Libera

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Nasco libera
e già mi vede vittima
il primo vagito.
Vittima di un'indole impressa.
Prigione
di fili da pesca
avvolti alle ossa.
Negli occhi
fino al fondo dei pozzi.
Sulla bocca stupida
e le mani tirate,
che dicono, spostano,
inciampano.
E mi accorgo ora
stanca e arresa,
ché è solo lei.
La gabbia,
è l'unico posto.
L'unico dove,
trovare è nell'essere.
E allora sono, sono, sono.
E lei mi libera.

Mo

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