20•capitolo -Rivedere te-

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Ana

È una follia, non possiamo farlo.

Quelle parole non fanno che rimbombarmi in testa da una settimana, da quando io e Santiago ci siamo baciati.

E quel bacio... quel bacio non riesco in alcun modo a togliermelo dalla testa. Fingere che non sia stato nulla non è da me. Quel bacio è stato qualcosa, non so cosa ma è riuscito a scombussolarmi in un modo inaspettato.

Santiago mi sta evitando e a dir la verità lo sto facendo anch'io. Anche se viviamo nella stessa casa, ci siamo incontrati solo una volta per sbaglio e nemmeno ci siamo guardati negli occhi; sto ancora facendo in modo di non incontrarlo perché sarebbe strano e il suo rifiuto mi pesa più di un macigno.

Sbircio dalla porta socchiusa prima di uscire dalla stanza, e sobbalzo quando Celestial prende parola.

«Stai controllando che non ci sia Santiago?»

Chiudo immediatamente la porta e la guardo sconvolta. Ha capito qualcosa? Io non l'ho detto a nessuno di quello che è successo tra me e Santiago, l'avrebbe solo reso più reale.

«Io... cioè... perché dovrei controllare che non ci sia Santiago?» fingo un sorriso, cercando di non far capire alla mia amica quello che penso.

«Perché lo eviti da una settimana?» domanda, canzonandomi.

Come diavolo fa questa ragazza ad accorgersi di tutto?

«E tu... tu che ne sai?» scrollo le spalle e sono indecisa se affiancarla nel letto o scappare da qui finché sono in tempo.

«È palese che è successo qualcosa tra voi. Almeno per me!»

Un sospiro stanco esce dalle mie labbra e mi sento meglio nel poter esprimere quello che penso. Io non sono fatta per tenere chiusa la bocca, i miei pensieri ho bisogno di esprimerli e finalmente ho trovato con chi poterlo fare.

Mi siedo vicino a lei e appoggio i gomiti sulle ginocchia, poi la guardo e tentenno prima di riuscire ad aprire bocca.

«Non sei costretta a dire qualcosa...»

«L'ho baciato» dico tutto d'un fiato. «Ci siamo baciati!» rettifico subito dopo, visto che Santiago non ha fatto niente per impedirmi di farlo. Lo abbiamo fatto insieme ed è stato bellissimo.

«Tu e Santiago? Davvero?»

Celestial mi sta guardando, nel suo sguardo leggo la consapevolezza che prima o poi sarebbe successo, dall'altro vedo molta titubanza.

«Sì. Lo so che è strano, io e lui ci odiamo, ma...» non so nemmeno cosa dire, perché non so neppure perché lo abbiamo fatto. E soprattutto, non so perché vorrei baciarlo ancora.

«Per me era già chiaro che ci fosse qualcosa tra voi» confessa Celestial.

«Da... davvero?»

Annuisce poi appoggia una mano tra le mie che sono chiuse a pugno per reggere il mio viso.

«C'era qualcosa tra voi, c'è qualcosa.»

«Io...» boccheggio. Mi sento in difficoltà come non mi è mai successo. Tutto questo è inaspettato. «Non credevo che sarebbe successo, è successo e basta. Adesso ci stiamo evitando perché non... non lo so. Lui è scappato via»

Nelle fossette di Celestial si forma un sorriso amaro, sembra stia pensando qualcosa ed è indecisa se dirmelo.

«Cosa c'è?»

«Stai attenta Ana.» Sembra che le costi dirmelo, perciò la guardo aspettando che continui. «Santiago... non so se si renderà mai conto di quello che c'è tra voi»

«Ma tra me e lui non c'è niente» ci tengo a precisare. Non penso che ci sarà mai qualcosa, che mi innamorerei mai di lui. Stiamo parlando di un ragazzo sempre pronto a giudicarmi, nonostante ciò la settimana scorsa mi ha protetto, mi ha stretto a sé e mi ha guardato in un modo che credo di non essermi mai sentita così giusta tra le braccia di qualcuno, come quel giorno.

