13° CAPITOLO

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I giorni passano senza che ne io e ne Grey ce ne rendiamo conto. Quasi non me ne capacito che è più di una settimana che siamo in questa casa. Non mi sono mai sentita meglio a fianco di una persona così complicata quanto irresistibile. Adesso posso finalmente percepire che Grey si fida di me, ed io dal mio canto mi fido completamente e quasi perdutamente di lui. Le ore che trascorro al suo fianco non sono mai abbastanza... fino ad un paio di giorni fa non pensavo minimamente e neanche mi chiedevo quanto fosse bello passare il resto dei propri giorni con una persona così speciale. Mi ero sbagliata sul suo conto, e di questo me ne pento tuttora... soprattutto per il mio atteggiamento che ho avuto nei suoi confronti. Aveva avuto un brutto passato ed io lo avevo trattato male, quasi condannandolo. Non lo potevi sapere, dice la vocina. E da quando in qua tu mi difendi, le chiedo meravigliata. La vocina non risponde... sembra quasi che si sia data una calmata da quando sono in compagnia di Grey e... da quando sono arrivata in questa casa. L'importante è che ora io e Grey siamo uno la spalla dell'altro e di questo me ne stupisco ancora adesso visto che non ho mai provato questa sensazione a parte che in famiglia. << Ho una sorpresa per te... vedi di essere pronta per le 21>>, mi dice Grey, arrivandomi da dietro e facendomi quasi cadere dalla sdraio. << Ehm, okay... aspetta, dove vai?>>, gli chiedo, vedendogli le chiavi della macchina in mano. << Devo fare una cosa... non ci metterò molto, te lo prometto>>, dice, dandomi un bacio sulla guancia e girandosi per andarsene. Io gli prendo appena in tempo la mano, facendolo girare di nuovo. Senza dirgli niente, gli rivolgo un'occhiata come per dirgli di fare attenzione e lui annuisce. << A dopo>>, dice, lasciandomi la mano.

<< Dai, mi dici dove mi porti?>>, gli chiedo curiosa, appena entriamo in macchina. Mi metto a posto il vestito di velluto color smeraldo che non mi sarei mai sognata di mettere, ma visto che non avevo molta scelta nell'armadio di mia madre a parte che un'infinità di vestiti uno più brutto, o meglio antico dell'altro, questa era la scelta "Migliore". Anche considerato che questo può essere un vero e proprio appuntamento, e soprattutto il mio primo, e quindi questo vestito ci sta a pennello. << Tra poco lo scoprirai>>, mi dice, uscendo dal vialetto di casa. << Eddai è da tutto il pomeriggio che fai il misterioso!>>, protesto, mettendomi a braccia incrociate. << Qualcuno qui sta morendo di curiosità>>, dice Grey con un sorrisino. << Puoi dirlo forte! Non mi porterai mica ad un ristorante, vero?>>, gli chiedo, sentendo salire l'ansia. No dai, non sarebbe il tipo... anche se ne sarebbe capace. << Ho la bocca cucita, mi dispiace>>, dice, subendosi un pizzicotto sul braccio.
<< Uffa, sei insopportabile!>>, dico, facendo il muso. << Ho preso da te>>, dice, rivolgendomi un sorriso smagliante. Che faccia tosta! In risposta gli faccio la linguaccia, facendo scorrere l'immagine del suo sorriso a dir poco adorabile allinfinito finché non arriviamo alla meta.

<< Non ci posso credere!! Mi hai portata a vedere "Il silenzio degli innocenti"!>>, dico a voce forse un po troppo alta, visto che una coppetta davanti a noi si gira a guardarmi male.
<< Sì... stavi diventando leggermente insopportabile e quindi ti ho portata a vederlo>>, dice con un'espressione da angioletto. << Intanto entra dentro che vado a pagare i biglietti>>, dice Grey. Io annuisco, dirigendomi all'entrata quando sento la voce della ragazza alla cassa che mi fa saltare i nervi quando dice: << Come mai tutto solo, dolcezza? Come ti chiami?>>. Quindi faccio subito dietrofront, raggiungendo Grey alla cassa e dandogli un bacio sulla bocca. << Hey>>, dice Grey ricambiando il bacio e guardandomi subito dopo con un misto di confusione e stupore. La ragazza dietro la cassa ci rimane leggermente male, ma ci rivolge un sorriso finto per non darlo a vedere. Brava, sorridi finché ne sei capace. << Andiamo>>, dice Grey, mettendomi un braccio intorno alla vita e trascinandomi via dopo aver intercettato il mio sguardo a dir poco omicida rivolto alla ragazza che ci augura una buona serata. << Gelosa?>>, mi chiede Grey, scoppiando quasi a ridere. << Eh? N-no, perché?>>, gli dico, facendo finta di niente. << Sembrava quasi che stessi fulminando quella ragazza con lo sguardo>>, dice, al che io rispondo per difendermi: << Ci stava provando spudoratamente con te!>>.
<< Non è vero... da quando in qua chiedere il nome equivale a provarci?>>, mi chiede mentre entriamo in sala. << Da sempre?!>>, dico, cercando nel frattempo di non inciampare negli scalini, visto che la sala è sommersa quasi completamente dal buio.
<< Tranquilla, non ci avrei mai provato... mi piace un'altra>>, dice al che io mi giro non capendo se si riferisce a qualcun altro o a me. Lui se ne accorge e in risposta mi dà un bacio sulle labbra. Rimango leggermente paralizzata, ma mi rilasso subito quando sento che sorride sulle mie labbra e mi passa delicatamente la sua mano tra i miei capelli. Sorrido a mia volta, giocherellando con il piercing che ha al labbro, finché un gruppo di ragazze ci interrompe, dicendo: << Ehm, dobbiamo passare>>. Quindi ci stacchiamo subito e mi tranquillizzo quando mi rendo conto che nessuno può aver notato che sono arrossita, neanche Grey. Ci inseriamo in una fila a caso, sedendoci sui divanetti, mentre Grey mi sussurra all'orecchio: << Ci dovremmo baciare più spesso>>.

