Era stato un bello spettacolo

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- È. Stato. Meraviglioso!

Il ragazzo con i capelli corvini tagliati a frangetta alzò le mani in aria, chiuse a pugno. Sentiva ancora l'adrenalina scorrergli nelle vene, il sangue pompare e la testa girare, le grida e il clamore del suo pubblico che effettivamente era quello di una piccola sala, ma che a lui non era mai  sembrato così grande.

- Sssh! Fred, staranno dormendo tutti! - lo zittì Brian, che camminava dietro di lui. Fingeva di stare calmo ma ogni suo passo, fatto con quelle gambe chilometriche avvolte nei pantaloni a zampa, tradiva la sua emozione.

- Chissene frega dei vecchi di questo quartiere di merda! Oggi si festeggia! - Roger si diede da fare per superare in volume la voce di Fred, mentre tentava di aprire una bottiglia di vodka che aveva in mano da quando erano usciti dal locale.

- Festeggeremo quando sarai in grado di aprire quella cosa. Ovvero mai. E per l'amor del cielo abbassa il volume!

Sia Fred che Roger scoppiarono a ridere dopo essersi guardati, ubriachi di gioia.

- Sì mamma! - gridò Fred - Dov'è l'inno nazionale? Stanno passando le vostre altezze reali!

Da qualche parte dietro di loro si accese una luce e un uomo si affacciò alla finestra - Qui c'è qualcuno che sta cercando di dormire!

- Ecco, ve l'avevo detto! - sbuffò Brian - Stiamo svegliando tutto il vicinato.

Fred cinse le braccia attorno al collo del compagno di fianco a lui, Deaky, aggrappandovisi e alzando una gamba per avvolgerla alle sue - Oh no! - gridò con voce fintamente terrorizzata - E adesso come faremo? Siamo perduti, la nostra vita è rovinata!

- Fred ha ragione - commentò John, con un mezzo sorriso - Non preoccuparti così tanto.

- Vedi, lo dice pure John! Sei l'unico ad avere un palo su per il culo! E poi ti sembra che non ci sia ragione di festeggiare? È stato un signor concerto questo, altroché! Non fingere che non lo sia stato, confessa!

Brian si grattò un occhio, con tutta probabilità l'eyeliner aveva iniziato a dargli fastidio - Va bene, va bene. È stato bello e la folla era come impazzita. Ma devo dire che ad andare in giro conciato così mi sento a disagio.

Roger soffocò una risata con un verso che sembrava una pernacchia - Brian è in imbarazzo perché con il trucco sembra una ragazza.

- Taci Taylor, sei tu quello che si è dovuto far crescere quella barbetta penosa perché i ragazzi ci provavano con lui.

- In effetti con il fatto che nel locale non ci siamo potuti cambiare direi che siamo abbastanza imbarazzanti - commentò John, osservando i propri vestiti.

Se qualcuno li avesse incrociati per quella stradina semi-desolata, in effetti, avrebbe finito per chiedersi dove diavolo stessero andando quei quattro.

Uno spilungone con una matassa di ricci neri, avvolto in una stretta maglia bianca e con lunghe linee di eyeliner e l'espressione di chi odia la sua vita camminava sul fondo del quartetto; un nano biondo con le ciglia lunghe e femminili e una barbetta fallimentare agitava per aria una bottiglia di vodka; un ventenne con la faccia da tredicenne che aveva stretto al collo un papillon nero sorrideva come un deficiente strizzando gli occhi; infine un ragazzo con i denti enormi sempre sull'orlo di emergere dalle labbra, truccato con tonnellate di eyeliner, mascara e ombretto nero e una maglia bianca dalle maniche larghissime, come le chiamava lui, le ali di angelo, sclerava e saltellava tutto contento per la strada.

- Oh non vedo nessun problema! Qui non c'è nessuno, solo i vecchietti che dormono in casa - Freddie prese la bottiglia di vodka dalla mano di Roger e non fu neanche lui in grado di aprirla - Porca puttana questa cosa è sigillata!

E invece incontrarono qualcuno. Dopo aver svoltato un angolo, infatti, trovarono, appoggiati al muro di una casa, un gruppo di ragazzi più grandi di loro, più grossi e decisamente più mascolini, accompagnate da bottiglie già aperte e da una gran puzza di fumo.

Freddie sentì qualcuno, probabilmente Brian, tirargli un calcio sulla gamba da dietro.

Fred tossicchiò e cercò di camminare con indifferenza davanti al gruppetto, sforzandosi di non guardarli, ma fissando con forza la strada davanti a sé. Non si vergognava dei suoi abiti da palco, ma sapeva che normalmente alla gente non piaceva vedere ragazzi andare in giro a quel modo.

Del resto a molti il suo look non piaceva neanche sul palco, figurarsi sulla strada. Probabilmente i ragazzi li avevano già etichettati come un quartetto di omosessuali o qualcosa del genere. Era quasi convinto che ce l'avrebbe fatta quando uno degli armadi decise di aprire bocca.

