancato tanto anche a me.- disse Rey prima di baciarlo sulle labbra. Ben la strinse ancora di più a sé per quanto permettesse la sua pancia, e si distesero insieme, rimanendo abbracciati l'uno all'altra.

-Meno di due mesi e avremo la nostra Kira qui con noi sei pronto?- gli domandò Rey dopo qualche momento di silenzio.

Ben guardò teneramente la moglie negli occhi verde ambra. -Se tu sei pronta, lo sono anche io.-

Lei sorrise e gli diede un altro bacio. -Allora siamo pronti entrambi.-

Lui annuì in risposta e rimasero così, accoccolati uno tra le braccia dell'altro. Ben osservò il viso ormai addormentato e sereno di Rey, sistemandole un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. È così bella e dolce, pensò tra sé. Pensò a quanto la amava, a quanto amava i loro figli e la loro nuova vita, finalmente in pace e finalmente insieme. Pensò a quanto lei si dava da fare per accudire e crescere i loro figli, anche con Kira ormai in arrivo. Non si era mai tirata indietro, aveva sempre il sorriso sulle labbra quando stava con i bambini, quando adempiva ai suoi compiti di madre e moglie, perfino quando riceveva calci dolorosi sullo stomaco o sui polmoni da parte della piccola Kira. Viveva con il sorriso ogni momento della loro nuova vita insieme. E lui non poteva desiderare altro. Non poteva chiedere di meglio se non vivere il resto della sua vita accanto a quella donna, la migliore donna di tutta la Galassia, che l'aveva sempre aiutato nei momenti più difficili, aveva sempre creduto in lui e non aveva mai smesso di lottare per farlo tornare ad essere Ben Solo, anche quando tutto sembrava ormai perduto. Quella giovane donna che veniva dal niente, credeva di essere niente, ma che per lui rappresentava il suo tutto. Quella donna che aveva deciso di diventare sua moglie, la madre dei suoi figli e che gli aveva dato tutto. Quella donna che amava più della sua vita e che mai avrebbe smesso di amare. Le lasciò un leggero bacino sulla fronte e chiuse gli occhi anche lui addormentandosi profondamente, ignaro che presto due piccoli esserini si sarebbero arrampicati sul letto e si sarebbero accoccolati tra di loro, in cerca delle coccole e l'affetto dei genitori.

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