«Sei sicura?»

«Io... non lo so» non voglio mentire. Non è da me. È vero che non so ancora cosa sia successo, però c'è questa sensazione e non voglio far finta che non esista. «So solo che quel bacio è stato... magico e mi ha fatta sentire nel posto giusto; però Santiago non sa affrontare le cose e come al solito è scappato. Lui è fidanzato e probabilmente si è sentito in colpa, ma non doveva andarsene così!» affermo innervosita e Celestial mi guarda comprensiva.

«Santiago ha troppi preconcetti per questo ti dico di star attenta perché potresti starci male»

Poi si alza dal letto, ma non smette di guardarmi.

«Adesso devo uscire. Però voglio dirti una cosa» la guardo curiosa in attesa che continui. «Felipe mi ha detto che oggi viene Nieves a trovare Santiago.» sento un crack nel mio cuore ma cerco di non dargli peso. In fondo è la sua ragazza e io non sono nessuno. Quindi non ha senso rimanerci male. So che lui ama lei, anche se poi ha baciato me e questo non ha senso.

«È la sua ragazza» mi limito a dire. «È normale»

Usciamo dalla camera e manco a farlo apposta mi ritrovo davanti Santiago il quale fatica perfino a guardarmi negli occhi.

Fa un timido sorriso e poi rivolge il suo sguardo verso Celestial, pur di non guardare me.

«Buongiorno» si limita a dire, poi scappa letteralmente lasciandomi a guardare le sue spalle andare via.

Dopo un po' esco anch'io di casa e una volta fuori dal portone mi ritrovo Santiago davanti con le mani strette nelle tasche e lo sguardo imperscrutabile. Fatica a parlare e io non lo aiuto, lo guardo solamente. I nostri occhi si dicono tante cose e pure le nostre labbra sembrano incollate.

«Ana...» dice e poi deglutisce.

«Tutto bene?»

«Me lo lo chiedi adesso dopo una settimana?»

Si sistema il ciuffo biondo e sospira.

«Hai ragione, avrei... dovevamo parlare prima. Però... ho pensato che adesso fosse il momento giusto»

«Perché proprio ora?» indago.

«Nieves» basta quel nome per farmi capire che io queste emozioni negative non dovrei provarle, non dovrei essere gelosa, ma succede e devo trovare un modo per scacciare tutto questo perché non ha senso. Io e Santiago non abbiamo niente in comune e non dovrà mai esserci nulla.

Tranne quel bacio.

Quel bellissimo bacio.

«Lei è la mia fidanzata e non voglio ferirla in alcun modo. Oggi verrà a Londra, e non voglio che ci siano fraintendimenti.»

«Fraintendimenti?» rido. «Ci siamo baciati, quale fraintendimento?» sbotto nervosa. «O vuoi dire che sono stata io a baciarti?»

Scuote la testa e si avvicina ma quando se ne accorge fa di nuovo un passo indietro.

«È stato chiaramente un errore. Mi... mi sono lasciato prendere dal fatto che mi hai bacia...» sta per dire e non ci vedo più dalla rabbia.

«È di nuovo colpa mia? Come quella volta al campeggio? Pure questa volta è colpa mia se CI SIAMO BACIATI?» sono infuriata e non faccio nulla per nasconderlo. «Sei uno stronzo e voglio anche aggiungere che sei un codardo che non si prende le proprie responsabilità»

«Ana» tenta di dire ma non lo lascio parlare.

«No, non voglio sentire niente. È tutto chiaro. È meglio che facciamo finta che quel bacio non sia mai avvenuto, perché pensare di aver baciato un ragazzo così mi mette i brividi.»

Poi gli do le spalle e me ne vado via, anche se lui cerca di chiamarmi.

