23•capitolo -Ho un dubbio dopo l'altro-

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Santiago

Ho baciato un'altra ragazza.

Le parole che ho detto alla mia ragazza la notte scorsa mi rimbombano mentre la sto stringendo prima che se ne vada. Si stacca dal mio abbraccio e mi accarezza il volto con dolcezza, poi mi stampa un bacio sulle labbra.

Niente è cambiato.

Non ha fatto una piega.

Cioè, si, all'inizio mi ha guardato stordita e terrorizzata dalla notizia, dopodiché si è seduta vicino a me sul letto e ha voluto spiegazioni. Mi ha chiesto chi avessi baciato e come mai lo avessi fatto. Se mi ero innamorato di un'altra. Quando ha compreso che è stato solo un momento e che non aveva significato niente, si è tranquillizzata e mi ha detto che a volte la nostra distanza è difficile da sopportare e che anche se le fa male sapere questa cosa, non ha intenzione di allontanarsi da me.

Ho tirato un sospiro di sollievo nel capire che non mi avrebbe mollato, perché era la mia più grande paura.

E allora perché mentre la guardo sento un gran vuoto dentro?

«Mi mancherai» mi accarezza il volto con dolcezza e appoggia la sua fronte al mio mento. «Davvero tanto, amore»

Faccio scivolare le mani sui suoi fianchi e la guardo negli occhi, anche se lei li ha socchiusi.

«Mi mancherai anche tu» le confesso e lei sorride. «Nieves» poi pronuncio il suo nome e lei finalmente mi guarda davvero curiosa. «Tra noi è davvero tutto apposto?»

Ho paura di perderla e anche se mi ha rassicurato e mi ha capito, il terrore che il mio sbaglio possa dividerci non mi fa respirare correttamente.

«Si» annuisce. «Ne abbiamo già parlato, no?» perché lo sminuisce così tanto? Sono sincero: se fossi stato al suo posto l'avrei presa malissimo. Sono contento che lei mi stia rassicurando, tuttavia è una strana reazione.

«Si. È che non riesco a capire come io abbia potuto farlo»

Sorride e il labbro si sposta all'insù. È bellissimo il sorriso della mia ragazza.

«È stato un errore e succede...» mi accarezza. «Adesso stai tranquillo» mi bacia sulle labbra. «A presto!»

Va via e io rimango a guardarla sparire mentre il mio cuore è in subbuglio.

Una volta entrato in macchina mi prendo un momento per respirare, ho bisogno di una passeggiata per pensare dato che ho un pensiero fisso da ieri sera: Ana che torna tardi, Ana che fa sesso con il mio amico. Davvero riesce ad andare a letto con Felipe, a baciare me e poi andare a letto con Torres?

Lo so che non sono affari miei, però il pensiero che sia successo mi inquieta e non posso farci niente.

Da Santiago

Ti sei divertito ieri sera?

Una volta premuto il tasto invio, me ne pento subito. Non sono affari miei mi ripeto, eppure gliel'ho davvero chiesto.

Da Torres

Molto. Volevi partecipare?

Stringo le mani sul volante e mi accorgo che sono ancora fermo al parcheggio dell'aeroporto.

Da Santiago

Nemmeno morto. Ci sei andato a letto?

Ancora una volta me ne pento, ma la curiosità ha il sopravvento e non riesco a trattenermi.

Da Torres

Ana sa proprio come far stare bene un ragazzo.

Da Santiago

Quindi ci sei andato a letto?

Da Torres

Forse si, forse no.

Da Santiago

Perché fai lo stronzo?

Da Torres

E a te perché ti interessa tanto quello che faccio con Ana?

Non gli rispondo più e questo perché so che in fondo ha ragione. Non mi deve interessare, non sono affari miei e già sono abbastanza fortunato che la mia ragazza non mi abbia mandato al diavolo.

Quando rientro a casa il nervosismo non mi è ancora passato. Ana non c'è e soprattutto sembra non ci sia nessuno, quindi ne approfitto per stare solo con i miei pensieri, però sbaglio nel pensare di essere solo: vedo entrare il mio amico Felipe che si mette vicino a me.

«Celestial non c'è?»

«Non so. Penso di no!»

Annuisce e si sistema i capelli.

«Quando se ne andranno?» chiedo perché questa situazione comincia a starmi stretta. Ana riesce solo ad incasinare tutto e ora so che è pure andata a letto col mio amico, ha contaminato tutto! La voglio fuori dalla mia vita.

«Spero mai!» fa una confessione che mi spiazza. «Però Celestial mi ha detto che lei con Ana stanno cercando una nuova sistemazione. A quanto pare per sistemare la casa in cui vivevano ci vorranno mesi e Ana non vede l'ora di andarsene. Sai perché?» mi da una pacca sulla spalla mentre ridacchia.

«Forse perché anche per lei è insopportabile vivere con me»

Felipe pare pensarci. Ha una mano sul mento e lo ticchetta, poi riprende a parlare.

«Pensavo anch'io che fosse per questo all'inizio...»

Mi volto a osservarlo, non riuscendo a capire cosa voglia dire.

«In che senso? Per cos'altro dovrebbe essere?»

Sorride.

«Sai quelle domande che mi hai fatto ieri? Non ho potuto fare a meno di vedere come sei impazzito quando Ana ballava con Torres»

«Non ballava, si strusciava!» sbotto, rendendomi conto un attimo dopo di quello che ho appena detto e di quello che potrebbe sembrare al mio amico. «Non che siano affari miei» stringo le labbra in una smorfia amara.

«Tu e Ana vi siete baciati» conclude.