- Porca puttana, ma vi sembra il caso?

Freddie avrebbe potuto continuare a camminare. Forse non sarebbe stata una bruttissima idea. Avrebbe sorpassato quei tizi che ll fissavano, sarebbe arrivato a casa da Mary e le avrebbe detto "Non sai che cosa è successo stasera!" ma la sua storia non sarebbe stata poi così clamorosa.

Invece si fermò, Deaky gli ruzzolò addosso, si volto verso i bruti, sbatté innocentemente le palpebre e chiese - Come prego?

Uno dei bufali diede una lieve spallata all'altro, ridacciando - Ma le hai viste queste signorine? State cercando di confondervi con le puttane o qualcosa del genere?

- Andiamocene Fred - commentò John, cercando di tirare il cantante per un braccio - Non ne vale la pena.

Fred avrebbe potuto rispondere di sì come di no, ma Roger risolse la situazione per lui.

- Che cazzo avete appena detto, coglioni?

Brian si tirò una manata sulla fronte.

Uno degli sconosciuti, alto più di Freddie e decisamente più largo, sia di spalle che di pancia, si staccò dal muro e si avvicinò con il grosso faccione al biondo - Vuoi prenderle, ragazzina?

Brian cercò di interromperli - Noi adesso ce ne andiamo, non abbiamo voglia di-

- Oh no sono loro che non dovrebbero avere voglia di fare nulla! - esclamò Roger - Avete la minima idea di chi io sia? Sono cintura nera e potrei gettarvi a terra in tre secondi!

Fred, John e Brian si scambiarono una serie di sguardi più confusi che mai.

···

- Allora Roger, adesso spiegami come ha fatto a sembrarti una buona idea.

- Pensavo che mi avrebbero creduto e sarebbero rimasti intimiditi!

- Hanno rovinato la mia maglia... e i capelli. E il trucco.

- E la serata.

- Che carino che sei John, nella band da neanche due mesi e ci completiamo già le frasi a vicenda!

- Qualcuno sa dove sono finiti i miei zoccoli?

- Per quello che mi riguarda potrebbero averli anche bruciati tesoro, ma non sarebbe un male. Quei cosi sono orrendi!

- Ma non voglio tornare a casa a piedi nudi!

- E io non voglio tornare a casa puzzando di pattumiera ma, indovina un po', tornerò a casa puzzando proprio di pattumiera.

Probabilmente era piuttosto strano che quattro ragazzi sdraiati dentro un cassonetto della spazzatura in un vicolo, con le facce pulsanti e grossi lividi previsti nelle ore seguenti. Eppure era esattamente così.

- Ragazzi! - annunciò Roger, con gioia - Ho aperto la bottiglia!

- Pensavo l'avessero spaccata in testa a qualcuno o roba simile... - commentò John.

- Dammi un sorso Rog, non ho intenzione di finire questa serata da sobrio - disse Brian, allungando un braccio verso di lui e facendosi passare la vodka.

- Non dovremmo fare qualcosa tipo sollevarci da questi sacchi? Puzzano, e potrebbero esserci dei topi o roba simile - suggerì John.

Tutti rimasero terribilmente fermi, Roger si tolse una bottiglia che gli dava fastidio da sotto la schiena.

- Era stato un bel concerto - disse Fred, facendosi passare la vodka.

- Ma noi ricorderemo questa serata come quella in cui ci siamo fatti pestare per colpa di Rog - commentò Brian, sbuffando.

- Ehi!

- Vuoi forse negarlo?

- Viene da chiedersi se andrà ancora così. A nessuno piacerà come siamo. Sapete, troppo poco mascolini, con lo smalto, il trucco, i vestiti attillati e i capelli lunghi.

- John non cadermi così! - Fred cercò di alzarsi in piedi, affondando con un rumore disgustoso i piedi e le sue scarpe (nuove) nella spazzatura. Emise un verso di disgusto e continuò a parlare - Quei quattro coglioni ci avranno fatti neri ma noi questa sera abbiamo conquistato almeno duecento persone, se non di più. Li avete visti anche voi, gli brillavano gli occhi, ballavano, muovevano la testa, sorridevano. Ci hanno amati. E sapete che vi dico? Non saranno loro i soli. Saremo grandiosi e la gente vorrà essere come noi, altroché!

- Detto da uno che sta affondando nella melma...

- Anzi, sapete che vi dico? Andremo così lontano che anche se ci vestissimo letteralmente da donne ci applaudirebbero. Al pubblico piacciamo e se a qualche deficiente  noi sembriamo degli idioti non mi importa affatto. Se continuiamo così andremo lontano!

Ai tempi, sdraiati in un cassonetto, pieni di botte e parzialmente coperti da bucce di banana, i ragazzi non ne erano poi così convinti. A dir la verità neanche Freddie credeva alle proprie parole, ma aveva bisogno di risollevare l'animo degli altri tre.

Eppure...

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