<< Vado un attimo in bagno finché c'è la pausa>>, dico a Grey, alzandomi dal divanetto. Lui annuisce e prima che io mi diriga verso l'uscita della sala, mi chiede: << Vuoi che compri un po di popcorn?>>. << Sì dai... mi prenderesti anche una Coca Cola? Sto morendo di sete>>, dico. << Okay>>, dice, alzandosi anche lui dal divanetto e seguendomi a ruota fuori dalla sala. Dopo aver avvistato la toilette, mi catapulto praticamente dentro, mentre Grey prosegue e va al bancone dove vendono le bibite e gli snack. Dentro alla toilette stranamente non c'è nessuno, quindi chiudo la porta del bagno, godendomi quell'attimo di silenzio. Ad un certo punto, proprio quando sono immersa nei miei pensieri, sento uno strano gorgoglio e un lamento. Faccio finta di niente, fissando le scritte fatte con il pennarello sul muro. Abbasso d'istinto lo sguardo, quando sento dei passi e vedo delle ombre di piedi allungarsi sotto la porta. << Aiuto>>, sento sussurrare una voce femminile dietro la porta. Tiro lo sciacquone, facendo finta di non aver sentito, ma senza osare aprire la porta. Molto probabilmente sarà stato frutto della mia immaginazione, dico tra me e me. Quando sento una seconda volta la richiesta d'aiuto, deglutisco, sentendo il cuore esplodermi nel petto. << Ha parlato qualcuno?>>, chiedo ad alta voce. Quando non sento nessuna risposta, faccio un mezzo sospiro di sollievo, rendendomi conto che se mai fosse entrato qualcuno, lo avrei sentito. Però c'è qualcosa che non quadra... continuo a fissare le ombre sotto la porta, sbattendo più volte gli occhi per accertarmi che non siano un semplice gioco di luci. Cado quasi indietro quando dei colpi ripetuti e violenti colpiscono la porta del bagno. << Hannah, lo so che sei qui dentro. APRIMI!>>, dice qualcuno, assumendo un tono di voce che mi fa rabbrividire. Non sembra umana, mi ripete una vocina nella mia testa. Mi tappo le orecchie con le mani, chiudendo gli occhi e sperando che tutto finisca. Non è reale, ripeto a me stessa, cercando di autoconvincermi. Dopo un paio di secondi, provo a togliere le mani dalle orecchie ed a riaprire gli occhi, facendo un respiro profondo. Se rimango ancora un minuto in questo bagno, sono sicura che mi verrà un attacco di cuore. Faccio per aprire la porta per poi correre verso l'uscita della toilette, quando mi accorgo che ci sono ancora le ombre dei piedi di quella persona, o meglio di quel mostro. Mi massaggio le tempie e, cercando di non fare rumore, mi metto in ginocchio per cercare di vedere le scarpe della persona. Quando mi abbasso e appoggio quasi la testa sul pavimento per vedere nello spiraglio sotto la porta, davanti a me appaiono prima un paio di scarpe abbastanza piccole, sporche e fradice di fango, e subito dopo un viso di una ragazzina... quella ragazzina dei miei incubi che adesso sta guardando con quei suoi occhi che sembrano andare fuori dalle orbite. Grido, grido e grido ancora, alzandomi di scatto dal pavimento e salendo sopra al water quando le sue mani cercano di prendermi le caviglie. Tutto questo non è una semplice allucinazione. È reale! << Vattene! VATTENE!>>, grido con tutta la voce che ho in corpo, finché le mani si ritirano da sotto la porta e qualcun altro entra nella toilette dicendo: << Hey, tutto bene? Sono della sicurezza!>>. Mi asciugo le lacrime e scendo subito dal water, cercando di far smettere di tremare le mani. Fai un bel respiro. Tranquillizzati. Apro la porta del bagno di scatto, uscendo di corsa dalla toilette senza neanche degnare di uno sguardo il ragazzo della sicurezza. A grandi passi mi dirigo nella sala in cui trasmettono "Il silenzio degli innocenti", dove mi sta anche aspettando Grey. << Pensavo che fossi caduta nel water!>>, dice Grey scherzando, ma diventando subito serio appena vede la mia espressione. << È successo qualcosa?>>, mi chiede. Faccio segno di no con la testa e gli chiedendo, cercando di fare un sorriso:
<< Allora la mia Coca Cola?>>. Lui mi sorride a sua volta e la prende dal sedile di lato a lui, passandomela. Non avevo nessuna voglia di rovinare la serata, la nostra serata, per quello che era appena successo. C'era qualcosa che non andava, e adesso di certo non potevo fare finta di niente e negare l'evidenza. Quella cosa, quella ragazzina o chiunque essa sia voleva qualcosa da me, e io non avevo la minima idea di cosa.

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