«Te l'ha detto lei?»

Felipe si fa una risata e questo mi indispone.

«No, Santi, me l'hai detto tu ieri quando mi hai fatto quella domanda sul baciare qualcuno che non ti piace. E me lo hanno detto i tuoi occhi quando sei impazzito mentre ballava con Torres... anzi... si strusciava» ride ancora.

«Sei fuori strada. I miei occhi non dicevano niente»

«Per lo meno non stai negando di averla baciata»

Prendo un profondo respiro e strofino il mio viso così tanto da sperare di aprire gli occhi e far sparire questa conversazione, ma ormai Felipe ha capito e io ho bisogno di un amico. Sto impazzendo.

«È stato uno sbaglio. Non so nemmeno perché è successo!»

«Sai cos'è uno sbaglio, Santiago?» chiede ma non mi lascia il tempo di rispondere. «Uno sbaglio è quando baci qualcuno e poi non sei geloso perché balla con un altro. Io ho baciato Ana, anzi, ci sono andato a letto...» mentre lo dice mi si stringe lo stomaco. «Però non mi dà per niente fastidio che lei balli con Torres o che baci te.»

«Io...»

«Non devi dire niente» mi interrompe. «Voglio solo che ci pensi. Perché so che non è facile per te... cioè... è Ana.» ride divertito. «Quando ieri sera ho realizzato sono rimasto spiazzato, quindi capisco che è destabilizzante per te»

«Sono innamorato di Nieves» tengo a precisare e Felipe mi guarda comprensivo. Appoggia una mano sulla mia spalla ma non risponde. Ho capito che vuole che sia io a capire, a scavare nel profondo. Ma c'è poco da scavare, Ana è stato solo un errore.

Il mio amico si alza, si stiracchia e poi mi guarda.

«Vado di là che devo fare delle cose»

Si allontana mentre gli guardo la schiena, poi lo fermo.

«Felipe» lo chiamo, lui si gira e mi osserva. «È per Celestial?»

«Cosa?»

«È per lei che speri che non ne se ne vadano?»

Le sue labbra si allargano in una smorfia all'insù.

«Siamo solo amici» vuole chiudere il discorso con questa frase.

«E tu vuoi solo questo?»

«Io questa volta voglio una persona che mi scelga. Sono stanco di inseguire le persone»

Non rispondo ma nei suoi occhi leggo tutto il suo disappunto. Ho capito che ci tiene e mi chiedo cosa ne pensi Celestial. Forse lo vede solo come un amico.

Nel frattempo arriva Ana, che ha almeno una decina di sacchetti in mano e un sorriso gioioso sulle labbra. È sempre così quando fa compere.

«Non credi di aver esagerato?» la rimbecco.

«Oh, Santi, fatti gli affari tuoi. Queste sono le gioie della vita» quasi inciampa e io mi precipito da lei per aiutarla con i sacchetti. L'aiuto a portarli in camera e una volta posati sul letto, lei si volta a guardarmi.

«A cosa devo la tua bontà di oggi?» mi prende in giro mentre rimango ad osservarla per un minuto di troppo. Nei suoi occhi c'è la guerra che vorrebbe fare con me, nei miei no perché sono stanco di discutere.

«Ti ho baciato anch'io» confesso tutto d'un fiato, prima di pentirmene.

Ana ha le labbra dischiuse e mi guarda senza riuscire a proferire parola. La vedo deglutire e guardarmi con tanto di occhi, in cerca di una spiegazione alle mie parole.

«Lo hai detto davvero?»

Annuisco e mi avvicino, ed è sempre uno sbaglio visto che il suo profumo alla vaniglia riesce a stordirmi.

«Senti Ana...» ora lei è ad un passo da me e mi guarda, per la prima volta senza parole. I suoi occhi sono nei miei in un modo che mi travolge, si aspetta qualcosa da me e lo capisco. Gli ultimi giorni ci hanno travolto e io sono scappato come un codardo.

«Non avrei dovuto dire che sei stata tu a baciarmi, perché lo abbiamo fatto insieme»

Annuisce e si morde le labbra lasciando l'impronta dei denti. Non riesco a non guardare quel movimento, ma cerco di pensare ad altro.

«Mi ha fatto vacillare quello che è successo tra noi perché non so come è successo»

«Però è successo» prende parola. «E se è successo un motivo c'è»

Avvicina il suo corpo e a me manca il respiro.

«Ana... io amo Nieves» confesso e i suoi occhi non hanno più la stessa luce di prima. «Anche se è successo tutto questo, non voglio più negarlo ma rimane il fatto che non farò mai più del male alla mia ragazza. Gliene ho già fatto abbastanza!»

Annuisce e abbassa lo sguardo per un attimo, poi torna sui miei occhi.

«Okay...»

«Okay?»

«Sì. Vuoi fare finta che non sia successo?»

«È successo ma non deve più capitare»

Ana pare guardarmi comprensiva. «Però smettiamola di litigare, okay?»

«E perché?» ride. «Mi diverto così tanto a litigare con te!»

Adesso sto ridendo anch'io.

«Ana» mormoro il suo nome. Lei mi guarda con attenzione. «Ieri sera non volevo dire che sei una poco di buono. Non sono nessuno per dirti con chi devi andare a letto, anche se si tratta di Torres.»

«Sembrano delle scuse. Non è da te!»

«Allora fattele bastare» le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e nemmeno me ne accorgo. Mi perdo nei suoi occhi, ci leggo desiderio represso e faccio appello al mio autocontrollo perché mi rendo conto di desiderala fortemente

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