Passo il resto del giorno a provare a togliermelo dalla testa ma non ci riesco. Santiago mi ha proprio fottuto il cervello. A riscuotermi dai miei pensieri, ci pensano le mie due migliori amiche che proprio in quel momento decidono di chiamarmi.

Fingo un sorriso e rispondo, non voglio dir loro quello che è successo con Santiago già è tanto che lo abbia detto a Celestial.

«E quindi niente, Gonçalo e io non riusciamo neppure ad andarci a mangiare la pizza perché siamo assaliti dai paparazzi.  Che cercano poi non lo so, visto che noi abbiamo continuato ad avere lo stesso stile di vita» sbuffa Ester esasperata. Ci sta raccontando di come va la sua vita a Madrid, perché ovviamente da quando Gonçalo è diventato famoso anche la loro vita non è la stessa e questo preoccupa Ester, alcune volte ha paura che questo possa in qualche modo allontanarli e la capisco.

«E come hai intenzione di risolvere tutto questo?» chiede Beatriz, a dire il vero io non sono molto partecipe perché il pensiero di Santiago non mi ha lasciato nemmeno per un secondo.

«Non lo so» confessa, «l'unica nota positiva è che Gonçalo non mi lascia nemmeno per un secondo e che non sembra dar segno di cedimento. Sono felice di questo perché alcune volte, quando escono notizie su di lui e altre ragazze, mi viene un po' d'ansia ma lui mi rassicura subito.»

«Tesoro, Gonçalo non ti farebbe mai del male. Sai che ti ama!» Ester annuisce ma si vede chiaramente che continua ad essere preoccupata.

«Ana tu non parli oggi?» mi domanda la mia amica, le sembra strano questo mio silenzio.

«Ehm, sì scusate. Sono d'accordo con Beatriz, Gonçalo non ti farebbe mai del male!»

Stringe le labbra ma dai suoi occhi non la vedo convinta.

«Hai qualche dubbio?» perciò aggiungo, nel frattempo in camera entra Celestial.

«Si sono convinta, mi fido di Gonçalo; solo che... tu sei sicura di stare bene?» mi guarda curiosa.

«Si, certo, perché?» guardo verso Celestial che si sta preparando, mi osserva con comprensione perché ha capito che sono a disagio.

«Non so... strano che tu non parli!» mi fa notare.

«Io...»

«Ana» interviene Celestial capendo che deve togliermi da questa situazione. «Ci sono ospiti. Vieni di là?»

Lo so che tenta di togliermi dal disagio di dover parlare con le mie amiche, ma queste parole mi fanno capire che è appena arrivata Nieves. Per fortuna che stasera uscirò e quindi non dovrò sopportare Santiago e Nieves che amoreggeranno.

Il solo pensiero mi fa stringere le mani a pugno.

«Ragazze allora vi lascio. Buona serata» chiudo il telefono alle mie amiche e poi fisso Celestial aspettando che lei dica qualcosa per tranquillizzarmi.

«È arrivata Nieves?» domando.

Lei annuisce.

Dopo qualche minuto sono pronta ad uscire per togliermi da questo casino, ma devo attraversare la stanza per farlo.

Quando esco dalla camera, vedo subito Santiago che si sta stringendo addosso Nieves esattamente come ha fatto con me solamente una settimana fa. Il fastidio è così forte che mi fa stringere forte le labbra per poi mangiucchiarmele. Approfitto del fatto che non si accorgono di me per cercare di scappare via, peccato che quando provo a fare un passo, un ragazzo che non ho mai visto si para davanti a me e mi fa un sorriso.

«Ciao!» dice come se mi conoscesse da una vita. Ha un sorriso a trentadue denti e si aspetta che io ricambi il suo saluto. «No, non ci conosciamo però è da tanto che volevo conoscerti. Piacere sono Torres» mi porge la mano per stringermela. «E tu ovviamente sei Ana»

«E tu sai il mio nome perché?» chiedo, lasciandogli la mano in attesa che la stringa.

Sorride ancora.

«Io e Santiago siamo colleghi di università. Ho sentito parlare di te!»

«Torres!» il suo nome viene pronunciato duramente dalla persona che volevo in tutti i modi evitare. È inevitabile poso i miei occhi su di lui che a sua volta sono posati su Torres. Il suo sguardo non promette nulla di buono, sembra piuttosto nervoso.

«Ehi, Santi, alla fine visto che non me l'hai presentata tu, ci ho pensato da solo. Che amico di merda!» ridacchia incurante della mia presenza e del fatto che io stia ascoltando ogni cosa.

Santiago a quel punto posa i suoi occhi azzurri nei miei e per me è un colpo al cuore. Purtroppo non posso frenare il caos che crea dentro me.

«Se non te l'ho presentata ci sarà un motivo...» chiarisce.

«E quale sarebbe questo motivo?» chiedo pungente. Non riesco a frenare l'astio che nutro nei suoi confronti dopo come si è comportato. Anche se vorrei baciarlo pure adesso. Il desiderio mi sta facendo ammattire ma non posso far altro che soffocarlo.

«È che...» Santiago non lascia mai, neppure per un secondo, i miei occhi quasi cercasse le parole giuste da pronunciare.

«Vuoi avere tutte le ragazze per te? E bravo Santiago!» ride dandogli pacche sulle spalle.

In quel momento arriva Nieves che dapprima si limita a guardarmi, poi spunta sulle sue labbra un sorriso.

«Ana!» dice per poi abbracciarmi e alle sue spalle riesco a vedere la tensione di Santiago. «Sono molto felice di vederti. L'ultima volta non siamo neppure riuscite a scambiare due chiacchiere» si riferisce ovviamente a quando sono andata a Madrid e per colpa mia lei è Santiago hanno litigato.

«Già, per fortuna ora tutto bene!»

Lei sorride anche se c'è una nota stonata nel suo sguardo e non so dire perché.

«In ogni caso stasera resteremo a casa a mangiare qualcosa e poi magari vedere un film. È l'occasione giusta per rimediare» mi accorgo subito di come Santiago istintivamente indietreggia e quasi fa fatica a respirare nella paura che io possa in qualche modo accettare. E vorrei fargliela pagare e accettare per questo motivo ma non lo farò. Non voglio stare nella stessa stanza in cui ci sono loro.

«Oh, grazie dell'invito, ma non mi è possibile» le dico affabile, fingendo che la settimana scorsa io non abbia baciato il suo ragazzo. «Stasera andrò a ballare. C'è una serata molto bella al Berlin» le racconto.

Nieves sembra illuminarsi, ma è Torres a parlare.

«E c'è spazio pure per noi? Potremmo andare tutti insieme, che ne pensate?» guarda immediatamente Santiago incitandolo ad accettare. Sembra che questo Torres in qualche modo voglia passare la serata in mia compagnia.

«Oh, no, non se ne parla!» sbotta Santiago, come al solito atterrito dall'idea di andare a questi eventi.

«Santiago rovini sempre i piani!» fa il broncio però non insiste.

«A me e Nieves non piacciono molto questi posti, ma se tu vuoi andare nessuno te lo vieta...»

«In realtà...» prende la parola Nieves e si vede chiaramente che si sente in imbarazzo. «A me piacerebbe molto andarci!»

Santiago si volta nella mia  direzione della sua ragazza e la guarda quasi avesse tre teste invece di una. Come la vedesse davvero per la prima volta.

«Davvero? Vuoi andarci?» domanda e si stringe i capelli in un gesto impensierito.

«Si. Ci andiamo?» gli chiede facendo gli occhioni dolci. Santiago si volta un attimo verso di me, poi verso la sua ragazza ed è costretto ad accettare. Anche se di malavoglia.

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